" Il
matrimonio della figlia dello sceriffo"
In quella splendida giornata
di sole texano, le campane di El Paso suonavano a festa. La figlia
dello sceriffo aveva sposato il garzone del maniscalco e tutto il
paese attendeva l’uscita degli sposi dalla chiesa. Improvvisamente
un denso vento iniziò a soffiare minaccioso dal deserto ed il sole si
oscurò. Sotto un enorme cappello nero, avvolto da un pesante mantello
nero, cavalcando sul suo cavallo nero, sistemandosi i suoi guanti
neri, il becchino entrò in città. In quel momento gli sposi uscirono
dalla chiesa correndo mano nella mano sotto una felice pioggia di
coriandoli e riso. Quella gioia generale, purtroppo, durò ben poco
perché tutti ad un tratto s’azzittirono. La folla si aprì, e
mentre un fulmine squarciava il cielo, i due giovani si specchiarono
nei rossi e terribili occhi del becchino. Le sue mani nere e
rinsecchite stringevano due scure e consumate pistole. Bastò un solo
colpo e la giovane donna cadde a terra senza vita. Soltanto lo
sceriffo tentò di reagire ma il suo braccio tremante gli si paralizzò.
- Dimmi solo perché me l’
hai ammazzata?….
Domandò con il viso
deformato dalla collera e dal terrore l’affranto padre.
- Era vessstita di
bianco!….
Sibilò il becchino con voce
da serpe, mentre si ripuliva lentamente i suoi neri stivali dall’indegna
polvere di quello sporco paese. Poi si voltò e con movimenti stanchi
si rimise in sella. Approfittando di quel breve momento di
distrazione, il giovane sposo estrasse un piccolo revolver dalla sua
giacca tentando di vendicarsi, ma non ne ebbe il tempo. Voltatosi, il
becchino lo inchiodò col suo sguardo mortifero ed egli sbagliò
completamente mira, trucidando i propri genitori che stavano
accorrendo per soccorrerlo. Disperato, lo sposo finì col puntarsi la
pistola alla tempia, e far fuoco su di se.
Prima di andarsene il
becchino si rivolse alla folla:
- Ora potete banchettare
alla mia ssssalute….
E se ne andò, lasciando
tutti impietriti.
Fine !
" Madison sei pistole "
Quel giorno, a El Paso, se ne
stavano tutti rintanati nelle loro baracche, perché Madison sei pistole
era in città. Un uomo peloso e ricoperto di armi e cinturoni,
puzzolente di sudore ed impastato di appiccicosa bava di cavallo.
- Sono qui per sfidare il
becchino!!…..
Urlava imperioso in una strada
deserta e spazzata dal vento.
Lo sceriffo Winkler gli si fece
finalmente incontro, seguito dal suo vecchio aiutante Jeremiads. Il
vecchio, impugnava un possente Springfield calibro 58, che teneva
puntato in modo tremolante contro Madison.
- Qui a El Paso le armi vanno
consegnate a me!…
Ordinò Winkler a sei pistole.
Docilmente Madison consegnò la sua artiglieria sputando poi del nero
tabacco sugli stivali di Jeremiads.
- Ah! Ah! Ah!….
Rise Madison mostrando il suo
dentone d’oro cariato e penzolante. Poi, urtando volontariamente
Winkler per scansarlo, si avviò verso il saloon.
L’interno di quella bettola
fumante era semideserto. Vedendolo entrare i pochi presenti s’azzittirono.
- Versami subito da bere mezz’uomo
col grembiule da servo….
Ordinò Madison al barman
impaurito. Da un tavolo si alzò allora il giovane spaccone Kid Kid che
sentenziò col suo ghigno spavaldo:
- Senza le sue pistole non è
nessuno….
Madison gli si avvicinò e lo
massacrò di botte. A pestaggio terminato intervenne Joseph, capo
mandriano del Ranch Broncos G. Impugnando la sua Colt, che aveva tenuto
nascosta allo sceriffo Winkler affermò:
- Voltati Madison sei pistole e
stai attento! Non è la prima volta che ammazzo un uomo disarmato…..
Madison si voltò lentamente
sorridendo divertito…
- Sono veramente onorato di
morire per mano di un simile vigliacco!…..
Dicendo questo sollevò il suo
sombrero svelando un piccolo cinturone da fronte, dal quale penzolavano
due minacciose derringer. A quella vista Joseph restò impietrito e ciò
gli fu fatale. Veloce come un crotalo Madison fece fuoco più volte
crivellandolo. Infuriato finì anche Kid Kid che si stava riprendendo,
raccolse poi tutte le armi che trovò nel saloon ed iniziò a sparare
devastando ogni cosa urlando:
- Sono io il peggior criminale
del West, ricercato in tutti gli Stati. Il più crudele, il più
terribile…. Anche più spietato di…..
