|
|
home torna al primo tempo torna ai gialli
SECONDO TEMPO SCENA 46 APPARTAMENTO PETER. Interno sera La chiave gira nella toppa, da fuori. La porta si apre e sulla soglia ci sono Peter e Gretha. PETER Le faccio strada. Ecco… Entra per primo e accende la luce nell’anticamera e spalanca la grande vetrata che dà nel salone. Sfiora un interruttore e si accendono i molti punti luce del salone. E’ un bell’appartamento, ammobiliato con gusto. Gretha entra guardandosi intorno GRETHA
Gretha cerca di scherzare, ma è tesa. Peter sorride e la invita ad entrare nel salone con un gesto PETER
Gretha si siede su una poltrona e Peter la guarda con un sorriso benevolo PETER Un cognac per tirarsi su? GRETHA Vada per il cognac. Peter versa un po’ di cognac in due bicchieri appositi e ne porge uno a Gretha che ne beve subito un sorso. GRETHA
Gretha si blocca, le manca la voce e beve un altro sorso. Peter sorseggia anche lui, poi si siede davanti a Gretha e cerca di ragionare con calma PETER
Gretha finisce il cognac e scuote la testa. Rabbrividisce. Quando alza il viso verso Peter, una lacrima le brilla negli occhi GRETHA
GRETHA (tentando un sorriso) Ho i brividi, ma non è il freddo. Credo sia paura… PETER
GRETHA Perché fai tutto questo per me? PETER (sorride)
Gretha fa il gesto di alzarsi ma Peter la ferma PETER
Gretha si alza e guarda Peter negli occhi GRETHA
Cala tra i due un silenzio imbarazzato che Peter risolve guardando l'ora al suo orologio PETER
Gretha annuisce sorridendo e Peter se ne va. Gretha attraversa l’anticamera e apre la porta della stanza degli ospiti, il letto è fatto e sul cuscino c’è una rosa rossa. Gretha sorride e la prende. La annusa. Apre la porta del bagno e comincia a spogliarsi ma poi si ferma GRETHA … e poi che mi metto? corre alla porta di ingresso. Chiama: GRETHA Peter! sente il rumore delle porte dell’ascensore che si chiudono al piano terra. Gretha corre ad affacciarsi a una delle finestre del salone. Guarda in strada:
SCENA 47 STRADA APPARTAMENTO PETER. Esterno sera Come visto da Gretha che sta in alto: Peter sta attraversando la strada. Inquadrata dal basso, Gretha si sporge e chiama: GRETHA Peter! L’uomo sembra sentire perché si ferma un attimo, ma poi arriva una Mercedes, si ferma accanto a lui, si apre una portiera e Peter sale. L’auto va via.
SCENA 48 APPARTAMENTO PETER. Interno sera Gretha si ritrae dalla finestra, pensierosa. Chiude i vetri. E’ scossa da un brivido. Prende la cornetta del telefono e fa il numero di un servizio di radio taxi GRETHA
Butta giù la cornetta GRETHA Cafone! SCENA 49 BUS e STRADE DI LUCCA. Interno/Esterno notte Un bus percorre le strade del centro. Le luci delle vetrine e dei lampioni sono accese. Dentro al bus, Gretha sta guardando fuori dal finestrino, perduta nei suoi pensieri. D’un tratto trasalisce. Sul marciapiedi della strada cammina un uomo tenuto e guidato per mano da una bambina: l’uomo sembra Andrea! Gretha balza in piedi e urla GRETHA Devo scendere! si precipita verso il guidatore del bus, facendosi largo UNA SIGNORA Oh bimbina… GRETHA Fermi! Devo scendere subito! Fermi! Oltre i vetri del bus, sul marciapiedi, Andrea, col volto nascosto dagli occhiali da sole scuri, cammina guidato da una bambina vestita da zingara. Il bus lo sorpassa proprio mentre Andrea e la bambina svoltano in una strada secondaria. Gretha afferra un braccio del guidatore GRETHA Fermi, maledizione! Fermiiii! GUIDATORE BUS
Mentre parla frena perché l’autobus è arrivato a una fermata. Gretha si butta fuori quasi travolgendo una signora che le manda colorite dialettali maledizioni
SCENA 50 LUCCA. STRADE. Esterno notte lunare Gretha corre dalla parte in cui ha visto svoltare Andrea e quella bambina vestita da zingara. GRETHA Andrea! Ma la strada è quasi deserta e Andrea non c’è più. Gretha si incammina in fretta e di colpo si blocca: si trova davanti all’androne di quel palazzo in cui Denise ebbe quella sua strana allucinazione sonora.
SCENA 51 ANDRONE. Interno buio Gretha entra nell’androne e sente il suono di un passo che si ferma. GRETHA Andrea? e poi una voce femminile, appena udibile sussurra VOCE BAMBINA (off) Tocca a te… adesso morirai anche tu… Gretha ha una reazione isterica. Si butta in direzione della voce, laggiù, in quell’angolo dove l’ombra è più densa. VOCE BAMBINA … come Denise…. Come Denise… Gretha allunga si aggrappa ad un vaso che traballa e cade, cade anche un miniregistratore che vomita fuori una cassetta.
