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Frammenti di storia e di costume

Nel 1857 l'allora parroco di Calenzano Don Giuseppe Molinari presentava così la sua parrocchia : Calenzano villa del comune di Bettola, distante dal capoluogo miglia sette, detta volgarmente Val di Prino giace sulla destra del torrente Perino che la lambe in gran parte, alle falde del Monte Osero. E' parrocchia di libera collocazione congrua (vale a dire che possiede beni immobiliari -N.d.A.-), conta 480 anime il di lei territorio è in gran parte fertile. Vi prospera il frumento, il gran-turco.Il vento meridionale vi domina prepotente con danno notabile alle biade. Nei limiti di detta villa giganteggia il Castel d'Erbia antica sede dei conti Nicelli, un tempo potenti feudatari in Val Nure. Ora però trovasi in cattivo stato né atto a porgere più abitazione a civile persona. Esso vien confinato al Nord dalla Villa Cogno S.Bassano mediante il Monte Osero, al Sud dalla Villa d'Aglio ad Est da quella di Pradovera e all'Ovest da quella di Leggio, un tempo dipendente dalla diocesi di Pavia".

Notizie sulla vita religiosa dei Calenzanesi

Il 15 giugno 1656 Don Domenico Cavanna così scriveva dei suoi parrocchiani: "Sotto le mie suddette chiese (La chiesa parrocchiale di San Lorenzo, di Sant'Andrea di Montosero e di San Biagio in Erbia N.d.A.-) non vi sono bestemmiatori, usurai concubini di sorta alcuna, né streghe né stregoni. Nelle feste principali fra l'anno e in tutte quelle dell'Avvento e tutta la Quaresima s'esplica il Vangelo al Popolo (-) Non si tralascia la messa in festa alcuna. S'amministra la Confessione e la Comunione nella Pasqua alla Natività del Signore a tutti i parrocchiani e ad alcuni fra l'anno. Al tempo dell'estate non osservano parte della festa (occupati) nei fieni e nei raccolti (..) vengono però alla Messa (..) Questo giudizio così lusinghiero sulla devozione religiosa dei Calenzanesi, era però in contrasto con altre annotazioni: Don Molinari nel 1856 a conferma di questo giudizio negativo sul carattere dei Calenzanesi riporta un fatto di cronaca nera: l'esecrando assassinio commesso sulla persona del signor Pietro Belli da alcuni uomini di questo paese nella sera del 20 novembre 1830. L'assassinio di Pietro Belli è descritto come un'esecuzione mafiosa in piena regola .Il libro dei morti così riferisce: Lapidibus et fustibus occisus in via publica hora fere una noctis quin ullum articulavit verbum, a malis hominibus (…) (ucciso a sassate e a bastonate sulla pubblica strada all'una di notte, senza che potesse articolare parola, da uomini cattivi).

Notizie sul colera

Nel 1867 un'epidemia di colera colpì le popolazioni di Calenzano e Montosero e provocò numerosi morti (…)
MEDICINALI PER COLEROSI: "Una bottiglia su cui sarà scritto "mistura eccitante" da darsi agli ammalati più gravi a cucchiai all'intervallo di un'ora circa. Limoni. Vino generoso. Polveri astringenti contro la diarrea da darne quattro o cinque al giorno all'intervallo di un'ora circa. Sempre da mettere nell'acqua bollente (….) " La ricetta apparteneva al dottor Bissi, dottore piacentino sostituto del signor L.Pazziga medico comunale ammalato di colera.

Da: Notizie storiche d'arte e di costume sulla Chiesa di Calenzano - Don Lorenzo Benzi

Vedi anche Testimonianze Storiche