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L'AVVENTURA E' L'AVVENTURA

 

I PROTAGONISTI

WALTER BORRI

Il professor Walter Borri è un giovane docente della Normale di Pisa. Ha poco più di trent'anni e alla laurea in fisica teorica ha aggiunto un master in fisica applicata preso ad Harvard. Con un quoziente di intelligenza che rasenta il genio, conduce una vita razionalmente divisa tra università e casa, moderato sesso, moderato fumo, moderato alcol. Le punte massime di eccitazione le ha in laboratorio, dove sta portando avanti esperimenti di fusione fredda, quando il gas di deuterio penetra con violenza nei reticoli gelati del vanadio.

Walter è di media statura, di media corporatura, nè biondo è bruno, porta gii occhiali ciie fanno schermo alla luce viva del suo sguardo azzurro che diventa blu scuro quando si posa sul bel corpo di Stefania, una delle più belle assistenti che mai laboratorio di fisica abbia visto. Da buon fisico, ha gran fede nel razionale e quando si concentra su un problema non permette alla realtà intorno di distrarlo.

Walter ha un amico, Roby Dubois, un amico vero che una volta gli ha anche salvato la vita e che ha l’unico difetto di ricordarglielo quando ha bisogno di lui, cosa che succede con allarmante frequenza.

ROBY DUBOIS

Roby è assai diverso da Walter: un fisico atletico che tende al colossale, una grande testa a cupola perfettamente rasata, una fantasia infantile accesa e infiammabile anche dalla più assurda delle storie che lo caccia in avventure vorticose e pericolosi imbrogli: molto alcol, molte donne, molto fumo e poca razionalità, in totale fiducia delle sua forza fisica. Dice a volte di avere un cugino matto a Roma che fa il cinema.

Roby è affascinato dalle storie di tesori e dalle leggende di antichi segreti. Tesori misteriosi, perduti da secoli e segreti arcani che aprono la mente a dimensioni ignote.

Walter ride di questa mania. di Roby che sogna incalcolabili ricchezze senza mai pensare a quel che ci farebbe e immagina arcani poteri quando per lui è già arcana una radice quadrata.

 

Avventure vorticose e pericolosi imbrogli

LE STORIE

Ogni episodio racconta una storia completa, un'avventura con un suo inizio e una sua fine, tuttavia il rapporto seriale degli episodi e assai forte, per i seguenti motivi:

1 - Oltre ai due protagonisti interverranno ripetutamente nel corso dei prossimi episodi dei colleghi di università di Walter, sempre gli stessi, chiamati dai Nostri per aiuto o consiglio.

2 - Un sottile filo misterioso lega i vari episodi insieme, quasi una superstoria, perché arcani rappresentanti di qualcosa di molto strano appaiono a tratti nelle storie, a volte aiutando, piè spesso ostacolando, le imprese di Walter e Roby.

3 - Le avventure si svolgono in posti che fanno sognare, dove la linea che divide il possibile dall'improbabile sfuma: all'ombra delle piramidi, nelle foreste africane, sulle pianure degli immensi disegni di Nazca, nelle antiche città dei Veda nelle giungle indiane, tra le severe statue dell'isola di Pasqua, nell'immenso cerchio di Stonehenge, nella tomba dell'astronauta di Palenque, nei templi Maya, fra le rovine dell'impossibile Tiahuanaco, e dovunque i segni del passato hanno lasciato enigmi e leggende.

E' sempre Roby che fa le prime mosse, è sempre Walter che cerca di mostrargli l’aspetto razionale delle cose e fargli capire quanto siano assurde le sue fantasie, ed è sempre la realtà a superare quelle fantasie e a coinvolgere i due nei ritmi folli dell'avventura.

 

Roby si fida delle sue risorse fisiche e Walter conta sulla propria intelligenza, rivelando a volte insospettate abilità manuali. E' solito dire che un criminale non può mai essere più in gamba di un professore di fisica.

L'irruenza di Roby e la calma dei ragionamenti di Walter fanno dei die una strana coppia dagli effetti esplosivi.

Il tono degli episodi potrà avere, di volta in volta, una dominante gialla o di spionaggio o di horror ma privilegerà sempre l'imprevisto e la grande avventura.

 

L' A N E L L 0 D I S A L 0 M 0 N E

# PRIMO EPISODIO #

Nel piccolo thermos sta avvenendo la fusione fredda con sviluppo di neutroni mentre la temperatura del vanadio sale rapidamente verso lo zero. Walter è totalmente concentrato. Accanto a lui c'è George Kahn, un luminare della chimica alto un metro e mezzo (famoso nell'università come Il Piccolo Chimico) e Stefania, una rossa stupenda col camice abbondantemente aperto che lascia intravedere un seno perfetto e prepotente, ma l’attenzione di Walter e di George è tutta per il contatore di neutroni che segnala in modo certo che la fusione nucleare è in atto. Esplode l’entusiasmo

Walter bacia il piccolo Kahn sulla testa e poi agguanta Stefania, la piega indietro come in una figura di tango e la bacia sulla bocca mentre si affaccia nei laboratorio David Marcucci, giovane professore di archeologia, uno spilungone lentigginoso che sovrasta tutti, annunciando che Walter è desiderato al telefono nell'aula dei professori.

Walter prende la cornetta eccitato e sente la voce di Roby che gli chiede di raggiungerlo immediatamente.

- Adesso non posso. Ci possiamo vedere fra un paio d'ore. Dove sei?-

-A Nairobi. Devi venire subito. Sto al Lion Hotel. E' questione di vita o di morte.-

- Nairobi, Africa?- chiede divertito Walter che ride alle insistenze dell'amico che inutilmente gli ricorda che gli deve qualche considerazione per avergli, lui, salvato la vita anni addietro, durante una rapina finita nel sangue.