SCENA 52 QUESTURA. UFFICIO CAMILLERI. Interno notte
DETTAGLIO: la cassetta gira in registratore e risentiamo la voce femminile, appena sussurrata
Camilleri spegne il registratore e solleva lo sguardo su Gretha, davanti a lui. Il commissario si stringe nelle spalle
Gretha è ancora su di giri. Si china su Camilleri e gli sibila: GRETHA Che lei è uno stronzo???? SCENA 53 APPARTAMENTO GRETHA. Interno notte La porta d ingresso si apre e Gretha appare sulla soglia. Accende la luce e si guarda intorno: tutto sembra come lo ha lasciato. Richiude l’uscio e tira il catenaccio, poi si affretta verso l’angolo notte. Prende un borsone e ci vuota dentro alla rinfusa un po’ della sua biancheria. Un rumore la blocca. Subito la paura la riprende e si addossa al letto, tremando. Ma il rumore non si ripete. Chiude la borsa e afferra una giacca, sta per andarsene, ma di nuovo il suono si ripete: proviene dallo studio-veranda di Andrea. Gretha si fa coraggio, si avvicina senza far rumore alla porta della veranda e lentamente la socchiude. Entro è buio e silenzio. Gira l’interruttore. Tutto sembra come lo ha lasciato, compresa la sedia su cui era stato legato Andrea. Poi un dettaglio attira la sua attenzione e con un VIOLENTO ZOOM leggiamo sulla tela bianca la scritta in rosso è stata corretta. Ora si legge HAI 2 GIORNI
SCENA 54 APPARTAMENTO PETER. Interno sera Gretha singhiozza nella braccia di Peter
Gretha si stacca dall’uomo e si asciuga gli occhi con la punta delle dita. Lo fissa in attesa della risposta. Peter sospira, scuote la testa, versa la camomilla in una tazza e la porge a Gretha insieme ad una pillola per dormire
GRETHA E come??? PETER Non lo so! Magari te l’ha spedita per posta… GRETHA
Gretha prende la pillola e la inghiotte con un lungo sorso di camomilla
Si blocca colta da improvvisa illuminazione e termina in un soffio
La tazza di camomilla trema in mano a Gretha che la passa a Peter che la prende e la posa sul tavolo PETER
Gretha fa una smorfietta
PETER Ti accompagno in camera tua…
Va verso la porta della camera degli ospiti e gli ultimi passi sono incerti. Tuttavia entra e Peter sente che chiude a chiave dall’interno. Peter sorride e scuote il capo.
SCENA 55 APPARTAMENTO MELISSA. Interno notte Melissa è in bagno e sembra che stia smacchiando il costume di scena: sta intingendo una spugnetta in un liquido e lo passa sui pendenti di vetro colorato del costume. Sono pendenti color ambra, tranne due che sono rosso rubino. Se ne stacca uno di quelli ambrati e Melissa lo posa sul pavimento e poi ci batte sopra col porta sapone: il goccione di vetro va in mille pezzi. Un rumore proviene dalla stanza da letto. Melissa va a dare un’occhiata socchiudendo l’uscio della stanza da bagno: la camera è parzialmente illuminata da una piccola luce sul comodino e sembra non esserci nessuno. Melissa torna a sfregare i pendagli di vetro giallo una pezza che bagna in un liquido detergente sui pendenti colorati del costume. Nella camera in penombra, un uomo si muove senza fare rumore. Le sue mani guantate di nero frugano nei cassetti. Poi l’ombra si sposta verso l’armadio e lo apre: dentro, tra abiti eleganti e sexy, un abito da suora L’uomo passa una mano tra i vestiti e l’abito da suora si sgancia e si affloscia, la gruccia sbatte contro l’armadio con un suono secco. Melissa, nel bagno, butta il costume nel cestino della roba sporca, sopra ci getta un asciugamano e si affaccia con cautela alla porta. La camera appare deserta però l’armadio è spalancato. Melissa afferra un paio di forbici e va verso il letto. Si guarda intorno: nessuno. Si avvicina all’armadio e raccoglie il vestito da suora. La piccola luce sul comodino si spegne. MELISSA (spaventata) Chi è…? Si accende una torcia elettrica ce la abbaglia. Melissa istintivamente s tira addosso il vestito da suora e arretra terrorizzata, poi cerca di rientrare nel bagno ma con EFFETTO A SORPRESA l’aggressore la blocca da dietro e con una mano guantata di nero la tiene ferma, brutalmente, per i capelli. La lama del rasoio brilla nel fascio di luce proveniente dalla torcia appoggiata da qualche parte e si abbatte, tremenda, sugli occhi sbarrati dal terrore della vittima. Melissa urla con tutto il fiato che ha, ma il suo urlo termina in un rigurgito di sangue, perché l’assassino le taglia la gola da un orecchio all’altro. L’assassino lascia Melissa che si affloscia in una lago di sangue sopra il costume da suora. Qualcuno suona al campanello della porta di ingresso. L’assassino va a prendere la torcia che aveva lasciato sul piano di un mobile. La spegne. Buio. Il campanello suona con insistenza ma nulla si muove.
