Antonveneta, la
banca padovana guidata da Piero Luigi Montani, cerca di resistere
alle pressioni perchè conceda un rifinanziamento a Volare
Group, la compagnia aerea veneta presieduta da Gino Zoccai
. Il nervosismo serpeggia in seno all'istituto (peraltro già in
grande agitazione sul fronte degli assetti interni) sottoposto,
nonostante l'evidente delicatissima situazione economica del
vettore, a un pressing per il salvataggio che parte direttamente
da Roma. A tirare le fila di questa operazione sarebbero il leader
della Lega Nord, Umberto Bossi, e il ministro dell'Economia,
Giulio Tremonti, con il supporto operativo di Giuseppe Bonomi,
presidente di Alitalia.
Cosa nascondono i conti di Volare
? Una perdita per complessivi 124 milioni nell'ultimo triennio che
prosegue anche nel 2003. Una posizione debitoria nei confronti del
sistema del credito e finanziario superiore a 100 milioni a cui si
aggiunge una massa di debiti verso i fornitori che sfiora i 230
milioni, 167 dei quali già scaduti e solo in una minima parte
rinegoziati. Antonveneta risulta esposta per 16 milioni mentre
Interbanca vanterebbe crediti per 40 milioni. Tutti finanziamenti
garantiti a suo tempo dallo stesso Zoccai
che però ora si trova in una situazione decisamente
insostenibile, ad abbandonarlo sarebbe anche il suo amministratore
delegato, Vincenzo Soddu.
Di più: è praticamente certo che se salvataggio sarà,
l'industriale orafo vicentino sarà invitato a lasciare la
presidenza, probabilmente senza neppure troppe cortesie per
l'opera svolta. Certamanete un onore che non otterrà dalla
propria famiglia. Il tam tam della provincia berica si fa sentire
e suggerisce di una rottura anche tra padre e figlio indicato come
l'artefice della dispersione di un patrimonio consolidatosi con
anni di lavoro. Una tipica storia di imprenditoria veneta di
successo che ha sbattuto contro l'ambizione generazionale di una
diversificazione industriale troppo grande.
Ma nell'epoca della globalizzazione, il tam tam non si ferma
alla Padania o alle contrade del "piccolo è bello" e
arriva così alle società di leasing degli aerei che, per
pagamenti non onorati, hanno sfilato in fasi successive a Volare
cinque velivoli, tre A320 e due A330). Chiusura anche da parte di
big dell'investment banking internazionale Carlyle e Barclays in
testa.
Salvate Volare Group è però
l'ordine: la soluzione deve essere italiana, almeno in parte.
Infatti, gli strumenti di questa operazione, mentre negli ambienti
dell'aviazione civile si parla di uno «Zoccai
ormai con l'acqua alla gola», sarebbero due, forse tre o quattro.
Antonveneta, dove però, come visto, nonostante le pressioni,
aumenta il disagio, l'imprenditore argentino Eduardo Eurnekian -a
cui l'amico Bonomi accompagnato proprio da Zoccai
e Soddu avrebbe fatto una recente visita a Buenos Aires- Sviluppo
Italia e, di nuovo le Generali che, dopo una prima smentita
-arrivava da fonte autorevole, l'amministratore delegato Giovanni
Perissinotto- ora paiono essere state convinte a fare un passo in
aiuto di Volare .
Un salvataggio che ha il sapore amaro di una polpetta
avvelenata servita nella fase di maggiore criticità per Volare
e destinata proprio a togliere di mezzo la compagnia che
l'amministratore delegato di Alitalia, Francesco Mengozzi, aveva
tentato invano di aggregare per il segmento low cost.
Un'operazione che rischia di riuscire al suo presidente Bonomi con
obiettivi però molto diversi (compreso l'addio dello stesso
Mengozzi) e con il corollario di prevedibili polemiche:
dall'opportunità di "acquisire" un concorrente nel
momento in cui il business plan della compagnia aerea pubblica (il
Tesoro, cioè Tremonti ha tuttora il 62,3\%) prevede tagli più o
meno diretti di almeno 2.700 dipendenti a come giustificare
l'interessamento diretto del presidente della medesima compagnia
pubblica per il "salvataggio" di un concorrente primario
di Alitalia.
Agostino Buda
1.10.2002
Gallarate
– Questa mattina una cinquantina tra i dipendenti
licenziati nei giorni scorsi ha inscenato una clamorosa
protesta
Assistenti
di volo s'incantenano davanti a Air Europe
Cinquanta
assistenti di volo AirEurope si sono incatenati questa
mattina ai cancelli dell'azienda, in via Carlo Noè, a
Gallarate.
La maggior parte di loro fa parte
dei 47 hostess e stewart licenziati nei giorni scorsi
dalla compagnia aerea.
I lavoratori, rappresentati dalla Cgil, avevano tutti
rifiutato di passare dal contratto della AirEurope, che
prevede un minor numero di ore volo e riposi garantiti, a
quello della Volare, la compagnia veneta di Volare Group
che due anni fa ha assunto il controllo di AirEurope.
I sindacati e i lavoratori lamentano
l'eccessiva flessibilità del contratto di Volare,
l'aumento di ore volo e la diminuzione dei riposi
garantiti. La trattativa tra l'azienda e il sindacato si
è arenata da tempo, così AirEurope ha deciso di
procedere con i licenziamenti. Proprio per protestare
contro questa drastica misura, due hostess si erano
rifiutate di lasciare l'aereo in cui avrebbero dovuto
prestare servizio, la settimana scorsa, legandosi ai
sedili dell'aeromobile, dopo che il comandante aveva
comunicato loro la decisione di eliminarle dal turno di
volo.
