Sethi I
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Sethi era figlio di
Ramses I con cui aveva condiviso il potere durante una fase di coreggenza
durata due anni circa, era sposato con la figlia di uno dei più valorosi
generali del suo esercito e fin dai primi anni di regno mostrò intenzioni chiare
circa le modalità del proprio governo. Continuando sulla via già intrapresa dal
padre, avrebbe operato per far uscire definitivamente il Paese dal caos del
periodo amarniano e favorire in ogni campo, nell'amministrazione come nella
politica religiosa, nelle questioni interne come in quelle esterne, la logica
dell'equilibrio tra le parti. Perfino gli appellativi che si accompagnano al
nome del faraone nel suo cartiglio possono essere assimilati a tale
programmatica dichiarazione d'intenti. Accanto ad Amon vi compaiono infatti
precisi riferimenti ad altri dei, Ptah e Horus, ma soprattutto Maat, l'armonia
per definizione, la dea alla cui volontà gli altri celesti devono piegarsi. Maat
è in Egitto la giustizia per eccellenza; simboleggiata in una piuma è, nella
scena della pesatura del cuore del defunto, contrapposta a quest'organo vitale
e, facendogli da contrappeso, ne determina l'indegnità o il merito della vita
eterna.
Il suo regno fu caratterizzato soprattutto da una ripresa della politica di
conquista verso oriente e, grazie a lui, l'Egitto conobbe un periodo di nuovo
splendore ed ebbe nuovamente una grande influenza in Asia, pur senza raggiungere
l'estensione che aveva avuto sotto
Tuthmosis III. Approfittando del momento di passaggio da un faraone
all'altro, i beduini asiatici si erano ribellati e avevano preso i posti di
guardia egiziani scaglionati lungo la strada che portava dalla Palestina
all'Egitto. Sethi I represse la rivolta e penetrò in Palestina e, benché gli
indigeni, incoraggiati dagli Ittiti, cercarono di opporsi, riuscì a batterli e
giunse fino in Siria, all'altezza di Tiro: l'Egitto tornò ad essere una potenza
asiatica. A quel punto, fu la frontiera ovest, quella libica, rimasta tranquilla
per tutto l'Antico Regno, che divenne pericolante. Le tribù ariane che si erano
sparse per tutta l'Europa meridionale, attraversato il Mediterraneo, avevano
raggiunto la Libia e, da lì, tentavano di penetrare in Egitto. Sethi I riuscì a
contenerle abbastanza facilmente, ma il pericolo rimase e pose dei gravi
problemi ai suoi successori. Con la Libia sotto controllo, egli spostò ancora
una volta la sua attenzione verso l'Asia, dove condusse un'altra campagna di cui
non si sa molto, se non che sconfisse gli Ittiti vicino a Qadesh in una
battaglia che, però, non si rivelò decisiva per il controllo della Siria e si
concluse con la firma di un accordo temporaneo con il re ittita Muwattallis. A
ricordare le sue campagne militari sono le grandiose iscrizioni sulla parete
settentrionale del tempio di Karnak che il successore di Sethi I, nonché suo
figlio,Ramses II , farà ultimare.
L'obelisco che a
Roma, in Piazza del Popolo, ricorda il culto egizio del Sole, fu fatto
erigere da Sethi I per un tempio di Eliopoli. Ma se
Karnak
ed Eliopoli furono sede di un'intensa attività di costruzione e di restauro, è
però Abido,
fra Assiut
e Tebe,
a eternare la memoria di Sethi I. Qui secondo la tradizione c'era una delle
tombe di Osiride e per questo la località era diventata meta di folle di fedeli
che ne celebravano i 'misteri'. Qui uomini e donne straziati dal dolore
per la morte del dio ne accompagnavano il simulacro trasportato a spalla dai
sacerdoti verso la mummificazione rituale e la sepoltura. Con i gesti mimavano
il racconto mitico, ne ripercorrevano i momenti salienti e trionfavano della
vittoria sul malvagio omicida, Seth. Nessun luogo come questo si prestava alla
gloria del suo costruttore che, morendo, lasciò al figlio un Paese prospero e in
pace.
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