- Un tema di attualità -
A natura luxuria descivit "
La natura non
ci è stata tanto matrigna da non permettere a noi uomini di
vivere senza i nostri numerosi mestieri, mentre per tutti gli
altri animali la vita è facile. Non ci ha ingiunto nulla di
crudele, non c'è bisogno di faticose ricerche per prolungare la
vita. La natura ha tutto predisposto fin dalla nostra nascita:
siamo noi che, rifuggendo dalle cose facili, le abbiamo rese
tutte difficili. Le case, le vesti, le medicine, i cibi, i beni
materiali che ora tanto ci preoccupano un tempo si ottenevano
facilmente, senza spesa e senza molta fatica; il loro uso era
commisurato alla stretta necessità. Siamo stati noi a
considerarli preziosi, e oggetto di ammirazione e conseguibili
solo con molte e difficili arti. A soddisfare le esigenze della
natura basta la natura stessa. Ma ci ha allontanato da essa il
lusso (A natura luxuria descivit),
che giorno per giorno si pungola da sé e cresce col passare
delle generazioni e si serve dell'intelligenza per fomentare i
vizi. Ha cominciato a desiderare le cose superflue, poi quelle
nocive e, in ultimo, ha resa l'anima schiava del corpo,
mettendola al servizio dei suoi bassi istinti. Tutte queste
industrie che sollevano tanto strepito per la città fanno
gl'interessi del corpo; quello che un tempo si concedeva al corpo
come uno schiavo, ora glielo si appresenta come a un padrone.
Perciò son sorte le fabbriche di tessuti, le officine dei
fabbri, le scuole di danze voluttuose e di canti effeminati.
Siamo ormai lontani da quel senso naturale di misura per cui i
desideri non oltrepassavano lo stretto necessario; ormai, chi
desidera quanto basta è considerato un rustico e un
miserabile
Lucio Anneo Seneca (61-65 D.C.) Da "Lettere a Lucilio" (Epistularum moralium ad Lucilium)
Queste parole scritte da Seneca quasi 2000 anni fa dovrebbero farci riflettere......è possibile che alle soglie del nuovo millennio l'uomo non riesca ad imparare dai propri errori ?
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