Appunti di idrocoltura


Ne so' ben poco di idrocoltura, soprattutto per le orchidee. Sento in giro voci, chi fa in un modo, chi fa in un altro, chi ha avuto successo e chi no. Tutto sommato non mi pare ci siano grandi linee guida. Ed i consigli che ho ricevuto sono contrastanti. Quindi ho iniziato qualche piccolo esperimento di cui vi riferisco. E' ancora presto per dare dei risultati, ma alcune cose possono servire come guida e/o stimolo per altri.

Bene, da sempre si dice delle orchidee che il pericolo più grande per la vita di queste piante è l'eccesso d'acqua. Grande sorpresa per me scoprire quindi che l'idrocoltura delle orchidee, non solo è possibile, ma è anche un mezzo di coltura più che valido. Ho scoperto questa tecnica solo nella primavera del 1997, ma scettico e titubante ho stampato le pagine di informazioni (trovate su www.vengers.com ) e le ho accantonate da una parte.
Fatto sta che un piccolo (e riluttante … in 6 anni non mi ha fiorito neanche una volta) Oncidium sp. avuto per divisione (inizialmente erano due retrobulbi) dopo due/tre anni di crescita vigorosa (due/tre vegetazioni per anno, sempre più grandi in dimensioni) montato su scorza di sughero, ha cominciato a deperire. Nel '98 ha infatti prodotto solo un piccolo getto che non voleva saperne di giungere ha maturazione, mentre la pianta stava decisamente deperendo.
Dopo la caduta di tre foglie, il rinsecchimento dei vecchi bulbi e visto che la nuova vegetazione non decollava, ho deciso a novembre di metterlo in acqua. Ha emesso nuove radici dopo pochi giorni … il getto (che comunque è rimasto piccolo) è giunto a maturazione in poco tempo ed in breve ne sono apparsi tre di nuovi. Visto che il piccolo oncidium stava procedendo magnificamente, mi sono messo a fare esperimenti: una Laelia bradei (una miniatura) una Laelia lundii, una Vuylstekeara Cambria ed alcuni Paphiopedilum ibridi.

Tutto questo tra ottobre 1998 e marzo 1999. Infine un Dendrobium delicatum in settembre 1999.

Cosa ho fatto:

Ho tolto le piante dai loro vasi, ho ripulito le radici da qualsiasi residuo di composto ed ho tagliato tutte le parti morte.

Fatto questo le ho messe nei tipici vasi doppi da idrocoltura, con argilla espansa a reggere le piante, fissate con fili di alluminio (quello che si usa per i bonsai). Quindi messa acqua demineralizzata fino a metà vaso. Blande concimazioni primaverili ed estive ogni 20 gg circa (circa mezzo gr. in due litri d'acqua) con un fertilizzante bilanciato 20-20-20+microelementi. Luce e temperature secondo le necessità delle piante. Con la temperatura ho qualche problema in estate, quando qua a Firenze rimaniamo sommersi da una cappa umida a 30/35° fissi per un paio di mesi. Cerco di vaporizzare il più possibile per abbassare le temperature, ma più di tanto non posso fare. Di tanto in tanto butto via tutto l'acqua e la sostituisco completamente risciacquando l'interno del vaso-contenitore. Niente riposo per nessuna. Sempre con "l'acqua alla gola". In primavera/estate lascio le piante fuori in balcone, mentre in inverno le porto in casa con luce artificiale e temperature minime dai 12 ai 16° e massime sui 20/25°.

Come sta procedendo:

Oncidium: Invasato a ottobre 98, dopo una stagione di crescita vigorosa e stupefacente fino ad agosto 99, in ottobre ha cominciato a deperire, improvvisamente, velocemente ed inesorabilmente. Un marciume molle ha colpito due nuove vegetazioni appena nate ed alcuni bulbi vecchi. Tutte le radici sono morte. Le foglie sono cadute. Presumo che sia stato un attacco batterico.

Quindi ho tolto ciò che rimaneva e l'ho messo in un vasetto di ben 2 cm di diametro :-(

Adesso stanno spuntando nuovi getti, chissà se va?

Laelia bradei: quella che ho messo in idrocoltura è una divisione di una pianta di una quindicina di bulbi che ho rinvasato a marzo. La madre l'ho messa in coltura "rocciosa" con ghiaia ferrosa e torba. La madre ha sviluppato 3 nuove vegetazioni, la piccola in idrocoltura (due retrobulbi) ne ha fatte due. Non esiste differenza apprezzabile tra le nuove vegetazioni delle due piante. Nessuna delle due però ha fiorito :-(

Laelia lundii: anche questa è frutto di una divisione … non voluta però. Uno dei bulbi con due nuovi getti in crescita, si era staccato durante ilradici cresciute in acqua rinvaso d'urgenza a novembre 98. Presentava una sola radice, corta e malconcia, un mozzicone di rizoma e due getti in formazione. A gennaio spuntarono le nuove radici (4), a febbraio fiorì da entrambi i getti (infatti la L. lundii fiorisce con i getti che sono ancora in corso di formazione). Visto che praticamente non aveva radici suppongo sia stato soprattutto grazie alla forza del vecchio bulbo. Questi hanno continuato a crescere normalmente e le radici ad allungarsi, tant'è che adesso si stanno propagando al di sotto del vaso, un paio sempre completamente immerse in acqua e sembra che ci si trovino decisamente bene. A settembre i due bulbi erano maturi e solo leggermente più piccoli del bulbo "madre", inoltre sono apparse le nuove vegetazioni: due per bulbo (una però poi è stata scelta come pranzo da una lumaca). Adesso, dicembre '99 (un anno e passa dopo la messa in idrocoltura), stanno uscendo le foglie dai nuovi 3 getti e mi pare che la pianta sia in ottima forma.

