Rassegna stampa

Giovedì, 27 Novembre 2003

 
Antonveneta, la banca padovana ...
 
Antonveneta, la banca padovana guidata da Piero Luigi Montani, cerca di resistere alle pressioni perchè conceda un rifinanziamento a Volare Group, la compagnia aerea veneta presieduta da Gino Zoccai . Il nervosismo serpeggia in seno all'istituto (peraltro già in grande agitazione sul fronte degli assetti interni) sottoposto, nonostante l'evidente delicatissima situazione economica del vettore, a un pressing per il salvataggio che parte direttamente da Roma. A tirare le fila di questa operazione sarebbero il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, e il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, con il supporto operativo di Giuseppe Bonomi, presidente di Alitalia.

Cosa nascondono i conti di Volare ? Una perdita per complessivi 124 milioni nell'ultimo triennio che prosegue anche nel 2003. Una posizione debitoria nei confronti del sistema del credito e finanziario superiore a 100 milioni a cui si aggiunge una massa di debiti verso i fornitori che sfiora i 230 milioni, 167 dei quali già scaduti e solo in una minima parte rinegoziati. Antonveneta risulta esposta per 16 milioni mentre Interbanca vanterebbe crediti per 40 milioni. Tutti finanziamenti garantiti a suo tempo dallo stesso Zoccai che però ora si trova in una situazione decisamente insostenibile, ad abbandonarlo sarebbe anche il suo amministratore delegato, Vincenzo Soddu.

Di più: è praticamente certo che se salvataggio sarà, l'industriale orafo vicentino sarà invitato a lasciare la presidenza, probabilmente senza neppure troppe cortesie per l'opera svolta. Certamanete un onore che non otterrà dalla propria famiglia. Il tam tam della provincia berica si fa sentire e suggerisce di una rottura anche tra padre e figlio indicato come l'artefice della dispersione di un patrimonio consolidatosi con anni di lavoro. Una tipica storia di imprenditoria veneta di successo che ha sbattuto contro l'ambizione generazionale di una diversificazione industriale troppo grande.

Ma nell'epoca della globalizzazione, il tam tam non si ferma alla Padania o alle contrade del "piccolo è bello" e arriva così alle società di leasing degli aerei che, per pagamenti non onorati, hanno sfilato in fasi successive a Volare cinque velivoli, tre A320 e due A330). Chiusura anche da parte di big dell'investment banking internazionale Carlyle e Barclays in testa.

Salvate Volare Group è però l'ordine: la soluzione deve essere italiana, almeno in parte. Infatti, gli strumenti di questa operazione, mentre negli ambienti dell'aviazione civile si parla di uno «Zoccai ormai con l'acqua alla gola», sarebbero due, forse tre o quattro. Antonveneta, dove però, come visto, nonostante le pressioni, aumenta il disagio, l'imprenditore argentino Eduardo Eurnekian -a cui l'amico Bonomi accompagnato proprio da Zoccai e Soddu avrebbe fatto una recente visita a Buenos Aires- Sviluppo Italia e, di nuovo le Generali che, dopo una prima smentita -arrivava da fonte autorevole, l'amministratore delegato Giovanni Perissinotto- ora paiono essere state convinte a fare un passo in aiuto di Volare .

Un salvataggio che ha il sapore amaro di una polpetta avvelenata servita nella fase di maggiore criticità per Volare e destinata proprio a togliere di mezzo la compagnia che l'amministratore delegato di Alitalia, Francesco Mengozzi, aveva tentato invano di aggregare per il segmento low cost. Un'operazione che rischia di riuscire al suo presidente Bonomi con obiettivi però molto diversi (compreso l'addio dello stesso Mengozzi) e con il corollario di prevedibili polemiche: dall'opportunità di "acquisire" un concorrente nel momento in cui il business plan della compagnia aerea pubblica (il Tesoro, cioè Tremonti ha tuttora il 62,3\%) prevede tagli più o meno diretti di almeno 2.700 dipendenti a come giustificare l'interessamento diretto del presidente della medesima compagnia pubblica per il "salvataggio" di un concorrente primario di Alitalia.

Agostino Buda

1.10.2002

Gallarate – Questa mattina una cinquantina tra i dipendenti licenziati nei giorni scorsi ha inscenato una clamorosa protesta  

Assistenti di volo s'incantenano davanti a Air Europe 

Cinquanta assistenti di volo AirEurope si sono incatenati questa mattina ai cancelli dell'azienda, in via Carlo Noè, a Gallarate. 

La maggior parte di loro fa parte dei 47 hostess e stewart licenziati nei giorni scorsi dalla compagnia aerea. 

I lavoratori, rappresentati dalla Cgil, avevano tutti rifiutato di passare dal contratto della AirEurope, che prevede un minor numero di ore volo e riposi garantiti, a quello della Volare, la compagnia veneta di Volare Group che due anni fa ha assunto il controllo di AirEurope. 

I sindacati e i lavoratori lamentano l'eccessiva flessibilità del contratto di Volare, l'aumento di ore volo e la diminuzione dei riposi garantiti. La trattativa tra l'azienda e il sindacato si è arenata da tempo, così AirEurope ha deciso di procedere con i licenziamenti. Proprio per protestare contro questa drastica misura, due hostess si erano rifiutate di lasciare l'aereo in cui avrebbero dovuto prestare servizio, la settimana scorsa, legandosi ai sedili dell'aeromobile, dopo che il comandante aveva comunicato loro la decisione di eliminarle dal turno di volo. 