A quelle parole, un vento
gelido mutò il giorno in notte, e sotto una pioggia di crisantemi,
entrò in città, il becchino. Madison si portò al centro della strada
principale, con le sue sei pistole rimpiazzate degnamente, e luccicanti
alla luce della luna. Lentamente, il becchino smontò dal suo nero
cavallo rimanendo nell’ombra.
- Sei tu quello che chiamano il
becchino?…
Chiese spavaldo sei pistole
accarezzando le sue nuove Colt.
- Ssssi!….
Sibilò il becchino. Quando si
voltò Madison restò fulminato dai suoi lucenti occhi rossi ed urinò
copiosamente nei pantaloni. Era già un uomo finito. Iniziò ad
indietreggiare tremando e balbettando, fino a precipitare in una fossa
scavata da poco nel terreno alle sue spalle. Il becchino gli si
avvicinò lento e spettrale facendo tintinnare i suoi neri speroni nel
silenzio. Quando fu d’innanzi alla fossa, raccolse una manciata di
polvere e la lasciò cadere sul corpo ormai esanime di Madison sei
pistole sussurrando:
- Madissson! Avevi il cuore
troppo debole per me….
Poi, dopo essersi guardato
intorno ed aver annusato la notte sibilò:
- C’è una fossssa da
coprire, lassscio il lavoro a voi!!….
Infine montò di nuovo sul suo
nero cavallo e lentamente, fece ritorno verso quell’inferno da cui era
uscito.
Fine !
" La tomba di Madison "
Era un rosso tramonto, a cui i
coyotes facevano da colonna sonora. Il vento costante del deserto spinse
a El Paso l’ennesimo bandito: Henry Pecos, conosciuto in tutto l’Ovest
come "Il flagello del West".
- Vediamo se in questo saloon
sono capaci di dissetarmi!…
Esclamò balzando agilmente dal
suo impolverato ronzino. Prima di entrare nel famoso "Barbouns
Saloon" i suoi occhi felini si posarono sulla fresca tomba del
povero Madison sei pistole.
- Ah! Ah! Ah!…….
Rise tenendosi la pancia Pecos
che subito gli si avvicinò incuriosito per leggere la lapide.
- Ah!!.. Quel porco di Madison
sei pistole…. Ti sta bene cane rognoso!!
Dicendo questo, sputò sui
pochi fiori appassiti, collocati al fianco di una logora e bucherellata
foto ritagliata dal manifesto della taglia.
- Avrei voluto ammazzarti io
maldito!…
E dopo aver estratto le sue
pistole iniziò a crivellare ulteriormente foto e lapide. Udendo gli
spari, una folla di curiosi impauriti lo circondò.
- Lei non sa cos’ ha fatto!..
Si azzardò a commentare il
signor Tilden, noto impiccione. Con un preciso colpo alla fronte Pecos
lo freddò.
- Qualcun altro ha commenti da
fare?…
Chiese facendo volteggiare più
volte le sue Colt con spavalderia. Tutti scomparvero immediatamente
tranne uno, che teneva il volto celato dal cappello.
- E tu?… Non fuggi come tutti
gli altri?
- Non sono mai fuggito in vita
mia!…
- O porc!….
Esclamò Pecos irrigidendosi e
svelando una certa inquietudine.
- Io sono Schofield Bill, detto
anche "muso duro" e il gesto che hai compiuto ti costerà la
vita…
- Così saresti un amico di
Madison?…
- Non so nemmeno chi fosse ma
ho saputo com’è morto. Quella tomba non andava profanata, amico….
Sei praticamente un uomo morto!…
A quelle parole Pecos estrasse
la pistola.
- Hai parlato troppo Bill!..
E sparò. Schofield Bill finì
così il suo cammino, ucciso a tradimento dal "flagello del
West": Henry Pecos. Il bandito, dopo aver vilmente derubato la sua
ultima vittima, entrò nel saloon assetato d’alcool. Mentre si
dissetava tutti s’azzittirono.
- Cos’è questo mortorio!….
Musica!!!….
Ordinò sparando in aria e
crivellando il soffitto. Soddisfatto di quella squallida musica che gli
propose un vecchio pianista a cui mancavano ben tre dita della mano
sinistra, si mise a saltellare goffamente afferrando per il braccio una
donna del locale.
- Tu adesso vieni su con me…
e niente discussioni!!
- Veramente sarebbe la mia
donna….
