Bruno il bruco

Il castello con le sue sette torri è ormai sempre più vicino.

L’aria è pungente e il freddo arrossa i visetti di Teo e Pino che, rabbrividendo, affrontano l’ultimo tratto di strada.

- Brr… Brrr… -

- Hai detto qualcosa? - chiede Teo.

- No, nemmeno una parola! - risponde Pino, sorpreso.

- Brr… Etcium! E... e... etcium! -

- Ecco, hai sentito adesso ? - esclama Teo, fermandosi vicino ad un muretto.

Pino non fa in tempo a rispondere.

Da un buchino del muro fa capolino uno strano animaletto peloso.

-  Etcì… Salve amici! - saluta tutto tremante.

- E tu, chi sei? - chiede Pino.

- Sono BRUNO, IL BRUCO… HO I BRIVIDI PER LA FEBBRE. VORREI TANTO UNA TAZZA DI BRODO CALDO - risponde il piccolo animaletto, continuando a tremare e a starnutire.

-  Ma allora, dovresti stare sotto le coperte - interviene Pino - Come mai sei qui in mezzo alla neve?

- Io, infatti, stavo al calduccio tra i fiori di Fata Fiordaliso, ma lei mi ha mandato qui per avvertirvi!

- Avvertirci?! Per che cosa? Ormai siamo giunti al castello. - esclamano all’unisono Pino e Teo.

- Proprio per questo dovete stare attenti! - li ammonisce Bruno, il bruco. – Davanti al cancello c’è l’ultimo ostacolo: un cane molto pericoloso, che ha l’ordine di sbranare tutti coloro che si avvicinano. Ma voi non dovete preoccuparvi, perché la fata mi ha mandato per svelarvi un segreto...Ricordate le mie parole: il cane odia la neve e il colore bianco.

- E questo come ci può aiutare?! - chiede Pino scuotendo la testa.

- Beh! Io non posso svelarti tutto! Dovrai capirlo da solo. Posso dirti soltanto che la scatola grande nasconde la soluzione, ma attento: dovrai aprirla solo davanti al cancello! ...Ecco, ho eseguito il mio compito. Posso finalmente tornare al calduccio tra i miei fiori! - e come per magia il bruco scompare, lasciando i nostri amici più stupiti che mai. 

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