«L'azienda vuole buttare via la nostra professionalità per assumere stagionali» dice Raffaella Donnini, delegata Cgil, 32 anni, di cui dieci passati in azienda come assistente prima e oggi come capocabina. «Vogliono portare tutti con il contratto Volare perché è stato negoziato solo con un sindacato giallo mentre quello di AirEurope è frutto di una trattativa seria» aggiunge Piergianni Rivolta della Filt-Cgil. AirEurope risponde alle rivendicazioni dei lavoratori e ribadisce che la proposta di passare tutti gli assistenti di volo in Volare è stata rifiutata senza motivo e che un aumento di ore volo, mettendo da parte i vecchi privilegi, è inevitabile dopo l'ultima congiuntura mondiale del mercato. 
«L'11 settembre non c'entra - è però la controreplica dei sindacati - è una strategia di basso costo che sta venendo avanti anche in altre compagnie, ma la qualità, bisogna ricordarlo, vuol dire anche sicurezza». 
Argomenti ovviamente stigmatizzati dall'azienda che non ha alcuna intenzione di subire un attacco sul rispetto della sicurezza a bordo. La Cgil ha annunciato che trascinerà d'urgenza AirEurope davanti a un giudice del lavoro. 
Oltre ai 47 licenziati, i lavoratori temono che siano in partenza altre 30 lettere di licenziamento. Venerdì prossimo, alle 10, manifesteranno a Malpensa insieme a i dipendenti di Eurofly, Lauda Air e Alitalia.

Roberto Rotondo

«Altro che vantaggi, ci siamo sentite umiliate»

Anna e Clara spiegano il loro gesto: «Eravamo già a bordo quando, senza spiegazioni, il comandante ci ha detto di sbarcare. Allora ci siamo legate ai sedili»

 

VARESE - «Non c’è stato bisogno di dirsi troppe parole, di mettersi d’accordo:   avevamo in tasca la lettera di licenziamento e il comandante dell’aereo ci aveva appena detto che "per ordini superiori" ci doveva sbarcare. A quel punto abbiamo capito che non avevamo più nulla da perdere». La metamorfosi di Anna Colombo e Clara Cattaneo, le due hostess che lunedì hanno impedito per tre ore il decollo di un volo Air Europe diretto alla Maldive, è avvenuta nello spazio di pochi minuti: da tranquille ragazze che avevano fatto del viaggiare il loro lavoro a «barricadere» in tailleur, solo con uno sguardo d'intesa. Il tutto per una questione di principio? «Beh, anche un po’ per motivi economici - confessa Clara - grazie alle ore di servizio fino alle Maldive la nostra ultima busta paga sarebbe stata un po’ più pesante». Le due assistenti sono entrate in Air Europe sette anni fa, primo impiego; entrambe nubili, Anna viene da Paderno d’Adda (Lecco), mentre Clara è di Venegono Superiore (Varese). Ultima busta paga ricevuta? Circa 1.400 euro per la prima, 1.250 per la seconda. Così raccontano quanto avvenuto lunedì sera: «Il nostro turno sul volo per le Maldive era programmato da tempo. Alle 20.15, quando ci presentiamo a Malpensa, scopriamo di essere state sostituite. Come mai? Non facciamo in tempo ad avere risposta che, alle 20.29 precise arriva il foglio dell’operativo del volo, quello con l’elenco delle persone da imbarcare, equipaggio compreso: ci sono anche i nostri nomi, così saliamo a bordo e cominciamo tranquillamente il lavoro. Pochi minuti dopo le 21, veniamo avvicinate dal comandante che ci comunica: "Ragazze, è arrivata una telefonata dall’alto, sono costretto a sbarcarvi". Così, senza nessuna motivazione. Allora abbiamo reagito: ci siamo sedute al nostro posto, ci siamo allacciate le cinture e non ci siamo più mosse». A questo punto sono cominciati i momenti più tesi della serata, tanto che è stato chiesto l’intervento della polizia. «Gli agenti sono saliti a bordo due volte, ci hanno detto che rischiavamo una denuncia ma poi se ne sono andati. Noi, intanto, eravamo in contatto via telefono con i nostri rappresentanti sindacali». Dove non sono riusciti i poliziotti è arrivato però il capo scalo della Air Europe: «Il comandante Tedeschi si è presentato e ha iniziato un discorso del tipo "Vi parlo come se fossi vostro padre...". Volevamo solo che ci comunicassero per quale motivo non potevamo continuare a lavorare, ci sentivamo umiliate da quel trattamento. Poi, abbiamo pensato che la nostra protesta fosse andata a segno, che per stavolta potesse bastare».
Poco dopo le 23, Anna e Clara sono scese dall’aereo che circa un’ora più tardi è partito alla volta dei suoi lidi esotici con 290 vacanzieri a bordo. Il primo contatto con la normalità per le due hostess ribelli? «L’ufficio della polizia, che ci ha notificato subito la denuncia; ma anche le infinite telefonate di solidarietà da parte delle colleghe». Ma davvero l’accusa di far parte di una categoria privilegiata è infondata? Davvero ve la cavate con 30-40 ore di volo al mese? Anna e Clara si fanno una bella risata: «Non abbiamo mai volato meno di 70-90 ore - rispondono -, quanto ai privilegi, provate voi a sbarcare da un aereo proveniente da Cuba e scoprire che dovete subito ripartire per Tokyo. A noi è capitato, significa farsi tre giorni praticamente senza dormire. E poi il nostro lavoro non è solo quello di servire il caffè ai passeggeri: tutta la sicurezza a bordo è in mano nostra».
Pensate di avere definitivamente chiuso con Air Europe e il mondo dei cieli? Risposta senza esitazione: «Neanche per sogno. Questa è la professione che ci siamo scelte, ormai andiamo fino in fondo per far valere le nostre ragioni».



