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CANZONI DEL VENTENNIO FASCISTA (per rendersi conto di come sia facile essere plagiati e mandati a morire senza vera causa)
Duce! Duce! Duce! Il popolo italiano oggi è fiero Perché vive in un’era di grandezza Guidato dal suo grande condottiero Che ritemprò nel cuor la giovinezza Quel cuor di giovinezza ch’è soldato E per la patria vuole libertà. Duce, tu sei la luce La fiamma tu sei nel cuore La patria se vorrà Il sangue si darà. Se il mondo vuol la pace Dovrà sentir la voce D’un popolo che die Duce, duce, duce. Lavoro e patria questa è la bandiera Che il popolo d’Italia benedice Perché nel sangue ha quella fiamma nera Che brilla tanto in guerra come in pace. La fiamma che ha infiammato tanti cuori Che caddero per la sua libertà. Duce tu sei la luce….
Rivola ardita l’aquila imperiale Nel cielo dell’impero conquistato Col bacio dell’aurora ch’è immortale E sempre la grandezza al mondo ha dato E questo bacio che affratella il cuore E la bellezza della libertà. Duce tu sei la luce….. ecc.
Vincere! Son già passati 25 anni E quante lotte, quanti disinganni… Fioriva allora un’altra primavera Chiedeva aiuto allor la Francia intera! Italia mia, soccorrimi! Aiutami anche tu! …e quanti e quanti accorsero per non tornar mai più! Vincere, bisogna vincere! Ed ogni cuori di vincere giurò. Corsero sull’Alpi candide I fanti a mille…ed ogni bimbo allor pregò "veglia anche tu sul mio papà" Vincere, bisogna vincere
E vincitore il mio babbo tornerà! Sul Piave la vittoria conquistata Fu dagli amici irrisa e mutilata. Cercò l’Italia un posticino al sole E fu schernita a fatti e a paarole. Ma il condottier impavido per questo non tremò E verso il sole fulgido il popolo guidò! Vincere, bisogna vincere Ancora il popolo di vincere giurò. Subito, senz’altro attendere, fu ogni mamma che la fede sua donò contro le infami sanzioni solo un pensiero dominò: vincere, bisogna vincere L’Italia vinse e un impero conquistò!
E quell’imper col sangue conquistato Aveva più il nemico esasperato. Padron del mondo ancor non gli bastava Nel nostro mare di chiuderci sognava. Sfidarlo? Era impossibile! Eppur qualcuno osò! Da Roma un cuore indomito insorse e lo sfidò.
Parola d’ordine che il popolo imparò!
Nel nostro mare che il nemico incatenò.
Tornare indietro non si può!
Ed ogni fante un leone diventò! …al primo urto un avversario già crollò, pallido, col volto livido l’altro nemico fra le nebbie si serrò. Nella sua tana sul mare Presto inchiodato resterà. Vincere, bisogna vincere Così la pace vittoriosa splenderà!
Tarantella al sale inglese Tarantè! Tu ricordi ancora i giorni di quell’epoca lontana Tarantè! Quando un certo forestiero qui veniva in carovana Tarantè! Ogni "misse" allampanata si sentiva una regina E per via della sterlina quante cose voleva da te! Tarantella, tarantè! Tarantella, tarantella Ci chiamavan "macaroni" Mandolino e caccavella Era l’arma dell’Italy. Lo scugnizzo faceva la ruota E l’inglese diceva di cuor "questa Italia la trovo più vuota di un balocco di poco valor" E lo scugnizzo ballava e cantava Coi denti gialli la "misse" rideva Mentre il "milorde" la pipa fumava Ed alla fine pagava per tre! Tarantella, tarantella , tarantè!Ti ricordi quella flotta che tremò dalla paura Tarantè! Quando in Africa cercammo la magnifica avventura? Tarantè! Quella flotta trema ancora, prepotente sempre quella, ma una nuova tarantella certamente vedremo ballar!
Altra musica suoni tu.
Ma vedran che c’è quaggiù!
Di rottami assortiti e assai vari
E alla fine, con modo cortese,
Per digerire i famosi "jamais!"
Tarantella tarantè!
