Vesparia

Vesparia
(Ophrys apifera)

La radice è di carattere tuberoso. 2 i tuberi sferici-ovoidali, uno avvizzirà con l’arrivo dell’inverno, l’altro le servirà per sviluppare la pianta in primavera ed il nuovo bulbo che avrà le sue stesse funzioni. Foglie basali, in numero variabile da 1 a 4, sono oblungo-lanceolate, quelle cauline amplessicali. L’infiorescenza è una spiga lassa, lunga fino a 25 cm, che porta da 2 a 12 fiori. I tepali laterali esterni (Brattee), ovali, ottusi e patenti, sono di colore variabile dal rosa al bianco, segnati da striature verdi. I tepali interni, molto più corti, sono generalmente verdi o a volte rosati. Il labello, color rosso-brunastro, con macchie gialle, è trilobato, con alla base due protuberanze pubescenti. Fiorisce da maggio a luglio. La troviamo nei prati magri e nelle radure boschive, preferibilmente su terreni calcarei, dal piano a 1500 m di altitudine. Cresce in tutte le regioni mediterranee, in Italia è presente su quasi tutto il territorio; è una specie piuttosto rara, assente nelle zone alpine oltre l’altezza precedentemente citata. Credo che rappresenti una delle più belle orchidee spontanee italiane. Il genere Ophris rappresenta la più particolare famiglia di tutta l’Europa proprio il labello che in molte specie imita incredibilmente la forma, la pelosità ed il colore dell’addome femminile di molti insetti (bombi, calabroni, api e vespe) che, ingannati, vanno per accoppiassi senza riuscire nel loro intento; tuttavia,, con questo processo, le piante riescono a riprodursi. Per la prima volta l’ho individuata in una zona collinare nel comune di Balsorano (AQ) in Valle Roveto, la zona è detta "Case Giovannone", frazione balsoranese. Fu una delle prime che vidi e, con A. Di Manno la scambiammo per il Cypripedium calceolus (non ridete! Era appena l’inizio dei nostri studi!).

Di Pede Antonio

IL VOLGO L’HA CHIAMATA ANCHE: OFRIDE FIOR DELLE API, FIOR D’APE, ORCHIDEA VESPARIA.