Lombardia


Malpensa – Parlano le due assistenti di volo di AirEurope che hanno  scoperto a bordo di essere state licenziate. Per far partire il volo era intervenuta la polizia

«Licenziate e umiliate, ecco perché abbiamo bloccato quell'aereo»


«Ci hanno tolto il lavoro e anche un po' dignità». Così si sentono oggi Clara Cattaneo (nella foto a destra), 30 anni, di Venegono Superiore e Anna Colombo, 28 anni (a sinistra), di Paderno d'Adda, provincia di Lecco. Le due assistenti di volo di AirEurope dovevano partire ieri sera con il volo delle 20.45 per le Maldive. Invece delle bianche spiagge dell'oceano indiano hanno trovato, a bordo, una doccia gelata: il licenziamento. Così il volo è stato bloccato, ai passeggeri offerto un rinfresco, mentre la polizia tentava di convincere le dipendenti a scendere
Le due hostess hanno reagito come poteva reagire qualunque altro essere umano. Si sono sentite tradite e hanno rifiutato di abbandonare il velivolo fino a che non avessero avuto spiegazioni. 
«Il nostro volo era programmato da tempo - spiega Clara Cattaneo - ci siamo presentate in aeroporto e in ufficio ci hanno detto che forse non saremmo partite. Abbiamo chiesto spiegazioni, così, dopo qualche minuto, ci hanno risposto che non c'erano problemi». Alle 20 e 29 le due assistenti sono salite a bordo, ma una volta salita la scaletta il comandante gli ha ordinato di scendere. «Un ordine dall'alto - racconta Anna Colombo - così ci ha detto. A quel punto abbiamo reagito: noi da qui non scendiamo, gli abbiamo detto, fino a quando non ci spiega il motivo. Così l'azienda ha chiamato la polizia. Infine è arrivato il capo direzione operazioni di volo di AirEurope, ci ha chiesto di parlare in privato, ci ha detto che stavamo facendo una sciocchezza e ci ha messo al corrente del licenziamento».
Clara Cattaneo aveva ricevuto ieri mattina la lettera dell'azienda che le annuncia il licenziamento, a decorrere però dal 30 settembre. La firma è dell'amministratore delegato. Anna Colombo invece non l'aveva ancora ricevuta; l'ha infatti trovata questa mattina nella cassetta delle lettere di casa. 
«In fondo dovevamo semplicemente terminare il 30 settembre - dice Clara - che bisogno c'era di umiliarci in quel modo davanti a tutto l'equipaggio?». 
Clara e Anna hanno una storia professionale simile. Da sette anni assistenti di volo AirEurope, sono entrate in azienda dopo un corso di 5 settimane svolto nella sede di Gallarate della compagnia aerea, allora presieduta da Lupo Rattazzi. Nel 2000 sono state passate a un contratto a tempo indeterminato. Oggi sono 'responsabili di cabina di zona', si occupano cioè della parte economica dei voli. Come altri dipendenti AirEurope, sono state travolte dalla crisi e dalla ristrutturazione seguita all'uscita di Rattazzi e culminata con l'acquisto da parte di Volare group. 
Un accordo aveva sancito le modalità di trasferimento dei dipendenti, ma secondo la Cgil Volare starebbe chiedendo condizioni contrattuali troppo sfavorevoli, definite dal segretario provinciale della Filt Piergianni Rivolta come un "volare a cottimo".
«La cosa che ci fa rabbia - spiegano le due ragazze - è che stanno mandando via chi ha esperienza mentre tengono gli stagionali appena assunti, cioè quelli che accettano tutto. il contratto di Volare infatti non tiene conto dei riposi ed è molto peggiorativo». 
«L'azienda ha chiesto poi che il passaggio a Volare sia subordinato a una selezione - aggiunge Rita Brizzaldi delegata della Filt-Cgil - in questo modo chi è iscritto al sindacato verrà escluso». Anche Clara Cattaneo e Anna Colombo sono iscritte alla Cgil, ma non avevano mai avuto problemi per la loro tessera sindacale. «Oggi proviamo ancora tanta rabbia - dicono - ci hanno trattato come merce senza spiegazioni, avrebbero almeno dovuto avvisarci nel pomeriggio. Che cosa faremo? Niente, siamo a terra». Il volo è partito senza di loro, alle 23 e 30, e con un altro comandante.

Roberto Rotondo
roberto@varesenews.it

Malpensa – Assistenti di volo e piloti manifestano e occupano gli uffici di Alitalia, che vuole cedere la società a "Volare Group". In gioco ci sono tagli e livelli contrattuali troppo bassi 

«Alitalia ci vuole svendere».
I dipendenti di Eurofly non ci stanno

Tailleur verde e camicia bianca per le signore, giacca e pantalone blu per i signori. In poche parole assistenti di volo e piloti Eurofly, quella che ormai si avvia ad essere la ex controllata di Alitalia. Tanto affabili e sorridenti quando assistono i viaggiatori in volo, quanto tosti e arrabbiati oggi a Malpensa, dove, almeno in sessanta hanno manifestato con un corteo, organizzato dai sindacati, che si è snodato nell'hub per arrivare ad occupare simbolicamente gli uffici di Alitalia (nella foto in basso)

Ragione della rumorosissima protesta, cadenzata da slogan senza mezzi termini, sono la volontà della compagnia di bandiera di cedere Eurofly e i tagli al personale che pendono sulle loro teste. Per gli assistenti di volo si tratta di un'opportunità per Alitalia di tagliare i costi. E gli accordi firmati con Volare Group, proprio non piacciono. Le preoccupazioni non sono piccole visto che si parlerebbe di quattrocento tagli, una buona fetta di tutta la controllata che fornisce i servizi di assistenza per i voli charter. 

 

"In Volare Group mai!" hanno gridato più volte oggi. Perché? Se anche non ci fosse la bestia nera della razionalizzazione del personale, i livelli contrattuali di Volare, il primo gruppo aereo nazionale totalmente a capitale privato, sono considerati i più bassi che le compagnie aeree stipulano con i loro dipendenti. Questo cercano di spiegare gli assistenti di volo e i delegati sindacali di Cgil, Cisl, Avia e Ampav. «Con questo passaggio il personale di terra e di volo rischia la mobilità e per noi non c'è più alcuna garanzia contrattuale» dice Alessio Ballerini delegato della Filt Cgil, che punta il dito su quelle che sono i punti più critici della piattaforma contrattuale proposta dal gruppo veneto. Troppa flessibilità che si traduce in minimi garantiti troppo bassi, riposi non più fissi e spinta verso l'accumulo di ore di volo. 