Roby sta davvero telefonando da una delle cabine del Lion Hotel di Nairobi e c'è una signora che aspetta il suo turno con impazienza.

Roby reagisce alla risata di Walter lanciando un urlo disperato, tremendo, proprio dentro la cornetta e sbattendola poi più volte contro l'apparecchio.

- Roby! Robe, che succede?!- grida Walter, preoccupato.

Roby emette un rantolo da moribondo e poi lascia che la cornetta sbatta contro la parete. Ascolta soddisfatto la voce di Walter che jr1a disperato il suo nome e riattacca.

Roby sorride alla signora esterrefatta ed esce dalla cabina. Fa tre passi verso il centro della hall e qualcuno lo colpisce alla nuca. Vacilla. Due uomini lo afferrano impedendogli di cadere.

Gli ordinano di seguirli senza dare nell'occhio. Roby si lascia portare, poi uno scatto fulmineo pianta un dito negli occhi di uno dei due e scalcia l'altro all'inguine. Roby si butta dietro un banco per evitare i colpi di pistola che gli sparano addosso ma piombano su di lui altri due uomini armati. Ne nasce una spettacolare rissa con sparatoria che demolisce letteralmente la hall dell'albergo costringendo impiegati e clienti a rifugiarsi sotto i tavoli .

Ma alla fine gli aggressori hanno la meglio e Roby viene trascinato Fuori svenuto, caricato su una limousine e portato via.

L'addetto alla reception rimette il telefono sul banco e subito l'apparecchio suona: è Walter da Pisa che vuol sapere che diavolo sia successo al suo amico Roby mentre gli stava telefonando dall'hotel.

L'impiegato guarda la hall distrutta e comincia a descrivergliela nei particolari.

Walter parte subito. Roby è proprio nei guai.

Atterra a Nairobi nel pomeriggio ma attende invano il suo bagaglio al bordo della tela senza fine.

All'ufficio reclami viene avvicinato da due signori in grigio che con molto garbo lo esortano a tornare in Italia dove è impegnato in ricerche assai più importanti che non quella di uno svitato in Africa. Walter è stupito: chi sono? Che importa, sono due che hanno ragione.

Walter deve ammettere che è vero, ma non può abbandonare Roby. I due scuotono la testa: torni in Italia come ha già fatto il suo bagaglio ... Se ne vanno mentre l'impiegato conferma: risulta che egli stesso ha rispedito le valigie a Roma.

Walter li segue e li vede entrare in una toilette per donne. Non ne escono più, ma quando Walter va a vedere sembrano essere volati via.

- Come maschio sei caruccio, ma come femmina fai schifo.-

La bella nera, elegantissima, sorride all'imbarazzato Walter che balbetta una scusa e corre fuori dalla toilette. La ragazza esce a sua volta e si avvicina ad un vecchio rinsecchito pieno di ciondoli e amuleti, che vende ai turisti.

Non dice nulla, gli indica solo Walter che sta salendo su un taxi. Il vecchio si porta davanti agli occhi un pezzo di vetro colorato che rende cangiante la realtà e per un attimo il taxi sembra mostruoso.

La hall del Lion Hotel mostra ancora i segni della sparatoria quando Walter entra chiedendo del direttore. Trova invece un poliziotto che gli fa un sacco di domande. Che sa di Roby? Che stava facendo in Kenya? Perché è venuto a cercarlo? Come ha fatto a sapere del sequestro stando in Italia?

Tutte domande di difficile risposta.

Walter dice al poliziotto che è venuto per ritrovare Roby.

-  Mai stato in Kenya?-

-  No. -

- E allora come spera di riuscirci?-

Walter ci pensa e trova: c'è una sola persona che può dargli una traccia: Roby stesso. Se l'ha fatto andare fin là avrà avuto un piano.

- Ammesso che sia ancora vivo. - commenta lugubre il poliziotto e Walter sorride tranquillo contando sulle dita: primo, Roby ha bisogno di lui e vuol farlo entrare nel gioco. Secondo: se avessero voluto ucciderlo l'avrebbero fatto subito. Terzo: Roby si caccia spesso in orribili guai ma non si è mai fatto ammazzare.

Il poliziotto guarda Walter con aria di commiserazione e gli consiglia di tornare in Italia e lasciar fare agli esperti. Walter, promette che non si fermerà per più di una settimana perché deve tornare ai suoi esperimenti.

Il poliziotti lo guarda con sospetto: come potrà il suo amico dargli una traccia se è prigioniero? –

- Troverà un modo.-

Lo scheletro di Ruby è robusto perfetto e ben proporzionato: lo stanno esaminando attraverso lo schermo di un radioscopio.

Il medico in camice bianco si volge verso i suoi due clienti che hanno un'aria da manager di alto livello, scuotendo il capo:

- E' inutile continuare a purgare quest'uomo, mister Fraser, non ha ingoiato niente di anomalo. -

Roby viene tirato giù dal lettino e l'uomo chiamato Fraser gli pianta a tradimento un bollitore rovente in mezzo alle gambe intimandogli di dirgli dove sia l'anello se non vuole che glieli faccia lessi.

Roby urla di dolore e grida di chiederlo a Walter Borri, a Lion Hotel. Fraser è visibilmente soddisfatto.

Walter prende un'auto a nolo con la sua carta di credito e la parcheggia poco lontano dall'hotel. Rientra in albergo senza far caso al vecchio nero che vende amuleti seduto sul marciapiedi. Il vecchio guarda verso Walter attraverso un vetro colorato e per un attimo Walter appare coperto di sangue.

Walter va alla reception e chiede di cenare in camera.