SCENA 56 APPARTAMENTO PETER. Interno notte IMMAGINI ONIRICHE Un campanello trilla da qualche parte e Gretha cerca di mettersi a sedere sul letto ma non può: è legata a polsi e alle caviglia ai quattro lati del letto. Cerca di urlare ma non riesce a profferire suoni. Gretha vede comparire dal buio la bambina che teneva per mano Andrea. La bambina indossa una piccola guepiére nera ornata con pendagli di vetro colorato e...guanti lunghi neri, tutto in miniatura, da bambina. Si muove a passo di danza sinuoso e rallentato, guardando Gretha seria, accanto a uno specchio alto quanto lei. Ha in mano Puccidi sventrato. BAMBINA (cantilenando)
La bambina alza l'altra mano che impugna un rasoio e taglia la testa di Puccidi che cade sul letto a pochi centimetri dagli occhi di Gretha, mentre a SORPRESA la maschera da demonio spunta da sotto il materasso dietro la testa rotolante di Puccidi, e sembra animarsi. Gretha sudata, urla stavolta a squarciagola. Chiude gli occhi e urla. VOCE PETER Gretha! Gretha!!! Si sente il bussare violento contro la porta e poi lo schianto dell’apertura forzata (come se Peter entrasse nel sogno) VOCE PETER Gretha! Gretha!!! SFUMA LA QUALITA’ ONIRICA DELLE IMMAGINI Qualcuno sta scuotendo Gretha che urla con gli occhi chiusi: è Peter. PETER Gretha! Gretha! Svegliati ! Gretha! La donna apre gli occhi, esitando, pronta a coprirsi il volto, a difendersi e vede Peter chino su di lei. Peter è completamente vestito per uscire. Ha appoggiato sul letto la sua ventiquattr’ore di pelle. GRETHA Peter… Si guarda intorno e poi si affloscia passandosi una mano nei capelli GRETHA
Peter le accarezza teneramente il volto
GRETHA Perché, che ore sono… PETER Quasi le sei. Hai dormito tutto il giorno… Gretha si stiracchia e poi gli sorride GRETHA Però adesso mi sento meglio…. PETER
Gretha salta giù da letto GRETHA Mi bastano dieci minuti…. PETER
Gretha sorride e corre a chiudersi in bagno. Peter cambia bruscamente atteggiamento. Controlla l’ora sul suo orologio e poi accende il televisore. Col telecomando sceglie un canale. Butta il telecomando su una poltrona e apre la sua ventiquattr’ore di pelle, tirandone fuori il costume di Melissa, coi pendenti color ambra. Si guarda intorno, cercando un posto dove metterlo.. Dal bagno Gretha chiama GRETHA
Peter vede il borsone di Gretha sul fondo di un armadio e allora va nascondere il costume proprio vicino al borsone e poi si affretta ad uscire senza far rumore. Intanto alla TV è cominciato un telegiornale. Gretha si affaccia dal bagno avvolta in una asciugamano di spugna GRETHA Peter? Nessuna risposta. Allora Gretha esce e va a cercare qualcosa nel suo borsone. Alle sue spalle la voce dello speaker alla TV sta dicendo SPEAKER TV
Gretha si blocca e va verso il televisore che mostra le immagini del cadavere di Melissa mentre viene portato via con una barella. SPEAKER TV
Gretha vede la stanza girarle intorno e si deve aggrappare per non cadere. Corre al suo borsone e arraffa un po’ di biancheria, mentre la voce dello Speaker TV passa ad altro argomento. SPEAKER TV (off)
Gretha afferra il borsone per spostarlo e il luccichio dei pendenti color ambra del costume di Melissa attira la sua attenzione. Allunga una mano e lo prende. Lo alza. DETTAGLIO: i pendenti colorati tintinnano e riflettono la luce. Sono riflessi ambra alternati a quelli rossi dei due unici pendenti di quel colore. Gretha vacilla, allibita, stordita: i riflessi colorati dei pendenti giocano sul suo volto. Le sue mani passano sui pendagli di vetro, facendoli tintinnare e si soffermano là dove ne manca uno. Gretha guarda quella mancanza con apprensione. II suono della porta d’ingresso che si apre e la voce di Peter che la chiama riporta Gretha ai pericoli del presente. PETER (off) Gretha! Sei pronta? Gretha fissa ancora quel costume che accusa Peter di essere un assassino. Poi si scuote, rimette il costume al suo posto, nell’armadio, con mani tremanti. Richiude le ante. Intanto Peter la chiama di nuovo, allegro. PETER Gretha… dove sei? Peter appare alle spalle della ragazza che si irrigidisce, cercando di dominarsi. Riesce a tirare fuori un sorriso livido e va verso il bagno col proprio borsone.
SCENA 57 RISTORANTE ALLA MODA. Interno notte Gretha e Peter stanno cenando in un ristorante elegante. Lo sforzo di Gretha per mantenere un’espressione distesa é evidente. Peter mangia in silenzio e di tanto in tanto le lancia un'occhiata. PETER Sei sempre così silenziosa quando mangi? GRETHA Beh… dipende dalla compagnia… PETER Ah, grazie! GRETHA
Gretha si alza GRETHA Niente. Scusa devo andare un attimo alla toilette… Si allontana e Peter la segue con lo sguardo. Poi Peter pesca il suo cellulare dal taschino della giacca e pigia un pulsante. Si copre la bocca con la mano e sussurra qualcosa al telefono.
SCENA 58 CUCINE RISTORANTE ALLA MODA. Interno notte Gretha si affaccia nelle cucina del ristorante GRETHA C’è un’uscita di servizio?
Certo signora. Da quella parte… Gretha si affretta nella direzione indicata
SCENA 59 LUCCA. STRADA DI TRAFFICO Esterno notte Gretha arriva a passo svelto a una stazione di taxi e sale sul primo libero GRETHA Presto, vada. Poi le dico dove…. L’auto parte e Gretha guarda dal finestrino posteriore temendo di essere seguita.