 

Di un'altra cosa sono convinte tutte le sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Avia e Ampav. «Siamo tutti contrari alla cessione e all'uscita di Eurofly dal gruppo, perché profondamente convinti che Alitalia perderebbe la possibilità di rimanere sul mercato charter, mercato che dopo l'11 settembre ha già registrato un'inversione di tendenza che supera il trenta per cento».
Manca il contratto nazionale. Se la competizione fra compagnie aeree si gioca sul costo del lavoro, allora l'effetto domino è alle porte e l'adeguamento del mercato imporrà anche quello dei contratti offerti dalle altre compagnie aeree. 
Ma c'è altro ancora ed esce dal megafono e dagli slogan del corteo. «I voli a basso costo non garantiscono la sicurezza, quella sicurezza di cui sono garanti gli assistenti di volo». 

Catia Spagnolo
catia@varesenews.it

 

Malpensa 08.07.02.- Il gruppo vicentino Volare propone una piattaforma con molta flessibilità e gli assistenti di volo denunciano un "cottimo legalizzato"

I nuovi padroni di Air Europe 
fanno arrabbiare il sindacato


Mentre Malpensa risale ai livelli di traffico dell'estate 2001, torna a farsi difficile la situazione di alcuni lavoratori del comparto aeroportuale. 
Non è, questa volta, la crisi del mercato, a preoccupare i lavoratori, quanto la complessa riorganizzazione di AirEurope, dopo la cessione a Volare Group. 
(Nella foto la manifestazione a Gallarate del 2001 contro i licenziamenti Air Europe).


L'azienda ha infatti riaperto una nuova trattativa per la riduzione del personale di AirEurope, proponendo il passaggio di quasi un centinaio di assistenti di volo a Volare Group. La transizione è però resa difficile dal nuovo contratto di lavoro che l'impresa vicentina intende applicare. Il sindacato (Cgil Filt) infatti contesta fortemente la piattaforma proposta dal gruppo veneto. Secondo l'Organizzazione questa sarebbe viziata da un eccesso di flessibilità: minimi garantiti troppo bassi, riposi non più fissi e spinta verso l'accumulo di ore di volo. Proprio contro questa proposta la Cgil ha organizzato questo pomeriggio alle 15 una manifestazione al terminal 1, davanti ai banchi di Volare. 
Piergianni Rivolta, della Cgil trasporti, definisce il contratto con uno slogan eloquente: «volare a cottimo». La trattativa si inserisce nel quadro più ampio dei contratti di altre aziende private. Il sindacato parla infatti di «scontro epocale» e «battaglia decisiva per il resto della categoria», poiché la firma di Volare potrebbe indurre altre compagnie private ad adottare contratti simili.
«La strategia del gruppo è chiara - attacca Rivolta - da un lato stanno svuotando AirEurope e dall'altro propongono un contratto a Volare Group, la più importante compagnia privata italiana, che potrebbe fare scuola anche verso le altre aziende. Si arriverebbe così a una situazione in cui gli assistenti di volo, per arrivare a uno stipendio equo, devono lavorare anche 80 o 100 ore al mese. Avremo così assistenti stressati e meno attenti alla sicurezza».
L'azienda dal canto suo replica che il contratto di Volare non è peggiorativo ma semplicemente legato ai risultati dell'impresa, con incentivi e possibilità di carriera interessanti. Anche sullo spostamento di assistenti da AirEurope a Volare le versioni divergono: per il sindacato esiste un rischio licenziamenti determinato da una possibile rottura delle trattative; per l'azienda invece si tratterebbe di una opportunità offerta ai lavoratori, in linea con la scelta del gruppo di assecondare la crescita di Volare.

Roberto Rotondo
roberto@varesenews.it

 Sciopero piloti Alitalia il 12 luglio (fonte: infoair)

Piloti Alitalia di nuovo sul piede di guerra. L'Unione Piloti ha, infatti, dichiarato uno sciopero di 4 ore, dalle 12,30 alle 16,30, per il 12 luglio prossimo. Alla base della protesta, spiega l'associazione, il contenzioso sull'impiego di piloti con base a Roma utilizzati sulla base di Milano e la cessione di attivita' commerciali alla compagnia Volare.
L'intesa sottoscritta di recente con l'aviolinea di Gino Zoccai ''rappresenta- sostiene Up- una palese violazione degli accordi in vigore e trovera' in Unione Piloti una opposizione ferma e decisa''.

3 Lug 2002

 