E' notte quando due neri penetrano nella stanza di Walter e si buttano sul letto. Imprecano perché il letto è vuoto. Accendono la luce. Il letto non è disfatto e la cena è intatta sul vassoio. Non ci sono valigie. I due si scambiano un'occhiata: qualcuno deve aver avvertito la vittima che se l’è filata.

Escono in fretta. Subito dopo dall'armadio esce Walter e li segue.

I due neri salgono su una Range Rover e prendono la strada della foresta. A prudente distanza Walter li segue con l’auto a noleggio. C'è una bella luna e può tenere i fari spenti.

La Range Rover entra nel recinto che circonda un grande cottage. Fari illuminano a giorno il recinto e ci sono guardie armate al cancello con grossi cani. Walter ferma l’auto nell'ombra di grandi cespugli. Certamente Roby è là. Però sembra impossibile entrare, poi gli viene un’idea.

Leva le foderine ai sedili e le inzuppa nella benzina del serbatoio. Appoggia il cric sul sedile di guida e ci mette sopra la sua giacca e il suo cappello. Sistema un sasso sull'acceleratore.

Le guardie vedono l'auto sbucare dalla foresta e puntare dritta su di loro. Intimano l'alt ma la macchina non ferma. Si vede la sagoma dell'uomo al volante. Le guardie sparano una raffica di avvertimento ma l’auto accelera.

La macchina viene crivellata di colpi. I vetri si frantumano, i fari scoppiano, una ruota esplode e finalmente l’auto si ferma a pochi metri dal cancello.

Le guardie si avvicinano incerte. L'uomo al volante si è messo un po' di traverso, immobile.

Uno apre la portiera e fa appena in tempo a vedere che il guidatore è un cric travestito e una fiamma che corre lungo una striscetta di stoffa sparire sotto il cruscotto poi l'auto esplode in una fiammata gigantesca coinvolgendo le guardie nelle fiamme.

Nessuno si accorge di Walter che sguscia dentro il recinto sbucando da un vicino folto di alberi.

Roby è legato su di una brandina di ferro, guardato a vista da uno degli uomini di Fraser armato di pistola. Lo scoppio dell'auto lo ha svegliato. L'uomo di guardia si alza inquieto e guarda il riverbero delle fiamme che si stanno spegnendo in fondo al giardino: c’è gente che corre e grida.

Qualcuno raspa contro la porta chiusa e si sente l'uggiolare di un cane. La guardia si avvicina sospettoso alla porta: da sotto un liquido giallo si sta espandendo nella stanza. L'uomo spalanca la porta inferocito, pistola in pugno, pronto a colpire il cane sporcaccione ma in quel momento un cerino lanciato da dietro l'angolo del corridoio finisce in quella che sembra pipi ma che invece è benzina. La fiammata avvolge per un attimo l'uomo che impreca, balzando indietro.

Roby lo colpisce a mezza schiena usando la brandina come un ariete. L'uomo crolla a terra e Roby, a cui la brandina impedisce di uscire in corridoio, chiama Walter ad alta voce.

Con cautela, pronto alla fuga, Walter si affaccia nella stanza.

- Ce n'hai messo del tempo! Meno male che ti avevo detto di venire subito!- sbuffa Roby scuotendo la brandina nel tentativo di liberarsi.

Poco dopo, Walter e Roby, corrono per i corridoi appiccando il fuoco dappertutto. Uomini urlano e corrono per spegnere l’incendio. Qualcuno li vede scappare tra il fumo e spara ma i due si tuffano fuori da una finestra e scappano.

Fraser, seminudo, è a letto con la bellissima nera che abbiamo visto all'aeroporto. Il fumo riempie la camera in un attimo. Salta giù dal letto e urla ordini dalla finestra, ma nessuno obbedisce.

Il fuoco divampa con grande velocità e violenza. Fraser e la bella nera cercano di fuggire, ma la donna resta imprigionata dalla caduta di un trave. Supplica Fraser affinché si fermi a liberarla ma l'uomo le grida un insulto e si butta dalla finestra, pistola in pugno, lasciandola morire.

Atterra proprio davanti a Roby e gli pianta la pistola nella pancia chiamando i suoi uomini.

Walter si è bloccato, due passi più in là, nel buio e fissa la faccia di Fraser cercando di ricordare dove l'abbia già veduta. Stanno arrivando le guardie e Walter si decide: raccoglie un grosso ramo e lo dà in testa a Fraser tramortendolo.

- Perché sei sempre cosi lento?- urla Roby scappando e trascinando l'amico con sè.

- Stavo pensando. Mi sembra una faccia già vista...-

Walter e Roby riescono a raggiungere la foresta e si lanciano in una corsa folle inseguiti dalle guardie che sparano loro dietro.

Il mercato è già pieno di gente anche se il sole è sorto da poco. Walter e Roby si fermano, stanchi e sudati, per la lunga corsa, a mangiare frittelle che un nero appallottola per loro su una piastra rovente.

- Visto che abbiamo un momento di calma - attacca Walter- mi vuoi spiegare perché quel branco di killer ci voleva fare la pelle?-

Roby sorride a Walter, felice: non li vogliono affatto uccidere. Stanno solo cercando di fargli dire dove sia l'anello di Salomone.

Walter fissa l'amico masticando in silenzio, poi gli chiede con un sospiro di rassegnazione:

- L'anello di Salomone, quello della Bibbia?-

- Certo! Quale se no! Salomone lo regalò alla regina di Saba che in realtà era la regina Makeba di Etiopia. Poi finì a Babilonia al dito di Daniele, quello della fossa dei leoni. Ricordi? Nabucodonosor continuava a buttarlo nella fossa e i leoni non lo mangiavano mai.-

- Perché aveva l'anello, vero?- chiede rassegnato Walter, mettendosi in bocca una nuova frittella.