Paphiopedilum: a novembre '98 ho tolto queste misere piante che avevo preso qualche mese prima da un garden center (che le aveva messe a morire in un'angolo) dai loro vasi e le ho messe tutte insieme in un singolo doppio-vaso da idrocoltura. Hanno avuto una crescita stranissima … non so da cosa dipende. In pratica continuano ad emettere nuove foglie in continuazione, ma allo stesso tempo ne perdono altre alla base. Quindi mi ritrovo sempre con piante che hanno 3-4 foglie, non molto grandi, con poche ma sane radici e che non hanno fiorito (perlomeno fino ad adesso).

Strano è anche il fatto che, mentre sull'argilla espansa superficiale degli altri "esperimenti" sia cresciuto muschio a volontà, nel vaso dei paphiopedilum non c'è nulla … anzi, ci sono dei leggeri accumuli salini.

La mia supposizione è che i vari "sintomi (scarsa crescita, foglie inferiori che cadono, poche radici, mancanza di muschio, depositi salini) siano collegate. Ossia: se c'è una scarsa crescita c'è poco assorbimento di sali, che quindi si accumulano sulla superficie per l'evaporazione. Tali accumuli sono dannosi sia per il muschio che non può attecchire, sia per i paphiopedilum stessi che sono abbastanza sensibili da far cadere le foglie inferiori. Quindi un mesetto fa ho sostituito l'argilla espansa superiore, risciaquando bene con acqua demineralizzata pura ed aspetterò ancora per iniziare a dare delle "leggerissime" concimazioni.

Vuylstekeara: questa era una pianta in fiore che avevo preso in regalo per mia madre (pasqua 97). Dopo la fioritura il bulbo ha cominciato ad avvizzirsi, il nuovo getto non è cresciuto, un paio di vecchi bulbi sono morti. Credo che la causa fosse l'ubicazione non proprio adatta … tuttavia era messa proprio accanto ad un Paphiopedilum maudie che stava prosperando e rifiorendo da un paio d'anni (mah, un marciume radicale avanzato?).

Vabbè, ho preso questo fantasma e gli ho fatto lo stesso identico trattamento riservato alle altre. Dopo poco è spuntato un nuovo getto, che è cresciuto però veramente poco. Questo ne ha fatto un altro che è cresciuto un po' meglio. Molte radici sono nate e si sono assestate nel composto. Adesso pare quindi in netta ripresa … ma non mi attendo fioriture per almeno un altro anno.

Dendrobium Delicatum: un grazioso ibrido del kingianum. Una pianta che ho con me dal 1990 e che è molto cresciuta da quando la presi. Purtroppo per ragioni di spazio e di clima sono stato costretto a lasciarla in custodia a mia madre, e non ha più fiorito dal '95 pur crescendo di anno in anno. A settembre mi sono deciso: ho staccato tre retrobulbi (senza radici) e … idrocoltura anche per loro. Immediatamente hanno tirato fuori 3 o 4 radici che adesso si stanno attorcigliando sul fondo del vaso trasparente. Pur non essendo in acqua da molto tempo, non ho notato depositi salini e l'argilla espansa si sta colorando di un bel verde-muschio.

Conclusioni:

Alcune piante hanno reagito in maniera egregia, altre meno, una si è sicuramente beccata una qualche malattia. Devo dire però una cosa: tranne il Dendrobium delicatum (tre bulbi forti e sani), tutte le altre erano piante da "estrema unzione" o retrobulbi rinseccoliti o comunque inguaiati. Dopo un anno abbondante dall'inizio degli esperimenti non ho perso nessuna di queste (anche se l'oncidium se la stà passando decisamente male). Per la maggior parte invece le condizioni sono comunque andate migliorando da una situazione disastrosa ad una solamente "brutta" o meglio ancora.

Non posso dire lo stesso per piante in coltivazione tradizionale. Nonostante tutte le mie cure ed attenzioni, un paio di piante mi sono morte.

Ripeto, non ho fatto nessuna prova con piante sane, forti ed in grado di dare belle fioriture e questo perché comunque rimanevo e rimango perplesso di fronte a questa tecnica.

Ho notato un fatto che mi sembra degno di nota: tutte le piante che stanno meglio ed hanno reagito in maniera più vigorosa, hanno sviluppato muschio sulla sommità e alghe nel vaso. Non so se e quanto le due cose siano legate tra di loro, ma potrebbe essere un segnale. Ho l'impressione che il muschio e le alghe aiutino a regolare le concentrazioni saline e/o il ph (neutro o leggermente acido quando c'è il fertilizzante).

D'ora in avanti cercherò di far crescere il muschio invece delle orchidee. ;-)

Un'ultima considerazione: alcune persone mi hanno detto che le piante in idrocoltura hanno un inizio ottimo per poi morire o decadere Laelia lundiidrasticamente dopo due o tre anni. Non so da cosa dipenda, ma ho il forte dubbio che la causa siano i depositi salini. Per cui ho smesso assolutamente di usare acqua del rubinetto e do' solo acqua demineralizzata (visto che non ho possibilità di raccogliere quella piovana e le piante sono relativamente poche).

In definitiva non ho rinunciato con questo metodo, stò aspettando i risultati e di vedere come si comportano le piante su lungo periodo.

Ah, aggiornamento dell'ultimo minuto sulla Laelia lundii: il 4 gennaio 2000, passando velocemente da casa ho visto un bel boccio su uno dei tre getti. Il 9 gennaio 2000 ritornando finalmente a casa ho trovato la bella sorpresa. Il boccio si è aperto mostrando tutta la sua profumata bellezza.

E questa volta è riuscita a fiorire contando sulle forze accumulate in un anno di idrocoltura.

Arrisentirsi tra un anno.


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