COMUNICATO STAMPA


Roma, 8 febbraio 2000 - "Mobbing – un fenomeno anche italiano" è il tema del Convegno organizzato questa mattina alla sala del Cenacolo dal Centro Studi Eurhope per parlare di un aspetto preoccupante della realtà lavorativa italiana: la violenza psicologica subita nel posto di lavoro. Il fenomeno, che riguarda direttamente circa un milione e mezzo di lavoratori, più di tutti i metalmeccanici - come ha fatto notare Giorgio Benvenuto nelle conclusioni - non ha ancora una propria identificazione normativa, anche se nei prossimi giorni dovrebbe iniziare l’iter parlamentare di una proposta di legge presentata alla Camera proprio dall’On. Giorgio Benvenuto. L’iniziativa è stata introdotta e moderata da Emanuela Falcetti, e vi hanno portato un importante contributo - il sociologo Domenico De Masi, che è intervenuto dicendo che il mobbing rappresenta lo sfruttamento di classe del terzo millennio, uno sfruttamento che riguarda il metalmeccanico come il pubblicitario perché la nascita di nuove professioni non ha comportato nuove regole. - il Procuratore di Torino Raffaele Guariniello, che ha sottolineato come il mobbing è inteso come una violenza psicologica che però può produrre anche effetti sulla salute fino a divenire una vera e propria malattia professionale e quindi costituire il reato di lesione colposa. - il Segretario Generale della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Raffaele Pellegrino, e due Presidenti di Associazioni di mobbizzati, Harald Ege e Mirco Tosi, che hanno aperto i lavori di fronte ad una platea affollata al punto che non potendo più entrare nessuno, si è formata una coda di alcune centinaia di persone su vicolo Valdina, che hanno atteso fino a che non è stata approntata una sala di ascolto collegata con un circuito TV interno. - Giorgio Benvenuto che, nella sua replica, ha evidenziato come questa inaspettata partecipazione sta a sottolineare l’importanza di questo fenomeno, finora sottovalutato, e l’esigenza di stabilire regole precise. L’iniziativa organizzata da Eurhope non ha voluto porre l’accento sui singoli casi di "mobbing", anche se sono stati portati alcuni significativi esempi da lavoratori mobbizzati, proponendosi invece l’obiettivo di sollecitare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni su una problematica che ha dei forti risvolti negativi di carattere sociale ed economico sia per le persone che ne sono colpite, sia per il mondo del lavoro ma anche per la società che vede escluse ed emarginate persone che potrebbero dare un loro importante apporto di lavoro e di idee. Grande attenzione, quindi, alle iniziative assunte dalle organizzazioni sindacali che hanno istituito in molte strutture centri ascolto, sollecitazione alle istituzioni – in particolare ai Ministeri del Lavoro, della Sanità e degli Affari Sociali – affinché si adoperino per assumere iniziative di "monitoraggio" del fenomeno, ed una proposta alle Associazioni che sono sorte per studiare ed affrontare il problema, di convergere in una "Consulta nazionale" che funga da stimolo a tutta la società nella predisposizione di misure idonee a garantire la tutela del diritto al rispetto della persona, ad un ambiente di lavoro corretto e soprattutto alla salute.


Rassegna stampa
sul Convegno

Ritorno alla home page
sul "Mobbing">

Se vi interessa prenotare gli atti del convegno, scriveteci
gli atti saranno disponibili dopo l'8 marzo