Roby è così preso dal suo entusiasmo da non notare le sfumature sarcastiche nella voce dell'amico.

- Naturale! Perché l'anello da' un sacco di poteri, tra cui quello di parlare con gli animali.-

Walter ferma la masticazione e guarda Roby da sotto in su. Sta chiedendosi perché mai abbia attraversato mezzo pianeta per aiutare un tale cretino e questo pensiero è così chiaro che glielo si legge in faccia.

- Tu non ci credi, vero? eppure è tutto documentato!- e Roby continua con foga e bocca piena a riferire la leggenda per cui l'anello sarebbe finito secoli dopo nelle mani del sultano di Zanzibar a cui sarebbe stato rubato da un inglese con la complicità di una bella donna.

Poi l’inglese fu ucciso da un indigeno sulle sponde del lago Vittoria e l'anello passò al dito del capo della tribù che fu sepolto con esso in una grotta segreta e irraggiungibile.

- Visto che è irraggiungibile, io me ne torno all'università.-

Walter dà un biglietto da dieci euro al venditore di frittelle e volta le spalle a Roby andandosene.

Il venditore afferra Roby per un braccio: lui vuole un dollaro non quella strana banconota. Roby gli butta un dollaro e corre dietro a Walter che fende la folla con grande determinazione. Gli cammina dietro e cerca di convincerlo: non può lasciarlo cosi. Se lo ha chiamato è perché ha bisogno di lui e non si lascia un amico nel momento del bisogno..-

- Tu hai bisogno di uno psichiatra e io devo tornare ai miei neutroni. E non farti acchiappare un'altra volta da quel pazzo coi suoi killer perché io mi sono rotto di correre su e giù per il mondo per levarti dai guai. Okay?-

- Ah grazie. Bel modo di ricambiare. Se non c'ero io quel giorno della rapina...-

- Se non c'eri tu non succedeva proprio niente! Una normale tranquilla pacifica rapina!-

- Quello ti stava per sparare! E se non gli avessi rotto il braccio tu adesso la fusione fredda la stavi facendo coi vermi al cimitero!-

-Già! Ma se tu non avessi cominciato a sfondare le teste con quel posacenere di bronzo, quelli non si sarebbero messi a sparare! E poi. basta! Mi fai venire in Africa per l’anello di Salomone! Ma si può essere più coglioni di così?-

Walter se ne va infuriato e Roby gli grida dietro:

- Si può!!!!-

Walter va dritto al check in del volo per Roma. Non si accorge di essere seguito da due uomini di colore.

C'è da attendere e si mette a gironzolare per l’aeroporto. Un vecchissimo nero, coperto di amuleti, gli offre un ciondolo con un vetro verde:

- Mostra le cose nascoste, signore. Prendilo.-

Walter gli allunga un euro senza prendere il ciondolo ma il vecchio lo afferra per una manica. Walter lo guarda. gli occhi del vecchio sono colmi di lacrime.

- Hanno lasciato bruciare mia figlia, signore. Lei era la mia vita. Non voglio denaro. Il denaro serve per chi ha un futuro. lo non ce l'ho più. Prendi questo vetro, signore. E guarda le cose che non capisci.-

Walter prende il ciondolo e il vecchio se ne va. Walter guarda il ciondolo e poi si porta il vetro verde davanti agli occhi. La realtà vista attraverso il vetro è sfumata, nebbiosa. Tranne in un punto che sembra brillare. E' un book shop.

Un libro, tra i mille di uno scaffale, sembra fosforescente, Walter entra nel negozio e prende il libro: si intitola "Il Linguaggio Degli Animali" di Jerry Fraser. Walter lo gira, sul retro c'è la fotografia del Fraser che conosciamo.

- L'etologo...-sussurra a se stesso Walter mentre una mano lo afferra da dietro per il collo e due dita nere gli pigiano crudelmente sulla tiroide. Walter si affloscia e i due neri, che ora indossano il camice di infermieri, lo sorreggono. Lo caricano su un lettino a ruote e lo spingono via, passando tra gente e poliziotti che non ci fanno caso.

Il lettino viene caricato su di un'autoambulanza che parte a sirene spiegate. Walter sta rinvenendo e guarda i due infermieri armati, sussurra:

- Siete gente di Jerry Fraser?-

- Silenzio. Chi sta male non prla…-

- Ma io sto bene adesso e...- cerca di alzarsi. Uno dei due neri lo colpisce con una ginocchiata all'inguine che lo manda a gemere sul fondo dell'auto.

- Visto che stai male?- lo dileggia il falso infermiere.

L'autoambulanza corre sulla pista della foresta che punta verso la tenuta di Fraser, sobbalzando violentemente sul fondo diseguale.

Un albero enorme crolla davanti alla macchina che sbatte con violenza. Dal folto salta fuori Roby che spalanca gli sportelli posteriori dell'autoambulanza: i due neri si stanno tenendo la testa e Roby afferra Walter, se lo carica in spalle e scappa nella foresta.

Dalla parte opposta della pista arriva una jeep con tre uomini che sparano dietro a Roby scariche di mitraglietta. Uno di essi si mette poi in contatto radilo con Fraser e scatta una nuova caccia all'uomo.

Una caccia spietata e Roby e Walter devono ricorrere a tutta la loro abilitA per non farsi prendere.

L’alba del giorno dopo trova i due immersi in una pozza di acqua putrida intenti a respirare con delle canne per dar tempo ai loro cacciatori di allontanarsi.

Walter riemerge sotto lo sguardo sospettoso di una famiglia di ippopotami e tappa la canna di Roby costringendolo a venire fuori.

