Francesco Zardo – I cuori infranti 

13.3.2002

 

Trasparenze

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I cuori infranti

Mi scrive da Londra (rione Mountains) l'amica tinaspacey, con un curioso aneddoto forse in grado, per una volta, di interrompere la scia di comprensibile amarezza che altrimenti distingue una rubrica di cuori infranti come questa è. Pur sempre di cuori si tratta, d'altra parte.


Caro mr. Zardo,
lo sa come mi è successo oggi?
Ho indossato un allegro vestitino verde della stilista Liviana Conti. Questo abito non si distingue tanto per le sue rifiniture sartoriali quanto per la
leggera trasparenza del materiale utilizzato.
Ebbene, oggi mi trovavo a pranzo nel solito baretto dove vado a mangiare un piatto di verdure o un panino fugace, e lì ho incontrato un uomo che avevo già notato in passato: capelli bianchi, molto elegante e soprattutto, una spiccata armonia delle dita delle mani, frutto senz'altro di frequenti manicure dall'estetista.
Quest'uomo, che in passato non mi aveva mai degnato di uno sguardo, oggi mi ha inviato un messaggio sul telefono, passionale e ardito e caliente come il peperoncino piccante che fa bruciare la lingua, se mi permette il paragone.
Le scrivo questo, gentile amico, perché credo che il frutto di tanta passione sia derivato principalmente dal mio abito trasparente, e non dall'intelligenza arguzia creatività e gioia che mi contraddistinguono.
Caro mr. Zardo, secondo lei dovrei lo stesso cedere alle avance passionali di quest'uomo dai capelli bianchi, che sembra essere tanto interessato alla plastichina che mi avvolge, e meno alla materia grigia del mio cervello – che tra parentesi, è tutto tranne che grigia?
La sua amica,
tinaspacey



Cara tinaspacey,

chi aveva dato il tuo numero di telefono all'uomo dai capelli bianchi che poi ti ha mandato un messaggio? Tu? Purtroppo non lo specifichi, quindi darò per scontato che così è successo. Be', ti dirò in franchezza che secondo me sei stata avventata. Bisognerebbe tendenzialmente diffidare degli uomini brizzolati che si fanno fare la manicure. Aggiungerò che si dovrebbe diffidare di tutti gli uomini che si fanno fare la manicure. Anzi, ne approfitto per stilare un breve prontuario, ad uso delle mie avventate lettrici.

Nel bel film, ricordato dalla nostra generazione sempre con una lacrima soffocata dal sorriso, nel bel film Grease (Randal Kleiser, 1978), dicevo, l'indimenticata Sandy Olsson (Olivia Newton-John), dopo aver cantato nel parco giochi Hopelessly Devoted To You, si va a far consolare dall'amica Frenchy (Didi Conn) la quale le rammenta, per inciso: «C'è un solo uomo di cui possiamo fidarci: e quell'uomo è il nostro papà». Parole forse avventate, e dettate a Frenchy dall'urgenza di consolare un'amica con un caloroso ricordo. Credo che esista un mondo perfetto, da qualche parte, in cui alcune donne possano fidarsi di alcuni uomini. Non credo sia il baretto sotto l'ufficio di Piccadilly da cui mi scrivi, cara tinaspacey, ma potrebbe anche assomigliarvi – non credo sia quel bar essenzialmente perché una volta ho consumato un rapido brunch a Londra e con l'equivalente di quello che mi è costato il brunch avrei potuto comprare un piccolo ma significativo attico nell'isolotto di Gozo, poco a est di Malta.
Comunque, a parte tutto, se non esistono uomini di cui fidarsi ciecamente, pure esistono uomini di cui si deve ciecamente diffidare. Questi uomini:

1. Vanno a farsi la manicure;
2. Si tingono i capelli;
3. Possono indossare un completino grigio tutto stirato fichetto;
4. Si mettono la mano sinistra in tasca quando vanno al baretto di Piccadilly per omettere che sono sposati;
5. Soprattutto, mia cara, hanno quell'aria furbetta...

Non sono che cinque motivi per diffidare di un uomo al bar di via Morg... di Piccadilly, il baretto di Piccadilly intendevo. Per questi uomini un vestitino leggero di Liviana Conti, come mi conferma una nostra collega di lavoro cognata della stilista, diventa a cento metri di distanza altrettanto trasparente quanto lo sono Superman le mutande di Lois Lane. O credevate che l'uomo d'acciaio stesse sempre a sventare rapine, con la vista a raggi x?
L'uomo brizzolato, col suo taglietto sempre en vogue e la sua aria spavalda, ha scoccato una freccia tramite Sms; una freccia scoccata con la tastiera del telefonino è solitamente una freccia spuntata, mia cara, non in grado di scalfire un cuore coraggioso. Un vero uomo non è mai vanitoso, e si fa carico delle asprezze della vita, se possibile, per essere circondato di persone allegre che negli anni scaldino il suo cuore di un fuoco vivo e perpetuo mai destinato a estinguersi.
Direi di non cedere alle "passionali" avance di quest'uomo: il suo abito è troppo stirato, secondo me, segno che queste avance telefoniche servono essenzialmente a evitare quei colpi di vento che dovrebbero gualcire, per arrivare al cuore, i nostri abiti di lavoro. Cerca di rendere trasparente il suo abito, e allora nelle sue dita smaltate vedrai, più che armonia, artificio.

Scusa la lieve retorica, e tienimi al corrente, ora vado a farmi la messa in piega...

Tuo affezionato,
Za'