«L'azienda vuole buttare via la
nostra professionalità per assumere stagionali» dice
Raffaella Donnini, delegata Cgil, 32 anni, di cui dieci
passati in azienda come assistente prima e oggi come
capocabina. «Vogliono portare tutti con il contratto
Volare perché è stato negoziato solo con un sindacato
giallo mentre quello di AirEurope è frutto di una
trattativa seria» aggiunge Piergianni Rivolta della
Filt-Cgil. AirEurope risponde alle rivendicazioni dei
lavoratori e ribadisce che la proposta di passare tutti
gli assistenti di volo
in Volare è stata rifiutata senza motivo e che un aumento
di ore volo, mettendo da parte i vecchi privilegi, è
inevitabile dopo l'ultima congiuntura mondiale del
mercato.
«L'11 settembre non c'entra - è però la controreplica
dei sindacati - è una strategia di basso costo che sta
venendo avanti anche in altre compagnie, ma la qualità,
bisogna ricordarlo, vuol dire anche sicurezza».
Argomenti ovviamente stigmatizzati dall'azienda che non ha
alcuna intenzione di subire un attacco sul rispetto della
sicurezza a bordo. La Cgil ha annunciato che trascinerà
d'urgenza AirEurope davanti a un giudice del lavoro.
Oltre ai 47 licenziati, i lavoratori temono che siano in
partenza altre 30 lettere di licenziamento. Venerdì
prossimo, alle 10, manifesteranno a Malpensa insieme a i
dipendenti di Eurofly, Lauda Air e Alitalia.
Roberto
Rotondo
«Altro
che vantaggi, ci siamo sentite umiliate»
Anna
e Clara spiegano il loro gesto: «Eravamo già a bordo quando,
senza spiegazioni, il comandante ci ha detto di sbarcare. Allora
ci siamo legate ai sedili»
VARESE - «Non c’è stato bisogno di dirsi troppe
parole, di mettersi d’accordo: avevamo in tasca la lettera
di licenziamento e il comandante dell’aereo ci aveva
appena detto che "per ordini superiori" ci doveva
sbarcare. A quel punto abbiamo capito che non avevamo più
nulla da perdere». La metamorfosi di Anna Colombo e Clara
Cattaneo, le due hostess che lunedì hanno impedito per tre
ore il decollo di un volo Air Europe diretto alla Maldive,
è avvenuta nello spazio di pochi minuti: da tranquille
ragazze che avevano fatto del viaggiare il loro lavoro a «barricadere»
in tailleur, solo con uno sguardo d'intesa. Il tutto per una
questione di principio? «Beh, anche un po’ per motivi
economici - confessa Clara - grazie alle ore di servizio
fino alle Maldive la nostra ultima busta paga sarebbe stata
un po’ più pesante». Le due assistenti sono entrate in
Air Europe sette anni fa, primo impiego; entrambe nubili,
Anna viene da Paderno d’Adda (Lecco), mentre Clara è di
Venegono Superiore (Varese). Ultima busta paga ricevuta?
Circa 1.400 euro per la prima, 1.250 per la seconda. Così
raccontano quanto avvenuto lunedì sera: «Il nostro turno
sul volo per le Maldive era programmato da tempo. Alle
20.15, quando ci presentiamo a Malpensa, scopriamo di essere
state sostituite. Come mai? Non facciamo in tempo ad avere
risposta che, alle 20.29 precise arriva il foglio
dell’operativo del volo, quello con l’elenco delle
persone da imbarcare, equipaggio compreso: ci sono anche i
nostri nomi, così saliamo a bordo e cominciamo
tranquillamente il lavoro. Pochi minuti dopo le 21, veniamo
avvicinate dal comandante che ci comunica: "Ragazze, è
arrivata una telefonata dall’alto, sono costretto a
sbarcarvi". Così, senza nessuna motivazione. Allora
abbiamo reagito: ci siamo sedute al nostro posto, ci siamo
allacciate le cinture e non ci siamo più mosse». A questo
punto sono cominciati i momenti più tesi della serata,
tanto che è stato chiesto l’intervento della polizia. «Gli
agenti sono saliti a bordo due volte, ci hanno detto che
rischiavamo una denuncia ma poi se ne sono andati. Noi,
intanto, eravamo in contatto via telefono con i nostri
rappresentanti sindacali». Dove non sono riusciti i
poliziotti è arrivato però il capo scalo della Air Europe:
«Il comandante Tedeschi si è presentato e ha iniziato un
discorso del tipo "Vi parlo come se fossi vostro
padre...". Volevamo solo che ci comunicassero per quale
motivo non potevamo continuare a lavorare, ci sentivamo
umiliate da quel trattamento. Poi, abbiamo pensato che la
nostra protesta fosse andata a segno, che per stavolta
potesse bastare».
Poco dopo le 23, Anna e Clara sono scese dall’aereo che
circa un’ora più tardi è partito alla volta dei suoi
lidi esotici con 290 vacanzieri a bordo. Il primo contatto
con la normalità per le due hostess ribelli? «L’ufficio
della polizia, che ci ha notificato subito la denuncia; ma
anche le infinite telefonate di solidarietà da parte delle
colleghe». Ma davvero l’accusa di far parte di una
categoria privilegiata è infondata? Davvero ve la cavate
con 30-40 ore di volo al mese? Anna e Clara si fanno una
bella risata: «Non abbiamo mai volato meno di 70-90 ore -
rispondono -, quanto ai privilegi, provate voi a sbarcare da
un aereo proveniente da Cuba e scoprire che dovete subito
ripartire per Tokyo. A noi è capitato, significa farsi tre
giorni praticamente senza dormire. E poi il nostro lavoro
non è solo quello di servire il caffè ai passeggeri: tutta
la sicurezza a bordo è in mano nostra».
Pensate di avere definitivamente chiuso con Air Europe e il
mondo dei cieli? Risposta senza esitazione: «Neanche per
sogno. Questa è la professione che ci siamo scelte, ormai
andiamo fino in fondo per far valere le nostre ragioni».
