Ghost
Town Carnival
CD,
Bad habits, BHP 77005, 2004
Il CD, pubblicato dalla Bad Habits, è stato mixato
da Janne Vuori e da TT Oksala, che già avevano collaborato con
gli HIM (i quali, tra l’altro, agli inizi della loro carriera,
hanno aperto un concerto degli stessi Hybrid Children).
Pezzo
di apertura tipicamente punk è “Downtown Downer”:
testo breve, ripetuto su diverse tonalità come un canone, e
cori
esaltanti.
Per
chi fosse particolarmente curioso, è possibile scaricarlo dal
sito ufficiale della band (www.hybridchildren.com).
Secondo
pezzo è “Glitter Rain”. Questa volta si cambia
stile: il ritmo rallenta e la voce modulata di Jasse ci porta su
atmosfere malinconiche e strappacuore che ricordano gli HIM.
Quando
inizia “Barricade Boy” è la parte ritmica che
investe l’ascoltatore! Splendida melodia, chitarre pesanti ma
ben dosate, basso e batteria potenti, cambi di tonalità che
rendono imprevedibili i passaggi…non perdete l’occasione di
vedere il video, sempre all’interno del loro sito! (n.d.r.
nella versione “live” sembra di ascoltare il disco!).
Con
“Across the earth” si ritorna ad uno stile più punk,
con un testo che, ancora una volta, narra di esperienze di vita
vissuta…sapientemente enfatizzate!
Orecchiabile
e vivace, “Universal Gatecrasher” inizia con un bel
giro di chitarra, per poi dare spazio alla voce sempre
trascinante di Jasse, alla quale fanno eco i potenti cori di
Pale e Lauri.
In
“Once upon a darkeness” sfuma il lato punk della band
ed emerge l’anima rock, tornando all’atmosfera morbida e
fluida di Glitter Rain.
Da
notare sempre i cambi di tonalità!
“Westway
castaway” abbandona la malinconia e apre una vera e
propria festa! La strofa, pur essendo semplice nella melodia (in
perfetto stile punk-rock) non è mai banale.
“Boredum
Unites US” si apre con una chitarra ritmica aggressiva,
per poi dare spazio alla voce di Jasse, che in questo testo
rivela ancora una volta la natura ribelle del punk!
Il
ritornello è il tipico inno da urlare a squarciagola (alla
guida della propria auto…o sotto la doccia).
Quando
inizia “Worn” è chiaro il cambio di registro.
Nella
strofa la voce incisiva, bassa e soffusa,
sembra un sussurro graffiante, mentre nel ritornello la
parte ritmica che si amplifica e lo splendido passaggio melodico
collocano il pezzo tra quelli più interessanti di questo album!
“Glory
days’decline”…il titolo dice tutto! Un altro
pezzo-inno, dalla melodia energica e dall’irresistibile
ritornello. Nella versione live il grido “ALL HELL NOW”
sembra un tuono dal palco (e dal pubblico!).
“Memphis
Train” si apre con un’atmosfera da Saloon, con tanto di
chitarra country che accompagna la voce. Sulla seconda strofa
però si aggiungono batteria e basso, con un ritmo serrato e una
melodia festosa, dove i cori potenti ancora una volta fanno eco
alla voce di Jasse.
Chiude
il cd “We are 138” una cover dei Misfits interpretata
in maniera magistrale dal quartetto di Helsinki.
I
12 brani sono finiti…42 minuti di puro punk-rock sono
trascorsi…ma è difficile fare a meno di premere di nuovo il
tasto PLAY!
Gli
amanti del genere non possono farsi sfuggire l’occasione di
conoscere questa band, perciò procuratevi il cd (o, perché no,
l’intera discografia!) e tenete gli occhi aperti sulle future
date italiane degli HYBRID CHILDREN!
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