.: Interviste-I ricordi di Cat's Eye :.

L’idea di inserire tre sorelle ladre in cat’s eye, è nata mentre parlavo con gli amici. Dopo aver completato l’opera per la laurea, dovevamo pensare a qualche cosa di nuovo. Alcuni miei amici mi suggerirono di realizzare un fumetto in cui all’interno di una famiglia era presente una mamma ladra e un papà poliziotto. Siccome questa idea mi piaceva molto decisi di realizzarla, sostituendo i due coniugi con una coppia di innamorati. Pensai a tre sorelle, perché volevo disegnare tante ragazze; pensai che la sorella maggiore si doveva occupare delle minori. Decisi di vestirle con la calzamaglia perché era più comoda per i movimenti. Oggigiorno i lettori mi mettono sempre in difficoltà quando mi chiedono perché indossano degli stivali con i tacchi a spillo che non sono poi così pratici. Quando iniziarono a pubblicare Cat’s eye, dopo un po’ dalla redazione mi telefonarono dicendo di venire subito a Tokyo perché avevano deciso di pubblicarlo a puntate. Quindi mi recai a Tokyo per qualche giorno, in seguito mi ci trasferii definitivamente. In questo modo ebbe inizio la pubblicazione a puntate di Cat’s eye. In realtà io non avevo mai disegnato un fumetto seriamente e proprio per questo motivo è stato molto faticoso, anche la redazione di Jump ha avuto un grande coraggio vero? Ha fatto disegnare un fumetto a puntate a un principiante. Ancora adesso mi ricordo che per tanti giorni ho dormito solo un’ora, appoggiando la testa sulla scrivania. Quando finalmente ho finito i disegni, mi sono sdraiato per dormire. Davanti a me c’era la chiavetta del gas. Ho pensato che se l’avessi aperta avrei potuto dormire tranquillamente. Non è che c’ho pensato sul serio, ma era talmente faticoso che era facile pensare a queste cose. Però in quel periodo avevo una gran paura di andare fuori strada se avessi perso l’occasione di fare un fumetto a puntate, visto che non sapevo fare altro che disegnare. Cat’s eye continuò per tre anni, ma era un fumetto per il quale dovevo pensare a tante cose. Comunque, di Cat’s eye mi sono rimasti solo i ricordi più amari. Però è stato grazie a questo fumetto molto sofferto che mi è venuta l’idea per City Hunter, basato su storie molto più semplici.

 

L'intervista è tratta dall'edizione italiana dell'Illustration Book di Tsukasa Hojo, edito in Giappone nel 1991 ed edito in Italia dalla Star Comics

 

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