Lombardia
Malpensa
– Parlano le due assistenti di volo di AirEurope che hanno
scoperto a bordo di essere state licenziate. Per far partire il volo era
intervenuta la polizia
«Licenziate e umiliate,
ecco perché abbiamo bloccato quell'aereo»
«Ci
hanno tolto il lavoro e anche un po' dignità». Così si sentono oggi
Clara Cattaneo (nella foto a destra), 30
anni, di Venegono Superiore e Anna Colombo, 28 anni (a
sinistra), di Paderno d'Adda, provincia di Lecco. Le due
assistenti di volo di AirEurope dovevano partire ieri sera con il volo
delle 20.45 per le Maldive. Invece delle bianche spiagge dell'oceano
indiano hanno trovato, a bordo, una doccia gelata: il licenziamento. Così
il volo è stato bloccato, ai passeggeri offerto un rinfresco, mentre la
polizia tentava di convincere le dipendenti a scendere
Le due hostess hanno reagito come poteva reagire qualunque altro essere
umano. Si sono sentite tradite e hanno rifiutato di abbandonare il
velivolo fino a che non avessero avuto spiegazioni.
«Il nostro volo era programmato da tempo - spiega Clara Cattaneo - ci
siamo presentate in aeroporto e in ufficio ci hanno detto che forse non
saremmo partite. Abbiamo chiesto spiegazioni, così, dopo qualche
minuto, ci hanno risposto che non c'erano problemi». Alle 20 e 29 le
due assistenti sono salite a bordo, ma una volta salita la scaletta il
comandante gli ha ordinato di scendere. «Un ordine dall'alto - racconta
Anna Colombo - così ci ha detto. A quel punto abbiamo reagito: noi da
qui non scendiamo, gli abbiamo detto, fino a quando non ci spiega il
motivo. Così l'azienda ha chiamato la polizia. Infine è arrivato il
capo direzione operazioni di volo di AirEurope, ci ha chiesto di parlare
in privato, ci ha detto che stavamo facendo una sciocchezza e ci ha
messo al corrente del licenziamento».
Clara Cattaneo aveva ricevuto ieri mattina la lettera dell'azienda che
le annuncia il licenziamento, a decorrere però dal 30 settembre. La
firma è dell'amministratore delegato. Anna Colombo invece non l'aveva
ancora ricevuta; l'ha infatti trovata questa mattina nella cassetta
delle lettere di casa.
«In fondo dovevamo semplicemente terminare il 30 settembre - dice Clara
- che bisogno c'era di umiliarci in quel modo davanti a tutto
l'equipaggio?».
Clara e Anna hanno una storia professionale simile. Da sette anni
assistenti di volo AirEurope, sono entrate in azienda dopo un corso di 5
settimane svolto nella sede di Gallarate della compagnia aerea, allora
presieduta da Lupo Rattazzi. Nel 2000 sono state passate a un contratto
a tempo indeterminato. Oggi sono 'responsabili di cabina di zona', si
occupano cioè della parte economica dei voli. Come altri dipendenti
AirEurope, sono state travolte dalla crisi e dalla ristrutturazione
seguita all'uscita di Rattazzi e culminata con l'acquisto da parte di
Volare group.
Un accordo aveva sancito le modalità di trasferimento dei dipendenti,
ma secondo la Cgil Volare starebbe chiedendo condizioni contrattuali
troppo sfavorevoli, definite dal segretario provinciale della Filt
Piergianni Rivolta come un "volare a cottimo".
«La cosa che ci fa rabbia - spiegano le due ragazze - è che stanno
mandando via chi ha esperienza mentre tengono gli stagionali appena
assunti, cioè quelli che accettano tutto. il contratto di Volare
infatti non tiene conto dei riposi ed è molto peggiorativo».
«L'azienda ha chiesto poi che il passaggio a Volare sia subordinato a
una selezione - aggiunge Rita Brizzaldi delegata della Filt-Cgil - in
questo modo chi è iscritto al sindacato verrà escluso». Anche Clara
Cattaneo e Anna Colombo sono iscritte alla Cgil, ma non avevano mai
avuto problemi per la loro tessera sindacale. «Oggi proviamo ancora
tanta rabbia - dicono - ci hanno trattato come merce senza spiegazioni,
avrebbero almeno dovuto avvisarci nel pomeriggio. Che cosa faremo?
Niente, siamo a terra». Il volo è partito senza di loro, alle 23 e 30,
e con un altro comandante.
Malpensa
– Assistenti di volo e piloti manifestano e occupano gli uffici di
Alitalia, che vuole cedere la società a "Volare Group". In
gioco ci sono tagli e livelli contrattuali troppo bassi
«Alitalia ci vuole
svendere».
I dipendenti di Eurofly non ci stanno
Tailleur
verde e camicia bianca per le signore, giacca e pantalone blu per i
signori. In poche parole assistenti di volo e piloti Eurofly, quella che
ormai si avvia ad essere la ex controllata di Alitalia. Tanto affabili e
sorridenti quando assistono i viaggiatori in volo, quanto tosti e
arrabbiati oggi a Malpensa, dove, almeno in sessanta hanno manifestato
con un corteo, organizzato dai sindacati, che si è snodato nell'hub per
arrivare ad occupare simbolicamente gli uffici di Alitalia (nella
foto in basso).
Ragione della rumorosissima protesta, cadenzata da
slogan senza mezzi termini, sono la volontà della compagnia di bandiera
di cedere Eurofly e i tagli al personale che pendono sulle loro teste.
Per gli assistenti di volo si tratta di un'opportunità per Alitalia di
tagliare i costi. E gli accordi firmati con Volare Group, proprio non
piacciono. Le preoccupazioni non sono piccole visto che si parlerebbe di
quattrocento tagli, una buona fetta di tutta la controllata che fornisce
i servizi di assistenza per i voli charter.
