Storia della funivia


Uno tra i primi impianti funiviari italiani, la Funivia Faloria venne costruita sotto il governo fascista italiano, nel lontano 1939.

Impianto poderoso ed ardito per quell'epoca che con i suoi 900 metri di dislivello totale, apriva le porte al grande turismo di massa sulle vette dolomitiche ampezzane.Battezzata con il nome "Funivia Principe di Piemonte" venne inaugurata alla presenza di molte autorità tra le quali il ministro Benni e la Contessa Edda Ciano Mussolini.

Di seguito l'articolo originale dell'epoca:

 

"La funivia Principe di Piemonte al Monte Faloria"

Inaugurata alla presenza del Ministro Benni e della C.ssa Edda Ciano Mussolini
5 febbraio: giornata di festa a Cortina d'Ampezzo. Festa del turismo, festa del lavoro, festa dell'autarchia. E' stata inaugurata la Funivia "Principe di Piemonte" che collega Cortina al Monte Faloria, impianto poderoso, ardito, che onora la tecnica e l'industria italiana, che dischiude nuovi vasti orizzonti al turismo e allo sport nelle Dolomiti e che quindi viene ad inserirsi, come strumento efficiente di lavoro e di produzione, nel quadro dell'economia e dell'operosità nazionale. Il nuovo impianto è infatti una creatura perfetta della moderna meccanica italiana, realizzata in completo regime autarchico, ad un ritmo d'attuazione celerissimo: il provvedimento del Ministero delle Comunicazioni che autorizzava l'esecuzione del progetto è del 2 aprile 1938 e da questa data ad oggi si sono fatti miracoli, solo che si consideri le difficoltà determinate dalle stagioni, dalla quota, dagli accessi.

Il rito inaugurale della Funivia è stato semplice e nello stesso tempo solenne. S.E. Benni, Ministro delle Comunicazioni, la contessa Edda Ciano Mussolini, S.E. il Prefetto, il Federale, il Direttore Generale dell'Ispettorato cav. di gran croce Crispo, il Direttore della Banca d'Italia, sede di Belluno, il Presidente del Tribunale e le altre autorità, hanno passato anzitutto in rivista, nel viale della stazione, lo schieramento delle formazioni fasciste comandate dal Commissario del Fascio dott. Bianco e hanno quindi raggiunto la stazione inferiore della Funivia, tra ali di folla applaudente. E subito si è iniziata la cerimonia: S. Em. il Cardinale Piazza, Patriarca di Venezia, che è figlio di queste montagne, poeta di guerra, prelato di grande patriottismo, ha benedetto la nuova opera, esaltando quindi, in un breve discorso, le finalità spirituali, oltre che materiali, della moderna attrezzatura che la scienza pone a servizio dello sport. 

Il Commissario Prefettizio di Cortina, camerata Brissa, ha rivolto il suo saluta al rappresentante del Governo Fascista, S.E. Benni, Ministro delle Comunicazioni, alla contessa Edda Ciano Mussolini presente alla cerimonia, alle altre autorità, rendendosi interprete dei sentimenti di gratitudine della Comunità d'Ampezzo per le provvidenze che il Regime moltiplica per potenziare Cortina, caposaldo del turismo italiano Anche il camerata Bocci, che presiede alle organizzazioni turistiche locali, nel rilevare l'importanza non solo locale ma nazionale che il nuovo impianto assume nel quadro dell'attrezzatura ospitale e sportiva italiana, ha ricordato le brevi rapide tappe di questa realizzazione, voluta dal Duce, e condotta a termine per, iniziativa della FAIT (Funivie Aeree Italiane Turistiche), diretta dal barone Franchetti, grazie anche all'appoggio di tutte le autorità, prima tra cui il Prefetto Trinchero, al senso di solidarietà e di collaborazione dimostrato dagli enti locali, alla capacità dei tecnici preposti all'opera, all'attività delle maestranze. Infine, S.E. Benni, nell'esprimere il suo compiacimento per lo stile schiettamente fascista con cui Cortina lavora e costruisce, ha rilevato l'importanza di queste iniziative, che sono la testimonianza della volontà di lavoro e di potenza della nuova Italia, che ha come, parola d'ordine: "Vivere producendo e continuando a produrre".

Il Federale di Belluno ha quindi ordinato il "saluto al Duce!", mentre il Ministro Benni recideva il nastro tricolore della cabina di partenza, dove prendeva posto col Patriarca di Venezia e le altre autorità.

Tra i saluti festanti della folla la nuova Funivia iniziava subito la spola tra la Valle e la sommità del Faloria. Da quell'altare, proteso su tutte le valli, il Patriarca benediceva il Cadore e l’Ampezzano, osservando che era questa la benedizione più "alta" che egli abbia mai impartita.

 


 

L' inaugurazione della Funivia Faloria

(filmato originale dall' "Archivio Istituto Luce" - 8/2/1939)

 


 

La funivia ed il panorama dal Monte Faloria

(filmato originale dall' "Archivio Istituto Luce" - 18/1/1939)