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Negli anni '70 - '80 il prof. Milone e i suoi collaboratori del Dipartimento di Zoologia, Univerità Federico II di Napoli, hanno affrontato ricerche sulla biologia della riproduzione in alcune specie di Vertebrati, particolarmente Rana esculenta e Mus musculus domesticus, studiando l'asse Ipotalamo-Ipofisi-Gonade. Alcune di queste ricerche sono state effettuate nell'ambito di Progetti Finalizzati C.N.R. 

La necessità di operare in condizioni eco-etologiche le più naturali possibili ha portato, nel periodo 1980 - 1986, alla costituzione di Laboratori in campo quali l'Osservatorio Ornitologico dell'isola di Vivara, la Stazione Faunistica del bacino del fiume Sele e la Stazione di Monitoraggio Ambientale dei Monti Picentini. Ciò ha comportato a un maggior interesse di ricerca sulla fauna selvatica, così dagli anni 90 si sviluppano temi di conservazione e di gestione. Le ricerche sulla Fisiologia della Riproduzione nei Vertebrati hanno lasciato lentamente il passo a quelle sulla tematica Riproduzione e Ambiente, utilizzando spesso gli uccelli come modelli sperimentali. In particolare sono state affrontate le interazioni che questa classe stabilisce con l'Uomo. Le comunità o le specie di uccelli sono state spesse studiate per tracciare modelli di bioindicazione.

Dal 1994 con l'avvio di un dottorato in Biologia Evoluzionistica è stato affrontato in maniera sistematica lo studio delle popolazioni di passeri italiani (Passer italiae). In particolare, alle osservazioni di campagna basate sui comportamenti e sull’ecologia sono state affiancate analisi sulla biologia riproduttiva sviluppate con tecniche radioimmunologiche e caratterizzazioni genetiche delle popolazioni. Le analisi genetiche a livello popolazionistico e a livello di specie sono state effettuate con tecniche mirate all’analisi delle frazioni non codificanti del DNA nucleare e alla organizzazione cromosomica. Queste ricerche che coniugavano l'approccio faunistico con quello biochimico e biomolecolare, in linea con il contemporaneo sviluppo della biologia della conservazione, hanno prodotto tecniche utili nei progetti di conservazione relativi a specie di interesse nazionale (Hystrix cristata, Lepus corsicanus, Alectoris graeca, Podarcis sicula)e internazionale (Picumnus sp., Brasile; Iberolacerta sp. Spagna; Gimnodraco sp. Antartide).

La necessità di operare su popolazioni selvatiche ha portato allo sviluppo di protocolli poco impattanti come l’estrazione del DNA da penne, peli o altre tracce di tessuto. Gli studi di conservazione hanno necessariamente coinvolto la biologia riproduttiva delle specie animali, con protocolli particolari come la quantificazione dell’attività mitotica delle cellule germinali basata sull’espressione della Proliferatine Cell Nuclear Antigen (PCNA). Le ricerche attualmente in corso riguardano le tematiche:

1. Riproduzione e Ambiente.

a. Utilizzo di Siti Naturali per lo Studio di Problemi Biologici.

b. Migrazione e Riproduzione nei Passeriformi.

c. Nicchia trofica e nicchia riproduttiva. d. Impatto antropico sulle comunità Ornitiche.  

2. Pianificazione faunistica.

a. Modellistica nella Gestione della Fauna.

b. Monitoraggio Ambientale mediante indicatori faunistici.

c. Ecologia del Paesaggio.  

3. Turismo e Ambiente.

4. Biologia evolutiva  

5. Metodologie di Didattica nella Conservazione della Natura e Gestione delle Risorse.

 

 

 

 

 

 

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