Il ciclo solare

A VOLTE IL SOLE appare coperto di chiazze scure  - le macchie solari - altre volte, viceversa, la sua superficie ne è quasi completamente priva. Sebbene le macchie solari possano apparire e scomparire con il passare delle settimane, il loro numero arriva a un massimo ogni undici anni e poi comincia a diminuire. Questo "ciclo solare" delle macchie viene in qualche modo governato dal campo magnetico presente negli strati superficiali del Sole. Negli anni, il campo si "aggroviglia" come un elastico ritorto, forse perché i poli e l'equatore del Sole ruotano a velocità diverse. Questo "groviglio" rende il campo magnetico più potente, e il numero delle macchie solari aumenta. Al livello massimo di macchie solari, l'attività solare è molto più intensa e i suoi effetti si manifestano anche fuori dal Sole, facendosi sentire anche sulla Terra. I brillamenti solari sono gigantesche esplosioni che si verificano vicino alle macchie solari, con l'emissione di particelle elettricamente cariche che possono disturbare le emissioni televisive, aprire misteriosamente le porte elettriche dei garage e, addirittura, provocare dei black-out di corrente.

Influenze magnetiche
Il campo magnetico che causa le macchie solari è simile ai due poli di un magnete che emergono dalla superficie del Sole. Se si mettono le due estremità (i poli) di una calamita a ferro di cavallo sotto un cartoncino su cui si spargerà della  limatura di ferro, si vedrà che questa si disporrà raccogliendosi intorno ai due poli magnetici; ecco perché le macchie solari in genere si manifestano a coppie. La limatura di ferro, inoltre,  si dispone lungo archi magnetici che collegano un polo all'altro. Nell'atmosfera del Sole, il magnetismo crea archi luminosi di gas che si estendono da una macchia all'altra e vengono chiamati protuberanze. Alcune protuberanze se ne stanno tranquille sul Sole o si disperdono nello spazio. Quando due protuberanze si toccano, possono scatenare un'esplosione violenta, detta brillamento solare.

Il ciclo delle macchie solari
Il numero di macchie presenti sulla superficie del Sole aumenta e diminuisce nell'arco di 11 anni. Le prime macchie di un nuovo ciclo si manifestano a latitudini elevate, vicino ai poli del Sole. Negli anni a seguire, le macchie appaiono sempre più vicino all'equatore e aumentano di numero. Dopo aver raggiunto il picco, il numero di macchie comincia a diminuire, ma continuano a formarsi sempre più vicino all'equatore. Man mano che le ultime macchie di questo ciclo scompaiono, alle latitudini più elevate iniziano a formarsi le macchie del nuovo ciclo.

La mini-era glaciale
Alcuni scienziati sostengono che l'attività delle macchie solari influenza la meteorologia terrestre, e che una temperatura più fresca sia correlata all'assenza di macchie. L'effetto è più evidente nei periodi in cui il Sole non presenta macchie per decenni. Nel 1684 l'astronomo reale britannico, John Flamsteed, descrisse una macchia specifica come "l'unica che aveva osservato sulla sua superficie dal dicembre 1676". Molti anni più tardi l'astronomo E.'V. Maunder scoprì che l'assenza di macchie dal Sole si era protratta dal 1645 al 1715. Questo "Minimo di Maunder" coincise con un periodo di freddo particolarmente intenso, una sorta di mini "era glaciale", in tutto il nord Europa. A Londra il fiume Tamigi gelò e si tennero "fiere del ghiaccio" sulla sua superficie gelata.