SCENA 60 STRADA APPARTAMENTO GRETHA. Esterno notte Il taxi scarica Gretha davanti il portone di casa sua. La donna alza gli occhi sulle finestre del piano rialzato: sono illuminate! Gretha corre dentro.
SCENA 61 PIANEROTTOLO APPARTAMENTO GRETHA. Esterno notte
Gretha arriva correndo sulla soglia di casa e infila la chiave nella toppa. La mano le trema per l’emozione. PIERO
Piero le sorride e si ferma un attimo sul pianerottolo. Gretha scuote la testa, apre la porta ed entra rapida, richiudendola.
SCENA 62 APPARTAMENTO GRETHA. Interno notte Gretha attraversa di corsa l’anticamera e irrompe nel salone. Andrea, con gli abiti stazzonati e ancora sporchi di sangue raggrumato, la barba non rasa, ha sugli occhi i suoi occhiali da sole, una delle lenti è crepata. Attraverso si distingue la palpebra chiusa, incollata dal sangue raggrumato. Andrea leva la testa un po’ troppo in alto, tipico nei ciechi, e chiede
Chi è…? Gretha, commossa, core ad abbracciarlo GRETHA
Andrea scuote la testa, non risponde all’abbraccio, resta con le braccia lungo i fianchi.
GRETHA
Andrea sfiora con le dita la faccia di Gretha, seguendone le linee, fino alle labbra. Gretha serra le sue labbra su quelle dita in un lungo bacio disperato, con gli occhi pieni di lacrime ANDREA
Andrea rompe in un singhiozzo e balbetta, come un bambino ANDREA
Ma certo, amore…. sempre, sempre… Gretha lo bacia. Andrea ricambia furiosamente il bacio. Fanno l’amore.
SCENA 63 STUDIO OCULISTA. Interno giorno DETTAGLIO molto ingrandito dallo strumento dell’oculista: l’occhio chiuso di Andrea con le ciglia sigillate dal sangue raggrumato. Con la punta di una cannula, l’oculista sta sciogliendo il sangue che incolla la palpebra. Gretha, seduta in fondo allo studio, chiede con ansia GRETHA Può fare qualcosa, dottore? L’oculista, chino sullo strumento con cui sta esaminando gli occhi di Andrea non risponde subito. Continua la sua operazione di pulitura con la cannula. Poi si drizza, scosta l’apparecchio e dice OCULISTA
Gretha cerca di far coraggio ad Andrea che le sorride: l’uomo pare avere recuperato un po’ di stabilità emotiva e le accarezza i capelli. ANDREA Un trapianto, Gianni? …. E quanto costa un trapianto? OCULISTA
Andrea cerca tastoni la faccia di Gretha e la sente umida di pianto. La abbraccia
SCENA 64 LUCCA. STRADE. Esterni giorno Gretha è al volante dell’antiquato coupé di Andrea, tutto bozzi e strisciate e nel cambiare marcia, dà una gran "grattata". Andrea, con gli occhiali scuri dalla lente rotta, sorride ANDREA Così mi scassi il cambio… GRETHA
Però mentre parla in tono leggero dà un’occhiata alla parte di occhio che si vede oltre il vetro spezzato: si distingue la cornea tagliata e l’iride ovalizzata e coperta da una macchia biancastra.
Gretha annuisce e ride ma ha le lacrime agli occhi GRETHA Andrea… ti giuro che tornerai a vedere… E accelera. L’auto corre via. Dietro, appare un Mercedes, che resta nella scia.
SCENA 65 APPARTAMENTO GRETHA. Interno notte L’interno è buio. Si sente da fuori una chiave infilata nella toppa e le voci di Gretha e Andrea, incredibilmente allegre
La porta si apre e i due entrano. Una torcia si accende da dentro l’appartamento e li centra in pieno. Gretha urla. ANDREA Gretha! Che succede???? La torcia viene spenta. GRETHA Chi è ??!!
Sono ore che vi aspetto. Si accende un abat-jour che illumina dal basso Camilleri . E’ lui che l'ha acceso. GRETHA (furibonda) Lei! Ci vuole far crepar di infarto!? ANDREA (con gli occhiali scuri) Gretha, chi è? GRETHA
Il commissario tira su da terra una tela bianca, da quadro, su cui è scritto
Mi dica piuttosto che cos’è questo?
ANDREA Ma chi è questo bastardo… GRETHA
Allora l’ha saputo. Non porta bene ballare con lei. ANDREA Cos’altro è successo? GRETHA
Andrea tentoni trova una sedia e si siede COMMISSARIO CAMILLERI Già. E lei, bella signorina, non sa niente, vero?
Gretha si inceppa, come se un’idea improvvisa l’avesse bloccata.
SCENA 66 APPARTAMENTO PETER. Interno notte FLASHBACK: la mano di Gretha prende e solleva il costume trovato nell’armadio di Peter. I pendagli color ambra tintinnano: solo due sono color rubino. ZOOM sui pendagli color ambra che oscillano rifrangendo la luce.