Soldatini di ferro Sta presso il tavoli Giocando il piccolo bebè Gioca coi soldatin Che il buon papà gli diè. Ecco le schiere là Già pronte in fila per marciar Ma il piccolo ha un bel da far Non possono avanzar Perché sbarra il cammin Dei fieri soldatin Piantata proprio là La pipa di papà! Soldatini di ferro così Par che marcin e fermi stan lì Chiede il bimbo "papà per favor sai tu dirmi se in petto hanno un cuor?" Sorridendo il papà dice "No, sono tutti di ferro e perciò i soldati che vedi tu qui sono fatti soltanto così!" Oggi non c’è lezion Bebè fa festa e a casa sta. Apre il suo scatolon E i soldatini son là. Ma dalla strada vien Un suon di banda militar. Tralascia di giocar S’affaccia per guardar Son altri soldatin Con tanti bei nastrin Oh! Non li arresterà La pipa di papà! Soldatini di ferro così Questi marcian e quelli stan lì Chiede il bimbo "Papà per favor Sono tutti di ferro anche lor?"
Serio in viso il papà dice allor "Son di ferro ma in petto hanno un cuor. I soldati che vedi tu qui Sono fatti davvero così" Soldatini di ferro che un dì Hanno vinto sul Piave così Conquistato un impero hanno ancor E in Spagna han profuso il valor! Son gli stessi che stanno a lottar Sulla terra, nel cielo e sul mar! I soldati d’Italia oggidì Son di ferro e son tutti così!
Battaglioni "M" Battaglioni del duce battaglioni, della morte creati per la vita a primavera s’apre la partita e i continenti fanno fiamme e fior! Per vincere ci vogliono i leoni di Mussolini armati di valor! Emme rossa, uguale sorte Fiocco nero alla squadrista Noi la morte l’abbiam vista Con due bombe e in bocca un fior! Contro l’oro c’è il sangue e fa la Storia Contro i ghetti profumano i giardini Sul mondo batte il cuor di Mussolini A Marizai il buon seme germogliò! Nel clima di battaglia e di vittoria La fiamma nera a Ottobre divampò! Contro Giuda, contro l’oro C’è il sangue e far la Storia Ti daremo la vittoria Duce, o l’ultimo respir! Battaglioni del lavoro, battaglioni della fede Vince sempre chi più crede Chi più a lungo sa patir!
La saga di Giarabub Inchiodata sul palmeto Veglia immobile la luna, a cavallo della duna sta l’antico minareto. Squilli, macchine, bandiere Scoppi, sangue… dimmi tu, che succede cammelliere? E la sagra di Giarabub! Colonnello non voglio il pane Dammi il piombo pel mio moschetto C’è la terra del mio sacchetto Che per oggi mi basterà!
Colonnello non voglio l’acqua Dammi il fuoco distruggitore Con il sangue di questo cuore La mia sete si spegnerà!
Colonnello non voglio il cambio Qui nessuno ritorna indietro Non si cede neppure un metro Se la morte non passerà! Spunta già l’erba novella Dove il sangue scese a rivi, quei fantasmi in sentinella sono morti o sono vivi? Cammelliere non sei tu? In ginocchio pellegrino: son le voci di Giarabub! Colonnello non voglio encomi Sono morto per la mia terra Ma la fine dell’Inghilterra Incomincia da Giarabub!
Le donne non ci vogliono più bene Le donne non ci vogliono più bene Perché portiamo la camicia nera Ci hanno detto che siamo da catene Ci hanno che siamo da galera! L’amore coi fascisti non conviene Meglio un vigliacco che non ha bandiera Uno che non ha sangue nelle vene uno che serberà la pelle intera Ce ne freghiamo, la signora Morte Fa la civetta in mezzo alla battaglia E si fa baciare solo dai soldati! Forza ragazzi, fatele la corte E getti fuoco e baci la mitraglia E lasciamo le donne solo agli imboscati! Inno dei giovani Fascisti Fuoco di vesta Che fuor dal tempio irrompe Con ali e fiamme La giovinezza va! Fiaccole ardenti Sull’are e sulle tombe Noi siamo le speranze della nuova età. Duce, duce, chi non saprà morir? Il giuramento chi mai rinnegherà? Snuda la spada quando tu lo vuoi Gagliardetti al vento tutti verranno a
Te! Per l’Italia o Duce fa balenare al sol! E va, la vita va Con sé ci porta e ci promette l’avvenir Una maschia gioventù Con romana volontà, combatterà! Verrà, quel dì verrà Che la gran madre degli eroi ci chiamerà! Per l’Italia o Duce e per il Re A noi! Ti darem gloria e impero in oltremar!
