Inseguitore stellare

 

 

Per fotografare le stelle è sufficiente una macchina fotografica dotata di un obbiettivo luminoso, la posa B (otturatore sempre aperto) ed un flessibile.

Con una pellicola sensibile ed un robusto cavalletto si possono effettuare i primi esperimenti, l’unico limite che incontreremo sarà quello del moto di rotazione terrestre.

Infatti, dopo una decina di secondi la pellicola registra il moto apparente degli astri e la traccia causata dal movimento della sfera celeste.

Alcune formule ci permettono di calcolare il tempo massimo d’esposizione, tuttavia pur usando pellicole speciali, dopo una decina di secondi le stelle ci appariranno oblunghe, con un effetto marcato soprattutto nella vicinanza dell’Equatore Celeste.

Per superare questo ostacolo sono stati creati piccoli accessori elettronici in grado d’annullare il moto delle stelle ed ottenere così un’immagine puntiforme.

In pratica sono dei motorini elettrici montati su una montatura equatoriale con la capacità di reggere il peso della macchina fotografica.

Partendo da questo presupposto, Vittorio Rustichelli ha pensato di creare qualcosa di simile, ma al tempo stesso più creativo e sofisticato.

 

 

Per prima cosa ha recuperato un orologio di una stazione meteorologica con il moto del perno equivalente a 24 ore.

In seguito ha costruito una struttura in metallo inclinata secondo la latitudine del luogo, poi sulla base ha applicato una bolla a T con la funzione di stazionare in perfetto piano l’intera struttura.

Per indirizzare lo strumento verso il polo celeste un puntatore in alluminio viene applicato sul bordo della staffa, quindi si procede allo stazionamento dello strumento, un’operazione che richiede pochi minuti.

 

 

Al termine si sostituisce il puntatore con la macchina fotografica dando inizio alle riprese degli oggetti celesti.

Il sistema funziona alla perfezione, con un cielo trasparente e privo delle luci della città si possono immortalare le costellazioni, le nebulose ed i grandi ammassi stellari.

 

 

La leggerezza dello strumento e la comodità di trasporto permette all’astrofilo di lasciare le valli illuminate dei centri abitati per raggiungere siti isolati ed adatti alla fotografia astronomica.

Di seguito alcune foto riprese con questa attrezzatura, il sistema è in grado di reggere un duplicatore di focale per aumentare l’ingrandimento o un grandangolo.

 

 

Un ringraziamento speciale a Vittorio Rustichelli, che ancora una volta ha dimostrato di essere un genio per quanto riguarda la realizzazione di strumenti astronomici amatoriali.

 

Claudio Caridi

Foto: Sonia Scaramagli