Si sfila gli stivali e li svuota della melma.

Visto che stando con te i momenti di calma sono pochi, perché non ne approfitti per spiegarmi come cavolo quelli di Fraser sapevano che stavo per partire?-Che ne so. Sanno un sacco di cose.-

- E allora spiegami come facevi tu a sapere che mi avrebbero preso.-

- Non abbandono gli amici, io!-

- No! Tu non permetti abbandonino te! Altrimenti non potevi segare quell'albero per fermarli.-

-  Se ti dico che 1'ho buttato giù con una spallata, mi credi?-

- No, figlio di puttana. Li hai avvertiti tu per non farmi partire.-

-  Ho bisogno di te.-

-  Ma perché proprio io?-

- Perché sei l'uomo più intelligente che conosca e per trovare l'anello di Salomone dovrò risolvere un enigma. E adesso non ti incazzare di nuovo.-

-  No e sai perché? Fraser è un etologo famoso. Se interessa a lui, perché non deve interessare a me?-

Walter si infila uno stivale ma non fa in tempo a mettere il secondo: il rombo di un elicottero prorompe da dietro un costone e piomba su di loro spaventando gli ippopotami.

- Attento!- urla Roby rituffandosi nell'acqua. Ma Walter è impacciato dagli stivali e perde la frazione di secondo che permette a Fraser di sparargli dall'elicottero con un grosso fucile.

Walter è centrato in pieno petto, ma non è una pallottola, bensì una siringa di sonnifero di quelle usate per addormentare i grandi felini.

L'elicottero atterra mentre Walter stramazza per effetto del sonnifero, ma Roby lo agguanta, gli strappa la siringa e lo trascina con sé in acqua, nuotando sotto le grandi ninfee.

Fraser impreca e incita i suoi uomini a tuffarsi. Un grosso coccodrillo che sbadiglia nel fango, li fa esitare.

Fraser, furioso, torna sull'elicottero e lo fa alzare, volando radente all'acquitrino ma i due uomini sono scomparsi.

E' il tramonto quando Roby esce dalla melma, portandosi in spalla Walter che si sta svegliando. Il cielo è un mare di fuoco e c'è un grande silenzio.

Roby cammina sotto gli alberi, fino ai margini di un'ampia radUra erbosa. Mette gib l'amico che si massaggia le braccia intorpidite.

- Hai dormito cinque ore. Ti hanho siringato come un vecchio leone.-

Walter si sente formicolare le gambe. Se le massaggia vigorosamente.

- Dove siamo?-

- A Magadi. Dobbiamo arrivare alle foci del Kagera, dall'altra parte del lago Vittoria.-

- Io devo arrivare a Pisa invece.-

- C'è un solo volo e passa per il Kagera.- Roby sorride e indica qualcosa oltre i cespugli. Walter si alza, traballa, si appoggia ad un albero e vede un piccolo aereo da turismo fermo nella radura.

-E' più facile quando si deve scegliere tra una cosa sola.- Roby gli dà una manata amichevole: ha bisogno di lui e se tutto va bene fra tre giorni sarà di nuovo in mezzo ai suoi neutroni

- Vieni, ci dormiamo dentro e all'alba spicchiamo il volo! In tre ore saremo di là dal lago.-

L'aereo si alza all'alba senza difficoltà. Walter guarda lo stupendo paesaggio che gli scorre sotto. Dietro a loro c'è un puntolino nel cielo: è l’elicottero di Fraser.

E' una cosa che non quadra per la razionalità di Walter: che uno Come Roby possa credere all'esistenza dell'anello di Salomone è normale, ma che ci creda uno come Fraser e difficile da accettare.

Roby fa impennare l’aereo per immergersi nelle nubi e seminare 1'elicottero.

Attraversato il grande lago Vittoria, Roby porta l'aereo a volare in mezzo alle montagne ugandesi, scendendo in valli strette e schizzando a pochi metri da picchi rocciosi. Dice a Walter di cercare una parete girata a nord strapiombante per almeno 50 metri con l'ingresso di una grotta al centro. Cosi gli è stato descritto l'irraggiungibile accesso alla tomba dei capi

- Chi te lo ha descritto?- chiede Walter sospirando. - Un vecchio stregone che ho guarito di sifilide.-

- E ti ha detto che nella tomba c'è l'anello di Salomone.-

-N-!- esclama Roby, impegnato in una disperata cabrata – Che l’anello sia arrivato al capo della tribù l’ho saputo da una schizofrenica di Mombasa. La curavano con l’ipnosi e io facevo l’assistente dello psicoterapista.-

La donna parlava nel sogno e diceva un sacco di cose. lo psicoterapista badava alle connessioni freudiane, io badavo al sodo.-

-  Ah, le farneticazioni di una pazza per te sono "sodo". Attento a quelle rocce!!-

-  L’aereo supera la cresta rocciosa di poche spanne e Roby annuisce sicuro: la pazza ha detto dell’anello e lo stregone ha detto della tomba. Uno più uno, due! Strano che uno scienziato come Walter non apprezzi la perfezione della matematica!

Walter sta per rispondere ma qualcosa attira la sua attenzione: l’aereo si sta tuffando in una profonda vallata e alla sua destra c’è uno strapiombo roccioso, quasi verticale, al cento del quale si apre una caverna a forma di portale.

Walter fa un loop arditissimo davanti alla caverna sfiorando la parete con le ali w lanciando un urlo i gioia come un cowboy.

- C'è un paracadute?- chiede Walter e Roby ride: non deve

preoccuparsi del paracadute, se sbatte non ci sarà tempo nemmeno per implorare il nome di dio! E poi adesso deve solo trovare un posto in cui atterrare. Roby si solleva più alto delle montagne e guarda in giù alla ricerca di uno spiazzo sufficiente per far scendere l’aereo..