Osò puntualizzare il giovane
ed innocente Jimmy Student, che pochi istanti dopo veniva trascinato
fuori pesto e con un calzino infilato in bocca. Saliti al piano
superiore, i due si diedero alla pazza gioia deridendo il povero Student
e facendo un chiasso infernale. Il felice Pecos, a volte, sparava dei
gioiosi colpi di pistola sforacchiando a piacere ogni cosa gli capitasse
a tiro. Continuarono per un bel pezzo fino a che, sfiniti, si
addormentarono tra le lenzuola fradice di whisky e i bossoli delle
pallottole. A mezza notte le campane suonarono a morte. Pecos,
destandosi, ebbe l’impressione che qualcuno, giù in strada,
sussurrasse il suo nome. Impugnando la sua Colt si affacciò alla
finestra ma fuori, nel buio della notte, non vide nessuno. Si mise
allora ad osservare le stelle nel cielo sfiorando con delicatezza il
gelido acciaio della sua pistola e così facendo si calmò, ma…
- Sssono qui Henry….
Sentì sibilare alle sue spalle
ed il cuore gli si bloccò.
- Non voltarti e guarda meglio
la sssstrada….
Tremando, come una foglia che
percepisce l’inesorabile arrivo dell’inverno, Pecos tornò a
guardare di sotto, ed ora, che la luna era tornata ad illuminare il
cielo, poté distinguere, nitida, una seconda fossa scavata accanto a
quella di Madison.
- E adessso sssbrigati…ho
fretta!
Sibilò di nuovo la voce nel
buio. Pecos ubbidì come un automa senza volontà e scese in strada con
i pochi stracci che aveva addosso. Raggiunta la fossa vi ci si sdraiò
dentro e poi attese il suo destino. Il becchino finalmente si mostrò ai
suoi occhi.
- Sssei pronto per morire?…
- Più pronto di così!…..
Rispose Pecos con le mani
giunte sul petto ed il viso rigato dalle lacrime.
- Non meriti una morte da uomo….
Sibilò quelle poche parole sussurrandole in
modo solenne e appoggiandosi il suo nero cappello al petto, dopo di che,
prese la pala e lo seppellì vivo. Quando se ne andò cantò un gallo.
Era l’alba di un nuovo, maledetto giorno, a El Paso.
Fine
" Il bruto, la fanciulla e il
pistolero "
Attraverso il deserto, tra le carcasse dei
bufali sventrati dai cacciatori e straziati da affamati avvoltoi,
avanzava una sgangherata diligenza diretta a El Paso. A bordo, il
vecchio pastore Johnny Preth, criticava stringendo nelle mani la sua
inseparabile bibbia sforacchiata, la dura e spietata vita del West.
- Non voglio che mia nipote cresca in quest’inferno!…
Dicendo questo, accarezzava i biondi e lunghi capelli di sua nipote
Jessica.
- Lei studia e vive a Los Angeles, si tratterrà qui lo stretto
necessario per salutare i suoi genitori che non la vedono da sei anni…
In quel momento, un rozzo bovaro che viaggiava con loro e che aveva il
naso e un occhio fatti a pezzi a causa di una violenta scazzottata,
tentò l’approccio alla giovane, offrendogli un sigaro masticato, con
le sue mani callose e sporche di sangue coagulato.
- Tieni bella!… Questo è per te, dammi un bacio, me lo merito!…
Lo zio Johnny inorridì.
- Mio Dio!… Guardate signori in che tempi viviamo. Satana si manifesta
senza ritegno!…- Esclamò coprendosi gli
occhi con la sua bibbia. Sentendosi offeso il bovaro scattò, ma:
- Bang!…
Un colpo preciso alla tempia lo freddò e cadde dalla diligenza in
corsa. Seguirono attimi di sbigottimento, la vettura sbandò ma poi
riprese, monotona, la sua corsa, trascinandosi dietro il cadavere del
bovaro, rimasto impigliato con una bretella ad uno dei tanti ganci del
mezzo.
- Permettete che mi presenti….
Allungò la mano l’uomo che aveva sparato. Un individuo dal bell’aspetto
e dai modi garbati, che una volta riposta la pistola offrì a tutti
cioccolatini e biscotti al burro.
- Sono Henry Wittaher, ex. Ufficiale dell’esercito, ex. Giudice, ex.
Sceriffo di Dodge City, ex cacciatore di taglie…
- E adesso di cosa si occupa?…
Domandò timidamente la bella Jessica, ammiccando mentre gustava un
dolce biscottino.
