LA PALLANUOTO

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 LA PALLANUOTO

 

Di Annamaria "Lilla" Mariotti  

(Pubblicato su IL GOLFO -  Giugno 2002)

Camogli ha avuto tanti momenti d'oro nella sua storia, nei commerci, nella navigazione, nella pesca, e uno di questi momenti speciali l'ha vissuto con la pallanuoto.   Camogli è una città di mare, la pallanuoto è uno sport acquatico, quindi dove praticarlo meglio se non proprio qui ?

 

La Rari Nantes Camogli nasce nel 1914 fondata da un gruppo di entusiasti, e subito i giovani accorrono al richiamo dello sport.   Nel 1930 vediamo questa squadra già affermata che posa sul molo nei neri costumi ascellari dell'epoca e,  in mezzo a tutti spicca Giuva Baldini, al centro della foto,  che avrà un posto d'onore in questa storia anche negli anni a venire.    Giuva è stato un personaggio, proprietario dell'unica rosticceria a Camogli, divideva il suo tempo tra la confezione di saporite insalate russe, polli arrosto, la vendita di musciame e scatolette di tonno con gli allenamenti nell'avamporto di Camogli perché, allora, non esisteva una piscina a Camogli.  Io me lo ricordo quando, da bambina, entravo nel suo negozio tenuta per mano da mia madre e osservavo quell'omone sorridente, con i grandi baffi e un grembiulone bianco,  che saltava da una parte all'altra del banco con sorprendente agilità.   La sua storia si intreccia con quella della Rari Nantes Camogli e mentre  altri atleti sono stati pure dei grandi campioni, ma anche delle meteore, arrivati a Camogli, magari per una stagione, e ripartiti senza lasciare traccia, Giuva, insieme a pochi altri, era sempre quì, lui è stato un pioniere ed è per questo che la nuova piscina, ricostruita al Boschetto di Camogli, è stata intitolata a lui.