Roby porta il suo aereo ad atterrare su una pista aperta dal passaggio degli elefanti, non lontano dalla foce del fiume Kagera.

Incita l’amico a saltar giù e stendere sull’aereo un telo mimetico e coprirlo di fronde.

Il sole si sta già abbassando sull'orizzonte quando Walter e Roby, con due grossi sacchi, arrivano ai piedi della grande parete a strapiombo. Walter ha portato con se una lunga sagola e un lanciarpioni ma la grotta è totalmente fuori portata. Prova a scalare la parete ma è liscia e sdrucciolevole.

Roby impreca poi dà una manata a Walter: adesso tocca a lui. A far che? A risolvere il problema. Loro sono lì. Devono salire 1à. Ma è almeno cinquanta metri più in su della lunghezza della sagola e della potenza del lanciarpioni.

Walter guarda la parete: l'imboccatura buia della grotta si apre a circa cento metri dalla sommità del monte, duecentocinquanta metri sopra le loro teste.

Raccoglie la sua sacca, fa cenno a Roby di prendere le sue cose e poi gli tende la mano. Roby lo guarda incerto: ha trovato?

Walter annuisce e si incammina, tirandosi dietro Roby protesta perché non capisce, poi vede che Walter sta dirigendosi fuori dalla valle per salire sulla montagna lungo un pendio meno scosceso e s’illumina..

Il cielo rosseggia nel tramonto quando i due giungono sul ciglio dello strapiombo e Walter fa segno a Roby che può calare la corda verso l'imbocco della caverna.

Roby la lega ad una roccia. E' entusiasta: sono le soluzioni semplici la vera impronta del genio.

I due si calano lungo la corda e arrivano all'imbocco della grotta. Roby tira fuori dal suo sacco una torcia elettrica e la punta verso l'interno: sembra un qualsiasi crepaccio che sprofonda nelle viscere del monte.

Entrano, camminando uno dietro l’altro, movendo il fascio di luce qua e là, alla ricerca di un segno.

-Guarda!- Roby illumina un graffito sulla roccia: la stella di Davide a sei punte. Eppure storicamente non risulta che gli ebrei siano arrivati fino in Uganda!

Walter alza le spalle: una stella a sei punte possono averla incisa gli indigeni o abitatori ancora più antichi.

E' questa? Mene Tekel Peres...- Roby compita una strana scritta graffita sotto la stella. Illumina la faccia di Walter: quelle sono le parole apparse sui muri di Babilonia. Le parole magiche che re Nabucodonosor chiese a Daniele di decifrare!

Walter ha notato un segno su uno roccia, un'incisione, come se qualcosa vi avesse ruotato sopra molte volte. Prende la torcia ed esplora con attenzione. C'è uno spunzone di pietra, scheggiato ma troppo regolare per essere naturale. All'estremità ha un incavo, come un occhiello spezzato.

Walter lo accarezza con la mano: sembra un grosso perno e forse un tempo aveva buco in cui si infilava un bastone per farlo ruotare.

Roby, eccitato, prende uno scalpello dal suo sacco e cerca di far ruotare il perno di roccia. Il perno si muove. Roby lancia un grido di gioia. Walter è affascinato. Legano lo scalpello al perno che così gira senza difficoltà.

- Doveva servire a qualcosa ... ma a che?-

- Forse c’erano dei segni qui ... ma il tempo li ha cancellati ... Sai a che sembra? La manopola di una cassaforte ... Forse trovando la giusta combinazione...-

Roby lancia un grido di esultanza che rimbomba nel crepaccio. Ecco l’enigma! Devono trovare la combinazione! Come Daniele a Babilonia, hanno solo quelle tre parole: mene, tekel perse ...

Roby ride felice e si frega le mani: però il povero David non aveva con sé il grande genio Walter Borri!

- Forza! come si deve fare?-

Walter non risponde. Si è totalmente concentrato su quelle parole scritte sul muro. Roby si rassegna ad attendere e si appoggia alla roccia.

Un serpente a sonagli sbuca da una fenditura, terribilmente vicino alla faccia di Walter. Roby si irrigidisce e sussurra, cercando di non muovere le labbra:

- Vai indietro piano. Molto piano. -

-Lasciami pensare...- risponde Walter, in totale concentrazione.

Il serpente sfiora la spalla di Walter e dondola verso la sua narice sinistra. Roby ha la fronte imperlata di sudore. Non osa muoversi. Walter si sta lentamente avvolgendo intorno alla mano destra il nastro di cuoio del ciondolo di vetro verde regalatogli dal vecchio dell'aeroporto. Il. serpente tocca con la lingua il naso di Walter che non sembra ancora accorgersi del pericolo mortale.

Il serpente dondola e si appresta a scattare ma lo precede improvvisa la mano fasciata di cuoio di Walter che, senza guardare, afferra il serpente a sonagli sotto la testa triangolare e lo scaraventa fuori dalla caverna, precipitandolo nel burrone.

Il vetro verde gli resta in mano e Walter lo punta sulla. scritta e ci guarda attraverso:

- Guarda la posizione delle "e"! Due quattro, due quattro, due quattro!

Attraverso il vetro le "e" sembrano fosforescenti. I

- Era un serpente a sonagli...- balbetta Roby, ancora scosso.

- S!, lo so. Due quattro, due quattro, due quattro ...

Walter si aggrappa al perno di roccia e gira: due quattro, due quattro, due quattro.

Un fruscio strano. Una cascata di sabbia impolvera Walter mentre una roccia si muove di una trentina di centimetri scoprendo un vano buio. All'improvviso un'onda nera avvolge due e li travolge.