- Che vergogna, Jessica!… - La rimproverò lo zio. - Rivolgersi in
modo così sfacciato ad un estraneo, anche se così gentile e cortese, e
dai modi tanto garbati. La perdoni signor Wittaher. - Si
scusò Preth.
- Per carità, non c’è nulla da perdonare…. Ora che finalmente ho
del tempo libero mi diletto a fare il pistolero e ammazzo le persone in
duello..
- Ah!…
Esclamò il pastore Johnny impressionato. Sentendosi al centro dell’attenzione,
Wittaher iniziò a darsi importanza raccontando alcune sue epiche gesta
e concludendo con il motivo per cui aveva intrapreso quel viaggio.
- Sto andando a El Paso per sfidare un tale che si fa chiamare il
becchino!…
Una prosperosa e sudatissima donna seduta in fianco a lui lo ammonì.
- E’ ancora in tempo!…Torni da dove è venuto oppure si prenoti una
tomba perché ha le ore contate…..
- Ah! Ah! Ah!…. - Rise Henry.
- Io non sono mai fuggito davanti ad una sfida! Ho ucciso già 644
uomini e addirittura il famigerato H. Piccinini, soprannominato, il
terrore di San Diego…
A quell’affermazione, il terrore sui volti
dei presenti, aumentò. Wittaher, però, li stupì di nuovo perché
sollevò educatamente il cappello e da sotto vi estrasse una piccola
bottiglia di gazzosa che offrì a Jessica. Lo zio, rinvigorito da quel
gesto esclamò:
- Bravo! E’ così che ci si comporta fra veri gentiluomini, con lei a
bordo mi sento più tranquillo!….
A quell’affermazione scoppiò il caos,
perché la banda del sanguinario Tommy Lee Jackson detto il bruto,
attaccò la diligenza. I primi a morire furono i conducenti, che si
gettarono dal mezzo in corsa per la paura finendo schiacciati sotto le
ruote e poi calpestati dai cavalli degli inseguitori. Fu la volta, poi,
della prosperosa donna, usata come scudo umano dal vigliacco Wittaher e
crivellata di colpi. Tutto finì quando la diligenza si ribaltò. Prima
ancora di parlare, Lee Jackson freddò il Pastore.
- Era un uomo inutile!….
I suoi uomini, intanto, dopo aver racimolato tutto il denaro e aver
fumato, divertiti, i sigari del maciullato bovaro, ancora appeso al
gancio della diligenza, trascinarono ai piedi del loro capo i due
superstiti, il pistolero Wittaher e la giovane Jessica.
- Ah! Ah! Ah!….- Rise Jackson.
- Questa donna è mia!… L’altro lo venderemo agli indiani del sadico
Penna Grassa.
Dopo aver caricato sui cavalli i prigionieri si diressero verso il loro
nascondiglio tra le rocciose montagne per passarvi la notte. Più tardi,
il messaggero mandato dagli indiani raggiunse i suoi compagni, ormai
sistemati nel sicuro nascondiglio in un Canyon.
- Capo!… Penna Grassa verrà qui prima dell’alba con le pepite d’oro
che hai chiesto, vuole trovare il prigioniero legato ad un palo, pronto
per essere torturato e sventrato come un maiale….
- Bene, bene!… Faremo come ha chiesto Penna Grassa e poi ci metteremo
comodi ad assistere allo spettacolo. Questa notte ho voglia di
divertirmi.
Detto questo fissò Wittaher che sputò con
disprezzo ai suoi piedi.
- La cena è pronta!….
Annunciò il cuoco della banda e Lee Jackson raggiunse i suoi uomini
dopo aver colpito con un forte pugno allo stomaco il pistolero.
- Questa è la tua cena!…. Così impari a sputare…. Bastardo!…
Mangiarono cosce d’avvoltoio con fagioli e Jackson porse un piattino
anche a Jessica.
- Tieni!… Per te ho tenuto tutte le teste e i becchi…. Mangia e non
farmi arrabbiare!…
Con una lacrima che gli rigava il viso, la
giovane accettò il lercio piatto e si mise a mangiare.
- Ah! Ah! Ah!… Guardate!… L’ho già sottomessa!….
Urlò Lee, mentre faceva volteggiare spavaldo le sue pistole. Dopo cena,
la stanchezza e lo stomaco pieno cominciarono a farsi sentire. Un
notturno silenzio calò leggero nel Canyon e Durmon il bandito,
impugnata l’armonica, iniziò a suonare una triste e sonnolenta
ballata della prateria. Ad un tratto la musica s’interruppe e l’armonica
volò nel piatto di Jackson con attaccata la dentiera di colui che la
suonava.