SCENA 67 APPARTAMENTO GRETHA. Interno notte Camilleri COMMISSARIO CAMILLERI … che le prende? Continui…
Camilleri COMMISSARIO CAMILLERI
COMMISSARIO CAMILLERI Si tenga a disposizione per il confronto… Camilleri dà un’occhiata a Andrea, una a Gretha, poi annuisce e se ne va, sbattendo la porta. Gretha abbraccia Andrea GRETHA Non te l’avevo dett… Andrea le fa il gesto di tacere posandole un dito sulla bocca. Tende l’orecchio. Ascolta. Poi sorride a Gretha e la cerca con la mano. Gretha gli va incontro e Andrea la accarezza ANDREA Adesso se n’è andato. Cosa volevi dire? Gretha è eccitatissima e parla in fretta a voce sommessa, tenendo il volto di Andrea nella coppa delle mani GRETHA Non era il costume di Denise! ANDREA Come non era il costume di Denise? GRETHA
Suona il telefono e Gretha trasalisce con violenza. Guarda verso il telefono posato sul tavolo GRETHA Ma… il telefono era rotto… chi diavolo… e si muove per andare a rispondere, ma Andrea la ferma ANDREA Lascia che lo trovi io… Gretha si ferma. Il telefono continua a trillare mentre Andrea, orientandosi col suono, si dirige dalla parte giusta. Allunga le mani, urta il telefono e fa cadere la cornetta. Prende il filo e seguendolo arriva alla cornetta VOCE AL TELEFONO Tempo scaduto. La linea si interrompe e Andrea resta con la cornetta in mano. GRETHA Chi era? ANDREA Non lo so… GRETHA Che ha detto, Andrea??? ANDREA Ha detto solo: tempo scaduto. Gretha si porta le mani sul volto in un gesto di disperazione. Andrea riattacca la cornetta con qualche difficoltà. Gretha corre verso Andrea GRETHA Chiamo la polizia… ci uccideranno!
Qualcuno sta infilando una chiave nella serratura. Andrea trasalisce. Gretha si aggrappa a lui, spaventata e sussurra GRETHA C’è qualcuno… stanno cercando di entrare… Andrea annuisce e si leva gli occhiali: da sotto le palpebre si intravedono i suoi occhi devastati. ANDREA Sì. Stacca la corrente… GRETHA Ma Andrea… ANDREA Stacca la luce. Al buio adesso vinco io… E afferra una sedia, brandendola come una clava. Gretha corre verso il bagno e stacca il limitatore di corrente. L’appartamento cade nel buio. ANDREA E tutto buio adesso? GRETHA Sì… Andrea si muove rapidamente. Si avverte il suo movimento quando passa nel debole controluce delle finestre.
SCENA 68 PIANEROTTOLO APPARTAMENTO GRETHA. Interno notte Un uomo con la faccia mascherata da angelo, come già abbiamo visto quando accecarono Andrea, ha infilato la chiave nella serratura e sta aprendo l’uscio. Al suo fianco c’è Velia che si infila maschera da demonio. Il "demonio" socchiude l’uscio ma si ferma insospettito: dentro è buio. L’angelo gli fa cenno di proseguire e Velia tira fuori di tasca una torcia. I due scivolano dentro.
SCENA 69 APPARTAMENTO GRETHA. Interno notte L’ombra scura dell’uomo con la maschera da demonio si staglia per un attimo nel debole controluce della luce del pianerottolo. Dietro entra l’angelo che accosta l’uscio dell’ingresso senza chiuderlo. I due avanzano nel buio e nel silenzio totale i lievi suoni prodotti dagli intrusi sono distintissimi nel buio. Gretha sta rannicchiata in un angolo del letto. Ora il demonio è sulla soglia della stanza da letto e la sua mano striscia lungo il muro, arriva all'interruttore. Lo preme. TAC. Ma la luce non si accende. Velia (il demonio) soffia concitato VELIA E’ una trappola! accende la torcia ma è un breve lampo perché su di lui si abbatte una sediata tremenda. Velia crolla sul pavimento e la torcia rotola sotto il divano. L’angelo colpisce Andrea e fugge ma Andrea, di cui si son visti per un attimo i contorni, si tuffa su di lui afferrandolo per le gambe. I due rotolano nel buio, verso la porta socchiusa dell’ingresso e a tratti si intravedono le sagome dei due uomini che lottano nel controluce dello spiraglio. Gretha, rannicchiata, segue con gli occhi sbarrati e il fiato sospeso. Lo scontro nel buio deve essere tremendo a giudicare dai rumori e dal groviglio delle sagome. Poi un grido di dolore, un ansimare pesante, e ancora suoni di lotta. Un grido rauco, basso, di uomo colpito pesantemente. Uno dei due spalanca l’uscio e rotola fuori, mentre nella mano dell’altro brilla la lama di un rasoio. Gretha non osa muoversi. Un’ombra barcollante appare sulla soglia e va verso di lei: sembra che abbia qualcosa nella mano destra. Gretha, nel buio non può dire chi sia: Andrea, oppure.... L’uomo si ferma nel controluce di una finestra. Alza la mano e con l’altra se la fascia con un fazzoletto. Ansima forte. ANDREA (nel buio)
