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LE TONNARE VOLANTIdi Annamaria "Lilla" Mariotti
Questi
nuovi mezzi di pesca sono diventati una realtà ormai da molti anni.
Una flotta di grossi pescherecci attrezzati per la cattura del tonno
rosso (Thunnus thynnus) vaga per il Mediterraneo non solo pescando questo
pregiato pesce, ma imprigionandolo poi in gabbie, che vengono ancorate al largo
della costa o rimorchiate nei porti, dove
il pesce viene tenuto all'ingrasso. La stagione di pesca per queste tonnare dura praticamente
tutto l'anno a differenza degli impianti fissi, dove la stagione inizia ad
Aprile/Maggio e termina a metà Giugno, con l'unica eccezione della tonnarella
di Camogli, dove la stagione di pesca si protrae fino alla fine di Settembre.
Quando le tonnare fisse, per tutta una serie di motivi, non si sono dimostrate più molto remunerative, e sono state a poco a poco abbandonate, è nata l'esigenza di un mezzo di pesca più moderno, anzi il paradosso è che forse è stato proprio questo tipo di pesca che ha costretto molte tonnare a chiudere, facendo morire un mestiere antico e tradizioni secolari. Hanno iniziato i grandi pescherecci atlantici a fermare il tonno nella sua corsa da Ovest verso Est prima ancora che entrasse nel Mediterraneo per il suo viaggio annuale verso mari più caldi dove avviene la riproduzione, facendo calare notevolmente la cattura di questo pesce da parte degli impianti fissi. E' pur vero che in certi mari, anche per l'inquinamento delle acque, come nel caso della Tonnara di Carloforte, la pesca si era notevolmente ridotta già alcuni anni fa, tuttavia, superato questo problema, il tonno rosso è tornato sulla sua rotta abituale lo dimostra il fatto che una delle grandi tonnare rimaste quella di Carloforte in Sardegna ogni anno, anche se con fasi alterne, continua a catturare migliaia di tonni durante la stagione di pesca. Ormai
anche nel Mediterraneo si trovano queste tonnare volanti e sono una flotta
considerevole. Oltre ad
arrivare sui banchi di tonno ed a catturarli con grande facilità, anche con
l'aiuto di ecoscandagli, li immettono in gabbie che restano in mare dove il
tonno viene messo all'ingrasso, come già detto in precedenza. Questo consente di catturare anche il tonno cosiddetto
<<di ritorno>> cioè
quando compie il suo viaggio a ritroso dal Mediterraneo all'Atlantico, dopo la
fase riproduttiva. Questo tonno ha
perso buona parte del suo peso e ha già deposto le uova, ma con la permanenza
nelle gabbie il peso viene recuperato facilmente ed il tonno diventa
commercializzabile. Viene poi
ucciso molto velocemente, con un colpo
di fucile, e smistato sui vari mercati, principalmente quello giapponese dove la
carne cruda del tonno rosso è molto apprezzata per la preparazione del sushi
e del sashimi . Su
questo mercato il tonno viene battuto all'asta fino a
350 € al Kg. Il
pescato di piccola taglia, cioè i tonni che raggiungono al massimo i 20 Kg,
viene commercializzato in Europa. A
Savona, in Liguria, si trova la Cooperativa Pescatori Gaetano Colombo, una delle
più grandi in Italia, che pesca
tra Ventimiglia a La Spezia. Forte
di 528 pescherecci, dà lavoro a 2.124 pescatori ed ha 1.500 associati in tutta
Italia. Questa Cooperativa gestisce
anche due tonnare volanti rispettivamente di 47 e 28 metri : la "ANGELO
PADRE II", immatricolata a Savona e la "MARIA ALFONSO"
immatricolata a Loano, entrambe di proprietà di due Famiglie armatrici, Robello
e Ferrigno, associate alla Cooperativa, che imbarcano dalle 9 alle 16 persone.
Queste due barche esercitano la pesca prevalentemente in Liguria partendo
dai porti di Savona e Sanremo. Ma
la flotta di tonnare volanti nel Mediterraneo è ben più numerosa ed è
composta da barche Italiane, Francesi e Spagnole. La campagna di pesca inizia a
Malta a Febbraio e le barche rimangono in quella zona fino ad Aprile, catturando
tonni dai 100 ai 300 Kg., poi si
sposta lungo le coste della Calabria da Maggio
fino a metà Luglio, per arrivare alle Baleari, dove si trovano soprattutto
barche Francesi e Spagnole. La
campagna in Liguria è l'ultima, inizia
normalmente a metà Agosto e si svolge in quello che viene chiamato il santuario
dei cetacei, la zona al largo della Riviera Ligure di Ponente in cui è facile
avvistare balene di passaggio. La
pesca continua fino ad inverno inoltrato, almeno finché le acque non diventano
troppo fredde, poi le gabbie con il pescato da allevamento vengono rimorchiate
in Spagna. L'allevamento
ittico è ormai da tempo una realtà. Era
nato tempo fa come utopico esperimento per poter combattere la fame nel mondo,
ma ora è un business affermato e tutti troviamo il pesce di allevamento sul
mercato, magari a prezzi competitivi, ma
vedere questo corridore dei mari chiuso in una gabbia e ucciso con una fucilata
per non rovinare la sua preziosa carne è qualcosa che fa pensare più ad uno
sterminio che ad un fatto commerciale. Questo fa apparire la tanto discussa mattanza molto
meno cruenta, lì almeno c'è il confronto diretto tra l'uomo e la sua preda, c'è
alle spalle una tradizione secolare, gli uomini compiono gesti antichi e
catturano solo il tonno che è incappato nella rete, e alle volte non è molto.
Le tonnare volanti piombano sui interi banchi di tonni e le loro catture sono
sempre considerevoli. C'è da
augurarsi che non succeda a questo pesce quello che è già successo ai grandi
mammiferi marini che a causa di una caccia indiscriminata hanno rischiato
l'estinzione e poi, cosa mangeranno i Giapponesi ? |