Eurofly sulla rampa di lancio di Volare Group

PAOLA JADELUCA

01.07.02.
La decisione verrà presa questa settimana, salvo imprevisti. L’Alitalia dovrebbe rendere noto l’acquirente prescelto per la cessione di Eurofly, la società di charter controllata al 100%. Sono tre le offerte passate al vaglio dall’advisor Lazard le settimane scorse: Volare Group, la famiglia Rusconi in cordata con l’imprenditore tessile, ex parlamentare di An, Renzo Tosolino e il fondo chiuso Star venture.
Il nome che circola con più insistenza come l’acquirente ritenuto più probabile è quello di Volare, un’ipotesi resa ancor più probabile dopo l’accordo di code sharing siglato recentemente dal gruppo fondato dall’imprenditore orafo veneto Gino Zoccai con la stessa Alitalia. Le potenziali sinergie tra i due vettori sono molte. Dai primi di luglio, con l'orario estivo, l’alleanza diventerà operativa e consentirà alle due compagnie di incrementare il traffico sia interno che in Europa. L’accordo permette ad Alitalia di effettuare una serie di nuovi collegamenti su rotte secondarie ma non certo da trascurare. Mentre Volare, che grazie all’accordo fa fruttare al massimo la sua flotta, si avvarrà di Alitalia per tutte le operazioni di manutenzione e training del personale. La cessione di Eurofly sembra a questo punto la ciliegina sulla torta. Alitalia condurrebbe in porto la cessione di un asset "non core" e Volare si approprierebbe di un marchio concorrente. Stessi aerei, stesso mercato: la fusione non presenta grandi difficoltà. Volare è già cresciuta attraverso due acquisizioni, prima quella di Air Europe di Lupo Rattazzi, poi rilevando da Swissair, subito dopo il fallimento, il 49,8% della sua stessa holding di controllo, Volare Group. Attraverso una ricapitalizzazione, Zoccai è arrivato a detenere l’80% di Volare Group (attraverso cui ora controlla i due vettori, Volare e Air Europe) il resto fa capo a un pool di banche del Nord Est. Il passo successivo è la quotazione, già annunciata, che dovrebbe avvenire entro fine anno, al massimo a inizio 2003. A questo punto la domanda è: che ne sarà del personale? Eurofly che ha chiuso il 2002 con perdite nette per 7 milioni di euro porterebbe in dote 400 dipendenti, oltre a 5 Airbus a medio raggio, più altri due nuovissimi Airbus 330 per il lungo raggio in arrivo. «Abbiamo approfittato di offerte particolarmente vantaggiose per investire sulla compagnia», racconta, Augusto Angioletti, ex sindacalista Anpac, e ora amministratore delegato di Eurofly, che ha puntato a farne una compagnia charter di "alta qualità". Basti dire che a luglio ogni sedile, anche in economica, avrà un video. La continuità di gestione potrebbe essere garantita se a vincere la gara fosse il terzo offerente, il fondo Star venture (Meliorbanca), puro partner finanziario.
A questo Alitalia ha due strade: fare cassa o rafforzarsi come gruppo italiano, dopo tante ipotesi di partnership con compagnie straniere? La decisione finale dipende da Francesco Mengozzi, amministratore delegato di Alitalia. La ricapitalizzazione dell’ex compagnia di bandiera, decisa dall’ultimo Cda, lascerebbe pensare che in questo momento l’obiettivo primario non sia più solo incassare. E questo rafforzerebbe l’ipotesi di Volare come probabile acquirente, con cui potrebbe valorizzare le sinergie esistenti. Ma non si possono escludere colpi di scena e riprendere così quota la proposta di Alberto Rusconi che, dopo la vendita del gruppo editoriale di famiglia alla francese Hachette, ha liquidi da investire. E l’idea di una compagnia aerea propria non gli dispiace.

 

Tratto da www.ttgitalia.it
02/07/2002 - 15.33

Eurofly al Volare Group? Probabile in settimana la scelta di Alitalia-Lazard per la sua vendita
 


Si decide questa settimana chi sarà l'acquirente di Eurofly, la compagnia charter di Alitalia guidata da Augusto Angeletti. Favorito sembra il gruppo guidato da Gino Zoccai, Volare, che si inserirebbe come un partner industriale della compagnia charter dopo gli ultimi accordi con Alitalia. Tra gli altri pretendenti vagliate dall'advisor lazard Alberto Rusconi, con liquidi da investire dopo la vendita al gruppo Hachette dell'impero editoriale di famiglia, e il fondo chiuso, partner questo che sarebbe unicamente finanziario, Star Venture

26/04/2002 - 10.20

Dall'assemblea degli azionisti l'ok per lo sbarco in Piazza Affari di Volare Group
 

Con l'approvazione da parte dell'assemblea degli azionisti, parte a tutti gli effetti il processo per la quotazione in borsa di Volare Group; è stato ora dato mandato al Cda di far partire il processo per lo sbarco a piazza Affari

 

 

 

VOLARE GROUP, RICAPITALIZZAZIONE PER 24,4 MLN €

Nuova liquidita' per 24,431 mln di euro per Volare Group da parte degli azionisti Gino Zoccai (presidente del gruppo) e Banca Popolare di Marostica. Si tratta della ricapitalizzazione approvata dall'assemblea degli azionisti a novembre.   I mezzi finanziari - si legge in una nota - saranno destinati a consolidare l'assetto della holding e delle due compagnie aeree controllate, AirEurope e Volare Airlines. ''Con i nuovi mezzi finanziari, interamente versati venerdi' scorso - ha sottolineato Zoccai - potremo inoltre completare lo sviluppo della nostra flotta, che crescera' ulteriormente sul lungo raggio con l'introduzione di ben 6 Airbus A330, che sostituiranno tre Boeing 767. Il primo A330 arrivera' subito dopo Pasqua, gli altri nei mesi successivi. Volare sara' la compagnia di lancio di questi aerei in Italia, in quanto siamo i primi ad impiegarli in flotta. Tutto cio' consentira' di sviluppare nuove rotte sia di corto sia di lungo raggio''.


7 Feb 2002

 Verso un’intesa Klm-Volare?
L’olandese Klm e l’italiana Volare Group stanno trattando per arrivare a un accordo di collaborazione commerciale che prevede accordi di code sharing sui voli italiani Volare. L’intesa potrebbe essere operativa già da aprile. Non è escluso che in seguito Klm possa entrare nell’azionariato Volare.
Klm sta cercando di definire una serie di accordo con vari vettori regionali europei per assumere una posizione di leadership nel continente.


