Le
tre sorelle protagoniste del manga hanno preso forma durante una
discussione tra Hojo e alcuni amici: “Qualcuno propose una storia
incentrata su una ladra e un detective uniti nel sacro vincolo del
matrimonio”, confessa lo stesso autore, “L'idea era interessante e
andava coltivata : ho preferito però puntare su una coppia di eterni
fidanzati, inserendo nel plot alcuni brillanti comprimari”. “Lavorare a
“Cat's Eye”
mi costò parecchie notti insonni. Ero inesperto e ogni difficoltà mi
sembrava insormontabile.”. L'aspetto di Ai, Hitomi e Rui rappresentano
tre tipi ideali di ragazze : un'adolescente vivace e simpatica, la
mogliettina ideale e la classica sorella maggiore. Tutte si vestono poi
con tutine da aerobica per essere facilitate nei movimenti, ma indossano
audaci tacchi a spillo che le rendono particolarmente sexy. “L'episodio
pilota di “Cat's Eye”
piacque tanto alla redazione che si decise di varare immediatamente una
serie sulle mitiche gattine” All'inizio non fu facile, poiché i testi e
i disegni della serie richiedevano più tempo di quanto ne avesse, e per
ultimare alcune tavole a colori arrivò persino a dormire una sola ora
per notte.
Diciotto volumi in tre anni sono una media impressionante
(circa 20 pagine alla settimana), ma Hojo non trascura né la trama, né i
disegni. I colpi messi a segno dalle sorelle Kisugi sono sempre più
coreografici, merito di uno studio accorto sulle tecniche di furto più
disparate, per non parlare delle fughe mozzafiato a cui assistiamo
eccitati. E proprio in questo anno, il 1981 Hojo decide di trasferirsi a
Tokyo.
Nel 1982 sul n°16 di Shonen Jump pubblica “Space angel”, una storia breve che porta lo stesso titolo di quella del '79, ma diversa.
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