"In
Volare Group mai!" hanno gridato più volte oggi. Perché? Se anche
non ci fosse la bestia nera della razionalizzazione del personale, i
livelli contrattuali di Volare, il primo gruppo aereo nazionale
totalmente a capitale privato, sono considerati i più bassi che le
compagnie aeree stipulano con i loro dipendenti. Questo cercano di
spiegare gli assistenti di volo e i delegati sindacali di Cgil, Cisl,
Avia e Ampav. «Con questo passaggio il personale di terra e di volo
rischia la mobilità e per noi non c'è più alcuna garanzia
contrattuale» dice Alessio Ballerini delegato della Filt Cgil, che
punta il dito su quelle che sono i punti più critici della piattaforma
contrattuale proposta dal gruppo veneto. Troppa flessibilità che si
traduce in minimi garantiti troppo bassi, riposi non più fissi e spinta
verso l'accumulo di ore di volo.
Di
un'altra cosa sono convinte tutte le sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl,
Avia e Ampav. «Siamo tutti contrari alla cessione e all'uscita di
Eurofly dal gruppo, perché profondamente convinti che Alitalia
perderebbe la possibilità di rimanere sul mercato charter, mercato che
dopo l'11 settembre ha già registrato un'inversione di tendenza che
supera il trenta per cento».
Manca il contratto nazionale. Se la competizione fra compagnie aeree si
gioca sul costo del lavoro, allora l'effetto domino è alle porte e
l'adeguamento del mercato imporrà anche quello dei contratti offerti
dalle altre compagnie aeree.
Ma c'è altro ancora ed esce dal megafono e dagli slogan del corteo. «I
voli a basso costo non garantiscono la sicurezza, quella sicurezza di
cui sono garanti gli assistenti di volo».
Malpensa
08.07.02.- Il gruppo vicentino Volare
propone una piattaforma con molta flessibilità e gli assistenti di volo
denunciano un "cottimo legalizzato"
I nuovi padroni di Air
Europe
fanno arrabbiare il sindacato
Mentre
Malpensa risale ai livelli di traffico dell'estate 2001, torna a farsi
difficile la situazione di alcuni lavoratori del comparto aeroportuale.
Non è, questa volta, la crisi del mercato, a preoccupare i lavoratori,
quanto la complessa riorganizzazione di AirEurope, dopo la cessione a
Volare Group.
(Nella foto la manifestazione a Gallarate del 2001 contro i licenziamenti
Air Europe).
L'azienda ha infatti riaperto una nuova trattativa per la riduzione del
personale di AirEurope, proponendo il passaggio di quasi un centinaio di
assistenti di volo a Volare Group. La transizione è però resa difficile
dal nuovo contratto di lavoro che l'impresa vicentina intende applicare.
Il sindacato (Cgil Filt) infatti contesta fortemente la piattaforma
proposta dal gruppo veneto. Secondo l'Organizzazione questa sarebbe
viziata da un eccesso di flessibilità: minimi garantiti troppo bassi,
riposi non più fissi e spinta verso l'accumulo di ore di volo. Proprio
contro questa proposta la Cgil ha organizzato questo pomeriggio alle 15
una manifestazione al terminal 1, davanti ai banchi di Volare.
Piergianni Rivolta, della Cgil trasporti, definisce il contratto con uno
slogan eloquente: «volare a cottimo». La trattativa si inserisce nel
quadro più ampio dei contratti di altre aziende private. Il sindacato
parla infatti di «scontro epocale» e «battaglia decisiva per il resto
della categoria», poiché la firma di Volare potrebbe indurre altre
compagnie private ad adottare contratti simili.
«La strategia del gruppo è chiara - attacca Rivolta - da un lato stanno
svuotando AirEurope e dall'altro propongono un contratto a Volare Group,
la più importante compagnia privata italiana, che potrebbe fare scuola
anche verso le altre aziende. Si arriverebbe così a una situazione in cui
gli assistenti di volo, per arrivare a uno stipendio equo, devono lavorare
anche 80 o 100 ore al mese. Avremo così assistenti stressati e meno
attenti alla sicurezza».
L'azienda dal canto suo replica che il contratto di Volare non è
peggiorativo ma semplicemente legato ai risultati dell'impresa, con
incentivi e possibilità di carriera interessanti. Anche sullo spostamento
di assistenti da AirEurope a Volare le versioni divergono: per il
sindacato esiste un rischio licenziamenti determinato da una possibile
rottura delle trattative; per l'azienda invece si tratterebbe di una
opportunità offerta ai lavoratori, in linea con la scelta del gruppo di
assecondare la crescita di Volare.
Sciopero
piloti Alitalia il 12 luglio (fonte:
infoair)
Piloti Alitalia di nuovo
sul piede di guerra. L'Unione Piloti ha, infatti, dichiarato uno
sciopero di 4 ore, dalle 12,30 alle 16,30, per il 12 luglio prossimo.
Alla base della protesta, spiega l'associazione, il contenzioso
sull'impiego di piloti con base a Roma utilizzati sulla base di Milano e
la cessione di attivita' commerciali alla compagnia Volare.
L'intesa sottoscritta di
recente con l'aviolinea di Gino Zoccai ''rappresenta- sostiene Up- una
palese violazione degli accordi in vigore e trovera' in Unione Piloti
una opposizione ferma e decisa''.
3 Lug 2002
Eurofly sulla rampa di
lancio di Volare Group
PAOLA JADELUCA
01.07.02. La decisione verrà
presa questa settimana, salvo imprevisti. L’Alitalia dovrebbe rendere noto
l’acquirente prescelto per la cessione di Eurofly, la società di charter
controllata al 100%. Sono tre le offerte passate al vaglio dall’advisor Lazard
le settimane scorse: Volare Group, la famiglia Rusconi in cordata con
l’imprenditore tessile, ex parlamentare di An, Renzo Tosolino e il fondo
chiuso Star venture.
