CENNI STORICI

Indubbiamente le comete sono fra i corpi celesti più affascinanti. Sicuramente questo è dovuto alla loro bellezza ed al mistero che le ha sempre avvolte. In Occidente le comete venivano considerate come fenomeni atmosferici di poca importanza, in quanto era ancora dominante l'influenza del pensiero di Aristotele, che sosteneva che i cieli erano incorruttibili e niente in essi doveva mutare, quindi le comete erano esalazioni secche e calde che il calore solare faceva fuoriuscire dal sotto suolo e che, innalzandosi verso la sfera del fuoco, si incendiavano a causa dell' attrito prodotto dal moto ascensionale. Mentre gli astronomi dell'antica Cina, osservavano tutte le grandi comete osservabili ad occhio nudo, e tutti quei fenomeni fin dal 600 a .C. che avevano un significato premonitore per l'imperatore. Infatti la comparsa delle comete poteva avere un significato fausto o infausto, a seconda di come si manifestasse. La prima cometa di cui si ha notizia (registrata nei documenti cinesi) transitò nel 147 a .C. nella costellazione dello Scorpione, e fu osservata appunto dai cinesi. Potrebbe essere la stessa che descrive Seneca, grande come il Sole, rossa come il fuoco e talmente luminosa da dissipare le tenebre. Nel 147 secondo le cronache del tempo si sarebbe trattato di una cometa di colore bianco- azzurro, che misurava 60- 70 piedi di lunghezza e un piede in ampiezza. Nel 287 sempre in Cina ne fu osservata una di dimensioni ben maggiori (misurava centinaia di piedi). Nel 374 abbiamo il primo passaggio spettacolare della Halley, che superò la magnitudine del pianeta Giove. Nel medioevo, nell'837 le cronache riportano che il mondo assistette al passaggio di una cometa luminosissirna la cui coda arrivò a misurare i due terzi della volta celeste, era più brillante di Giove, ed era cosi veloce che percorse il cielo in soli 5 giorni. Nell'891 un altro astro comparve nell'arsa Maggiore. Nel 1066 la Halley ritornò. Evento ancor più notevole si verificò nel11 06 quando apparve una cometa visibile in pieno giorno. Poi ancora nel 1127 in Cina, nel 1145 ancora la Halley , nel 1264 e nel 1402 apparvero ben due comete. Nel 1456 l 'austriaco Georg Von Peurbach tentò di misurare per la prima volta la parallasse della cometa di Halley apparsa in quell'anno (parallasse: angoli sotto cui da un astro sono visti rispettivamente il semiasse maggiore dell'orbita della Terra e il raggio equatoriale terrestre). Altri avvistamenti furono fatti negli anni che seguirono fino ad arrivare ai giorni nostri quando nel 1996 fu avvistata la Hyakutake , e nel 1997 la Hale-Bopp .

NASCITA DEL SISTEMA SOLARE

Da dove vengono le comete? Che cosa sono? Partiamo da 4.5 miliardi di anni fa quando è nato il nostro sistema planetario. In un luogo posto a 25.000 anni luce dal centro della galassia, una nube interstellare, cioè una regione ricca di polveri e gas, cominciò a frazionarsi e a comprimersi, probabilmente a causa del disturbo creato da una o più esplosioni di supenove, si crearono delle onde d'uno che spaccarono questa nube in nubi più piccole. Una di queste, per effetto della gravità, cominciò a contrarsi sempre di più, concentrando parte del materiale al centro dove cominciarono ad innescarsi le reazioni nucleari che fecero nascere il nostro Sole. Le polveri del resto della nube grazie all'influenza delle forze magnetiche ed elettrostatiche cominciarono ad urtarsi e a coagularsi formando ammassi di granuli di circa 1 m . A questo punto le forze gravitazionali presero il sopravvento e le condensazioni si attrassero più fortemente. Dall'urto di queste nacquero oggetti più grandi di qualche Km chiamati planetesimi, i quali cominciarono ad orbitare attorno al sole secondo traiettorie variamente inclinate e schiacciate. Cominciò quindi a soffiare un vento pieno di particelle cariche di elettroni e protoni che portarono via i gas dal sistema solare. A questo punto i planetesimi che si trovavano su traiettorie intersecanti si cominciarono ad aggregarsi formando corpi più o meno grandi con traiettorie di bassa eccentricità, che sarebbe la distanza dal centro dell'ellisse da uno dei due fuochi, ed inclinazione . Questi lentamente, aggregandosi formarono i pianeti più vicini al sole, cioè Mercurio, Venere, Terra e Marte. Più lontano dal Sole dove il vento solare fu di minore intensità e quindi rimase il gas della nebulosa, esso si addensò via via formando Giove e Saturno. Mentre Urano, Nettuno e Plutone furono formati dai planetesimi che non erano solo costituiti da rocce, ma anche da ghiaccio, acqua, anidride carbonica, ammoniaca e metano condensatisi per la bassa temperatura dovuta alla lontananza del Sole. Questi planetesimi non sono altro che Comete, quindi possiamo dire che questi pianeti si sono formati dalla collisione di milioni di planetesimi ghiacciati.

