Sotto
una cupola di 4 metri autocostruita il modenese Vittorio Rustichelli
accoglie scolaresche e giovani astrofili in cerca di consigli. La
sua specialità: recuperare residui bellici e scarti d'officina per
trasformarli in strumenti d'osservazione.
In
provincia di Modena, nel bel mezzo di rigogliose pianure, si trova
Carpi, un paese in rapida espansione con diverse nuove costruzioni
nella sua immediata periferia. Una di queste però attira
particolarmente l'attenzione dei passanti: una villetta nascosta nel
verde con a fianco una torreggiante cupola di 4 metri di diametro.
L'osservatorio è di proprietà di uno degli astrofili più attivi e
simpatici della provincia modenese: Vittorio Rustichelli.
Egli
appartiene a quella generazione di astrofili che dall'immediato
dopoguerra in poi hanno dedicato il loro tempo libero alla
costruzione di strumenti astronomici ed alla contemplazione del
cielo. Costantemente, Rustichelli mette la sua grande esperienza a
disposizione non solo degli astrofili in erba, ma anche dei centri
astronomici più evoluti, per citarne solo alcuni: Cavezzo e San
Giovanni in Persiceto.
Visitare
l'osservatorio è uno spettacolo entusiasmante: interamente
autocostruita, la grande cupola protegge il telescopio Newton f/6.6
di trenta centimetri di diametro, la montatura eccezionalmente
stabile, è la riproduzione in scala di quella di Monte Palomar.
Particolarmente difficile è stata la realizzazione della struttura
a ferro di cavallo che permette allo strumento di dirigersi
agevolmente verso il Nord. Come materiale per la costruzione sono
stati utilizzati numerosi pezzi di recupero, infatti gran parte
degli strumenti d'osservazione e fotografici sono formati da residui
bellici e scarti d'officina che il Rustichelli, con abilità
incredibile, modella a suo piacimento.
Il
Newton da trenta centimetri non è l'unico strumento funzionante
dell'osservatorio, vi troviamo, infatti: un rifrattore da 180 mm di
diametro, un astrografo da 100 mm, orologi siderali, un magnifico
coronografo, filtri solari da 300 mm ed una miriade di piccoli
strumenti. Fra i tanti gioielli vediamo anche un binocolo da
trincea munito di oculari Erfle che, oltre al grande campo, permette
delle misurazioni angolari grazie ad una ingegnosa montatura. Ultimo
capolavoro è invece un telescopio Newton del diametro di quasi 500
cm in montatura a forcella e del peso di diversi quintali, eppure,
esso è docile da muovere come stabile al tempo stesso quando punta
verso il Firmamento.
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Gli
accessori sono numerosi: oculari di ogni tipo, raccordi artigianali,
lenti negative ed altro che Rustichelli recupera da strumenti ormai
inutilizzati e che sa rendere competitivi con quelli commerciali.
Genio dell'ottica e della meccanica egli non è da meno nella
realizzazione delle montature. Oltre alle già citate montature dei
telescopi Newton, troviamo una magnifica montatura Tedesca per
telescopi da 25 cm completa di cerchi graduati, corona dentata e
vite senza fine, senza contare i vari strumenti completi che
Rustichelli ha realizzato per tanti appassionati.
Oltre
all'attività osservativa e fotografica, egli si dedica alla
didattica, ospitando scolaresche ed insegnati, illustrando la volta
celeste come un cicerone indicherebbe i più bei monumenti di una
città. Appunto per questo fine didattico è stata
autocostruita un autentico capolavoro di meccanica: una Sfera
Armillare di grandi dimensioni, grazie anche all'aiuto della figlia
Daniela, la quale ha curato le incisioni dei segni zodiacali. Sul
tavolo di lavoro nel laboratorio, si possono notare sempre nuovi
entusiasmanti progetti e nuovi strumenti che Rustichelli elabora per
i numerosi amici, creando un attivo scambio di materiale ed idee tra
gli astrofili locali.
La
cupola ed il telescopio principale sono stati realizzati nel 1957 e
sono operativi dal 1964, eppure a tutt'oggi non si darebbe loro che
pochi anni di utilizzo. Naturalmente i controlli elettronici sugli
assi, i cerchi ed il motore principale, in sintesi l'intero
telescopio (escluso le parti ottiche) sono stati costruiti nel suo
laboratorio; in modo particolare, il moto orario lo si è ricavato
dal motorino di un vecchio giradischi.
Purtroppo
anche a Carpi, come in quasi tutta Italia, l'inquinamento luminoso
è progredito notevolmente, per cui, dove vent'anni fa splendevano
le stelle, oggi il cielo risplende delle luci della città vicina.
Malgrado tutto ciò, l'attività di Vittorio Rustichelli prosegue
brillantemente e con immutata passione: un esempio che è di stimolo
per tanti giovani astrofili.
Claudio
Caridi & Franco Tioli