Infine prepariamo i bagagli, li carichiamo sull'automezzo e partiamo, per incontare il parco per l'ultima volta. Riattraversiamo i luoghi già visti nei giorni precedenti. Prima è piovuto, il più classico degli acquazzoni tropicali.
Dalla foresta si stanno alzando volute di nebbia.
Degli elefanti 'brucano' ai lati della strada.
Un cartello avverte: Attenzione, attraversamento cobra!
Passiamo per l'ultima volta attravero il quartier generale, con il grande cartello "Khao Yai National Park" incorniciato dai Grammatophyllum.
Dopo alcuni chilometri, un gruppo di macachi (almeno una cinquantina) ci interrompe la marcia.
Non hanno alcuna intenzione di spostarsi a quanto pare.
I piccoli giocano, scherzano, si tirano la coda e saltano in qua e là.
Una madre infastidita prende il suo piccolo per un'orecchio e sembra rimproverarlo, poi invece gli carezza il viso in un gesto che è così umano da far tenerezza.
Non sono più scimmie, ma una sorta di 'piccolo popolo' tropicale, almeno ai nostri occhi. Mi aspetto quasi che dietro a quella curva laggiù ci sia un gruppetto di fate e folletti.
Arriviamo infine al parcheggio per la cascata. L'autista ci indica il sentiero e noi andiamo.
Ci reimmergiamo nel verde e la foresta ci accoglie con i suoi soliti rumori.
L'assordante ronzio delle "cicale" (boh? forse, ma devono essere cicale di almeno mezzo chilo, dato il rumore che fanno), i fischi degli uccelli, l'urlo lontano degli invisibili gibboni, altri suoni ancora ....
Lungo il sentiero, le "solite", sconosciute, orchidee.
Inutile provare a ripeterne i nomi, tanto poi, sono probabilmente sbagliati ;)
La cascata in se è bella, bellissima, alta sessanta metri è un vero spettacolo con la sue cornice verde. Ma è una visione malinconica, perché so' che adesso vado via.
Durante il ritorno l'ultima sorpresa. Sul lato del sentiero c'è una piccola orchidea terrestre. I fiori sono bianchi, con una sfumatura di giallo sulla gola del labello e due bande rosa ai lati. Quasi sicuramente una saprofita. Mai vista una cosa del genere. Bellissima.
E penso che stando sempre con il naso all'insù per scrutare le epifite chissà quanti piccoli gioielli come questo mi sarò perso.
Usciamo dalla foresta, compriamo due cartoline ed una lattina di te' freddo e risaliamo in auto. Dopo pochi chilometri incontriamo e varchiamo il cancello del parco.
Mi volto a leggere la scritta di benvenuto ... "Khao Yai National Park".
Ritornerò, spero di trovarti ancora così.
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