Antica arte, esercitata soprattutto durante il Medioevo, che mirava a trasformare i metalli comuni, in particolare il piombo, in oro o argento.Alla serie di tecniche artigianali impiegate venivano attribuite valenze religiose che simboleggiavano il cammino spirituale verso la meta dell'immortalità . Sebbene i suoi propositi fossero spesso dubbi e illusori, l'alchimia può essere considerata, sotto molti punti di vista, l'antenata della chimica moderna.
I concetti fondamentali dell'alchimia, prevedono che il processo naturale secondo cui i metalli comuni venivano trasformati in oro nelle zone più profonde della Terra, e così resi perfetti dalle forze di natura, potesse essere riprodotto dall'attività e dall'esperienza di abili artigiani. I primi tentativi furono solo empirici, ma verso il IV secolo d.C. l' astrologia, la magia, e riti vari cominciarono a prevalere e ad arricchirli di un contenuto teorico e speculativo.
La diffusione in Europa è testimoniata dai primi lavori del monaco Ruggero Bacone e del filosofo tedesco Alberto Magno, che descrivono antiche ricerche volte alla scoperta o alla fabbricazione di una sostanza, la cosiddetta pietra filosofale, capace di portare i metalli comuni allo stesso livello di perfezione dell'oro e che contemporaneamente rappresentasse l'elisir di lunga vita.
Il più famoso alchimista fu Paracelso, al quale va riconosciuto il merito di aver fornito una prima impostazione scientifica alle oscure pratiche alchimistiche. Egli riteneva che gli elementi che compongono i corpi fossero sale, zolfo e mercurio, rappresentanti rispettivamente terra, aria e acqua (il fuoco era classificato come imponderabile o immateriale) e credeva nell'esistenza di un elemento ancora non scoperto dal quale derivavano i quattro elementi fondamentali. Questo supremo elemento della creazione, chiamato da Paracelso alkahes, costituiva contemporaneamente la pietra filosofale, la medicina universale e il solvente irresistibile.
Dopo Paracelso, gli alchimisti europei si divisero in due gruppi: uno si dedicò alla scoperta di nuovi composti e reazioni con metodi rigorosamente scientifici così che essi possono essere considerati i legittimi predecessori dei chimici moderni; l'altro si occupò più del lato visionario e metafisico dell'antica alchimia e sviluppò una pratica basata sull'impostura, sulla negromanzia e sulla frode che ha condizionato il giudizio attuale sull'alchimia.