Cefalantera
rossa
(Cephalanthera rubra)
Era un sabato di giugno del 1997; dopo che la scuola era finita, cercavo in qualsiasi modo di passare il mio tempo libero. Sulla lista della flora del Parco Nazionale d'Abruzzo compariva un giglio a me sconosciuto, l'Iris foetidissima che vegetava intorno al borgo di San Gennaro nel comune di Picinisco. Purtroppo non trovai alcuna traccia dell'iris considerato il "brutto" della famiglia delle Iridaceae. Vicino la piccola chiesa dedicata a San Gennaro iniziava un sentiero del Parco d'Abruzzo; una volta lì decidemmo di farlo. Io, papà ed Andrea attraversammo un fitto castagneto, privo quasi di sottobosco, e proseguimmo il sentiero che attraversava il bosco fino ad arrivare ad una radura. Arrivati al piccolo prato, poiché era piuttosto tardi, fummo costretti a tornare indietro vista l'insistenza di mio padre. Durante il ritorno le mie osservazioni furono molto più attente e pertanto scorsi il gigantesco tronco di un castagno secolare ormai abbattuto. Un'opera orribile contro l'ambiente e chissà perché il parco non ha impedito il taglio della magnifica pianta che probabilmente un tempo dominava il castagneto? Fortunatamente però la mia delusione fu subito ricompensata; qualche passo più avanti qualche raggio di luce schiariva delle magnifiche pianticelle, alte 15-60 cm in genere, con fusto pubescente, di Cephalanthera rubra. I fiori dal tipico colore purpureo dei fiori risaltavano nello scuro sottobosco. Credetti, come ogni volta, quando trovavo un'orchidea, di aver individuato una rarità. Successivamente, sui manuali per identificare la flora e la fauna mi accorsi che la Cefalentera rossa è una specie comune a tutta l'Italia, compresa la Sardegna, tuttavia è raramente localizzata nelle pianure e raggiunge generalmente un'altezza massima di 1800 m circa. Il perianzio è composto da tepali lanceolati di 20 mm ca., lanceolati ed acuti (gli interni poco più brevi a confronto con gli esterni). Labello lungo quasi quanto i sepali (18-23 mm), concavo, caratterizzato da lobi eretti e creste irregolari, giallognole, lo attraversano longitudinalmente. Ogni infiorescenza (racemo lasso) può portare in media 12 fiori dotati di una brattea lanceolata come le foglie (5-8 per pianta) a loro volta lunghe 4-14 mm e larghe 13, ovviamente molto meno delle brattee. Il rizoma sotterraneo è orizzontale. Secondo alcuni scienziati la pianta si riproduce solamente tramite gemme avventizie che nascono dal rizoma sotterraneo; la maggior parte dei botanici è concorde però nel sostenere che, anche se raramente, la Cephalanthera rubra possa riuscire a riprodursi per germinazione. Non si spiegherebbe altrimenti la funzione dei semi contenuti in capsule che in autunno li liberano.
Fortunatamente le giovani piante sono state solamente vittima del flash che, a causa della poca luce ha migliorato la qualità della fotografia.
IL VOLGO L'HA CHIAMATA ANCHE: Cefalentera purpurea
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