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LA RECENSIONE 

di Valentina Grugnaletti

 

Ghost Town Carnival

CD, Bad habits, BHP 77005, 2004

 

Il CD, pubblicato dalla Bad Habits, è stato mixato da Janne Vuori e da TT Oksala, che già avevano collaborato con gli HIM (i quali, tra l’altro, agli inizi della loro carriera, hanno aperto un concerto degli stessi Hybrid Children).

Pezzo di apertura tipicamente punk è “Downtown Downer”: testo breve, ripetuto su diverse tonalità come un canone, e cori  esaltanti. Per chi fosse particolarmente curioso, è possibile scaricarlo dal sito ufficiale della band (www.hybridchildren.com).

Secondo pezzo è “Glitter Rain”. Questa volta si cambia stile: il ritmo rallenta e la voce modulata di Jasse ci porta su atmosfere malinconiche e strappacuore che ricordano gli HIM.

Quando inizia “Barricade Boy” è la parte ritmica che investe l’ascoltatore! Splendida melodia, chitarre pesanti ma ben dosate, basso e batteria potenti, cambi di tonalità che rendono imprevedibili i passaggi…non perdete l’occasione di vedere il video, sempre all’interno del loro sito! (n.d.r. nella versione “live” sembra di ascoltare il disco!).

Con “Across the earth” si ritorna ad uno stile più punk, con un testo che, ancora una volta, narra di esperienze di vita vissuta…sapientemente enfatizzate!

Orecchiabile e vivace, “Universal Gatecrasher” inizia con un bel giro di chitarra, per poi dare spazio alla voce sempre trascinante di Jasse, alla quale fanno eco i potenti cori di Pale e Lauri.

In “Once upon a darkeness” sfuma il lato punk della band ed emerge l’anima rock, tornando all’atmosfera morbida e fluida di Glitter Rain. Da notare sempre i cambi di tonalità!

Westway castaway” abbandona la malinconia e apre una vera e propria festa! La strofa, pur essendo semplice nella melodia (in perfetto stile punk-rock) non è mai banale.

Boredum Unites US” si apre con una chitarra ritmica aggressiva, per poi dare spazio alla voce di Jasse, che in questo testo rivela ancora una volta la natura ribelle del punk! Il ritornello è il tipico inno da urlare a squarciagola (alla guida della propria auto…o sotto la doccia).

Quando inizia “Worn” è chiaro il cambio di registro. Nella strofa la voce incisiva, bassa e soffusa,  sembra un sussurro graffiante, mentre nel ritornello la parte ritmica che si amplifica e lo splendido passaggio melodico collocano il pezzo tra quelli più interessanti di questo album!

Glory days’decline”…il titolo dice tutto! Un altro pezzo-inno, dalla melodia energica e dall’irresistibile ritornello. Nella versione live il grido “ALL HELL NOW” sembra un tuono dal palco (e dal pubblico!).

Memphis Train” si apre con un’atmosfera da Saloon, con tanto di chitarra country che accompagna la voce. Sulla seconda strofa però si aggiungono batteria e basso, con un ritmo serrato e una melodia festosa, dove i cori potenti ancora una volta fanno eco alla voce di Jasse.

Chiude il cd “We are 138” una cover dei Misfits interpretata in maniera magistrale dal quartetto di Helsinki.

I 12 brani sono finiti…42 minuti di puro punk-rock sono trascorsi…ma è difficile fare a meno di premere di nuovo il tasto PLAY! Gli amanti del genere non possono farsi sfuggire l’occasione di conoscere questa band, perciò procuratevi il cd (o, perché no, l’intera discografia!) e tenete gli occhi aperti sulle future date italiane degli HYBRID CHILDREN!