Mediterraneo Nizza, Savoia, Corsica fatal Malta baluardo di romanità! Tuona la libertà! Va gran maestral Romita ruggi tuona con furor: Stranier via! Duce col rostro che Duilio armò Roma fedele a te ritornerà. In armi camicie nere In piedi fratelli corsi Voi ritrovate alfin la patria santa La gran madre che vi amò, che vi chiamò. Con la spada ,corsi, con la fede L’invitto Duce vi rivendicò! Di Malta lo strazio grida Nel cuore d’Italia L’audacia che irrompe e sfonda Britannici navigli schianterà! Noi ti riconquistiam Con Garibaldi Nizza, Nizza Col tuo biondo marinai! Tu sei la gloria e l’avvenir!
Inno delle giovani Italiane Siam le giovani italiane Stuol di rondini legger Che dell’aquile romane Camminiamo sul sentier. Or l’Italia è tutta un volo Ala nuova primavera Batti l’ala, ardita schiera Della Patria il sol brillò. Il suo raggio a noi si stende In un fascio tricolor E nel cielo si distende La canzone del valor. Le sacre vestali D’Italia siam noi Che guardan la fiamma Dei martiri tuoi Eterna sua luce Nei cuori serbiamo L’Italia del Duce Per te lo giuriam Italia del Duce Per te lo giuriam! Siam le balde sentinelle delle italiche virtù Siam le vigili sorelle della nostra gioventù. E’ la casa il sacro altare Dell’amor che in noi divampa Ivi accesa abbiam la vampa Che la patria ci affidò! Se la patria ancor dimane I suoi figli chiamerà Delle giovani italiane Il primo grido echeggerà. Le sacre vestali, ecc. Fu tradita la vittoria Rinnegato il patrio amor Ma dei martiri la gloria Fiero accolse il Duce in cor. Or dal Brennero ai tre mari Un sol patto ci raduna E d’Italia la fortuna Nel littorio si giurò Delle giovani italiane Ove il cuor a guardia sta La tua luce sovrumana Niuno, Italia, spegnerà!
Inno dei fascisti universitari Siamo fiaccole di vita Siamo l’eterna gioventù Che conquista l’avvenire Di ferro armato e di pensier Per le vie del nuovo impero Che si allungano sul mar Marceremo come il Duce vuole Dove Roma già passò.
Bocche di porpora ridenti Date amor, date amor E noi domani a tutti i venti Daremo il tricolor. O nude stanze Fredde e squallide nell’ora di studiar Ove speranza, sogni e canti Pur ci vengono a trovar A noi veglianti sui volumi di ogni scienza e di ogni età il dovere gridi per l’Italia e per il Duce eia, eia, alalà!
Inno delle piccole italiane Noi siamo l’alba d’or Vispe cresciamo all’aura e al sol Siamo d’Italia bimbe Desianti l’Italia far più grande ancor. I nostri picciol cuor Picciol ma ardenti d’amor Come augellini gorgheggianti Iddio prega, salva il Duce ognor. E fatte un giorno donne Diventerem sorelle Pronte al tuo cenno o Duce, sì Per l’Italia e per il Re! Italia bella, patrio suol Gridan le bimbe, t’amiamo A te daremo la nostra giovinezza in fiore Per te nel nostro focolare Nidi di pace e di gioia Lavorerem con fede e amor Di Roma eterna in onor!
Faccetta nera Se vai sull’altipian che guarda il mare Moretta che sei schiava tra le schiave Vedrai come in un sogno tante navi E un tricolor che sventola per te! Faccetta nera, bell’abissina Aspetta e spera Che già l’ora si avvicina Quando saremo vicino a te Noi ti daremo un’altra legge e un altro re! La nostra legge è schiavitù d’amore Il nostro motto libertà e dovere Vendicheremo noi camicie nere Gli eroi caduti liberando te! Faccetta nera, bell’abissina, ecc. Faccetta nera, piccola abissina Ti porteremo a Roma liberata Da sole nostro tu sarai baciata Sarai in camicia nera pure te! Faccetta nera sarai romana La tua bandiera sarà sol quell’italiana Noi marceremo vicino a te E sfileremo avanti al Duce e avanti al Re!
