"Anche io ho avuto problemi nel chan da quando floddano. Questi lamer la pagheranno!Lol! "

I due, beatamente immersi nella loro query reale, non si accorgono che la gente ‘normale’ li scambia per due emeriti imbecilli. Ormai sono talmente assuefatti, che anche il loro linguaggio, come minimo, è parte di quel mondo.

I genitori, in questa era di chat, non dicono ai figli: "se non la smetti ti metto in castigo!", ma : "se non la pianti ti metto in akick!". A loro volta i figli risponderanno a tono: "fai pure, tanto cambio server". Il marito alla moglie: "me la dai la chiocciolina stasera? Mi fai un ping?". E la moglie che ha mal di testa: "mi dispiace, stasera sono in away".

Le care c, sono diventate K, la notte nottina, i moderatori oppi o oppini, come il resto che termina inevitabilmente in ino-ina.

Un tempo, agli albori, esistevano frasi di senso compiuto; con punti, virgole e lettere maiuscole. Ora chi scrive in quel modo, viene deriso e umiliato per essere un chattatore novellino. Per carità, non sbagliate, si dice ‘room’ non ‘stanza’, si dice ‘Op’ non ‘operatore’. Si dice ‘voice’ non ‘voce’. Vogliamo mettere l’eleganza e la classe della parola ‘room’ a confronto di ‘stanza’ ? Non c’è paragone. Pure a voce, scusate a voice, suona meglio.

 

 

<= Torna Segue =>