Montecassino
Finita
la leggenda il nonno ci mandò a letto perché si era
fatto troppo tardi. Restammo
sveglie tutta la notte per parlare della storia narrataci.
"E' stata
significativa" disse
entusiasta
"Già è
stata magnifica questa storia" esclamò Martina seguita da Giorgia:
"Trovo però che non sia niente di così eccitante".
"Non capisci
niente, è molto profonda e commovente", ribatté Ginevra. Continuammo così
per l'intera nottata fino a quando il nonno si svegliò e venne da noi,
"Siete ancora sveglie!!!", disse
"È tardi ora, non pensate
più alla leggenda;
domani ci sarà un sorpresa per
voi". Dopo queste parole il discorso mutò repentinamente,
adesso parlavamo
di quale potesse essere la sorpresa. Il giorno seguente il nonno entrò di buon
ora nella nostra stanza e spalancò le persiane per svegliarci. Martina con il
viso sotto le coperte cercava di nascondere i propri occhi dai raggi del sole,
che entravano prepotentemente nella stanza, mentre Giorgia urlava:
"Lasciatemi dormire". Intanto Caterina e Ginevra si erano
già alzate e attendevano impazientemente per fare colazione. Dopo una mezz'oretta
eravamo tutte pronte per partire e recarci in un luogo
Questa volta il nostro
Per
l'intero percorso non aprimmo bocca ed estasiate, ammirammo il paesaggio che
via via si snodava sotto di noi come fosse un lungo serpentone. Tutto ci
sembrava nuovo,
eppure
quel luogo lo avevamo visitato tante volte. Il sole filtrava tra i rami degli alberi e
rendeva l'atmosfera magica e pittoresca. La ricca e verde
vegetazione, a tratti era interrotta da radure
di un marrone intenso a causa dei frequenti incendi che avevano colpito la
zona. Guardando giù cercavamo di scorgere ed individuare le varie strade della
nostra Cassino, la scuola le nostre rispettive abitazioni.
Tutto ci sembrava
diverso da lassù. Con la testa fuori dal finestrino cercavamo di catturare il
tepore dei primi raggi del sole. Continuavamo a salire e già l'imponente
costruzione si manifestava ai nostri occhi superba come non si era mai
vista.
L'Abbazia, luogo
sacro, sembrava.
ora racchiudere nelle sue mura il dolore di tanta gente vittime di una
guerra atroce. Poco lontano, il cimitero con le sue croci era la testimonianza
di quanto ci aveva raccontato il nonno e fu proprio
verso di esso che