Orchidea a piramide
(Anacamptis piramidalis)


A determinare il nome dell'Orchidea a piramide, traduzione del latino pyramidalis, è la morfologia dell'infiorescenza. Sono molto frequenti infatti esemplari di Anacamptis pyramidalis aventi i fiori disposti in modo da formare con gli altri una piramide rosea o porporina. La "piramide", ovvero l'infiorescenza, a base conica, è la singolarità caratterizzante la specie, tanto che è rarissimo trovare piante che non producono questa a volte perfetta piramide. Io stesso comunque ho visto di persona, fra le varie colonie di orchidee a piramide, infiorescenze globulari od ovali, pertanto un'analisi anche non accurata dei fiori è sempre meglio che un'occhiata passiva.

Da me è stata frequentemente rinvenuta in terreni molto aridi, nei luoghi in cui vegeta, infatti, in primavera spesso fangosi o molto vicini a piccoli stagni (quasi pozzanghere) effimeri, nel periodo della fioritura (maggio giugno), possono formarsi crepe nell'arida terra larghe quasi un centimetro e anche più! Questo non significa però che non possa vivere anche in prati umidi o in radure boschive, habitat quest'ultimo probabilmente più ricercato ed adeguato per la sua riproduzione. Alcuni libri sottolineano che il suo areale è condizionato dall'altezza, infatti non vegeta sopra i 1400 metri (a volte non supera neppure i 1200); è anche poco comune sul piano, infatti, risulta rara in Val Padana e lungo i litorali. Il piano collinare è quindi la zona più favorevole alla sua crescita come del resto per la maggior parte delle orchidaceae italiane.

Ho già accennato che il colore dell'infiorescenza è roseo, più raramente porpora intenso o addirittura rosa sbiancati ma mai bianchi; ciò è ovviamente dovuto ai cromatismi dei fiori. I tre elementi principali formanti la corolla, in altre parole il labello, e i sepali (esterni ed interni) sono infatti , come il filiforme sperone (lungo 12-15 mm e spesso più lungo dell'ovario), comunemente rosa e sfumati di bianco internamente. Il labello è trilobo e munito alla base di 2 lamelle petaloidi simili alle gibbosità di alcune Ophrys. I tre lobi sono nettamente divisi fra loro; uguali per forma e dimensioni (a volte il mediano è pero lievemente inciso all'apice), si distaccano e quindi si formano prima della metà del labello. I 3 sepali esterni, lunghi all'incirca 5 millimetri, sono dello stesso colore dei 2 interni. Questi ultimi, entrambe conniventi come gli esterni, sono di pochissimo più piccoli, o comunemente uguali ai tepali. Da notare però la loro morfologia: se i sepali interni sono lanceolati allora appartengono all'Anacamptis pyramidalis subsp. pyramidalis; se invece sono ovali allora si tratta dell'Anacamptis pyramidalis subsp. urvilleana Somm et C., detta anche Anacamptis urvilleana Bèg. et Landi. Le possibilità di confondersi sono poche perché l'Orchidea piramidale urvilleana vegeta, secondo Pignatti, soltanto nell'isola di Malta e Gozo e presso Creta; una più recente ricerca ha però dimostrato che vegeta anche in pochissime località dell'Italia peninsulare meridionale, del Dodecanneso e del Peloponneso. Un'ennesima specie o sottospecie, l'Anacamptis tanayensis (Chenevard) Soo (Anacamptis pyramidalis tanayensis Chenevard), vegeta fra Svizzera e Francia e in Romania. Non è importante specificarne le caratteristiche poiché di essa in Italia non v'è traccia.

Le foglie inferiori sono lunghe circa 13 cm e larghe 2, le cauline sono acutissime all'apice e progressivamente ridotte verso quest'ultimo. Il fusto è eretto (dai 20 ai 50 cm), glabro e lucido.

 

IL VOLGO L'HA CHIAMATA ANCHE: Orchidea piramidale, Orchidea pizzuta (nome volgare datole dalle persone residenti nel Sorano).

ALTRI NOMI SCIENTIFICI: Orchis pyramidalis L.

Di Pede Antonio


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