Migliaia di pipistrelli escono dall'apertura e volano verso il cielo che sta imbrunendo, oltre l’arco di roccia.

Walter e Roby vengono urtati, sommersi. Mulinano le braccia, ma decine di pipistrelli stridenti, terrorizzati, fanno mucchio sui loro corpi, impigliandosi. nei loro capelli.

- Buttati a terra!- grida Walter a Roby. Si sdraiano staccandosi di dosso i piccoli, mammiferi mentre il grosso dello stormo, trovando finalmente via libera, vola compatto verso l'esterno.

Roby punta la luce verso il buio da dove sbucano gli ultimi pipistrelli. Volando via i scoprono un altare fatto di grosse canne coi resti di alcune orride mummie.

Una sovrasta le altre, adorna dei segni del potere. Certamente un re. Un grosso collier d'oro massiccio gli copre il torace rinsecchito.

Walter sgancia il pesante collier d'oro e va verso la luce per guardarlo meglio: sui grossi lingotti si vedono chiaramente i glifi di Anubi e di Iside.

- E' un gioiello dell'antico Egitto. Ci vorrebbe David per capirci qualcosa…-

- Che c'entra David. Era Daniele quello della fossa dei leoni. - risponde Roby chinandosi sulla mummia: qualcosa di rosso barbaglia infilato ad una delle sue dita corrose : è un anello d’osso intagliato con geroglifi e sormontato da un grosso rubino.

- Ma io dicevo il professor David Marcucci, l'archeologo dell'università. Lui è un capo sull'antico Egitto...-

Roby neppure lo ascolta. Avvicina gli occhi alla mano della mummia, affascinato: l'anello di Salomone!

Cerca di sfilare l'anello ma il dito della mummia si stacca e Walter ha una smorfia di disgusto. Roby lo pulisce con le mani e se lo infila al dito raggiante.

- Senti di avere dei nuovi poteri?- gli chiede sarcastico Walter.

- Perché no? Sono felice! Questo anche è potere. -

Un rumore di motore fa correre Walter verso l'imbocco della caverna: vede, nel controluce del tramonto, la corda che sparisce verso l’alto, tirata su da qualcuno.

L'elicottero appare all'altezza dell’imbocco della caverna: non si può avvicinare troppo perché il rotore ha bisogno di spazio, ma abbastanza perché i due possano vedere Fraser che li saluta ironicamente gridando loro che ributterà giù la corda e li aspetterà di sopra. Lui vuole solo l'anello, poi li lascerà andare sani e salvi. Però se cercano di fargli qualcuno dei loro luridi giochetti, li ammazzerà senza pietà.

L’elicottero si alza sopra la valle e la corda torna a penzolare davanti alla caverna. Roby la afferra e si sporge a guardare in su: sul ciglio del monte ci sono due uomini armati di mitragliette.

- Abbiamo un altro problema. - dice Roby a Walter con un sorriso. Walter si mette al collo il collier doro e apre la sua sacca. Tira fuori il paracadute preso nell'aereo. Roby scuote la testa: duecentocinquanta metri non sono sufficienti per un lancio.

Walter non dice parola ma taglia un pezzo del paracadute e poi lo lacera.. Roby crede di capire e guarda verso il buio del fondo valle: qualcuno ha acceso un fuoco là sotto, li stanno aspettando anche in basso, inutile sperare di fare una corda col paracadute per calarsi di sotto.

Walter taglia ancora il paracadute ricavando un grande triangolo di nylon. Poi va verso il fondo del cunicolo e stacca quattro grosse canne dall'altare delle mummie. Comincia a legare, con le corde del paracadute, le canne alla stoffa. Finalmente Roby capisce e si illumina: un deltaplano!

E' buio fitto quando i due spiccano il volo dall'imbocco della caverna. Precipitano per alcuni metri, poi facendo coi loro corpi tesi da nervatura verticale e tendendosi al massimo riescono a far prendere aria all'ala rudimentale e planano in un largo giro, sparendo nel buio, lontani dalla parete verticale.

E' l'alba quando arrivano, stanchi morti, alla pista degli elefanti dove hanno lasciato l'aeroplano. Levano la mimetizzazione.

Roby si mette alla cloche. Un barrito fa voltare Walter: una mandria di pachidermi st trottando verso l’a qua.

- Vola via Roby, svelto!- urla Walter. Il coro dei barriti è più vicino.

- Devo voltare l'aereo!- grida Roby e fa partire il motore. Dopo qualche attimo di suspense, l’aereo si muove e manovra girando su stesso in modo da avere davanti lo spazio necessario al decollo.

Il branco di elefanti si irrlia e la capo branco, una vecchia femmina si avvicina con la proboscide alzata, mentre tutta la mandria è pronta a caricare.

Roby impreca perché lo spazio è poco. Fa correre l’aereo verso i branco per decollare ma deve togliere gas per evitare la catastrofe.

Gli elefanti caricano furibondi, spaventati. Sono ormai a venti metri. Una massa d'urto spaventosa. Walter grida a Roby di saltar via dall'aereo, ma è evidentemente inutile. Il prima raggio di sole fa brillare il rubino dell'anello di Salomone, un barbaglio di sangue. Roby, come impazzito, apre la carlinga e si inerpica sopra il muso dell'aereo con le braccia alzate. Urla:

- Per i poteri che mi dà l'anello di Salomone, fermatevi! Noi siamo amici e se vi ce ne andremo con questo grande uccello e voi potrete bere e far bere i vostri affascinanti cuccioli!-

Walter non troverà mai una spiegazione razionale. Ma il fatto accade: gli elefanti si fermano, esitanti, agitano le proboscidi e Roby continua a pregarli che gli lascino lo spazio per il decollo. Il branco si divide in due file. Roby lancia un urlo di gioia e torna ai comandi. Dà gas e l'aereo viola via con gli elefanti che salutano agitando le proboscidi.

