Francesco Zardo – I cuori infranti 

14.3.2002

 

Tina Spacey, Operazione Tuono  

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I cuori infranti

La recente infatuazione di Tina Spacey, la mia amica italo-londinese, per un gagà incrociato al baretto di Piccadilly non è durata molto a lungo: del resto "la donna è mobile", come canta il Duca di Mantova nel Rigoletto.


Dear mr. zardo,

come ringraziarla per il suo caro interessamento alle mie Piccadilly stories? Lei ha perfettamente ragione, quell'uomo così imbellettato non potrebbe che farmi soffrire, preferendo alla mia compagnia quella del suo sarto: in Baker Street, per essere precisi.

Credo dunque che indosserò una muta da pescatore per i prossimi sette giorni, in modo da nascondermi dal suo sguardo indagatore.

E poi, riflettendoci, come far coincidere la mia passione per l'avventura e le corse sugli alberi, il vento forte tra i capelli, la salsedine che increspa le mani, come far coincidere tutto questo con le sue manine unte di grasso di foca – che come lei saprà, fa sparire magicamente le rughe?

Sono convinta che se partissi con lui per un'isola deserta, e decidessi di arrampicarmi su un albero per godere di una nuova prospettiva, ebbene, il damerino non mi seguirebbe affatto, ma scuoterebbe l'albero così forte da far cadere a terra tutti i frutti: me inclusa.

La ringrazio,
e le auguro la più solare delle giornate
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Tina Spacey


Cara Tina S.,

non c'è bisogno di ringraziarmi: è il mio lavoro, se pure volontario, e per me è un piacere interessarmi alle faccende delle mie lettrici, specie se i miei consigli suscitano alla fine un buon esito, come nella fattispecie mi sembra essere accaduto.

Che cosa aggiungere? Forse una cosa sola: l'abito non fa il monaco, come canta non so chi in non so quale opera. La stessa Liviana Conti potrebbe decidere di aggiungere una linea di mute alla sua collezione primavera estate. D'altro canto se pure non tutti rammentano l'aria del Rigoletto che citavo sopra, a molti è rimasta impressa per contro l'immagine di Claudine Auger in 007 Operazione tuono (Thunderball, Terence Young, 1965), quando indossa per l'appunto una muta. Pochi uomini sono rimasti freddi alla sequenza in questione, e penso che anche il tuo damerino potrebbe rintracciare suggestioni del genere nella tua muta se non fosse che, al giorno d'oggi, la memoria delle persone è in linea di massima piuttosto corta, e alle volte si estende all'indietro al massimo per un paio di giornate di campionato.

Attenzione a una cosa, tuttavia. Le "corse sugli alberi" sono un passatempo che si adatta ad alcuni, meno ad altri. Nel futuro ti suggerisco di non pensare troppo a quest'attività, al momento di giudicare un uomo. Esistono infatti uomini di per sé stessi affascinanti e generosi, che però se decidessero di seguirti in quest'attività scimmiesca finirebbero per schiantarsi al suolo come una noce di cocco. Di Tarzan ce n'è uno solo! E a parte tutto le giornate in capanna con l'uomo scimmia potrebbero risultare alle lunghe ripetitive e noiose, specie per chi era abituato al brunch di Piccadilly o ad altri passatempi peculiari della vita urbana.

Grazie a te per aver portato un po' di leggerezza in un terreno fangoso come questo dei cuori infranti, disseminato altrimenti di sofferenze profonde e dubbi ahimé più difficili da sciogliere, se non alle volte insolubili.

Con il solito affetto,
Za'

P.S. Una volta anche io mi sono recato da un sarto in Baker Street, poiché avevo adocchiato un completino tasmania che secondo me mi avrebbe donato. Sentito il prezzo, ho preferito acquistare il mio piccolo yacht, un quindici metri che fa mostra di sé al molo di Saint Sévère, ed è costato (tasse escluse) una cifra di poco inferiore al completino di cui prima.