15/12/2001 - 09:54
Nuove nomine per Volare Group
Si rinnova la Direzione Commerciale del Gruppo

Nuovi incarichi all'interno della Direzione Commerciale di Volare Group: Lorenzo Lorenti ha assunto la Direzione Vendite del Gruppo. Lorenti, 54 anni, è stato Direttore di Volare per la Sardegna, precedentemente Direttore delle operazioni di terra di Alpi Eagles, Direttore in Sardegna di Alisarda, Direttore regionale per il Sud di Itavia.
Maurizio Del Santoro ha invece assunto la carica di Direttore Marketing del Gruppo. Del Santoro, quarant'anni, aveva precedetemente assunto l'incarico di reponsabile delle vendite del Gruppo, con precedenti esperienze manageriali di 14 anni nel settore commerciale di Austrian Airlines e di 2 anni in Alitalia sempre in ambito commerciale.
Umberto Solimeno, 38 anni, ha assunto invece la carica di dirigente Area manager Centro-sud Italia: proviene da KLM, dove ha lavorato per nove anni come rappresentante Sud Italia, Direttore Ufficio Passeggeri, dirigente Area manager Centro-sud Italia. In passato è stato anche Direttore generale di Air Littoral.
Infine Paola De Angelis, 44 anni, responsabile delle Vendite sull'area di Roma e Lazio, con precedenti incarichi di dirigenza in Italair (settore commerciale), e in ambito agenziale con alcuni prestigiosi gruppi italiani specializzati in turismo e viaggi.


13/12/2001 - 14:53
Volare Group, intesa sul nuovo contratto con i piloti
Per la prima volta un contratto quinquennale

Firmato dai piloti di Volare Group un patto di intesa con i vertici della società per il nuovo contratto di lavoro. Il contratto per la prima volta nella storia della categoria avrà durata quinquennale, e prevede anche la partecipazione dei piloti ai risultati economici della società con una percentuale sui risultati operativi dell’azienda


Alitalia 7-12-2001
[[IT:AZA]]
"Il Governo non intende vendere una quota superiore al 2-3 per cento di Alitalia". Così il ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi, ha commentato le dichiarazioni del viceministro, Mario Tassone, che ha detto che Air France è interessata a rilevare una quota di Alitalia tra il 15 e il 20 per cento. "Tassone parla a titolo personale", ha detto il ministro, precisando che "Air France sarebbe interessata a prendere tutta l'Alitalia, il più è dargliela. Il Governo non è d'accordo, per adesso, nel cedere Alitalia". Dovranno essere inviate a metà gennaio 2002 le offerte non vincolanti per gli immobili di Alitalia. Secondo indiscrezioni tra le manifestazioni di interesse per i charter di Eurofly, oltre a quelle della famiglia Rusconi, di Volare Group e di Alpi Eagles, c'è un dossier di Lauda Air. Francesco Mengozzi, amministratore delegato della compagnia di bandiera, stima che la campagna di cessioni di asset non ritenuti strategici si concluda il prossimo anno e che generi complessivamente un'entrata di 270 milioni di euro (circa 523 miliardi di lire) cui si aggiungono plusvalenze pari a 130 milioni di euro (circa 252 miliardi di lire). Il Governo caldeggia l'ingresso dei privati nel capitale Alitalia. Secondo Antonio Marzano, Ministro delle attività produttive "faciliterebbe le cose anche sul fronte europeo".


Tratto da "La Nuova Sardegna" di martedì 20 novembre

Tariffe scontate subito
Continuità,
Volare
è pronta


CAGLIARI. La società «Volare», che nella gara internazionale sulla continuità territoriale ha ottenuto in esclusiva la rotta Cagliari-Milano, ha detto di essere pronta a iniziare il collegamento con le nuove tariffe scontate dal 16 dicembre. Il neo assessore regionale ai Trasporti, Tore Amadu, ha chiesto «un gesto di buona volontà» anche alle altre compagnie aeree.