Gretha ha un grido di sollievo e corre ad abbracciare Andrea ANDREA
GRETHA Andrea… amore mio… mi hai salvato la vita! Gretha lo bacia poi corre a riattaccare la corrente pigiando il pulsante del limitatore: le luci si riaccendono. A terra c’è Velia con la maschera da demonio stracciata e il cranio fracassato. Andrea si nasconde la faccia con mano che cola sangue e inciampa sull’uomo mentre Gretha accorre con una benda presa in bagno GRETHA Fammi vedere… sanguina molto… Andrea, reggendosi la mano ferita con quella sana e tenendole entrambe all’altezza del volto, tocca di nuovo col piede il corpo di Velia
Gretha esita, poi si china su Velia e gli leva la maschera che è piena di sangue: Velia è morto. GRETHA
Gretha invece sta fissando quegli occhi dalle iridi sbilenche e segnate da un filo di sangue secco e due lacrime le colano sulle guance. GRETHA (mentendo) Come vuoi Andrea… non ti guardo… Si scuote e va a prendere gli occhiali e glieli mette in Andrea se li aggiusta alla meglio sugli occhi. Gretha lo bacia e poi gli fascia la mano mentre Andrea le punteggia di piccoli baci i capelli ANDREA
Il rumore di un passo fa trasalire violentemente Andrea. Il passo però si allontana e si sente il rumore dell’ascensore che si muove. ANDREA
SCENA 70 STRADE APPARTAMENTO GRETHA. Esterno notte Gretha parte con la spider di Andrea con bello sprint. Andrea le è seduto accanto godendo del vento sulla faccia, che tiene un po’ rovesciata verso l’alto e con gli occhi nascosti sotto gli occhiali da sole rotti. Ha fra le mani la borsetta di Gretha che lo guarda e sorride intenerita. Appoggiato al muro, in un angolo buio, c’è l’angelo che si tiene la gola squarciata. La maschera gli scivola via dalla faccia: è Piero. Scivola lentamente a terra privo di vita. SCENA 71 NIGHTCLUB "Les Femmes Damnées". Interno notte Victor guarda Gretha con stupore, mentre calza dei lunghi guanti neri con sospetta lentezza VICTOR Quale costume, mia cara? GRETHA Quello coi pendagli rossi… lo vorrei come ricordo… VICTOR
SCENA 72 STRADA NIGHTCLUB "Les Femmes Damnées". Esterno notte
Fuori dal nightclub, in macchina, è rimasto Andrea, impaziente. Gretha si rimette al volante e avvia GRETHA
SCENA 73 STRADA SARTORIA TEATRALE. Esterno notte Un insieme di capannoni illuminati da poche luci sistemate sui cancelli. Gretha frena davanti ad uno di essi. La spider ferma con un sobbalzo. GRETHA
ANDREA Un povero cieco, che altro può fare? Gretha gli da un bacio veloce sulle labbra e corre verso uno dei capannoni.
SCENA 74 SALONI SARTORIA TEATRALE. Interno notte Un vecchietto pelato dall’aria vispa e una sigaretta accesa fra le labbra gira un interruttore e accende le luci su una fuga di stanze piene zeppe di costumi: al centro lunghe filiere su cui sono appese centinaia e centinaia di grucce con costumi di ogni epoca e tipo. Alle pareti, scaffali e armadi mostrano anch’essi costumi di ogni epoca. GEGIO
Gretha dà un bacio amichevole sulla pelata del vecchio Gegio GRETHA A buon rendere…. GEGIO
Il vecchio se ne va e poi si volta di scatto minacciando con un dito teso GEGIO
GRETHA Mai fumato in vita mia… GEGIO (ghignando) Seee… tabacco forse… tabacco… E senza aspettare risposta esce da porticina laterale.. Gretha si avventura in mezzo alle lunghe file di costumi di ogni epoca, scostandoli con le mani, facendoli dondolare: un mondo fatto di alamari, di cappelli piumati, di toghe e di elmi. Un vestito con la crinoline ondeggia all’avvicinarsi di Gretha, come se qualcuno l’avesse appena scostato. Gretha ha un brivido di paura. Entra nel salone seguente, pieno di manichini vestiti in ogni foggia: sembra una scena gelata per magia dove dame e cavalieri di ogni epoca sia in procinto di ballare. Un tonfo e Gretha si volge di scatto: manichini immobili la guardano. Gretha riprende a cercare: vede delle guepière su uno scaffale e tira giù due bracciate di polverosi costumi da can-can. Cerca di rimetterli a posto ma le crolla addosso una pila di divide da nazista. Gretha sente un suono di passi veloci e si libera delle divise che le impediscono di guardare: si sposta in mezzo alle filiere. Nessuno. Eppure ecco di nuovo lo scalpiccio. GRETHA Andrea?