Il nome che circola con più insistenza come l’acquirente ritenuto più
probabile è quello di Volare, un’ipotesi resa ancor più probabile dopo
l’accordo di code sharing siglato recentemente dal gruppo fondato
dall’imprenditore orafo veneto Gino Zoccai con la stessa Alitalia. Le potenziali sinergie tra i due vettori sono molte. Dai
primi di luglio, con l'orario estivo, l’alleanza diventerà operativa e
consentirà alle due compagnie di incrementare il traffico sia interno che in
Europa. L’accordo permette ad Alitalia di effettuare una serie di nuovi
collegamenti su rotte secondarie ma non certo da trascurare. Mentre Volare, che
grazie all’accordo fa fruttare al massimo la sua flotta, si avvarrà di
Alitalia per tutte le operazioni di manutenzione e training del personale. La
cessione di Eurofly sembra a questo punto la ciliegina sulla torta. Alitalia
condurrebbe in porto la cessione di un asset "non core" e Volare si
approprierebbe di un marchio concorrente. Stessi aerei, stesso mercato: la
fusione non presenta grandi difficoltà. Volare è già cresciuta attraverso due
acquisizioni, prima quella di Air Europe di Lupo Rattazzi, poi rilevando da
Swissair, subito dopo il fallimento, il 49,8% della sua stessa holding di
controllo, Volare Group. Attraverso una ricapitalizzazione, Zoccai è arrivato a detenere l’80% di Volare Group (attraverso cui ora controlla i
due vettori, Volare e Air Europe) il resto fa capo a un pool di banche del Nord
Est. Il passo successivo è la quotazione, già annunciata, che dovrebbe
avvenire entro fine anno, al massimo a inizio 2003. A questo punto la domanda è:
che ne sarà del personale? Eurofly che ha chiuso il 2002 con perdite nette per
7 milioni di euro porterebbe in dote 400 dipendenti, oltre a 5 Airbus a medio
raggio, più altri due nuovissimi Airbus 330 per il lungo raggio in arrivo. «Abbiamo
approfittato di offerte particolarmente vantaggiose per investire sulla
compagnia», racconta, Augusto Angioletti, ex sindacalista Anpac, e ora
amministratore delegato di Eurofly, che ha puntato a farne una compagnia charter
di "alta qualità". Basti dire che a luglio ogni sedile, anche in
economica, avrà un video. La continuità di gestione potrebbe essere garantita
se a vincere la gara fosse il terzo offerente, il fondo Star venture (Meliorbanca),
puro partner finanziario.
A questo Alitalia ha due strade: fare cassa o rafforzarsi come gruppo italiano,
dopo tante ipotesi di partnership con compagnie straniere? La decisione finale
dipende da Francesco Mengozzi, amministratore delegato di Alitalia. La
ricapitalizzazione dell’ex compagnia di bandiera, decisa dall’ultimo Cda,
lascerebbe pensare che in questo momento l’obiettivo primario non sia più
solo incassare. E questo rafforzerebbe l’ipotesi di Volare come probabile
acquirente, con cui potrebbe valorizzare le sinergie esistenti. Ma non si
possono escludere colpi di scena e riprendere così quota la proposta di Alberto
Rusconi che, dopo la vendita del gruppo editoriale di famiglia alla francese
Hachette, ha liquidi da investire. E l’idea di una compagnia aerea propria non
gli dispiace.
Eurofly al Volare Group? Probabile in settimana
la scelta di Alitalia-Lazard per la sua vendita
Si decide questa settimana chi sarà l'acquirente di Eurofly, la
compagnia charter di Alitalia guidata da Augusto Angeletti.
Favorito sembra il gruppo guidato da Gino Zoccai, Volare, che si
inserirebbe come un partner industriale della compagnia charter
dopo gli ultimi accordi con Alitalia. Tra gli altri pretendenti
vagliate dall'advisor lazard Alberto Rusconi, con liquidi da
investire dopo la vendita al gruppo Hachette dell'impero
editoriale di famiglia, e il fondo chiuso, partner questo che
sarebbe unicamente finanziario, Star Venture
26/04/2002 - 10.20
Dall'assemblea
degli azionisti l'ok per lo sbarco in Piazza Affari di Volare Group
Con l'approvazione da parte dell'assemblea degli azionisti, parte a tutti
gli effetti il processo per la quotazione in borsa di Volare Group; è
stato ora dato mandato al Cda di far partire il processo per lo sbarco a
piazza Affari
VOLARE
GROUP, RICAPITALIZZAZIONE PER 24,4 MLN €
Nuova
liquidita' per 24,431 mln di euro per Volare Group da parte degli
azionisti Gino Zoccai (presidente del gruppo) e Banca Popolare di
Marostica. Si tratta della ricapitalizzazione approvata dall'assemblea
degli azionisti a novembre. I mezzi finanziari - si legge in
una nota - saranno destinati a consolidare l'assetto della holding e
delle due compagnie aeree controllate, AirEurope e Volare Airlines.
''Con i nuovi mezzi finanziari, interamente versati venerdi' scorso - ha
sottolineato Zoccai - potremo inoltre completare lo sviluppo della
nostra flotta, che crescera' ulteriormente sul lungo raggio con
l'introduzione di ben 6 Airbus A330, che sostituiranno tre Boeing 767.
Il primo A330 arrivera' subito dopo Pasqua, gli altri nei mesi
successivi. Volare sara' la compagnia di lancio di questi aerei in
Italia, in quanto siamo i primi ad impiegarli in flotta. Tutto cio'
consentira' di sviluppare nuove rotte sia di corto sia di lungo raggio''.
7
Feb 2002
Verso
un’intesa Klm-Volare?
L’olandese Klm e l’italiana
Volare Group stanno trattando per arrivare a un accordo di collaborazione
commerciale che prevede accordi di code sharing sui voli italiani Volare.
L’intesa potrebbe essere operativa già da aprile. Non è escluso che in
seguito Klm possa entrare nell’azionariato Volare.
Klm sta cercando di definire una
serie di accordo con vari vettori regionali europei per assumere una posizione
di leadership nel continente.
15/12/2001 - 09:54
Nuove nomine per Volare Group
Si rinnova la Direzione Commerciale del Gruppo
Nuovi incarichi all'interno della Direzione Commerciale
di Volare Group: Lorenzo Lorenti ha assunto la Direzione Vendite del Gruppo.
