Carlo VII

(indietro)

Maria Amalia Ferdinando IV

(avanti)

Maria Amalia Walpurga di Sassonia Nata a Dresda il 24 novembre 1724, era figlia di Augusto III Re di Polonia e nipote di Augusto il Forte.

Educata alla matematica ed all’architettura dal padre, la principessa partecipò attivamente alla progettazione ed alla costruzione dei palazzi in cui visse, nonché all’arredamento degli stessi.

Sposatasi nel maggio 1738 con Carlo III di Borbone, per raggiungere il futuro marito ella fece un lungo viaggio; rimane un’interessante testimonianza relativa alla disposizione dei giardini che Amalia di Sassonia ebbe l’occasione di visitare durante il tragitto. Madre di Ferdinando IV, soprintese nel 1743 al cantiere dell'edificio della Fabbrica della Porcellana, innalzato con l'intento di creare a Napoli l'equivalente della manifattura di Meissen (la prima fabbrica di porcellana destinata a diffondere la moda in Europa fondata dal Grande Elettore di Sassonia, padre di Maria Amalia), di cui alcuni pezzi arricchivano il corredo della regina (in parte conservato presso il Museo degli Argenti e Museo delle Porcellane, Firenze; si ricordino l’originalissima zuccheriera a forma di tartaruga, in allegato, e la teiera a forma di gallina).

Nel 1745 Maria Amalia si occupa della chiesa di San Gennaro, parrocchia per le maestranze impegnate nella Fabbrica di Porcellana, abbellita all'interno da due statue raffiguranti Carlo di Borbone e la consorte e da un dipinto di Francesco Solimena, ma il suo intervento più importante è relativo all’incarico affidato a Luigi Vanvitelli di ideare un palazzo che potesse competere con le grandi residenze dei sovrani europei, scegliendo come luogo la pianura nei pressi di Caserta. Tale villa diventerà la Reggia di Caserta.

Parallelamente ereditò il gusto paterno per le cineserie e collaborò con l’elettore alla diffusione di tale moda commissionando il salottino per arredare la sala del boudoir del suo particolarissimo appartamento privato nella reggia di Portici, per il quale scelse la porcellana come rivestimento delle pareti, piuttosto che le canoniche pannellature di lacche decorate o di parati di carta o tessuto.

Coltivando una grande passione per la musica, dimostrò di apprezzare l’opera del compositore Francesco Fortunati, che raccomandò a diversi sovrani contemporanei procurandogli lavori sia a Dresda che a Berlino.

Morì di etisia per le numerosissime maternità il 27 settembre 1760 a Madrid, città dove per onorarla viene eseguito un solenne funerale in S. Giacomo e Idelfonso; la chiesa fu addobbata dal celebre architetto romano Giuseppe Pannini.