L'amministratore delegato di «Volare», Vincenzo Soddu, ha scritto ieri all'Enac, l'ente nazionale dell'aviazione civile, per ufficializzare l'intenzione di anticipare la partenza del nuovo regime con quindici giorni di anticipo rispetto alla data indicata dal ministro Pietro Lunardi (31 dicembre) nel recente decreto. «Al fine di mettere a punto il programma di voli Cagliari-Milano - ha scritto Soddu - Volare chiede una rapida assegnazione degli slot sia su Milano sia su Cagliari: sarà infatti necessario informare per tempo l'utenza dei nuovo orari, considerata soprattutto l'imminenza delle festività natalizie».
Sulla parte della gara internazionale che riguarda la rotta Cagliari-Milano, però, pende il rischio del ricorso al Tar preannunciato dalla compagnia Meridiana. La perdita di questa rotta ha spinto la società aerea dell'Aga Khan a decidere il taglio del 10 per cento degli organici. E i dipendenti di Meridiana hanno subito avviato una dura vertenza in difesa dei posti di lavoro. Giovedì scorso hanno manifestato davanti al palazzo del consiglio regionale, impegnato nel dibattito sulla fiducia alla giunta Pili, e oggi saranno ricevuti dai capigruppo di maggioranza e opposizione per sollecitare una soluzione del problema.
L'assessore Amadu, che proprio ieri ha preso possesso del suo nuovo ufficio a Cagliari, ha commentato favorevolmente la decisione di «Volare». «La continuità territoriale - ha detto il nuovo responsabile dei Trasporti - è una conquista da cui non si può tornare indietro. Quello di Volare è un segnale di buona volontà che mi auguro venga seguito anche dalle altre compagnie aeree che si sono viste assegnare le tratte in esclusiva».
Amadu ha detto che «le difficoltà iniziali erano state previste, ma ora occorre trovare una soluzione a tutti i problemi che sono stati sollevati, compresa la questione dei dipendenti».
Il caso Meridiana, infatti, è scottante. «Mi attiverò presso tutte le compagnie - ha affermato l'assessore regionale ai Trasporti - per un approfondito esame della situazione, confidando nella comprensione delle società aeree nei confronti del sacrosanto diritto dei sardi, sancito finalmente da una legge dello Stato, di avere la continuità territoriale».
L'amministratore delegato di «Volare», Vincenzo Soddu, ha scritto ieri all'Enac, l'ente nazionale dell'aviazione civile, per ufficializzare l'intenzione di anticipare la partenza del nuovo regime con quindici giorni di anticipo rispetto alla data indicata dal ministro Pietro Lunardi (31 dicembre) nel recente decreto. «Al fine di mettere a punto il programma di voli Cagliari-Milano - ha scritto Soddu - Volare chiede una rapida assegnazione degli slot sia su Milano sia su Cagliari: sarà infatti necessario informare per tempo l'utenza dei nuovo orari, considerata soprattutto l'imminenza delle festività natalizie».
Sulla parte della gara internazionale che riguarda la rotta Cagliari-Milano, però, pende il rischio del ricorso al Tar preannunciato dalla compagnia Meridiana. La perdita di questa rotta ha spinto la società aerea dell'Aga Khan a decidere il taglio del 10 per cento degli organici. E i dipendenti di Meridiana hanno subito avviato una dura vertenza in difesa dei posti di lavoro. Giovedì scorso hanno manifestato davanti al palazzo del consiglio regionale, impegnato nel dibattito sulla fiducia alla giunta Pili, e oggi saranno ricevuti dai capigruppo di maggioranza e opposizione per sollecitare una soluzione del problema.
L'assessore Amadu, che proprio ieri ha preso possesso del suo nuovo ufficio a Cagliari, ha commentato favorevolmente la decisione di «Volare». «La continuità territoriale - ha detto il nuovo responsabile dei Trasporti - è una conquista da cui non si può tornare indietro. Quello di Volare è un segnale di buona volontà che mi auguro venga seguito anche dalle altre compagnie aeree che si sono viste assegnare le tratte in esclusiva».
Amadu ha detto che «le difficoltà iniziali erano state previste, ma ora occorre trovare una soluzione a tutti i problemi che sono stati sollevati, compresa la questione dei dipendenti».
Il caso Meridiana, infatti, è scottante. «Mi attiverò presso tutte le compagnie - ha affermato l'assessore regionale ai Trasporti - per un approfondito esame della situazione, confidando nella comprensione delle società aeree nei confronti del sacrosanto diritto dei sardi, sancito finalmente da una legge dello Stato, di avere la continuità territoriale».


Articolo "La nuova Venezia" Zoccai

30 Ottobre 2001

Volare Group domani in assemblea per un aumento di capitale che rafforzi ulteriormente la compagnia nel settore «Compriamo noi la quota di Swissair»
Il presidente Zoccai vuole rilevare il 49% in mano alla società svizzera

dall'inviato Paolo Possamai

THIENE. Volare Group intende risolutamente evitare di essere trascinata nei vortici di Swissair. Ne discuterà l'assemblea dei soci in agenda per domani. La seconda compagnia aerea italiana, che è guidata da una cordata veneta, ha infatti la disgrazia di contare fra i propri soci la società elvetica. L'ex mitica Swissair detiene il 49,8% di Volare Group.
«Ancora per poco - dice Gino Zoccai, imprenditore orafo vicentino presidente di Volare - perché puntiamo entro novembre a rilevare la quota posseduta dal
nostro partner svizzero. Ho già anticipato tale intenzione, mia e del gruppo di soci che rappresento, ai nuovi rappresentanti di Swissair. Tenuto conto del fatto che si tratta di una società in liquidazione, con annessi problemi di burocrazia e magistratura, comunque dovremmo riuscire rapidamente a trovare un'intesa».
L'iniziativa di Zoccai è in effetti articolata in due tempi. Dapprima mira a assumere il controllo delle quote di Swissair. Il capitale sociale di Volare Group consiste in 133 miliardi, ma occorre tener conto anche del prestito obbligazionario convertibile emesso nell'agosto 2000, sostenuto dai soci finanziatori Swissair, Sanpaolo-Imi, Popolare di Vicenza, Popolare di Marostica. Badando al puro valore nominale, la partecipazione di Swissair vale un centinaio di miliardi. Una stima di Swissair era stata fatta, in preparazione alla quotazione in Borsa deliberata nel giugno scorso (del collocamento erano stati incaricati Jp Morgan quale advisor e Meliorbanca quale sponsor). Ma i valori sono gli stessi di allora, dopo il crollo delle Twin Towers e del mercato dei trasporti aerei? «Non è vero affatto - contesta Zoccai - che vi sia una crisi generale e indistinta nel campo dei trasporti aerei. I grandi vettori stanno soffrendo, noi abbiamo avuto qualche ripercussione dalla tragedia di Linate, quasi nessun effetto dagli atti terroristici negli Stati Uniti. E a riprova della nostra buona salute e delle ottime prospettive che ci vengono accreditate, ammetto che numerose banche e investitori istituzionali, anche stranieri, sono pronti a rilevare le quote di Swissair. Ma per adesso subentriamo noi, in modo da scegliere con calma il prossimo partner».
Il presidente di Volare Group vuol dire che le medie statistiche sono bugiarde, anche nella descrizione del tracollo subìto dal trasporto aereo dopo l'11 settembre. «Noi siamo perfettamente allineati con il budget - dice Zoccai - perché charter e voli di linea interni non hanno avuto particolari contraccolpi, almeno per ora. Ritengo che chiuderemo a pareggio». I numeri dicono che, secondo le previsioni, l'indice di riempimento medio dei voli avrebbe dovuto essere del 50,4%, mentre al 31 agosto era stato registrato un load factor pari al 50,6%. Di conseguenza l'azienda, di cui è amministratore delegato Vincenzo Soddu, dovrebbe chiudere l'annata con 1.020 miliardi di ricavi, di cui 732 miliardi relativi al business del charter, a fronte di complessivi 4 milioni di passeggeri trasportati. Si tratta di un balzo importante, dato che il 2000 aveva registrato 2,8 milioni di passeggeri e una trentina di miliardi di perdite connesse all'inglobamento di Air Europe. «Ma poiché vogliamo affrontare con serenità una fase a venire che non manca di incognite - riprende Zoccai - chiediamo ai soci un aumento di capitale per 50 miliardi». L'aumento di capitale è all'ordine del giorno dell'assemblea dei soci di domani, in cui siedono - oltre a Zoccai, Soddu, Giuliano Martinelli, Brevitour e Teorema - Sanpaolo, Popolare di Vicenza e di Marostica. I 50 miliardi chiesti dal presidente servono a ripianare le perdite, ma anche «a essere pronti a ogni evenienza». L'affermazione è double face: Zoccai e Soddu vogliono disporre di capitali sia per far fronte a una possibile estensione della crisi del settore aereo, sia per cogliere «nuove opportunità e ampliare la capacità di produzione». Un esempio: se Alitalia tagliasse voli da Malpensa, se Swissair ne tagliasse da Zurigo, Volare Group potrebbe raccogliere il testimone e rilanciare la competizione.


