:Intro:

Texts

Libro IV: vv. 1-30 Didone
Libro IV: vv. 160-197 Il temporale fatale
Libro IV: vv. 296-392 L'ultimo colloquio
Libro IV: vv. 584-705 Morte di Didone

Images

Italiano
Didone, Mantegna
La morte di Didone, Guercino
La morte di Didone, Rubens
Didone ed Enea, Reni
Incontro di Venere ed Enea, Cortona
Didone abbandonata tra le ancelle e Africa, pittura pompeiana
Mercurio appare ad Enea, Romanelli
Enea e Didone durante la caccia, stoffa copta
Enea e Venere, Tiepolo
Villa di Low Ham
Didone mostra Cartagine ad Enea, Lorrain
I codici Vaticani latini
Didone ed Enea al mattino della caccia, Turner

English
Dido, Mantegna
Dido's Death, Guercino
Dido's Death, Rubens
Dido and Aeneas, Reni
Venus meets Aeneas, Cortona
Dido between her handmaids and Africa, Pompeian painting
Mercury appears to Aeneas, Romanelli
Aeneas and Dido during the hunting, coptic fabric
Aeneas and Venus, Tiepolo
Low Ham's Villa
Dido shows Cartage to Aeneas, Lorrain
The Latin Vatican Codes
Dido and Aeneas during hunting in the morning, Turner

:Nostre creazioni:
Our creations

Epistolario/Letters 1
Epistolario/Letters 2
Epistolario/Letters 3

  

Tyrii (v.163)


LatinoTyrus; ebraico Zor; arabo Es Iur. Citta del Libano meridionale sul mar Mediterraneo. Originariamente era collocata su una piccola isola propisciente la costa, che fu collegata in seguito alla terraferma. Importante centro dell'antica Fenicia, le prime notizie certe risalgono al I millennio a.C. Artefice della fondazione di Cartagine, cadde in seguito nella sfera di influenza degli Assiri, poi dei Babilonesi, di Nabuccodonosor II e dei Persiani, per venire conquistata da Alessandro Magno (332 a C.); quindi subì la dominazione dei Seleucidi prima di divenire possedimento romano (54 a.C.). Nel VII secolo passò sotto il dominio arabo e nel XII secolo fu conquistata dai crociati, che la occuparono fino al 1291, quando venne in potere dei Turchi esaurendo il proprio ruolo politico e culturale. Importante sito archeologico, la città subì gravi danni in seguito al conflitto arabo-israeliano del 1982. Erodoto narra di aver appreso dai sacerdoti del tempio di Melqart (il greco Eracle), che Tiro venne fondata verso il 2750 a.C.. Il tempio, invece, eretto dal re Hiram I nel X secolo a.C., sull'isola più estesa e più settentrionale, probabilmente si sovrappose ad un santuario precedente e una leggenda vuole che davanti al suo ingresso si ergessero due colonne, una d'oro e una di smeraldo. Sembra che Tiro fosse formata da due città distinte: una costruita sulla terraferma, lungo la costa, detta Paletiro, l'altra su due isolotti vicino l'uno all'altro, separati dalla terraferma per mezzo di un canale largo circa mezzo miglio. Il nucleo originario del centro urbano era esteso e la posizione e le fortificazioni della città che la resero inespugnabile. Si a nord sia a sud dell'isola erano costruiti porti collegati da un canale che attraversava la città. L'unico elemento di debolezza di Tiro era rappresentato dalla scarsa profondità del canale che la collegava alla terraferma: Alessandro lo fece interrare e prese la città. Sull'isola visto lo spazio limitati sorgevano case a più piani e le fortificazioni erano alte e solide. L'acqua dolce veniva fornita per mezzo di tubazioni sottomarine, mentre l'acqua piovana era raccolta in cisterne. Tiro era anche una città ricca di templi, palazzi, piazze e mercati. Nel X secolo a.C. ebbe una fase di crescita demografica conseguente alla sua espansione commerciale nel Mediterraneo. Il re Hiram ne estese la superficie interrando le lagune e pare avesse fatto edificare il tempio dedicato al dio Melqart secondo un progetto simile a quello di Gerusalemme: le maestranze specializzate di Tiro ebbero infatti una parte notevole della costruzione del tempio di Salomone. Nel IX secolo Tiro doveva essere dotata di un importante sistema difensivo: sui rilievi bronzei delle porte di Balawat appare circondata da mura, irta di torri e dotata di due imponenti ingressi. Una principessa tiria, Gezabele, sposò in quest'epoca il re d'Israele Acab e verso l'814 un'atra principessa, Elissa, fondò Cartagine. Contrariamente agli altri centri fenici, Tiro resistette strenuamente agli attacchi degli Assiri e dei Babilonesi, ma infine Alessandro Magno, che l'assedio per sette masi nel 332 a.C., riuscì a vincere la coraggiosa resistenza dei difensori. In epoca greco romana divenne centro dell'industria del vetro e della porpora e lo sbocco del commercio della seta. Tra i suoi cittadini celebri ci sono il geografo Marinus, il filosofo Massimo, il giurista Ulpiano.