… La voce solleva strani eco ma nessuna risposta. Gretha tira giù dagli scaffali altre bracciate di costumi da una lunga scaffalatura e finalmente lo scorge, appeso su una gruccia. E’ quello coi pendagli color rubino e appena due color ambra! Gretha lo prende ed esamina i vetri colorati facendoseli scorrere fra le mani. Tasta tre goccioni di vetro rosso abbastanza simili. Prova a morderne uno ma si fa male ai denti e basta. Si guarda intorno e vede uno zoccolo olandese modello "zabot". Lo afferra e lo usa come martello calandolo con forza sui tre goccioloni di vetro rosso: due si spezzano e il terzo resta integro ma perde un po’ dello smalto rosso con cui era stato ricoperto e brilla, diamante stupendo! Con mano tremante Gretha lo strappa dal costume e lo alza verso la luce della lampadina: un barbaglio vivido di luce azzurrina. E’ lui! Il mitico Fiorentino! Gretha lo guarda affascinata. Un cigolio lugubre. Gretha trasalisce. Tenendo stretto il diamante in una mano e il costume nell’altra, occhieggia in mezzo ai filari di vestiti. In fondo c’è il vecchio guardiano appoggiato a un manichino. Gretha si affretta verso Gegio e gli dice allegra: GRETHA
Non continua. Il guardiano é immobile, con gli occhi chiusi. Ma da sotto le palpebre stanno spuntando lacrime di sangue. Gretha fa un salto indietro. Urla, fugge, urta in un filare di abiti che crolla facendo cadere il manichino e il corpo del guardiano. Gretha sé inseguita da un’ombra si muove in mezzo ai costumi, dando corpo a quegli abiti vuoti in una sequenza quasi surreale che l’angoscia della ragazza concretizza fino all’allucinazione: sente passi sonori di scarponi da montagna. Gretha si volge di scatto. Gli scarponi sono là, allineati, ma fermi. Il ticchettio di scarpe col tacco alto. Gretha si volta di scatto: una fila di scarpette col tacco alto sono allineate sotto le filiere. Ovviamente ferme. Poi è il passo cadenzato di stivaloni tedeschi e Gretha si volta mettendosi le mani sulle orecchie, stravolta: gli stivali sono allineati, oltre la fila dei costumi. Sono tutti fermi meno un paio che sembrano volgersi verso Gretha. La ragazza si butta oltre i vestiti ma sbuca davanti alla fila degli stivaloni tedeschi tutti vuoti e immobili. Gretha arretra, inciampa e cade. Grida, si rialza ma non riesce più ad orizzontarsi, il terrore la rende illogica. Corre, urta negli abiti, li lacera. Poi si ferma ansimante, in ascolto. Lentamente un abito Luigi Quattordici alza una manica vuota proprio sul lato della donna, fino all'altezza del volto. Nella manica vuota brilla il filo argenteo di una lama di rasoio. GRETHA Andreaaaaa! Aiutooooo!!!! Gretha si butta a capofitto tra i vestiti. II filare crolla su di lei seppellendola. Gretha é ormai come pazza, freneticamente agita le braccia cercando di liberarsi dalle stoffe e quando riesce ad emergere scorge a pochi passi da lei Peter Franzoi chino sul corpo inanimato di Andrea. Afferra il montante di uno degli appendiabiti e si scaglia come una belva contro Franzoi. Con un grido rauco lo colpisce al capo con violenza. Peter si accascia sul pavimento. Andrea sembra morto. Il suo capo é appoggiato al muro, sul suo volto ci sono gli occhialoni scuri, di sghimbescio. Gretha, temendo il peggio, si china su di lui. GRETHA (disperata) Andrea! Andrea…. ùAndrea non si muove. Gretha col volto rigato di lacrime, scossa da singhiozzi, fissa l’immobilità di Andrea senza osare toccarlo. Poi, piangendo, si china su di lui, lo sfiora. Ma l’uomo non si muove. Lentamente Gretha gli leva gli occhiali: il volto pallido, esangue, immobile, con le palpebre semiaperte sugli occhi devastati lo fanno sembrare morto GRETHA Andrea… noooo! Gretha scoppia a piangere disperata. DETTAGLIO: le palpebre di Andrea vibrano e lentamente, incredibilmente, assurdamente cominciano ad alzarsi. P.P.P. di Gretha, incerta se tra il riso e il pianto, paralizzata, che fissa, con gli occhi umidi di lacrime, gli occhi di Andrea. DETTAGLIO: le palpebre sono completamente alzate e ora Andrea si ficca dentro agli occhi le punta dei suoi due indici e SE LI TOGLIE! Sotto ci sono i veri occhi di Andrea: sanissimi, vivissimi e colmi di crudele sarcasmo. Gretha lo fissa a bocca spalancata, senza fiato, come se avesse ricevuto un colpo allo stomaco. La mano destra di Andrea si tende verso Gretha in un gesto di richiesta. ANDREA Il diamante, tesoro…. Gretha sta ancora tenendo stretto in pugno il prezioso costume. La donna arretra e allora la mano sinistra di Andrea si leva contro di lei stringendo un rasoio. Con un grido di furore Gretha scaglia il costume sul volto di Andrea e si lancia in una fuga precipitosa. Andrea dà un’occhiata al costume da dove mancano molti pendagli e capisce che il diamante non c'è più. Come una belva si butta all'inseguimento.