Lorenti, 54 anni, è stato Direttore di Volare per la Sardegna, precedentemente
Direttore delle operazioni di terra di Alpi Eagles, Direttore in Sardegna di
Alisarda, Direttore regionale per il Sud di Itavia.
Maurizio Del Santoro ha invece assunto la carica di Direttore Marketing del
Gruppo. Del Santoro, quarant'anni, aveva precedetemente assunto l'incarico di
reponsabile delle vendite del Gruppo, con precedenti esperienze manageriali di
14 anni nel settore commerciale di Austrian Airlines e di 2 anni in Alitalia
sempre in ambito commerciale.
Umberto Solimeno, 38 anni, ha assunto invece la carica di dirigente Area manager
Centro-sud Italia: proviene da KLM, dove ha lavorato per nove anni come
rappresentante Sud Italia, Direttore Ufficio Passeggeri, dirigente Area manager
Centro-sud Italia. In passato è stato anche Direttore generale di Air Littoral.
Infine Paola De Angelis, 44 anni, responsabile delle Vendite sull'area di Roma e
Lazio, con precedenti incarichi di dirigenza in Italair (settore commerciale), e
in ambito agenziale con alcuni prestigiosi gruppi italiani specializzati in
turismo e viaggi.
13/12/2001 - 14:53
Volare Group, intesa sul nuovo contratto con i piloti
Per la prima volta un contratto quinquennale
Firmato dai piloti di Volare Group un patto di intesa
con i vertici della società per il nuovo contratto di lavoro. Il contratto per
la prima volta nella storia della categoria avrà durata quinquennale, e prevede
anche la partecipazione dei piloti ai risultati economici della società con una
percentuale sui risultati operativi dell’azienda
Alitalia 7-12-2001
[[IT:AZA]]
"Il Governo non intende vendere una quota superiore al 2-3 per cento di
Alitalia". Così il ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi, ha
commentato le dichiarazioni del viceministro, Mario Tassone, che ha detto che
Air France è interessata a rilevare una quota di Alitalia tra il 15 e il 20 per
cento. "Tassone parla a titolo personale", ha detto il ministro,
precisando che "Air France sarebbe interessata a prendere tutta l'Alitalia,
il più è dargliela. Il Governo non è d'accordo, per adesso, nel cedere
Alitalia". Dovranno essere inviate a metà gennaio 2002 le offerte non
vincolanti per gli immobili di Alitalia. Secondo indiscrezioni tra le
manifestazioni di interesse per i charter di Eurofly, oltre a quelle della
famiglia Rusconi, di Volare Group
e di Alpi Eagles, c'è un dossier di Lauda Air. Francesco Mengozzi,
amministratore delegato della compagnia di bandiera, stima che la campagna di
cessioni di asset non ritenuti strategici si concluda il prossimo anno e che
generi complessivamente un'entrata di 270 milioni di euro (circa 523 miliardi di
lire) cui si aggiungono plusvalenze pari a 130 milioni di euro (circa 252
miliardi di lire). Il Governo caldeggia l'ingresso dei privati nel capitale
Alitalia. Secondo Antonio Marzano, Ministro delle attività produttive
"faciliterebbe le cose anche sul fronte europeo".
Tratto da "La Nuova
Sardegna" di martedì 20 novembre
Tariffe scontate subito Continuità,
Volare
è pronta
CAGLIARI. La società «Volare», che nella gara internazionale sulla continuità
territoriale ha ottenuto in esclusiva la rotta Cagliari-Milano, ha detto di
essere pronta a iniziare il collegamento con le nuove tariffe scontate dal 16
dicembre. Il neo assessore regionale ai Trasporti, Tore Amadu, ha chiesto «un
gesto di buona volontà» anche alle altre compagnie aeree.
L'amministratore delegato di «Volare», Vincenzo Soddu, ha scritto ieri all'Enac,
l'ente nazionale dell'aviazione civile, per ufficializzare l'intenzione di
anticipare la partenza del nuovo regime con quindici giorni di anticipo rispetto
alla data indicata dal ministro Pietro Lunardi (31 dicembre) nel recente
decreto. «Al fine di mettere a punto il programma di voli Cagliari-Milano - ha
scritto Soddu - Volare chiede una rapida assegnazione degli slot sia su Milano
sia su Cagliari: sarà infatti necessario informare per tempo l'utenza dei nuovo
orari, considerata soprattutto l'imminenza delle festività natalizie».
Sulla parte della gara internazionale che riguarda la rotta Cagliari-Milano, però,
pende il rischio del ricorso al Tar preannunciato dalla compagnia Meridiana. La
perdita di questa rotta ha spinto la società aerea dell'Aga Khan a decidere il
taglio del 10 per cento degli organici. E i dipendenti di Meridiana hanno subito
avviato una dura vertenza in difesa dei posti di lavoro. Giovedì scorso hanno
manifestato davanti al palazzo del consiglio regionale, impegnato nel dibattito
sulla fiducia alla giunta Pili, e oggi saranno ricevuti dai capigruppo di
maggioranza e opposizione per sollecitare una soluzione del problema.
L'assessore Amadu, che proprio ieri ha preso possesso del suo nuovo ufficio a
Cagliari, ha commentato favorevolmente la decisione di «Volare». «La
continuità territoriale - ha detto il nuovo responsabile dei Trasporti - è una
conquista da cui non si può tornare indietro. Quello di Volare è un segnale di
buona volontà che mi auguro venga seguito anche dalle altre compagnie aeree che
si sono viste assegnare le tratte in esclusiva».
Amadu ha detto che «le difficoltà iniziali erano state previste, ma ora
occorre trovare una soluzione a tutti i problemi che sono stati sollevati,
compresa la questione dei dipendenti».
Il caso Meridiana, infatti, è scottante. «Mi attiverò presso tutte le
compagnie - ha affermato l'assessore regionale ai Trasporti - per un
approfondito esame della situazione, confidando nella comprensione delle società
aeree nei confronti del sacrosanto diritto dei sardi, sancito finalmente da una
legge dello Stato, di avere la continuità territoriale».