Soci Volare pronti a prelazione se esce Swissair

MILANO, 5 ottobre (Reuters) - Il gruppo di controllo di Volare Group, quotanda a Piazza Affari, è pronto a esercitare il diritto di prelazione sul pacchetto della società  (49,9%) in mano a Swissair <SWSZn.VX> nel caso la compagnia dovesse cederlo.
Lo dice a Reuters una fonte vicina alla società , mentre resta ancora incerto il destino della compagnia svizzera, per la quale oggi i giudici devono decidere tra la dichiarazione di fallimento o una soluzione piu' morbida.
I giornali hanno ipotizzato nei giorni scorsi un possibile ingresso di Lufthansa nella compagnia di Gino Zoccai e la fonte conferma che c'erano stati dei contatti informali, ma aggiunge che la soluzione preferita per Volare è quella di "diventare totalmente italiana". "Le risorse per pagare la quota Swissair ci sono. Il gruppo di controllo di Volare esercitera' il diritto di prelazione", per la fonte.
La società  è alla vigilia di una Ipo che "avrebbe potuto essere entro il 2001 se i mercati l'avessero permesso e che invece ora e' prevista a primavera 2002".
Il controllo della societa' e' sempre stato in mano ai soci storici "grazie ad una rete di patti sociali. Questi soci, tra cui Zoccai, non vedrebbero di buon occhio l'ingresso di stranieri come Lufthansa" aggiunge.
Quando nacque Volare Group, nell'estate dell'anno scorso con l'acquisto di Air Europe da parte della Volare Airlines di Zoccai, il 50,1% del gruppo venne valutato 118 miliardi di lire.
Ad oggi il 50,1% e' detenuto, oltre che dall'industriale orafo Zoccai e dall'AD Vincenzo Soddu, da Banca Imi, Teorema, Brevitours, Banca Popolare di Vicenza e Banca Popolare di Marostica.
Volare Group prevede di chiudere l'anno in pareggio operativo, con un fatturato sui 1.000 miliardi./Elisabetta Andreis
REUTERS 05-10-2001 10:52

Mercoledì 3 Ottobre 2001, 14:00

Volare Group non teme effetti di crisi Swissair

MILANO (Reuters) - Volare Group (possibile matricola di borsa se i tempi fossero migliori) prosegue l'attività senza conseguenze operative derivanti dal tracollo finanziario della Swissair, socio di minoranza della compagnia aerea con il 49%. Lo afferma una nota.

Una fonte vicina a Volare Group sottolinea "ci sono patti parasociali che hanno sempre tenuto il controllo saldamente nelle mani dei soci italiani, Gino Zoccai e Vincenzo Soddu. Ora potrebbe intervenire un nuovo partner nel capitale, ma gli equilibri rimangono quelli. In ogni modo, non ci sono trattative in corso".

I soci guidati da Zoccai e Soddu hanno diritto di prelazione sul 49,5% in mano svizzera, ma la fonte dice di ritenere improbabile che gli italiani lo esercitino, "non ne hanno bisogno".

Il Sole24Ore riporta oggi indiscrezioni secondo cui, se la quota fosse messa in vendita, Lufthansa sarebbe in cima alla lista dei potenziali compratori. La compagnia tedesca ha già il 26% del capitale Air Dolomiti con importanti poteri gestionali e anche un'alleanza commerciale con Air One. La fonte commenta: "dubito che si buttino su un terzo investimento in Italia".

Quanto al programma della quotazione Volare, inizialmente ipotizzata entro il 2001 "mercati permettendo", per ora non si ipotizzano date mentre fonti bancarie sono convinte che "inevitabilmente verra' rimandata vista la situazione internazionale".

Volare Group è rimasta l'ultima compagnia aerea italiana in lista per l'Ipo; nel settore aeroportuale Sea ha definitivamente rinviato al 2002/2003, secondo fonti comunali.

Arrivata al punto di non ritorno con l'effetto degli attentati in Usa, la crisi Swissair ha provocato il fermo a tempo indeterminato di tutti i voli e messo sul tavolo una catena di conseguenze, le piu' gravi per la partecipata Sabena che stamattina è stata costretta a chiedere il consordato preventivo.

Ovvio ipotizzare che la compagnia svizzera debba cedere degli asset, anche se un analista interpellato da Reuters dice: "sono passate solo 48 ore dall'annuncio formale di Swissair... non saprei quantificare il valore della quota in Volare ma non penso che Swissair la svendera'".

Alla fine dei primi otto mesi dell'anno Volare Group è "sostanzialmente in nero", dice la fonte aziendale. A metà agosto la società aveva detto di puntare al pareggio operativo entro la fine dell'anno e ad un fatturato sui 526,870 milioni di euro.