SCENA 75 STRADE DI LUCCA FUORI LE MURA. CANTIERE Est./int. alba Gretha è al volante del coupé. Gratta due volte prima di partire ma alla fine schizza via sulle strade deserte. E' l'alba. Andrea spezza il vetro di una macchina in sosta, la apre, strappa i fili e la mette in moto. Inizia l’inseguimento. Gretha vede la sua borsetta abbandonata sul sedile, la apre con una mano e ci ficca dentro il diamante, parzialmente coperto di smalto rosso. Poi getta la borsetta sul sedile posteriore. Nello specchietto l’auto guidata da Andrea si sta avvicinando. Gretha cerca di accelerare, ma non è brava nella guida. L’auto sbanda pericolosamente. Andrea guida teso, determinato, con lo sguardo fisso sulla sua coupé guidata da Gretha e le va addosso con violenza, tamponandola. Gretha urla ma riesce a mantenere l’auto in strada, Guida quasi in trance, ancora sbigottita per quanto accaduto. Andrea le si appaia, la stringe. Gretha lo guarda disperata, ma il volto di Andrea è diverso, gelato in una smorfia di violenza, sconosciuto. Le due auto strisciano fianco contro fianco, poi Andrea riesce a superare l’auto guidata dalla donna e la chiude con una manovra molto arrischiata. Gretha sbanda e colpisce le impalcature di un cantiere edile. Il cofano della spider si apre e si alza mentre il motore fuma. Gretha sbatte la testa contro il volante e resta stordita. Andrea scende dall’auto e corre verso di lei. Il rombo di un motorino lo blocca. Due ragazzotti in Vespa frenano accanto alla spider, mentre Gretha sta rinvenendo. I° RAGAZZO
Andrea esita davanti a lui, irridenti, sporchi, due ragazzotti in motoretta. Poi mette la mano in tasca e passa ai due del denaro. ANDREA
Gretha cerca di uscire dalla spider ammaccata, ma lo sportello è bloccato e Andrea le mette una mano sulla spalla: GRETHA
Il ragazzotto che guida la Vespa dà gas e ride 1° RAGAZZO
Fa descrivere alla Vespa un semicerchio e mentre esegue una "pinna" il ragazzo seduto dietro le grida 2° RAGAZZO
e la motoretta schizza via rombando lasciando di nuovo Gretha disperatamente sola davanti ad Andrea. ANDREA Fine della corsa. Gretha guarda Andrea rassegnata, non ha più paura. Sussurra GRETHA
Andrea accarezza la testa di Gretha poi la afferra per i capelli. Nell'altra mano é apparso il rasoio. Andrea la fissa irridente ANDREA
Gretha lo fissa con aria di sfida GRETHA Tu mi ammazzi comunque, vero Andrea? ANDREA
Si ribella piantando le unghie nelle mani di Andrea ma questi non molla la presa e la tiene saldamento per i capelli, le volta la faccia verso l’alto, brutalmente, e cala il rasoio verso i suoi occhi. Ma la lama non arriva a colpire. Il rombo di un auto in avvicinamento ferma il gesto omicida. Andrea è costretto a fare un balzo di lato per evitare di essere investito dall’auto di Peter. Che frena e salta giù. Andrea lo assale col rasoio ma Peter è un professionista: col primo calcio lo disarma e col secondo lo manda a terra. Andrea termina con la faccia dentro una pozza di calce viva. Urla di dolore e si rialza con le mani sugli occhi e la pelle del volto che sfrigola per il contatto caustico. Gretha riesce ad uscire dall’auto e guarda Andrea che barcolla, cieco davvero, lamentandosi per il dolore, mentre si sentono le sirene di due auto della polizia in arrivo. GRETHA
E’ troppo tardi. Due auto della Polizia si fermano con stridore di gomme a due passi dalla coppia e molti agenti balzano in strada. Due afferrano Andrea per le braccia. L’uomo è scosso da un tremito Gretha si aggrappa a Peter e si alza e dice a Camilleri che si è fermato davanti a lei GRETHA
Gretha esita e dà un’occhiata a Peter che le sorride PETER
GRETHA Ma tu… PETER Io sono un poliziotto, Gretha. Sono dell’Interpol… GRETHA Oh, dell’Interpol… ma allora… COMMISSARIO CAMILLERI Allora? Dov’è il diamante? Gretha sta guardando Peter negli occhi e risponde a Camilleri senza dargli importanza GRETHA In macchina, nella borsetta… Poi a Peter con intensità GRETHA
Il commissario Camilleri torna a grandi passi, irritato
E tira fuori un paio di manette. Peter lo ferma con un gesto PETER Per lei garantisco io. Il commissario sbuffa di rabbia e mette via le manette. GRETHA Ma come non c’è la borsetta… Corre a guardare nell’auto: il sedile posteriore è vuoto. Gretha si volta a guardare Peter, smarrita GRETHA
COMMISSARIO CAMILLERI
Il commissario volta le spalle a Gretha e guarda il cielo, stringendo i denti e mormorando nella stretta
Suona quasi come una proposta di matrimonio e Gretha annuisce e sussurra GRETHA Detto così.. spero quasi che non lo trovi mai più… SCENA 76 LUCCA. VIA DEI FOSSI. Esterno giorno I due ragazzi in Vespa fermano la moto all’imbocco di uno dei ponticelli pedonali che scavalcano il fosso pieno d’acqua che attraversa buona parte della città. Scendono dallo scooter e uno dei due rovescia sui mattoni del basso muretto di protezione il contenuto della borsetta di Gretha. DETTAGLIO: rossetto, rimmel, eye liner, un pettine, una pinzetta, una lima per unghie, un borsellino con qualche moneta e un biglietto da cinquantamila lire e il grosso diamante semilaccato di rosso. 1° RAGAZZO E’ andata buca. Proprio misera misera… L’altro esamina incuriosito il diamante a forma di enorme goccia 2° RAGAZZO E questo che roba è? Il compagno glielo leva di mano, gli dà un’occhiata, e lo palleggia, gettandolo per aria e riacchiappandolo al volo un paio di volte 1° RAGAZZO
E lo scaglia nell’acqua del Fosso. DETTAGLIO: con un bel "plumf" il Fiorentino scompare nelle acque scure. Lo spruzzo sollevato dal diamantone si congela nell’aria e sul fotogramma fermo la parola F i n e torna al primo tempo torna all'indice generale torna ai gialli |