I Colossi di Memnone

 

 

 

 

Due colossali statue di 18 metri di altezza, perfettamente uguali l'una all'altra, sono tutto ciò che rimane del tempio mortuario di Amenofi III, il più grande fra quelli costruiti sulla riva occidentale. Rappresentano entrambe il re seduto, con ai lati, di dimensioni ben più piccole, la madre Muramuia e la "grande sposa" Tiye. Per effetto del cambiamento di temperatura tra notte e giorno, che provocava un assestamento dei cristalli nella quarzite in cui era tagliata, una delle due statue "cantava" un'ora prima dell'alba, almeno fino al restauro fatto eseguire nel III secolo da Settimo Severo; in epoca classica ai colossi fu dato quindi il nome di Memnone, l'eroe omerico ucciso da Achille, che con tale suono salutava la madre. Una stele monolitica segna quello che era il retro del tempio, che, a quanto riferisce un'iscrizione, una volta era tutto intarsiato d'oro, con i pavimenti rivestiti d'argento e le porte fatte con una lega di oro e argento.