Ophrys fusca
Ophrys fusca Link
Nel magnifico panorama della riviera di Sperlonga, dove l'anno scorso ho avuto già la fortuna di trovare per la prima volta l'Ophrys lutea Cav, in una gariga lungo una delle poche asfaltate della zona, ben nascoste dagli occhi dannosi di molti turisti (nell'area già da Marzo abbondano), una piccola "colonia" di Ophrys fusca dava eleganza alla rozza (non meno bella) vegetazione del posto. Il valore botanico della zona è senza dubbio alto [presenti Iris xiphium L e Urginea marittima (L) Baker], ma il testo che state leggendo
tratta in particolare la vesparia, dai caratteri non diversi dalla descrizione di Pignatti in Flora d'Italia. Ad una prima occhiata, si può notare una certa affinità nei caratteri e nell'habitat di O. fusca con O. lutea, infatti il labello è abbastanza allungato, più che nelle altre ofridi, e il lobo mediano è partito in 2 lobuli o diviso in mezzo da una talora brevissima incisione. Nel colore inoltre sono più simili di quanto si pensi, infatti se l'Ophrys lutea ha il labello giallo, internamente macchiato di bruno, l'Ophrys fusca è bruna e bordata esternamente da una striscia dorata; ancora nell'Ophrys lutea la macchia bruna ha spesso due "polmoni" plumbei al centro, come quelli grigio-azzurri di Ophrys fusca. A queste somiglianze del labello, aggiungo anche l'uguaglianza dei sepali. A questo punto si potrebbe anche affermare che le due specie sono molto più sorelle di quanto appaiano e una forse è una forma più evoluta dell'altra, ma per confermare tale teoria, andrebbero approfonditi studi al riguardo.Aver trovato questa vesparia è stata davvero una fortuna, perché casualmente, fermando l'auto nei pressi di una splendida sughera, probabilmente testimone di una antica foresta a Quercus suber L e Pinus halepensis, a metà febbraio scorsi l'Ophrys fusca Link che mostrava appena i suoi boccioli, ma dovrò aspettare un altro mese prima di vederla fiorita. Quindi il 12/03/2000 fra le alte code di volpe che si alternavano ad una brulla vegetazione, l'Ophrys fusca mostrava la sua semplice bellezza. Nel testo analizzo una sola pianta, ma non ometto citazioni riguardanti le altre; quindi la vesparia che sto analizzando è alta 19 cm (infiorescenza "triflora"), la più bassa nella colonia è di 8 e porta solo 2 fiori, e la più alta è a occhio di 23-24 cm con 7 fiori. Fusto circolare e non cavo all'interno. Rosetta basale con 4 foglie nel mio caso mai glauchescenti, lunghe 6 cm e larghe quasi 2, una caulinare è situata quasi alla base dello stelo e lo avvolge per 3 cm (è lunga 6), dovrebbe essere una guaina. Le brattee, ovviamente una per fiore, avevano il colore delle foglie basali, mai come i petali, ricoprenti quasi tutto l'ovario (per Pignatti "subeguali all'ovario") che emerge solo per 3-4 mm
nonostante sia lungo 15 mm. I fiori non hanno colori vivaci, anzi i cromatismi variano dal verde/giallo - blu/grigio -bruno, i primi per i petali e per il labello, gli altri solo per il labello. I sepali esterni, lunghi 1 cm, ovali, hanno il mediano curvato a cappuccio sul ginocéo. I sepali interni invece sono evidentemente più piccoli, lunghi infatti 7 mm e larghi appena 1, sono dello stesso colore degli esterni ma più intenso. Il labello è di 1.3 cm, allungato e trilobo, con il mediano appena solcato da una incisione che segna due lobuli, è caratteristicamente variegato, anche se sono assenti colori vivaci. La pagina inferiore del labello è del colore dei sepali ma nella metà apicale tende ad imbrunire. Nelle piante che ho trovato era assente il margine giallo intenso, di varie dimensioni (non più di 2 mm credo, che spesso contorna il labello e che è l'ultima ipotetica traccia di una vesparia simile all'Ophrys lutea.La vesparia scura recentemente è stata da molti suddivisa in diverse varietà e sottospecie, fra le quali alcune di dubbio valore tassonomico. Pignatti infatti in Flora d'Italia cita per la nostra penisola solo 2 sottospecie, la iricolor e la fusca che si differenziano fra loro grazie al labello. Quando quest'ultimo è lungo massimo 15 mm e parte basale macchiata di bianco-giallastro allora si tratta di subsp. fusca, molto più comune della iricolor che ha alla base una macchia lucida azzurra.
NOMI COMUNI: Vesparia (ofride) scura.
ALTRI NOMI SCIENTIFICI: Aracnites fusca Tod.
Antonio Di Pede (antonio.dp@arcmedia.it)
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