Adua Adua è liberata, è ritornata a noi Adua è conquistata, ritornano gli eroi. Va vittoria va Tutto il mondo sa Adua è conquistata Gridiamo: alalà! Rullano i tamburi Cessa il suono dei cannon Quanta emozion S’alza fra le lacrime Di gioia e di passion Una vision: Sono i martiri che un dì Questa terra ricoprì Ombre color di sangue Sul sol che langue Cantar così: Adua è liberata, ecc.
Inno a Roma Roma divina a te sul Campidoglio Dove eterno verdeggia il sacro alloro A te nostra fortezza, nostro orgoglio Ascende il coro: Salve dea Roma Ti sfavilla in fronte Il sol che nasce sulla nuova Storia Fulgida in armi all’ultimo orizzonte Sta la vittoria. Sole che sorgi libero e giocondo Sui colli nostri i tuoi cavalli doma Tu non vedrai nessuna cosa al mondo Maggior di Roma, maggior di Roma! Per tutta l’aria è un volo di bandiere E la pace del mondo oggi è latina Il tricolore canta sul cantiere, sull’officina. Madre di messi e di lanosi armenti D’opere schiette e di pensose scuole Tornano alle tue case i reggimenti, e sorge il sole. Sole che sorgi libero e giocondo, ecc.
Roma rivendica l’impero Roma rivendica l’impero L’ora dell’aquile suonò. Squilli di trombe salutano il vol Dal Campidoglio al Quirinal Terra ti vogliamo dominar Mare ti vogliamo navigar Il littorio ritorna segnal Di forza e di civiltà. Sette colli nel ciel Sette glorie nel sol Dei cesari il genio e il fato Rivivono nel Duce liberator. Sotto fasci di allor Nella luce del dì Con mille bandiere Passa il popolo d’Italia, trionfator. Di Roma o sol mai possa tu Rimirar più fulgida città O sol, o sol possa tu Sempre baciar sulla fronte invitta Ai figli dell’Urbe immortal.
Benvenuto al Duce Dai bei vigneti, o Duce, dai castelli Che son l’antica storia del Piemonte T’è giunto il grido ardente di Vercelli Terra d’eroi che gloria baciò in fronte Questo saluto la provincia d’oro T’ha tributato o condottiero invitto Sostando solo un poco il suo lavoro Per riprendere a "tiare dritto"! O condottier, conquistator d’Imperi D’esser con te siam fieri Per vincere o morir, Duce immortal L’Italia in te confida Ed appassionata grida L’amor che pone in te. Coi suoi telai pulsanti ne senza pace Biella operosa a te il suo inno invia Ed ogni dì persevera tenace Per giunger vittoriosa all’autarchia. Così nessun riposo si concede Il popol che conosce il suo dovere Ma ogni dì col passo suo procede Perché l’Italia vuole far temere. O condottier, conquistator d’Imperi, ecc.
Inno del Balilla Fischia il sasso Il nome squilla Del ragazzo di Partoria E l’intrepido balilla Sta gigante nella Storia! Era bronzo quel mortaio Che nel fango sprofondò Ma il ragazzo fu d’acciaio E la madre liberò. Fiero l’occhio Svelto il passo Chiaro il grido del valore Ai nemici in fronte a sasso Agli amici tutto il cuor! Su lupotti, aquilotti Come i sardi tamburini Come i siculi picciotti Bruni eroi garibaldini Vibra l’animo nel petto Sitibondo di virtù Freme Italia e il gagliardetto E nei fremiti sei tu. Fiero l’occhio, ecc.
Siamo nembi di sementi Siamo fiamme di coraggio Per noi canta la sorgente Per noi brilla e ride maggio Ma se un giorno la battaglia alpi e mari incendierà Noi saremo la mitraglia Della santa libertà.
