OTTICA
Specchi parabolici
Gli astronomi usano grandi specchi
nei loro telescopi per concentrare la debole luce proveniente da stelle lontane,
riuscendo così a fotografare stelle che non si possono vedere a occhio
nudo. Che forma hanno gli specchi che riescono a concentrare la luce?
Non possiamo concentrare la luce con uno specchio piano perché la luce
diverge sempre e sembra provenire dall'immagine virtuale che si forma dietro
lo specchio.
Possiamo però prendere un grande numero di specchi piani e disporli
lungo una curva come è illustrato nella figura.In questo caso la sorgente
di luce è molto lontana e quindi i pennelli di luce che incidono sullo
specchio sono quasi paralleli.
La luce converge in F sempre più precisamente via via che aumenta il
numero degli specchi piani.
Se si sostituiscono gli specchi piani con una superficie curva continua la cui sezione abbia la forma di una parabola, la luce converge sostanzialmente in un unico punto, il fuoco principale dello specchio, situato a una distanza dal centro dello specchio detta distanza o lunghezza focale f.
Ruotando
la parabola intorno alla retta perpendicolare allo specchio e passante per
il suo centro otteniamo una superficie curva, che viene chiamata paraboloide.
Lo specchio parabolico rappresentato nella figura ha la superficie riflettente
sulla faccia concava. In generale qualsiasi specchio curvo che abbia la
superficie riflettente sulla faccia concava è detto specchio
concavo.
Abbiamo visto che tutta la luce che incide su uno specchio parabolico secondo
una direzione parallela all'asse si riflette in modo da passare attraverso
il fuoco principale. Poiché la luce è capace di propagarsi
in entrambi i versi su un dato percorso, possiamo scambiare i raggi incidenti
e i raggi riflessi collocando una sorgente di luce puntiforme nel fuoco
principale di uno specchio parabolico.
Telescopi
astronomici
Lo specchio parabolico costituisce un telescopio astronomico: raccoglie
la luce proveniente dalle stelle e la concentra in punti vicini, in posizioni
corrispondenti alle posizioni delle stelle sulla sfera celeste. Quasi tutti
i grandi telescopi moderni usano specchi parabolici.
Ora consideriamo solo il raggio proveniente dalla sommità dell'oggetto. Poiché questo raggio si riflette parallelamente all'asse e passa per l'immagine, la "sommità" dell'immagine deve essere alla stessa distanza dall'asse della parte riflessa del raggio. Perciò, hi è uguale alla distanza di F dal raggio riflesso. Possiamo ottenere immediatamente il rapporto tra e ho dai triangoli simili ombreggiati. Poiché f e so sono le basi e hi e ho sono le altezze corrispondenti, otteniamo: