Rapporti psicologici .....
Le orchidee sono tra le bestiacce più dispettose, infingarde e bizzose che esistano nel regno vegetale.
Non ci credete??? Allora non ne avete mai coltivata una.
Intanto si dividono in due grossi gruppi dalle evidenti affinità genetiche:
1° gruppo - quelle "facili" da coltivare;
2° gruppo - quelle "difficili" da coltivare.
Le orchidee "facili"
Iniziamo ad analizzare il primo gruppo. A questo appartengono più o meno tutte quelle
che si trovano dai fioristi, garden center, mostre primaverili ecc. ecc. E SONO LE
PEGGIORI.
Se le curi costantemente, con amore, con dedizione, facendo sempre attenzione ai minimi
segnali di attività vegetativa o di (GAUDIO) fioritura
. Sbam
di punto in bianco si: riempiono di afidi, cocciniglie, macchie chiare, macchie
scure, tutti i parassiti e malattie conosciute; Perdono tutti i boccioli uno dopo l'altro
mentre la pianta vegeta allegramente (e vi fa le pernacchie); Ingialliscono tutte le
foglie nell'arco di un'ora e poi cadono tutte nei venti minuti successivi; Gli pseudobulbi
si ingialliscono/anneriscono/arrossiscono passando per tutti i colori dell'arcobaleno.
Dopo due giorni il primo si secca, il secondo diventa polvere, il terzo diventa smilzo
come un grissino e del quarto rimane solo un mucchietto di melma. Se cerchi di curarli non
fai che peggiorare le cose. Ecco più o meno la trafila:
lunedì: vedi che la tua preferita ha una foglia che ingiallisce in
punta
aggrotti le ciglia
martedì: la foglia è tutta gialla
comincia a chiamare l'amico,
il vicino, a cercare sui libri di orchidee, riviste di medicina ecc. ecc. ma non trovi
nulla che gli assomigli.
mercoledì: la foglia cade e lo pseudobulbo si raggrinzisce
.
Telefoni all'esperto* [vedi nota 1 a fondo pagina] che in questo
momento è ad una mostra in Giappone (250.000 lire per dieci minuti di intercontinentale)
che capisce subito dove è il problema e ti da istruzioni precise e sicure su come salvare
la pianta <<rinvasala e cambiare il terriccio, dai una spruzzata di
anticrittogamico e vai tranquillo>> (ma all'altro capo del mondo stà scuotendo
la testa). Quindi, zompi in macchina e vai a comprare la corteccia (l'hai finita il giorno
prima) e la medicina che ti consiglia (peraltro quasi introvabile
dopo aver girato
75 vivai e garden center, di solito, se la trovi, la trovi alla merceria sotto casa).
Torni e fai tutto quello che ti ha detto l'esperto, compresa sterilizzazione degli
strumenti (a fiamma
. non avendo avuto disposizioni precise in merito sterilizzi a
fiamma anche le mani, tanto per essere sicuri).
Giovedì: va sempre peggio, stanno cadendo tutte le foglie e i bulbi
diventano neri. Preso dalla disperazione vai a sfogliare anche le vecchie annate di
"Gardenia", poi ritorni dalla tua pianta e la guardi sconsolato.
Venerdì: è rimasto un solo e bellissimo bulbo verde e bello cicciotto,
con ancora tutte le foglie sanissime
ri-togli la pianta dal vaso, tagli tutto il
resto (solita trafila per la sterilizzazione degli strumenti), prendi il superstite
(naturalmente era l'unico bulbo che non aveva neanche una radice) e lo deponi in un letto
di sfagno, gli misuri la febbre con il termometro e sul comodino gli metti il classico
bicchiere con aspirina-c e ormone
ricostituente-rivitalizzante-fo'-rinasce-anche-i-pali-del-telefono-dè.
Sabato:
.. sigh!
Domenica: è il giorno della messa, un cero all'anima sua.
Poi c'è sempre la pianta
che-m'hanno-regalato-ma-non-mi-piace-e-non-me-ne-frega-niente, che tieni nell'angolo più
lontano del soggiorno/terrazzo/serra, quella che ogni tanto annaffi per sbaglio, che non
gli dai un piffero di fertilizzanti, di medicine, niente di niente e di solito stà al
buio più assoluto o nell'unico angolo dove la benevola ombreggiatura estiva non la salva
dal sole infuocato delle 14 e si becca temperature che vanno dai -20 ai 65 gradi
centigradi.
Ecco, quella prospererà e fiorirà sempre, tutti gli anni, precisa come un cronometro,
perlomeno fino a quando (dopo 15 anni che non viene rinvasata) sarà diventata troppo
grande per ignorarla (oramai pesa mezza tonnellata anche se è una "miniatura" e
le radici sono saldamente cresciute nel cemento armato) e comincerete ad apprezzarla.
A questo punto comincerà a deperire (stronza!)
Le Orchidee "difficili"
Poi ci sono quelle "di difficile coltivazione":
<carina questa, quanto costa?>
<duecentocinquantamila lire> ('azz!)
