.: Interviste-Un uomo chiamato Ryo :.

Un giorno parlando con uno della redazione, abbiamo pensato che se avessimo usato il personaggio del "Topo" in Cat's Eye, sarebbe stato interessante. Quindi abbiamo discusso sulla possibilità di farlo diventare un detective molto abile con le pistole. Alla fine abbiamo deciso che il nostro uomo doveva essere uno sweeper. Inoltre, volevo creare un personaggio che avesse una passione così forte per le donne inimmaginabile. Non mi piaceva fare un fumetto su un eroe impassibile e duro perchè non mi sono mai piaciute quel tipo di storie, ogni volta che ne leggevo una mi veniva voglia di calpestarla. Mi davano fastidio i racconti in cui i nemici del protagonista lo mettevano in difficoltà approfittando dei suoi difetti caratteriali; per questo motivo ho pensato a un soggetto che non avesse tali caratteristiche, che potesse essere di qualsiasi nazionalità e che vivesse liberamente. Ora, quando disegno questo racconto comprendo molto bene come gli uomini che vivono con una libertà limitata soffrano molto. Anche per quanto riguarda l'amore, credo che non esista un uomo passivo e con così poco coraggio come Ryo, anche se la sua caratteristica principale è che gli piacciono le donne. Non mi ricordo come sia nata questa idea sull'eccitazione, e ogni tanto mi domando ancora che razza di storia io abbia scritto. Una volta una casalinga mi scrisse una lettera nella quale mi diceva che suo figlio le toccava il sedere e scappava via dicendo che era eccitato. Però questo è ancora poco, perchè a casa mia fa la stessa cosa anche mia figlia. Siccome era un problema disegnare delle donne troppo nude e fare scene troppo esplicite sessualmente (questo perchè il fumetto è pubblicato su una rivista per ragazzi) è stato semplice pensare ad un personaggio come Ryo, visto che di certe cose si limita solo a parlarne. Se fosse pubblicato su una rivista per adulti, sarebbe sicuramente un fumetto erotico e sicuramente non sarebbe durato sei anni. Ryo è anche il mio ideale. Normalmente è un fannullone, ma quando ce ne è bisogno si può sempre contare su di lui perchè è molto forte. Anche se sono conscio del fatto che non potrò mai vivere come lui, penso che sarebbe molto bello se potessi farlo. Nel mondo di City Hunter ci sono soltanto belle donne. I suoi clienti sono esclusivamente donne, e grazi8e a questo la storia è diventata molto più interessante, e quindi posso far muovere Ryo con molta più disinvoltura. Ryo dice che accetta solo i lavori che gli vengono commissionati da belle donne, e accetterebbe di fare qualsiasi lavoro purché gli venga chiesto da una ragazza. Penso che sia questa la ragione per cui a Ryo piacciono le ragazze, nonostante sia un "pappagallo" e uno sporcaccione. Ricevo delle lettere nelle quali mi dicono che Ryo ha fatto dei buoni lavori, ma che queste azioni non lo hanno mai toccato al cuore. Questo però era già stato stabilito dall'inizio: non dovevo raccontare solo delle storie che toccavano al cuore. Anche per questo oggi uso spesso delle situazioni comiche per sdrammatizzare, ma in generale se non le descrivo anche nel testo i lettori non le capiscono. Anche per quanto riguarda il martello di Kaori lo disegnavo per descrivere l'intensità della sua rabbia, e anche in questo caso i lettori mi chiedevano dove diavolo lo nascondevo. A dir la verità non mi sembra di aver disegnato City Hunter pensandoci troppo. Potrei quasi dire che ogni personaggio si sia mosso autonomamente. Sicuramente non potevo disegnarlo per sei anni, visto che dopo dieci settimane mi ero già stufato di lavorare su Cat's eye. Purtroppo Ryo combinava delle cose inimmaginabili, costringendomi così a lavorare molto. Più che essere riuscito a creare un personaggio giusto, penso di avere a che fare con una persona che esiste realmente: posso quindi affermare di avere conosciuto un uomo chiamato Ryo.

 

L'intervista è tratta dall'edizione italiana dell'Illustration Book di Tsukasa Hojo, edito in Giappone nel 1991 ed edito in Italia dalla Star Comics

 

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