Negli anni '50 nasce l'epoca d'oro di questo sport a Camogli con l'arrivo del nuovo allenatore e giocatore. Si chiama Erdely, è Ungherese ed è stato olimpionico di nuoto riuscendo a fare i 100 mt.  stile libero in meno di un minuto, un obbiettivo raggiunto da pochi in quell'epoca.    Così quest'uomo prende in mano la squadra di pallanuoto  e gli allenamenti procedono, gli atleti si avvicendano e le vittorie crescono.   Ma intorno a quella squadra gravitava uno stuolo di ragazzine piene di ammirazione per lo sport, di cui erano tifose,  ma anche per quegli aitanti atleti, troppo grandi per loro, ma pur sempre dei campioni da ammirare.   Erdely vede subito il potenziale nascosto in quelle ragazzine che hanno già una grande confidenza con il mare e pensa ad un progetto ambizioso e anche temerario per quei tempi : creare una squadra di nuoto femminile in seno alla Rari Nantes Camogli, fino ad allora feudo maschile.   Alcune di loro rispondono con entusiasmo e vanno ogni giorno ad allenarsi in avanporto, ascoltano i consigli del "loro allenatore" che le sprona, insegna loro i vari stili, insiste con quel grido "tenete le mani a cucchiaia", con il suo sempre un po' scarso italiano.   E queste ragazze fanno delle gare, prima locali, poi si confrontano con altre squadre di nuoto, poi si allargano alle gare regionali, italiane ….. e vincono.   Il progetto di Erdely, dopo queste conquiste, non si ferma qui, vuole creare ancora qualcosa di nuovo, e fa un'altra proposta alle sue ragazze, quella di giocare a pallanuoto.  Sembrava una cosa fuori dal mondo, nessuna ragazza giocava a pallanuoto, non esisteva una squadra in tutta Italia, ma ancora una volta le ragazzine, ormai anche un po' cresciute, rispondono con entusiasmo e ricominciano gli allenamenti, prima in palestra durante l'inverno e poi in acqua, nell'avanporto, durante la stagione estiva.  Certo, questa ragazze dovevano conciliare lo studio con lo sport, ma era tanta la passione e anche la curiosità, che ci riuscivano  benissimo.  Così, durante l'estate, si cominciò a giocare tra la curiosità generale, ma sorse un  problema, la squadra è composta di sette elementi, e ce ne vuole un'altra con gli stessi giocatori con cui confrontarsi, come fare ?   Erdely non era uomo da perdersi d'animo, si inventò la  VIRTUS CAMOGLI, con altre sette giocatrici e così l'avventura ebbe inizio.   Questa naturalmente era una squadra fittizia, non supportata da una Società sportiva, ma le ragazze si alternavano nelle due squadre e riuscivano sempre a portare a  termine la partita,  indossando le cuffie numerate prestate loro dai giocatori più grandi.    Una sera giocarono persino una partita contro la più evoluta Olanda, a Genova, alle piscine di Albaro, prima di un incontro di pallanuoto tra Italia e Ungheria.   Questa era solo una partita dimostrativa, e le ragazze fecero la loro figura, anche se persero,  ma questo segnò anche la fine dell'avventura.   Ormai gli studi si facevano importanti, non era più il tempo del gioco, bisognava rientrare nei ranghi, rientrare nella vita e allenarsi per qualcosa di diverso. E la squadra maschile di pallanuoto ?   In quegli anni fu formidabile e vinse ben sei scudetti con uomini che sono diventati una leggenda.  Oltre a Giuva Baldini, c'erano Vio Marciani, Gonzatti, Signori, Costa, Rubini, Simeone e tanti altri che, come ho detto prima si sono avvicendati nel tempo.  Era grandioso lo spettacolo delle partite in porto, quando venivano le grandi squadre di Napoli, Roma o Firenze il tifo era alle stelle, per non parlare poi di quando il Camogli giocava contro il Recco, perché allora tutto il campanilismo di cui è capace una città veniva fuori, la tribuna improvvisata era colma,  amici e parenti facevano un tifo rumoroso e colorito e successe più di una volta che dovettero portare via l'arbitro in barca per sottrarlo all'ira dei tifosi.  Tra i giocatori della Lazio, venuti a Camogli per una partita di campionato, capitava qualche volta anche  un bel ragazzo, magnifico nuotatore, un certo Carlo Pedersoli, che, in seguito, si è dedicato al cinema diventando noto con il nome d'arte di Bud Spencer.   

 Poi, purtroppo, il declino.  A Camogli fu costruita una piscina, al Boschetto, proprio per permettere ai suoi atleti di allenarsi anche perché i tempi erano cambiati e gli allenamenti nell'avamporto non erano più permessi, ma con l'avvento del centro sportivo, non si sa perché, la squadra o le squadre non erano più quelle di una volta e alla fine la piscina subì un degrado impensabile, i giocatori si videro costretti a giocare fuori casa  e Camogli finì in serie B.    Ora è tornata, è di nuovo in serie A, la piscina è stata ricostruita, la volontà c'è, e noi stiamo a vedere.

Non so che fine abbia fatto Erdely, deve essere andato via da Camogli silenziosamente, come era arrivato,  lasciando però dietro di sé  una ventata di novità, di un'iniziazione a qualcosa di nuovo, che ora è diventato normale, perché la squadra nazionale di pallanuoto femminile di oggi è grandiosa ed ha avuto grandi successi internazionali, ma chissà cosa sarebbe successo se un uomo di larghe vedute non si fosse un giorno interessato ad un gruppo di ragazzette innamorate del mare e non avesse deciso di trasformarle in giocatrici di pallanuoto, contro qualsiasi convenzione e convinzione.    Questo è il grande ricordo che lui ha lasciato a Camogli, ma  stranamente, io non ricordo più il suo nome di battesimo.

                                                                                                               

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