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Il "muralismo",
vale a dire quella forma d'arte figurativa realizzata principalmente
sulle superfici murarie esposte al pubblico, nasce in Messico
nei primi anni del '900. I tre maggiori esponenti sono Siqueiros,
Rivera e Orozco che intendevano il muralismo come un'arte
pubblica utilizzabile dalla collettività e legata ai
problemi reali della gente. I temi dominanti nei loro murales
sono, infatti, la libertà, la rivoluzione, la giustizia
sociale sociale e tematiche più strettamente legate
alla realtà messicana e all'America Latina, come le
rivoluzioni e il golpe.
Ad un certo punto si trovarono in disaccordo col regime ed
emigrarono negli USA. Era il 1930 e si ha la prima esportazione
del Muralismo oltre i confini del Messico.
Intanto il Muralismo arriva anche in Uruguay, Argentina e
soprattutto in Cile ai tempi di Salvador Allende: il murale
si diffonde perché forma di manifestazione immediata,
chiara ed elementare; il tema è svolto da sinistra
verso destra su di una fascia lunga e stretta, i segni sono
semplici e i simboli di facile interpretazione. Il colpo di
stato del '73 provoca la fuga degli intellettuali e degli
attivisti culturali che emigrano prevalentemente verso Francia
e Italia, dove viene importato l'uso del murale. Un gruppo
di artisti arriva in Sardegna e fa riferimento a Villamar
dove lavora Antioco Cotza.
La
pittura murale in Sardegna:
Nel 1968 a San Sperate (CA) è
eseguito, ad opera di Giuseppe Sciola, il primo murale in
Sardegna. Primo di una lunga serie che fanno diventare San
Sperate il Paese Museo con il maggior numero di murali
in Sardegna.
Nel 1975 ha inizio l'attività muralistica a
Orgosolo con tematiche di protesta.
L'anno successivo, nel 1976 il muralismo arriva a Villamar
grazie all'opera dei due esuli cileni Alan Jofrè
e Uriel Parvex .
Ma è il '77 l'anno a partire dal quale il muralismo
assume una più grande dimensione, soprattutto grazie
alle iniziative del Gruppo Arte e Ambiente guidato dal Villamarese
Antioco Cotza e degli artisti di Serramanna. Con la collaborazione
di alcuni esponenti della Brigata Muralista Salvador Allende
essi danno il via all'attività della Marmilla dove,
il diffondersi delle pitture si associa ad un momento di forti
tensioni.
Sono da segnalare alcuni
fattori di natura socio-politica che stanno all'origine dell'espansione
dell'attività muralistica. Il primo è collegato
al riemergere di una forte sensibilità per il particolare
patrimonio antropologico, per la peculiarità della
storia civile della Sardegna. Il secondo è l'arrivo
in Sardegna di un gruppo di esuli cileni scappati dal Cile
in seguito alla soppressione di Salvador Allende.
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