L'amministratore delegato di «Volare», Vincenzo Soddu, ha scritto ieri all'Enac,
l'ente nazionale dell'aviazione civile, per ufficializzare l'intenzione di
anticipare la partenza del nuovo regime con quindici giorni di anticipo rispetto
alla data indicata dal ministro Pietro Lunardi (31 dicembre) nel recente
decreto. «Al fine di mettere a punto il programma di voli Cagliari-Milano - ha
scritto Soddu - Volare chiede una rapida assegnazione degli slot sia su Milano
sia su Cagliari: sarà infatti necessario informare per tempo l'utenza dei nuovo
orari, considerata soprattutto l'imminenza delle festività natalizie».
Sulla parte della gara internazionale che riguarda la rotta Cagliari-Milano, però,
pende il rischio del ricorso al Tar preannunciato dalla compagnia Meridiana. La
perdita di questa rotta ha spinto la società aerea dell'Aga Khan a decidere il
taglio del 10 per cento degli organici. E i dipendenti di Meridiana hanno subito
avviato una dura vertenza in difesa dei posti di lavoro. Giovedì scorso hanno
manifestato davanti al palazzo del consiglio regionale, impegnato nel dibattito
sulla fiducia alla giunta Pili, e oggi saranno ricevuti dai capigruppo di
maggioranza e opposizione per sollecitare una soluzione del problema.
L'assessore Amadu, che proprio ieri ha preso possesso del suo nuovo ufficio a
Cagliari, ha commentato favorevolmente la decisione di «Volare». «La
continuità territoriale - ha detto il nuovo responsabile dei Trasporti - è una
conquista da cui non si può tornare indietro. Quello di Volare è un segnale di
buona volontà che mi auguro venga seguito anche dalle altre compagnie aeree che
si sono viste assegnare le tratte in esclusiva».
Amadu ha detto che «le difficoltà iniziali erano state previste, ma ora
occorre trovare una soluzione a tutti i problemi che sono stati sollevati,
compresa la questione dei dipendenti».
Il caso Meridiana, infatti, è scottante. «Mi attiverò presso tutte le
compagnie - ha affermato l'assessore regionale ai Trasporti - per un
approfondito esame della situazione, confidando nella comprensione delle società
aeree nei confronti del sacrosanto diritto dei sardi, sancito finalmente da una
legge dello Stato, di avere la continuità territoriale».
Articolo "La nuova Venezia" Zoccai
30 Ottobre 2001
Volare Group domani in assemblea per un aumento di capitale che
rafforzi ulteriormente la compagnia nel settore «Compriamo noi la quota di
Swissair»
Il presidente Zoccai vuole rilevare il 49% in mano alla società svizzera
dall'inviato Paolo Possamai
THIENE. Volare Group intende risolutamente evitare di essere trascinata nei
vortici di Swissair. Ne discuterà l'assemblea dei soci in agenda per domani.
La seconda compagnia aerea italiana, che è guidata da una cordata veneta, ha
infatti la disgrazia di contare fra i propri soci la società elvetica. L'ex
mitica Swissair detiene il 49,8% di Volare Group.
«Ancora per poco - dice Gino Zoccai, imprenditore orafo vicentino presidente
di Volare - perché puntiamo entro novembre a rilevare la quota posseduta dal
nostro partner svizzero. Ho già anticipato tale intenzione, mia e del gruppo
di soci che rappresento, ai nuovi rappresentanti di Swissair. Tenuto conto del
fatto che si tratta di una società in liquidazione, con annessi problemi di
burocrazia e magistratura, comunque dovremmo riuscire rapidamente a trovare
un'intesa».
L'iniziativa di Zoccai è in effetti articolata in due tempi. Dapprima mira a
assumere il controllo delle quote di Swissair. Il capitale sociale di Volare
Group consiste in 133 miliardi, ma occorre tener conto anche del prestito
obbligazionario convertibile emesso nell'agosto 2000, sostenuto dai soci
finanziatori Swissair, Sanpaolo-Imi, Popolare di Vicenza, Popolare di
Marostica. Badando al puro valore nominale, la partecipazione di Swissair vale
un centinaio di miliardi. Una stima di Swissair era stata fatta, in
preparazione alla quotazione in Borsa deliberata nel giugno scorso (del
collocamento erano stati incaricati Jp Morgan quale advisor e Meliorbanca
quale sponsor). Ma i valori sono gli stessi di allora, dopo il crollo delle
Twin Towers e del mercato dei trasporti aerei? «Non è vero affatto -
contesta Zoccai - che vi sia una crisi generale e indistinta nel campo dei
trasporti aerei. I grandi vettori stanno soffrendo, noi abbiamo avuto qualche
ripercussione dalla tragedia di Linate, quasi nessun effetto dagli atti
terroristici negli Stati Uniti. E a riprova della nostra buona salute e delle
ottime prospettive che ci vengono accreditate, ammetto che numerose banche e
investitori istituzionali, anche stranieri, sono pronti a rilevare le quote di
Swissair. Ma per adesso subentriamo noi, in modo da scegliere con calma il
prossimo partner».
Il presidente di Volare Group vuol dire che le medie statistiche sono
bugiarde, anche nella descrizione del tracollo subìto dal trasporto aereo
dopo l'11 settembre. «Noi siamo perfettamente allineati con il budget -
dice Zoccai - perché charter e voli di linea interni non hanno avuto
particolari contraccolpi, almeno per ora. Ritengo che chiuderemo a pareggio».
I numeri dicono che, secondo le previsioni, l'indice di riempimento medio dei
voli avrebbe dovuto essere del 50,4%, mentre al 31 agosto era stato registrato
un load factor pari al 50,6%. Di conseguenza l'azienda, di cui è
amministratore delegato Vincenzo Soddu, dovrebbe chiudere l'annata con 1.020
miliardi di ricavi, di cui 732 miliardi relativi al business del charter, a
fronte di complessivi 4 milioni di passeggeri trasportati. Si tratta di un
balzo importante, dato che il 2000 aveva registrato 2,8 milioni di passeggeri
e una trentina di miliardi di perdite connesse all'inglobamento di Air Europe.
