"Il Comune di
Carugate è stato il primo e per ora unico in Italia a prevedere
l'installazione del solare termico sugli edifici di nuova costruzione.
Che cosa è
successo a un anno dall'entrata in vigore del nuovo regolamento?
È
da più di un anno che nel comune di Carugate (Milano) è operativo il nuovo
regolamento edilizio. Un regolamento per certi versi rivoluzionario, nel quale
sono stati inseriti elementi di bioarchitettura, risparmio energetico e utilizzo
delle fonti di energia rinnovabili, che sono così diventati obbligatori (il
testo completo del regolamento è scaricabile dal sito del comune: www.comune.carugate.mi.it).
Il
nostro interesse di operatori del settore è legato soprattutto all’obbligo,
per tutte le nuove costruzioni, di installare collettori solari per la
produzione di acqua calda. Siamo dunque andati a vedere che cosa è successo in
questo periodo nel Comune e come le nuove direttive sono state accolte.
Abbiamo incontrato il dott. Emilio Galbiati, responsabile del settore ambiente
ed edilizia, che ci ha accuratamente aggiornato sulla situazione e abbiamo
parlato anche con altri tecnici del comune e operatori della zona.
Abbiamo anche incontrato il Dr. Giuliano Dall'O (Rete Punti Energia), del quale
pubblicheremo un'intervista sul prossimo numero. Dal dicembre 2003 fino a marzo
2005 sono stati emessi i permessi di costruzione per 16 unità abitative, tutte
realizzate o da realizzare secondo le direttive tecniche del nuovo regolamento
edilizio, quindi in particolare tutte dotate di impianto solare termico. La
superficie complessiva di collettori solari è di 280 m2 circa e molti impianti
sono stati realizzati per unità abitative plurifamiliari.
Carugate è una cittadina di meno di 15.000 abitanti: la superficie di
collettori solari installati risulta quindi 10 volte superiore alla media
pro-capite installata in Italia nello stesso periodo.
Gli obblighi imposti alle nuove costruzioni non hanno scoraggiato il mercato: la
quantità di licenze emesse non è variata in modo significativo rispetto agli
anni immediatamente precedenti.
Ha fatto molto più scalpore, presso gli utenti, un drastico aumento degli oneri
di urbanizzazione, piuttosto che gli obblighi del nuovo regolamento edilizio. Le
ditte costruttrici si sono adeguate senza particolari problemi alle nuove
normative, gli acquirenti probabilmente si sono resi conto che l’aumento di
costo delle abitazioni, dovuto all’adeguamento alle nuove normative, non è
facilmente distinguibile dall’aumento generalizzato del settore o dai costi
delle personalizzazioni degli interni.
In compenso questi nuovi abitanti di Carugate vivranno in case che consumano la
metà di quello che consuma una casa media costruita con le tecniche
tradizionali.
Nel mese di aprile è entrato in vigore anche l’obbligo della certificazione
energetica degli edifici nuovi o in restauro, con quasi un anno di anticipo
sulle scadenze previste dalle normative europee. La certificazione energetica
degli edifici ricalca lo schema già attivo da tempo nella provincia di Bolzano
(progetto Casaklima) e adotta anche gli stessi simboli grafici e gli schemi
delle targhe da applicare agli edifici. In questo modo si cerca, dal basso, di
creare uno schema unitario che possa essere diffuso in tutta Italia.
Per ora Carugate rimane un caso unico, non solo in Italia, ma anche in Europa.
Infatti, all’estero c’è un solo esempio di obbligo dell’inserimento delle
energie rinnovabili sulle abitazioni, a Barcellona (Spagna). Il regolamento
edilizio di Carugate però è molto più completo e prevede anche norme sugli
isolamenti delle strutture, sui sistemi di riscaldamento a bassa temperatura,
sull’utilizzo di caldaie a condensazione.
NEL RESTO DELL’ITALIA?
In Italia ci sono alcune decine di comuni che hanno introdotto principi di
risparmio energetico nei propri regolamenti, seguendo percorsi più o meno
personalizzati.
Possiamo individuare alcuni tipi di approccio al problema:
- Sulla base di un approccio del tutto volontario, fornire gli strumenti per
valutare la qualità
degli edifici (certificazione energetica) e obiettivi di eccellenza. È quanto
ha fatto la provincia di Bolzano. Si è creato un mercato che premia la qualità,
ma non è sicuro che un sistema come questo funzionerebbe anche in ambienti
culturali molto diversi.
- Dare indicazioni operative generiche (è buona norma realizzare…, sarebbe
opportuno inserire..) senza obblighi e senza sanzioni. Un sistema di questo tipo
non ha mai funzionato.
- Premiare l’adozione degli accorgimenti che migliorano l’efficienza
energetica, sotto forma di sconti sugli oneri di urbanizzazione o di aumenti
della volumetria. È quanto si è fatto o si sta studiando in Emilia Romagna. È
un tipo di provvedimento che potrebbe avere anche effetti controproducenti, come
ad esempio una maggiore pressione urbanistica sul territorio
- Obbligare semplicemente l’utente a realizzare abitazioni fatte come si deve,
per mezzo di un regolamento chiaro ed esplicito. È la soluzione più semplice,
se adottata con serietà non può non funzionare e alla fine accontenta anche i
diretti interessati, che si trovano ad abitare in case più confortevoli e più
economiche nella gestione.
A cura di Giuseppe Pullini, GMP Engineering
Pubblicato su FV FotoVoltaici 3/2005"
Per
saperne di più:
www.assolterm.it