- Andate a vedere cos’è successo!…
Comandò ad alcuni dei suoi uomini, indicandogli con la mano il luogo
scuro tra due grossi macigni, dove stava suonando Durmon prima d’interrompersi
improvvisamente. Di quelli che andarono a controllare non tornò
nessuno.
- Cosa combinano quegli idioti….
Alzatosi pesantemente e irritato, Lee, andò a vedere di persona.
Arrivato a ridosso dei grossi massi inciampò nel primo cadavere.
- Mah!….
Esclamò estraendo una delle sue pistole. In quel momento vide due
piccoli occhi gelidi fissarlo nel buio. Immediatamente fece fuoco e
quella fugace visione svanì.
- Chiunque fosse l’ho sistemato!….- Pensò
tra se. All'improvviso si sentì appoggiare una mano sulla spalla, si
voltò come una tigre ma dietro di lui non c’era nessuno. Sentendosi
la spalla umida se la toccò scoprendola intrisa di sangue.
- Ooooh!!!…
Jackson iniziò a correre tra le rocce ed altri cadaveri in cui
inciampava ad ogni passo. Ritornato accanto al fuoco si rese conto che i
suoi uomini erano tutti morti.
- Devo bere!…
Esclamò terrorizzato, immergendo completamente la testa dentro la botte
piena di whisky, in cui tutta la banda, di solito, s’abbeverava. Ma,
mentre annegava la sua paura nell’alcool, sentì una gelida mano
scarna trattenerlo lì sotto.
- Aurg!….
Fu l’ultima cosa che disse, prima che il Becchino sigillasse il
coperchio della botte, seppellendolo per sempre nel whisky.
- Aiutooo!….
Stava intanto urlando Wittaher. Gli indiani di Penna Grassa erano
arrivati. Soffocando le sue grida di terrore, lo avevano già attorniato
come uno sciame di mosche su di una carogna in putrefazione. Un agile
indiano si era arrampicato sul palo e gli stava togliendo lo scalpo,
Penna Grassa, lo squartava lanciando grida di gioia e altri giovani
indiani danzavano felici conficcando lance e frecce nella sua carne. Lo
stregone della tribù trovò Jessica e la trascinò davanti a Penna
Grassa.
- Cosa fare di donna bianca?…
Domandò l’uomo Sacro.
- La mangeremo domani…..
Rispose il sadico capo. Inaspettatamente un fulmine illuminò le rocce e
il Becchino che stava ritto su di esse. Attorcigliati alle sue braccia,
teneva diversi serpenti a sonagli che lanciò contro Penna Grassa e lo
Stregone. Entrambi furono morsi e caddero pesantemente tra la polvere,
gli altri indiani fuggirono terrorizzati portandosi via alcuni pezzi di
Wittaher. Il Becchino si avvicinò lentamente a Jessica.
- Per favore mi porti dai miei genitori….
Lo implorò la giovane prima di svenire ai suoi piedi….
Quella stessa notte a El Paso, i genitori della
fanciulla erano ancora svegli e in ansia. Lo sceriffo era partito da ore
con i suoi uomini, alla ricerca della diligenza scomparsa, ma ancora non
si sapeva nulla. Il vento soffiava furioso e tra i tanti scricchiolii al
padre di Jessica sembrò che qualcuno bussasse leggermente alla porta.
Quando aprì la giovane gli si gettò tra le braccia piangendo.
- Pensavo di non rivedervi più….
Disse tra i singhiozzi. Sulla porta d’ingresso troneggiava, immobile,
il Becchino.
- E’ stato lui a salvarmi…. Bisogna ricompensarlo!…
Tra le lacrime lo indicò ai genitori, che immediatamente lo riconobbero
sentendosi raggelare il sangue. Com’era possibile?….
Il Becchino sembrò in grado di leggere nei loro più intimi pensieri,
perché estraendo la pistola sibilò:
- Sssono i morti la ricompensa del Becchino…..
E uccise i due vecchi genitori che rotolarono per terra mano nella mano,
con i loro sguardi fieri puntati su quella figlia, che da tanto tempo
desideravano rivedere.
- Ormai ti avevano visssta……
Con un fremito d’odio irrefrenabile, la
giovane Jessica afferrò il vecchio fucile del padre e uscì in strada
per farsi giustizia, ma il vento del deserto gli riempì gli occhi di
sabbia e la fece vacillare mentre il Becchino spariva in quel poco che
rimaneva della notte. Quando lo sceriffo Winkler tornò con i suoi
uomini la trovarono lì, tra la polvere e con il viso rigato dalle
lacrime, quella giovane donna era scampata miracolosamente alla spietata
crudeltà del Becchino, ma a quale prezzo!…..
Fine!
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