Pino rimane stupito, immobile e addolorato, perché non aveva mai
sospettato che il ladro potesse essere
GOBBOLINO.
Intanto il GATTO,
guardandosi intorno con ansia, fa cadere a terra
un semino che, illuminato dalla luce delle stelle, comincia a
germogliare: il fusto e le foglie crescono, crescono, crescono fino ad
arrivare…pensate un po’… addirittura in cielo.
Usando le foglie come gradini di una scala, Gobbolino si arrampica e
sparisce tra le nuvole.
Subito dopo, come per magia, la pianta fatata si dissolve e nella radura
tornano la calma e il silenzio.
Pino ritrova finalmente la forza di parlare:
- Non è possibile, ci deve essere una spiegazione!
Gobbolino
è troppo buono e sincero per compiere una simile azione
senza un grave motivo!
L’unica
soluzione è seguirlo e cercare di parlargli. Andiamo,
Teo!
-
Ma, Pino…Andiamo dove? – ribatte il topolino stupito – non
vedi che la pianta
è sparita! Non abbiamo mica le ali
per volare fin lassù… - Non ti preoccupare, troveremo un modo per salire – risponde Pino e nel frattempo si guarda intorno, riflettendo.
La sua attenzione viene attratta da un luccichio, si avvicina guardingo
e raccoglie da terra un semino d’oro. -
Ma è uguale a quello che ha usato Gobbolino – esclama il folletto - Presto,
mettiamolo a terra prima che la luce delle stelle
si affievolisca…E’ quasi mattina e sta per sorgere il
sole…Presto!
Fanno cadere il semino, che viene illuminato dagli ultimi raggi della
luna e appare di nuovo la magica pianta..
Agilmente Pino e Teo si arrampicano fino in cima.
Oltrepassano gli strati bianchi che sembrano di panna montata e
finalmente fanno capolino da una nuvola
più grande delle altre… volete sapere chi sono?avanti |
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