domenica 08 aprile 2007 19.11.52

 

 

 

Gennaio 1985 - Freddo record

Per il momento la Lombardia fà i conti solamente con il freddo, un grandissimo freddo; la neve rimane confinata dalla Romagna in giù, interessando anche alcune zone dove generalmente è molto improbabile vederla.

L'Europa centrale ed il Mediterraneo sono ancora in un regime di basse pressioni, mentre l'anticiclone continua a rimanere posizionato in alto Atlantico. Di conseguenza per le regioni italiane rimane aperta la via del "freddo nord". I nuclei freddi seguitano a scendere dalle latitudini polari verso sud e la loro meta preferita sembra essere diventata proprio la nostra penisola.

La situazione del giorno 7 mostra chiaramente quanto descritto sopra. L'alta pressione è isolata in oceano e ad est di esso un lunghissimo corridoio freddo che dal Polo Nord si spinge fino al Mediterraneo. I nuclei freddi scendono velocemente lungo il continente europeo da nord a sud, attraversando regioni che continuano a raffreddarsi e di conseguenza le correnti raggiungono l'Italia senza "perdere per strada" la loro caratteristica gelida.

Un nuovo intenso nucleo freddo, quello visibile tra Germania e Polonia nelle carte del 7 gennaio, scende anch'esso verso di noi, puntando il nord Italia. E' il terzo della serie e ci presenta i conti tra l'8 ed il 9 gennaio.

La sua entrata un pò più ad ovest dei due che l'hanno preceduto genera un temporaneo minimo nelle zone adiacenti al ligure, regalando qualche nevicata anche tra Piemonte e Lombardia.

Ecco il terzo, intenso, nucleo freddo che scende distaccatosi dal nocciolo freddo principale presente sull'Europa centro-settentrionale; si noti la sua entrata più occidentale rispetto alle prime due. Tale nucleo, entrando sui mari francesi, genera un minimo temponaeo in grado di dare precipitazioni anche in Piemonte e Lombardia, ovviamente a carattere nevoso stanti le temperature decisamente gelide di quei giorni

Il minimo generato dal nuovo flusso artico stà già dirigendosi verso le regioni centro-meridionali lasciando il nord sotto l'influsso di nuove correnti gelide da ENE. Le isoterme ad 850hPa, passato il minimo, ribassano nuovamente e toccano valori davvero sensazionali in virtù anche del fatto che tali isoterme freddissime insistono ormai da molteplici giorni. Anche la massa fredda in quota è di portata straordinaria: tutto il nord della penisola è avvolto addirittura da una -40° (radiosondaggio di Milano Linate registra il valore di -41,1° alla mezzanotte del 9 gennaio!!)

L'ennesimo duro colpo scagliato dal Generale Inverno è un'autentica pietra miliare nella meteorologia per gli amanti del freddo! Il gelo già intensissimo sulle regioni settentrionali subisce un'ulteriore significativa recrudescenza e parecchie colonnine di mercurio scendono ai livelli minimi storici!

Passata la leggera fase di maltempo del giorno 9, torna il sereno su gran parte del nord, le temperature crollano ed è una vera e propria "rincorsa" al record del freddo per molte città italiane.

Nella giornata del 10 Firenze scende a -15° ed è per il capoluogo toscano un record del freddo (a breve battuto e ribattuto). Piacenza e Viterbo mettono in archivio il loro record storico ancora oggi non superati rispettivamente di -22,0° e di -12,7°!

Anche Barlassina con la serenità del cielo scende a valori vertiginosamente bassi, stimabili in temperature minime attorno a -14/-16° ed a massime intorno a -7/-8°!!

L'11 gennaio si consolida sull'Europa centro-occidentale una zona di alta pressione che ingloba anche le nostre regioni settentrionali e che provoca un'ulteriore ristagno di aria fredda nei bassi strati. Le maggiori condizioni di freddo infatti si sono verificate nelle zone pianeggianti del nord, che hanno fatto registrare valori assolutamente anomali; in montagna, pur essendo presente un gran freddo, la colata artica è stata meno eclatante di quanto non se ne possa dire invece per la pianura.

Il freddo ormai arretra verso l'Europa orientale; non sarà cosi invece per le località di pianura che proprio a cavallo tra il 10 ed il 13 gennaio vivranno i giorni più freddi del secolo

Forse proprio l'11 gennaio può essere considerato come il giorno più freddo del 20° secolo. Firenze registra un record che non ha eguali nella sua storia, pari a  -22°, record temporaneo e nuovamente superato il giorno seguente. Ma le località che fanno segnare i nuovi record sono davvero numerose: -19,4° a Brescia, -18,4° a Verona (pari alla temperatura già registrata il 15 febbraio 1956), -16,4° a Bologna (pari alla temperatura già registrata il 22 gennaio 1963), -20,2° ad Arezzo, -13,2° a Grosseto, -9,8° a Roma Urbe, -11,0° a Roma Ciampino, -7,8° a Roma Fiumicino, -19,0° a Frosinone e -4,6° a Napoli.

Anche la giornata seguente è decisamente gelida e registra nuovi record del freddo: primo fra tutti l'inusuale -23,0° di Firenze! Ma fanno scalpore anche i   -17,2° di Rimini. Ed anche Perugia e Pisa entrano nell'albo dei record segnando rispettivamente -15,8° e -13,8°!

Ma le condizioni sono ormai prossime ad un cambiamento radicale. E' in arrivo dal Mediterraneo occidentale un'onda depressionaria che se da un lato avrà il merito di porre fine all'ondata di gelo che ha attanagliato l'Italia centro-settentrionale, dall'altro lato porterà con sè condizioni di maltempo diffuso sulle regioni settentrionali. Le temperature decisamente basse non potranno che garantire nevicate copiose su tutto il nord.

E' in arrivo la

NEVICATA DEL SECOLO

 

   

dal 14 marzo 2004

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