Inno dei Balilla Moschettieri Nell’Italia dei fascisti Anche i bimbi son guerrieri Siam balilla moschettieri Dell’Italia il baldo fior. La medaglia che portiamo Con il Duce qui sul petto Fa da scudo al nostro affetto E d’orgoglio accende i cuor. L’occhio del Duce brilla Fiso nei suoi balilla Siam la scintilla d’amor Che un dì Dal suo gran cuore uscì! Sì, sì Duce dei tuoi balilla Alta la fede squilla Più dolce nom del tuo non v’è Duce, Duce per te! Noi abbiamo un bel moschetto E l’Italia ce lo diede Moschettiere l’armi al piede Il destino a preparar! Se Balilla aveva un sasso Noi lanciamo il nostro cuore Dei piccini il maschio ardore Può la grande Italia far! L’occhio del Duce brilla, ecc. Primavera delle genti Torna Roma ai suoi destini L’ha voluto Mussolini Il suo sogno in marcia e già! Roma eterna i suoi tesori Fiera al mondo additerà. L’occhio del Duce brilla, ecc.
Cantata dei legionari Ce ne fregammo un dì della galera Ce ne fregammo ella brutta morte Per preparare questa gente forte Che se ne frega adesso di morir! Il mondo sa che la camicia nera S’indossa per combattere e patir – Duce! Per l’Italia e per l’Impero Eia eia alalà! Alalà! Alalà! I morti che lasciammo a passo Uarieu Sono i pilastri del romano impero Gronda di sangue il gagliardetto nero Che contro l’amba il barbaro inchiodò! Sui morti che lasciammo a passo Uarieu La croce di Giuliani sfolgorò. – Duce! Per l’Italia e per l’Impero, ecc. Ma la mitragliatrice non la lascio Gridò ferito il legionario al passo Colava sangue sul conteso sasso Il costato che a Cristo somigliò! Man la mitragliatrice non la lascio E l’arma a un tratto lo lasciò! Per l’Italia e per l’Impero, ecc. Duce che hai dato a un popolo l’impero Noi col lavoro lo feconderemo Col vecchio diventato scemo Ci sono sempre dei conti da saldar. Duce che hai dato a un popolo l’impero Siamo pronti per te a ricominciar! Per l’Italia e per l’Impero, ecc. E’ bello avere tutto il mondo addosso Sentirsi in petto questo orgoglio atroce Siamo i più svelti a trasformarci in croce Noi bersaglieri della nuova età! E’ bello avere tutto il mondo addosso Finché giustizia il Duce non farà! – Duce! Per l’Italia e per l’Impero, ecc I conti vecchi son bell’e saldati Ma la partita non è chiusa ancora Quella che sorgerà è la nostra aurora Quella che è sorta non i piace più! I conti vecchi son bell’e saldati Ci manca qualche Ras Nasibù!
La canzone dei sommergibili Sfiorano l’onde nere nella fitta oscurità dalle torrette fiere ogni sguardo attento sta. Taciti e invisibili partono i sommergibili cuori e motori d’assaltatori verso l’immensità! Andar pel vasto mar Ridendo in faccia A monna morte ed al destino Colpir e seppellir ogni nemico Che si incontra sul cammino! E così che vive il marinar nel profondo cor del sonante mar del nemico e dell’avversità se ne infischia perché sa che vincerà! Giù sotto l’onda grigia di foschia nell’albeggiar una torretta bigia spia la preda al suo passar. Scatta dal sommergibile Rapido e infallibile Dritto e sicuro Batte il siluro Schianta e sconvolge il mar! Andar pel vasto mar, ecc. Giù sotto l’onda azzurra Della luce mattinal Ogni motor sussurra Come un canto trionfal. Ai porti inaccessibili Tornano i sommergibili Ogni bandiera Che batte fiera Una vittoria val! Andar pel vasto mar, ecc.
Ritorno del legionario Mamma ritorno ancora nella casetta Sulla montagna che mi fu natale Son pien di gloria amata mia vecchietta Ho combattuto in Africa Orientale! Asciuga il dolce pianto Ripeti al mondo intero Che il figlio tuo guerriero Vince a canta ancor! Italia va Colla tua giovinezza Per la maggior grandezza Il Duce sempre a vegliar sarà! Veglierà il re Gloriosa patria bella Tu sei la viva stella Che luce al mondo ridonerà! Caro balilla ti ho portato un fiore Ch’io raccolsi in mezzo alla battaglia Il suo profumo aspira con ardore Se crepitasse ancora la battaglia. Bagnato tutto intorno Dal sangue di un guerriero Che per crear l’Impero Si spegneva al sol! Italia va, ecc.