<vabbè, oramai me ne sono innamorato>
<si, però è un po' delicata, deve fare attenzione>
Il vivaista si dimentica sempre cosa significa <un po' delicata>
traduco
a - va annaffiata ogni tanto (esclusivamente con acqua cristallina delle sorgenti del
Gange). Ogni tanto vuol dire che ogni dieci minuti vuole 1cc di acqua con il contagocce,
mica tutta insieme però, dovete spargerla bene tutta intorno alle radici.
b - cresce esclusivamente su scorza di sequoia della California
sequoia viva
intendo.
c - però devi mettergli intorno alle radici del muschio speciale che cresce solo in
un'area di 500 metri quadrati in una foresta delle Ande peruviane ed anche questo
naturalmente deve essere del muschio vivo perché quello secco perde le particolari
proprietà che
d - come fertilizzante gradisce solo del guano prodotto da un particolare uccello del
paradiso della Nuova Guinea. Attenzione però, perché se il guano è prodotto da un
uccello tenuto in cattività non vale e la pianta vive si, ma non fiorisce.
e - Poi vuole delle temperature un po' particolari
10/12° in inverno mentre in
estate vuole escursioni termiche tra i 40° di giorno e i 5° di notte (mavaff
)
f - Infine la luce: rigorosamente luce media
ma non media-media
. Quella
particolare luce media che si ha verso le 10.45 di una soleggiata giornata di aprile
quando c'è un po' di foschia e qualche nuvoletta bianca
avete presente???
g - Se non la guardate di continuo se la prende a male
attenzione alle pause caffè
.
A questo punto vi potete chiedere com'è possibile che quel gran paracu ehm esperto del vivaista aveva questa pianta in fiore???? Semplice, a lui era arrivata mezz'ora prima. Spedita tramite volo non-stop in Concorde dal vivaio tropicale che sta a dieci metri dall'unica stazione conosciuta in natura di tale specie (ma si può sapè n'dove cavolo vive st'accidenti di pianta che non esiste in nessun libro conosciuto?).
La coltivazione
Volete davvero sapere come aver successo con le orchidee? Intanto scegliete solo piante facili. Comprate la pianta, la portate a casa e la sbattete rudemente nel suo posto designato. Inutile cercare la posizione più appropriata, tanto nel posto che "potrebbe" essergli più confortevole non prospererà mai. Quindi va benissimo il primo angolo utile che vi capita. Poi cercate di non guardarla mai. La pianta reagirà facendo di tutto per attirare la vostra attenzione. Farà getti a profusione e fiori a volontà. Ma attenzione, non ammiratela per nessun caso. Solo occhiate distratte mentre spolverate o lavate il pavimento o cose simili. Se avete ospiti che vi fanno i complimenti dovete dire solo cose del tipo <mah, non è niente di speciale, anzi, a me pare un po' bruttina> in questo modo la prossima fioritura sarà anche più spettacolare. In nessun caso dovete cedere alla tentazione di fargli due coccole, di fargli una foto di ammirarne i fiori. Se lo fate la pianta deperirà immediatamente (e vi farà le pernacchie).
Per le piante "difficili" dovreste avere minimo minimo 24 serre, ognuna della
quale simula perfettamente le condizioni ambientali di:
- foresta di montagna peruviana al livello del suolo;
- foresta di montagna peruviana al livello dei primi rami degli alberi;
- foresta di montagna peruviana al livello delle cime degli alberi;
- Prateria brasiliana con rocce ferrose e qualche sparuto cespuglio di altezza tra i 60 cm
e i 2 metri e 20;
- Altopiano messicano con querce e qualche cactus dove non piove mai ma l'umidità
atmosferica varia tra l'87% e il 274% possibilmente con variante di ombra e umidità (i
cactus riparano meno delle querce);
- Valle monsonica delle pendici dell'Himalaya. Ovviamente per questa vi occorrono le
varianti "versante est", "versante sud" e "versante ovest"
con le sottovarianti "fondo valle" "mezzavalle" e "crinale"
a loro volta divise in "lato nord" e lato sud";
- Almeno tre diverse quote del lato est del monte Kinambalu (Borneo), si consigliano i 650
metri s.l.m. gli 875 e i 1.123;
- Eccetera eccetera.
Naturalmente ogni specie ha poi le proprie esigenze in fatto di annaffiature e
fertilizzazioni.
Insomma, sono proprio delle rompico@#%&
Come dite? Esagerato??
Vabbè, lo ammetto, ma solo di poco ;-)
©2000 Giulio Farinelli
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[nota 1]
MAI e dico MAI dare retta ai consigli degli "esperti".
Non valgono un fico secco.
In particolare sulle annaffiature, temperature e sulle miscele per i composti. Non so se
ci avete mai fatto caso ai composti <3 parti di quello, due di quell'altro 1 parte e 27
di quello li
ecc.>.
A parte le cose "normali" (corteccia, polistirolo, spugna, carbone
chiamali normali
) ci sono gli ingredienti "meno comuni"
.
Osmunda. Iccheè? L'osmunda è la radice una felce protetta, che se le
guardie forestali vi scoprono a segare le radici della vostra felce (anche se personale)
vi fanno una multa da un milione e mezzo e vi mettono alla gogna in pubblica piazza.
Sfagno. Un muschio. Vabbè, eccheccivorràmmai a trovà un po' di muschio
Solo che questo è un muschio palustre (protetto anche questo naturalmente, occhio
alle solite guardie) e per raccoglierne un ciuffetto bisogna combattere contro zanzare,
tafani, biscie, rospi, raganelle, sabbie mobili ecc ecc, senza contare che lo sfagno
migliore è quello della NUOVA ZELANDA (buon viaggio).
Xaxim. (Cosaaaaaaaa ?????????????????????????)
Tutte cose tra l'altro perfettamente inutili, perché il vero esperto riesce a coltivare
orchidee anche incollandole col vinavil ad una lastra di vetro.
Fate finta di non aver sentito nulla e mettetele tutte nel vostro
solito miscuglio (tanto alle vostre piante non gliene frega un piffero).
E non vi fidate dei libri. Chi li scrive fa parte della categoria "esperti". Tra
l'altro nei libri sono sempre illustrate dettagliatamente tutte le
orchidee tranne la/le vostra/e.
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