«Ma poiché vogliamo affrontare con serenità una fase a venire che non manca
di incognite - riprende Zoccai - chiediamo ai soci un aumento di capitale per
50 miliardi». L'aumento di capitale è all'ordine del giorno dell'assemblea
dei soci di domani, in cui siedono - oltre a Zoccai, Soddu, Giuliano
Martinelli, Brevitour e Teorema - Sanpaolo, Popolare di Vicenza e di Marostica.
I 50 miliardi chiesti dal presidente servono a ripianare le perdite, ma anche
«a essere pronti a ogni evenienza». L'affermazione è double face: Zoccai e
Soddu vogliono disporre di capitali sia per far fronte a una possibile
estensione della crisi del settore aereo, sia per cogliere «nuove opportunità
e ampliare la capacità di produzione». Un esempio: se Alitalia tagliasse
voli da Malpensa, se Swissair ne tagliasse da Zurigo, Volare Group potrebbe
raccogliere il testimone e rilanciare la competizione.
Soci Volare pronti a prelazione se esce Swissair
MILANO, 5 ottobre (Reuters) - Il gruppo di controllo di Volare Group,
quotanda a Piazza Affari, è pronto a esercitare il diritto di prelazione sul
pacchetto della società (49,9%) in mano a Swissair <SWSZn.VX> nel
caso la compagnia dovesse cederlo.
Lo dice a Reuters una fonte vicina alla società , mentre resta ancora
incerto il destino della compagnia svizzera, per la quale oggi i giudici devono
decidere tra la dichiarazione di fallimento o una soluzione piu' morbida.
I giornali hanno ipotizzato nei giorni scorsi un possibile ingresso di Lufthansa
nella compagnia di Gino Zoccai e la fonte conferma che c'erano stati dei
contatti informali, ma aggiunge che la soluzione preferita per Volare è quella
di "diventare totalmente italiana". "Le risorse per pagare la
quota Swissair ci sono. Il gruppo di controllo di Volare esercitera' il diritto
di prelazione", per la fonte.
La società è alla vigilia di una Ipo che "avrebbe potuto essere
entro il 2001 se i mercati l'avessero permesso e che invece ora e' prevista a
primavera 2002".
Il controllo della societa' e' sempre stato in mano ai soci storici "grazie
ad una rete di patti sociali. Questi soci, tra cui Zoccai, non vedrebbero di
buon occhio l'ingresso di stranieri come Lufthansa" aggiunge.
Quando nacque Volare Group, nell'estate dell'anno scorso con l'acquisto di Air
Europe da parte della Volare Airlines di Zoccai, il 50,1% del gruppo venne
valutato 118 miliardi di lire.
Ad oggi il 50,1% e' detenuto, oltre che dall'industriale orafo Zoccai e dall'AD Vincenzo
Soddu, da Banca Imi,
Teorema, Brevitours, Banca Popolare di Vicenza e Banca Popolare di Marostica.
Volare Group prevede di chiudere l'anno in pareggio operativo, con un fatturato
sui 1.000 miliardi./Elisabetta Andreis REUTERS 05-10-2001 10:52
Mercoledì 3 Ottobre 2001, 14:00
Volare Group non teme effetti di crisi Swissair
MILANO (Reuters) - Volare Group (possibile matricola di borsa se i
tempi fossero migliori) prosegue l'attività senza conseguenze operative
derivanti dal tracollo finanziario della Swissair, socio di minoranza
della compagnia aerea con il 49%. Lo afferma una nota.
Una fonte vicina a Volare Group sottolinea "ci sono patti
parasociali che hanno sempre tenuto il controllo saldamente nelle mani
dei soci italiani, Gino Zoccai e Vincenzo
Soddu. Ora
potrebbe intervenire un nuovo partner nel capitale, ma gli equilibri
rimangono quelli. In ogni modo, non ci sono trattative in corso".
I soci guidati da Zoccai e Soddu
hanno diritto di prelazione sul 49,5% in mano svizzera, ma la fonte dice
di ritenere improbabile che gli italiani lo esercitino, "non ne
hanno bisogno".
Il Sole24Ore riporta oggi indiscrezioni secondo cui, se la quota
fosse messa in vendita, Lufthansa sarebbe in cima alla lista dei
potenziali compratori. La compagnia tedesca ha già il 26% del capitale
Air Dolomiti
con importanti poteri gestionali e anche un'alleanza commerciale con Air
One. La fonte commenta: "dubito che si buttino su un terzo
investimento in Italia".
Quanto al programma della quotazione Volare, inizialmente ipotizzata
entro il 2001 "mercati permettendo", per ora non si ipotizzano
date mentre fonti bancarie sono convinte che "inevitabilmente
verra' rimandata vista la situazione internazionale".
Volare Group è rimasta l'ultima compagnia aerea italiana in lista
per l'Ipo; nel settore aeroportuale Sea ha definitivamente rinviato al
2002/2003, secondo fonti comunali.
Arrivata al punto di non ritorno con l'effetto degli attentati in
Usa, la crisi Swissair ha provocato il fermo a tempo indeterminato di
tutti i voli e messo sul tavolo una catena di conseguenze, le piu' gravi
per la partecipata Sabena che stamattina è stata costretta a chiedere
il consordato preventivo.
Ovvio ipotizzare che la compagnia svizzera debba cedere degli asset,
anche se un analista interpellato da Reuters dice: "sono passate
solo 48 ore dall'annuncio formale di Swissair... non saprei quantificare
il valore della quota in Volare ma non penso che Swissair la svendera'".
Alla fine dei primi otto mesi dell'anno Volare Group è
"sostanzialmente in nero", dice la fonte aziendale. A metà
agosto la società aveva detto di puntare al pareggio operativo entro la
fine dell'anno e ad un fatturato sui 526,870 milioni di euro.