Conti aperti Allungato è lo stivale Fino all’Africa Orientale, ma allargato adesso sia con Biserta e Tunisia! Torna Corsica rocciosa Gema italica preziosa Villafranca? Il patto muoia E a noi torni la Savoia! Fuori fuori da Gibuti Gli slombati ed i cornuti Via aperta, è naturale, di Suez per il canale! Baldanzoso Deladier Ripeteva i suoi "jamais!" Ma per forza "aujourd’hui" Dovrà dire sempre "oui"! Cuginanze e sorellanze Son finite, addio speranze! Con i pianti e con i preghi Francia tu più non ci freghi! Con le buone e senza stizza All’Italia torni Nizza E l’inglese in tutta fretta Ci ridia Malta e Valletta! Con Badoglio e con Graziani A Parigi gli italiani Entreranno rosei e freschi Incontrandovi i tedeschi! O francesi ecco i nodi Degli inganni e delle frodi L’ora è giunta e certi conti Siano resi tutti e pronti!
Piemonte Quando s’affaccia dalla cerchia alpina Il Bianco e il Rosa e il nostro bel Monviso Per monti e valli infino alla marina È tutto un inno, incanto e paradiso. Piemonte, cara terra di prodi Terra d’acciaio e d’ardimento Di luce e di gloria sei fede viva Nella tu storia di civiltà. Cantan festanti per fecondo piano I fiumi azzurri e le città turrite Le gesta eroiche di un amor sovrano Che al mondo ha dato le più belle vite. Piemonte, forte la tua gente Sfida la morte onnipotente Quando il paese che t’è vicino Sempre la guerra ti fa. Quando dalla piemontese terra S’eleva un canto alla morente sera Canto di gloria memore di guerra Ma dolce e mite come una preghiera Piemonte canta terra di forti La guerra santa l’han vinta i morti Tientili stretti tra le tue braccia I benedetti dei nostri dì.
Giovinezza Allorché dalla trincea Suona l’ora di battaglia Sempre è prima fiamma nera Che terribile si scaglia! Col pugnale nella mano Con la fede dentro il cuore Ei s’avanza e va lontano Pien di gloria e di valor! Giovinezza, giovinezza Primavera di bellezza Per la vita e per l’ebbrezza Il mio canto vola e va! E per Benito Mussolini Eia eia, alalà! Col pugnale e con la bomba Nella vita del terrore Quando l’obice rimbomba Non mi trema in petto il cuore. La mia splendida bandiera È di un unico colore È una fiamma tutta nera Che divampa in ogni cuor! Giovinezza, giovinezza, ecc. Del pugnale al fiero lampo Della bomba al gran fragore Tutti avanti, tutti al campo Qui si vince oppur si muore! Sono giovane e son forte Non mi trema in petto il cuore Sorridendo vo’ alla morte Pria di andare al disonor! Giovinezza, giovinezza, ecc.
Camera Richard Camerata Richard, benvenuto! Dammi il sacco, si scivola, bada… Il nemico e aldilà della strada, parla piano, già t’hanno veduto! Ventun anni? La stessa mia classe Questo vedi è il mio primo bambino E tu sei fidanzato a Berlino E abitante alla Krausenstrasse… Se mia madre a quest’ora pensasse Che ho trovato un amico vicino! Camerati di una guerra Camerati di una sorte Chi divide pane e morte Non si scioglie sulla terra! Camerata Richard, tre minuti… Due minuti… un minuto.. si attacca! C’è il mio nome cucito alla giacca… Pronti, fuori! Che il cielo ci aiuti! Camerata Richard come canta La mitraglia di quella piazzola Tieni a mente Salvetti Nicola Vico Mezzocannone cinquanta… Oggi tutta la terra si schianta Ma noi due siamo un’anima sola! Camerati d’una guerra Camerati d’una sorte Chi divide pane e morte Più nessun lo scioglierà! Camerati fuori il passo Sulla strada della gloria Coglieremo la vittoria Per la nostra libertà!
Stornelli Se Benito tira dritto Prenderemo anche l’Egitto, se ci manca la farina prenderemo anche la Cina Sia allungato lo stivale Fino all’Africa Orientale"… |