Sethi I

 

 

 

Sethi 1
Nomi:    Sethos, Menmara Sety-merenptah
Dinastia XIX (1292-1186 a.C.)
Anni di regno [1291-1279 a.C.]
Collocazione storica: Nuovo Regno 1567-1080 a.C.

Sethi era figlio di Ramses I con cui aveva condiviso il potere durante una fase di coreggenza durata due anni circa, era sposato con la figlia di uno dei più valorosi generali del suo esercito e fin dai primi anni di regno mostrò intenzioni chiare circa le modalità del proprio governo. Continuando sulla via già intrapresa dal padre, avrebbe operato per far uscire definitivamente il Paese dal caos del periodo amarniano e favorire in ogni campo, nell'amministrazione come nella politica religiosa, nelle questioni interne come in quelle esterne, la logica dell'equilibrio tra le parti. Perfino gli appellativi che si accompagnano al nome del faraone nel suo cartiglio possono essere assimilati a tale programmatica dichiarazione d'intenti. Accanto ad Amon vi compaiono infatti precisi riferimenti ad altri dei, Ptah e Horus, ma soprattutto Maat, l'armonia per definizione, la dea alla cui volontà gli altri celesti devono piegarsi. Maat è in Egitto la giustizia per eccellenza; simboleggiata in una piuma è, nella scena della pesatura del cuore del defunto, contrapposta a quest'organo vitale e, facendogli da contrappeso, ne determina l'indegnità o il merito della vita eterna.
Il suo regno fu caratterizzato soprattutto da una ripresa della politica di conquista verso oriente e, grazie a lui, l'Egitto conobbe un periodo di nuovo splendore ed ebbe nuovamente una grande influenza in Asia, pur senza raggiungere l'estensione che aveva avuto sotto Tuthmosis III. Approfittando del momento di passaggio da un faraone all'altro, i beduini asiatici si erano ribellati e avevano preso i posti di guardia egiziani scaglionati lungo la strada che portava dalla Palestina all'Egitto. Sethi I represse la rivolta e penetrò in Palestina e, benché gli indigeni, incoraggiati dagli Ittiti, cercarono di opporsi, riuscì a batterli e giunse fino in Siria, all'altezza di Tiro: l'Egitto tornò ad essere una potenza asiatica. A quel punto, fu la frontiera ovest, quella libica, rimasta tranquilla per tutto l'Antico Regno, che divenne pericolante. Le tribù ariane che si erano sparse per tutta l'Europa meridionale, attraversato il Mediterraneo, avevano raggiunto la Libia e, da lì, tentavano di penetrare in Egitto. Sethi I riuscì a contenerle abbastanza facilmente, ma il pericolo rimase e pose dei gravi problemi ai suoi successori. Con la Libia sotto controllo, egli spostò ancora una volta la sua attenzione verso l'Asia, dove condusse un'altra campagna di cui non si sa molto, se non che sconfisse gli Ittiti vicino a Qadesh in una battaglia che, però, non si rivelò decisiva per il controllo della Siria e si concluse con la firma di un accordo temporaneo con il re ittita Muwattallis. A ricordare le sue campagne militari sono le grandiose iscrizioni sulla parete settentrionale del tempio di Karnak che il successore di Sethi I, nonché suo figlio,Ramses II , farà ultimare.
L'obelisco che a Roma, in Piazza del Popolo, ricorda il culto egizio del Sole, fu fatto erigere da Sethi I per un tempio di Eliopoli. Ma se Karnak ed Eliopoli furono sede di un'intensa attività di costruzione e di restauro, è però Abido, fra Assiut e Tebe, a eternare la memoria di Sethi I. Qui secondo la tradizione c'era una delle tombe di Osiride e per questo la località era diventata meta di folle di fedeli che ne celebravano i 'misteri'. Qui uomini e donne straziati dal dolore per la morte del dio ne accompagnavano il simulacro trasportato a spalla dai sacerdoti verso la mummificazione rituale e la sepoltura. Con i gesti mimavano il racconto mitico, ne ripercorrevano i momenti salienti e trionfavano della vittoria sul malvagio omicida, Seth. Nessun luogo come questo si prestava alla gloria del suo costruttore che, morendo, lasciò al figlio un Paese prospero e in pace.

Tomba:

Tomba di Sethi I