L'aereo sale altissimo nel cielo diventando un puntino.

Roby è cosi eccitato da sembrare pazzo. Compie due loop e un tonneau prima di mettersi in rotta.

La raffica di mitraglietta crepita sugli alettoni riportando Roby e Walter alla realtà.

Dietro a loro c'è l’elicottero di Fraser.

- Volevo farmi montare un lanciamissili ma non avevo abbastanza soldi. - mugugna Roby mentre, con manovre acrobatiche, cerca di diventare un bersaglio difficile.

Una raffica centra il piccolo aereo bucando la carlinga.

- Cerca di portarti sopra!- gli urla Walter che si inginocchia e svita i fermi del suo sedile.

Roby picchia verso il basso e poi punta in alto quasi in verticale. Va in stallo per qualche secondo e quando torna giù è sulla verticale dell'elicottero.

Walter prende la mira e lascia cadere il sedile che finisce con precisione fra le pale del rotore principale.

L'elicottero perde bruscamente portanza, sbanda con violenza e va ad esplodere contro il fianco di una delle montagne. L'urlo di gioia di Roby, possente come quello di un gaucho riempie, il cielo mentre l'aereo punta verso il lago Vittoria e verso i1 sole.

Pisa, due giorni dopo.

Roby e Walter scendono dal treno proveniente da Roma che è quasi sera. Walter vorrebbe andare subito all'università sperando di trovare ancora il suo collega archeologo e mostrargli l’anello e il collier che ha nella borsa. Roby lo convince invece ad andare a casa di sua madre, che gli ha promesso una ribollita speciale. L'accordo viene. trovato, con Walter che telefona a David e invita anche lui a far festa con la ribollita.

-  Ma cos'è esattamente questa ribollita? –

-  - Acqua cotta! –risponde Roby con orgoglio paesano.

La madre di roby è una toscana sulla cinquantina, simpatica, estroversa, matta come un cavallo. Accoglie il figlio come fosse un ragazzino che ha marinato la scuola: la vuol smettere di andare sempre in Africa o in Asia o al polo Sud invece di cercarsi una brava moglie un lavoro sicuro.

Guarda Walter e chiede:

-  E chi è questo altro perdigiorno? –

Improvvisamente la donna si ricorda che i ono due signori nello stuio che han chiesto del figlio. Sembra gente a modo, impiegati di banca o roba così. veda di comportarsi con educazione.

Walter e Roby si scambiano un’occhiata: due? Loro hanno invitato solo David Marcucci…

Sulle poltrone dello studio sanno seduti i due uomini in grigio che Walter incontrò all’Ufficio reclami dell’aeroporto d Nairobi. I due sorridono, si alzano e, in perfetta sincronia, estraggono due bombolette spray e le vaporizzano sulle faccia di Walter e di Roby che svengono.

La voce della madre di Roby che chiama a tavola e li invita a lavarsi prima le mani, riporta alla realtà i nostri due amici.

- Ma che ‘azzo è successo ... si chiede bofonchiando Roby passandosi le mani sul volto. Vede che al dito ha ancora l'anello di Salomone e soffia per lo scampato pericolo. Chissà che volevano quei due!

Walter spalanca la sua borsa: anche il collier d'oro brilla fra i calzini sporchi.

La ribollita fuma nei piatti e l'allampanato David Marcucci non sta nella pelle per esaminare il collier ma il cane della madre ringhia.

Roby dice di poter parlare agli animali perché ha l'anello di Salomone.

Vuol dare una dimostrazione pratica e parla al cane. La bestia sembra capire. Roby gli ordina di dargli la zampa. II cane invece si volta, alza la zompa posteriore e gli orina sui pantaloni.

Walter e David scoppiano a ridere. Roby guarda l'anello insospettito. Se lo sfila. Davi lo prende e lo rigira tra le dita: dentro si legge "made in China".

- Dev'essere di un Salomone molto moderno...- sogghigna l'archeologo - se anche il collier è una patacca cosi non resta che consolarsi con Chianti e ribollita.-

Walter guarda l'anello: è di evidente plastica. Prima non lo ha esaminato con attenzione ma per quanto fosse emozionato non avrebbe preso un abbaglio cosi grosso. Anche il rubino adesso si vede che è un vetro rosso.

- Quei due bastardi! Me l'hanno cambiato!- maledice Roby- ma prima o poi li becco, vedrai!-

Walter, colto da un dubbio, tira fuori il collier che brilla stupendamente coi suoi lingotti d'oro istoriati. David resta senza fiato: è stupendo! Lo prende e lo esamina, sgranando un lingot1to dopo l'altro fra le dita, come fosse un rosario.

- Non è una patacca?- si informa Roby.

- No,no ... è incredibile. Dev'essere della terza dinastia ... E voi l'avete trovato in Uganda? Incredibile ....-

- Meno male. Qualcosa ci è rimasto. Quanto vale?-

Davide lo guarda schifato: che importa quanto vale? Bisogna subito annunciare la scoperta e portarlo al Museo. Cose come quelle appartengono a tutta l'umanità..

- Vi daranno un dieci per cento del valore, neanche poco. -

- Oh via che si fredda!- li incita la madre e dà una manata a Roby facendo u rassegnazione: visto? Cerca sempre tesori ma anche quando li trova, in un modo o nell'altro, glieli fregano!

Roby affonda il cucchiaio nella minestra e guarda David: mai sentito parlare del Tiahuanaco?

F I N E

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