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Vallecorsa, 9 dicembre 2005

Manifesto del Circolo di Vallecorsa del Partito della Rifondazione Comunista

RIAPPROPRIAZIONE ED EMANCIPAZIONE

Il Consiglio Comunale del 30 Novembre 2005, convocato sui seguenti punti all’ordine del giorno; ratifica della delibera di giunta , n. 118  del 4 novembre 2005 e variazione di assestamento generale di bilancio 2005. stimola le seguenti riflessioni:

• la discussione politica è lontana dai punti indicati all’o.d.g. che sembrano releii a distanza siderale dalle priorità amministrative dei consiglieri.

• Gli interventi nel Consiglio Comunale hanno riproposto all’attenzione della gente alcuni nodi della politica (o della non politica) vallecorsana e segnatamente la situazione degli impianti sportivi comunali e la loro relativa gestione.

Il Consiglio Comunale non parla di politiche di bilancio ma straparla d’altro...

Prendiamo atto che alcuni interventi in Consiglio Comunale, poco pertinenti con gli argomenti oggetto di discussione. avviano un percorso di RIAPPROPRIAZIONE di un passato amministrativo non molto lontano.

E’, questo, un significativo atto politico che risulta essere complementare ed organico alle logiche che ispirano le recenti dichiarazioni, riportate dalla stampa provinciale, di “emeriti amministratori” che “non accusano e non scusano”….

 
Il circolo del Partito della Rifondazione Comunista fa fatica ad immaginare folle di cittadini nostalgici di una interpretazione della politica che si è segnalata in passato per una cronica carenza di progetto e programmazione che può essere oggettivamente considerata parzialmente responsabile delle attuali contraddizioni e ritardi di Vallecorsa.
Vorremmo partecipare alla cittadinanza alcune domande che possono aiutare a guadagnare un giudizio storico-politico sul passato amministrativo nel nostro paese: dove ha inizio il saccheggio del patrimonio artistico-architettonico del centro storico di Vallecorsa? Quali sono i concreti atti di governo determinati dalle passate amministrazioni per dare vitalità e stimolare le risorse economico-produttive e sociali di Vallecorsa? Le attuali difficoltà nella gestione degli impianti sportivi comunali non risiedono, in parte, nella incapacità di razionalizzare gli interventi strutturali sugli impianti sportivi e di ottimizzare le risorse finanziarie disponibili?

 
La condizione degli impianti sportivi comunali è un esempio concreto della pesante eredità lasciata dagli “emeriti amministratori” interpreti di una politica amministrativa estranea alle categorie della programmazione e dell’efficienza e responsabile di aver moltiplicato sul territorio inutili cattedrali nel deserto, rendendo inefficaci gli sforzi finanziari sostenuti dall’Ente per le politiche dello sport. Nessuna nostalgia per la politica dei “limitati orizzonti” e della poca lungimiranza che ha abbondantemente dato prova di scarsa conoscenza delle reali esigenze del paese.
E’ necessario avviare un veloce processo di EMANCIPAZIONE da jurassiche interpretazioni della prassi amministrativa.


In merito al bla bla bla sugli impianti sportivi ricordiamo che l’unico soggetto politico ad aver avanzato idee circa la loro modalità di gestione è il P. R. C. di Vallecorsa. Per completezza riportiamo stralci di un nostro manifesto datato novembre 2001:

 
“nel programma amministrativo della lista “Progetto Vallecorsa” e nella relazione revisionale 2001-2003, oltre alla volontà di ultimare le strutture è presente esplicitamente l’idea di favorire una mentalità cooperativistica come pratica  per lo sviluppo delle politiche sociali. Il PRC chiede, pertanto, all’Amministrazione Comunale, di accelerare l’ultimazione dei lavori degli impianti sportivi comunali per avviare un monitoraggio fra la popolazione al fine di verificare le possibilità esistenti per la costituzione di una cooperativa sociale (garantendo un sostegno organizzativo e di znformjszzong, ches occupi della gestione deglr stessi lino soharone e da evitare in ogni rcn può ese un solo cittadinoa gestire l’impianto, ma è necessario che la potenziale ricchezza prodotta dalla gestione di un bene pubblico sia partecipata a più individui possibili e miri esplicitamente all’inserimento lcworativo di persone svantaggiate: disoccupati, disabilì, giovani con difficoltà familiari e psichiche...” “...Invitiamo l’Amministrazione a considerare il modello cooperativistico anche per la gestione dei servizi sociali ed educativi e i cittadini interessati alla nostra proposta a collaborare.”


Invitiamo l’attuale giunta a rispettare gli impegni programmatici circa le politiche sportive e sociali, recepire la nostra proposta e ad impegnare l’Ente comunale con l’ingresso nella futura cooperativa sociale, come previsto dalle vigenti leggi regionali.


La politica come progetto, la politica come espressione di soggettività organizzata.

Vallecorsa, 9 dicembre 2005.

Il circolo del P.R.C. di Vallecorsa

 

 
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Webwriter: Giandrea Cipolla
Aggiornato il: 11 dicembre 2005