BETTO LOTTI (1894-1977)

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"…Negli anni '50 e '60 Lotti raggiunge forse il livello più alto delle sue evocazioni paesaggistiche ed a poco a poco tende a ridurre il commosso trasporto coloristico di cui sono intrise per mantenere integra e autosufficiente solo l'armonia strutturale" ( A.Longatti).
"…Lotti sembra interiorizzare ognuno dei temi che tratta, dagli interni d'osteria alle colline toscane, dagli scorci di Brianza e dai paesaggi liguri alle nature morte…Il percorso di Betto Lotti appare estremamente coerente nella sua attenzione al dato reale e non mostra mai cedimenti" (L.Cavadini).
"C'è un'inquietudine costante nell'opera di Lotti, un dramma quieto e silenzioso. Quel suo dissolvere la plasticità del disegno nella pastosità del colore, quel suo intridere di molte nebbie lo scheletro architettonico della composizione, quel suo rappresentare alberi e cose come se fossero larve, anime disossate, non è semplicemente una questione di stile. Obbedisce a una visione filosofica"(E.Pontiggia).
"Possiamo tranquillamente affermare, senza ombra di dubbio, che betto Lotti è stato un autentico artista, la cui validità si può constatare anche dall'insieme delle opere grafiche: disegni ed incisioni in cui le immagini nascono con prontezza di segno e freschezza gestuale
(E. Mastrolonardo).

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