LA CINTURA DI EDGEWORT-KUIPER E LA NUBE DI OORT

La prima delle due zone prende il nome dai due scienziati che ne proposero l' esistenza. Essi ritenevano che i planetesimi hanno lasciato migliaia di piccoli pianeti ghiacciati al di là di Plutone da dove proverrebbero tutte le comete di breve periodo, cioè l'intervallo di tempo tra due successivi passaggi di un' astro ad uno stesso punto della sua orbita. Però tali planetesimi influenzati dalle perturbazioni e dall'influenza gravitazionale prodotta dalla materia facevano allontanare ulteriormente le comete a distanze medie di 1500 miliardi di Krn dal sole verso la regione interna della galassia così detta nube di Oort, dove sì concentrerebbero miliardi di comete. Una volta nella nube, le comete non risentono più dell'azione gravitazionale dei pianeti, ma sono sottoposte all'influenza delle stelle a loro più vicine. Il Sole girando al centro della galassia, ogni 100.000 anni si avvicina di qualche anno luce a queste stelle, e questo fa sì che con le perturbazioni galattiche una cometa venga strappata per effetto dell ' attrazione solare.

CHIOMA E NUCLEO

All' interno della nube di Oort le comete hanno un' orbita quasi circolare, mentre quando una cometa viene attratta verso il Sole la sua orbita prende la forma di una lunghissima ellisse. Quando una cometa passa abbastanza vicino al Sole, il calore di questo fa sublimare i ghiacci, cioè il passaggio da stato solido al gassoso, di cui è composto il nucleo. I gas prodotti dalla sublimazione vengono via via ionizzati dalla radiazione ultravioletta del Sole, e trascinando le polveri che vengono liberate dalla roccia del nucleo, vanno a produrre la cosiddetta chioma cometaria. La quantità di polveri e gas dispersi dipende da cometa a cometa. Per esempio: la Enke , che è una cometa a corto periodo, perde circa 200 kg di polveri al secondo, mentre la Halley che è a medio periodo ne perde circa 5 tonnellate. Stando ai dati della sonda Giotto, nella Halley la maggior parte del gas espulso è formato all'80% da vapor d' acqua, al 10% da monossido di carbonio, mentre il resto è formato da anidride carbonica, metano e ammoniaca.

LA DOPPIA CODA

Se la cometa si avvicina ancor più al Sole si possono fonnare due code distinte, una formata dal pulviscolo ed una formata dal gas ionizzato Le polveri sono spinte via dalla pressione della luce solare, e fonnano una coda curva, perche le più leggere sono spinte più lontano di quelle più pesanti e seguono la cometa più lentamente. I gas vengono invece spinti dal vento solare che dà origine, fra i 50.000 e i 100.000 km davanti al nucleo della cometa, ad un'onda arcuata attorno alla chioma, una specie di onda d'urto di prua. Il plasma cometario brilla perchè gli atomi assorbono la luce solare, e la riemettono a varie lunghezze (l'occhio umano che è maggiormente sensibile a quelle emesse nella luce dal monossido di carbonio ionizzato) dando così il tipico colore azzurro. Anche se più evanescenti delle code di polveri, le code di plasma raggiungono dimensioni maggiori. poiche una cometa si può spostare trasversalmente attraverso il moto del vento solare, spesso la coda di plasma si incurva anche in forme assai complesse e contorte. Queste strutture si muovono assai velocemente lungo la coda, raggiungendo velocità anche di 50 km al secondo producendo variazioni strutturali nella coda stessa. Questo avviene quando la cometa attraversa regioni del campo magnetico solare di polarità opposta. La cometa può anche perdere la coda a causa della polarità opposta del campo magnetico rispetto a quello dove si è formata la coda.

 

 

 

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