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FORUM 2006

Michele Bruni - 18 maggio 2006

Amministrative 2006

Ci siamo ormai. Anche questa tornata elettorale sta per concludersi e come sempre ci saranno vincitori e vinti. Tanti sono gli indecisi. Molti i dubbi. Non so quanto i comizi li potranno dissipare. Cercare di capire chi tra le due liste può portare avanti le nostre idee non è semplice, anche perché ci troviamo incastrati nella logica dei personalismi; abbiamo parenti o amici che concorrono a cui dobbiamo dare il voto, anche se questi hanno idee che non condividiamo. Abbiamo avuto degli esempi, conosciamo le persone che sono dentro le liste, abbiamo timore di coloro che ne sono fuori, ma nessuno può e deve imporci candidati o sindaci. Per questo vorrei che nella libertà dell'urna possiamo scegliere la lista che più ci piace e dare la preferenza ai candidati della nostra parte politica, per poter avere più peso in consiglio comunale a prescindere da chi vincerà. Occorre uscire fuori dalle logiche personali, le liste civiche nascondono comunque una valenza politica e sembrano sempre più essere un paralume. Questo è abbastanza evidente nella lista di Sviluppo Vallecorsa dove compaiono numerosi candidati con tessere di partito (la maggioranza di centro-sinistra o di sinistra più radicale), mentre la lista Scegli Vallecorsa sembra essere nata dalla naturale contrapposizione alla prima. Allora per chi votare? Non ci aiuta sicuramente la lettura attenta dei programmi (molto somiglianti nei punti cruciali) poiché le cose da fare per il paese sono da anni sempre le stesse (meno il piano regolatore come detto dal sindaco uscente). Questo è il momento di capire chi può realizzare la rinascita di un paese che perde inesorabilmente occasioni e abitanti. Vallecorsa ha bisogno di idee fresche e innovative, di collaborare con i paesi limitrofi, di aiutare l’investimento privato, di rivalutare il territorio ed il centro storico, di spingere verso un turismo di elite e non di massa, oltre che religioso, di collaborare ed aiutare attivamente le iniziative che nascono dalle varie associazioni esistenti e non crearne altre per metterle in competizione. I programmi il più delle volte restano scritti e pochi sono i punti che vengono realizzati. Occorre ripartire da poche cose, ma che gettino le basi per il futuro di Vallecorsa. Questo prima di poter affidare di nuovo il paese ad una conduzione politica e non personale, dove a vincere siano le idee e non le invidie e le ripicche personali.

Come sempre con affetto. Michele Bruni.

 

Giandrea Cipolla - 4 febbraio 2006

Le e-mail di Michele innescano sempre una lunga serie di riflessioni...l'intervento dello scorso anno è stato addirittura letto in Consiglio comunale....

La tua domanda, suffragata da un ragionamento tanto logico quanto realistico, avrebbe bisogno di uno studio approfondito, di una ricerca sui termini ultimi nei quali si pone. 

In molti paesi vicino al nostro, con problematiche simili alle nostre, situazioni urbanistiche e paesaggistiche simili alle nostre, le amministrazioni hanno compiuto o stanno compiendo  sforzi tesi alla valorizzazione e allo sviluppo delle potenzialità turistiche chiedendo aiuto direttamente ai cittadini attraverso un rapporto sinergico fra amministratori e società civile. 

A Castro, ad esempio, è nato il progetto il Paese diventa impresa che ha come obbiettivo quello di "rendere la Comunità locale, il suo territorio, la sua economia, la sua storia, la sua cultura attraenti per organizzare un’offerta turistica competitiva migliorando la qualità di vita di chi vi abita.

Simile negli intenti è l'idea dell'Amministrazione del Comune di Pastena "per la raccolta "DI IDEE - PROPOSTA" per la realizzazione mediante "Project Financing" della valorizzazione turistica aree ricadenti nel territorio comunale"

Anche in questo caso l'obiettivo è la valorizzazione turistica.

Vallecorsa non è sicuramente un centro turistico ma ha forse le capacità e le risorse per divenire una realtà ricettiva di discreta importanza se valorizzasse a pieno le sue potenzialità. Da uomo di marketing posso dirti che sarebbe utile cominciare a riavvicinare tutti quelle persone che da anni non tornano a Vallecorsa. Ricordiamo tutti le estate vallecorsane degli anni '80 quando il paese era letteralmente invaso dai romani, quanti ragazzi della tua stessa età non vedi più ormai da decenni in paese?? Pertanto ricominciamo da lì, ricominiciamo da quelle persone, li conosciamo, sappiamo chi sono e possono essere raggiunti più facilmente. Pianificare un turismo possibile senza saper dove trovare turisti è impresa vana e di difficile realizzazione che necessiterebbe energie e risorse economiche che il paese non possiede. Pensare invece ad un ritorno dei vallecorsani sparsi per l'Italia ed il mondo è sicuramente meno difficile, semplicemente perchè li conosciamo.  

Per cominciare diamo vita ad un sito internet istituzionale dignitoso. Farne uno come quelli dei paesi vicini non dovrebbe essere cosa difficile, visto che, come diceva qualcuno che è diventato Sindaco nel '98,  "i ragazzi di Vallecorsa col computer ci fanno a palla!!.   

http://www.comune.amaseno.net/comune/

http://www.castrodeivolsci.it/

http://www.comunedilenola.it/

http://www.comune.pastena.fr.it/

http://www.comune.giulianodiroma.fr.it/index_1.htm

 

 

 

 

                                 

Michele Bruni - 18 gennaio 2006

                                                                      

E’ tutto perso? O no?

Stiamo per ricominciare da capo. Ma forse mai come questa volta la parola “ricominciare” ha assunto un significato tanto forte. Questa volta ho la sensazione che chi salirà le scale del comune di Vallecorsa come “primo cittadino” troverà una situazione peggiore di chi le ha salite dopo l’ultimo commissariamento.

La delusione e lo scoramento che si percepisce nella maggior parte dei cittadini di Vallecorsa è palpabile. Chi ha creduto nella coalizione “Progetto Vallecorsa” da due anni non capisce che cosa sia accaduto. E’ possibile che dopo 5 anni di indiscussi “successi” dell’Amministrazione Tullio culminati con la plebiscitaria riconferma della coalizione non ci si sia capito più nulla?

In questi giorni di pre-campagna elettorale il comune cittadino di Vallecorsa (già lui, figuratevi io che torno solo il fine settimana) è costretto a subire le elucubrazioni mentali degli strateghi elettorali. Ma se sono così importanti per poter vincere le elezioni ed hanno la capacità di far cadere questa o quella amministrazione perché la gente continua ad ascoltarli se poi i risultati sono quelli che vediamo?

Ma prima di affrontare il futuro voglio porre delle domande sul passato.

Da dove nasce il fallimento dell’ultima amministrazione?

Secondo me non c’è una sola risposta e per questo vi pongo alcuni temi di riflessione.

Il sindaco non ha creduto nel mandato di continuità assegnatogli dalla popolazione (in breve: squadra che vince non si cambia) oppure i successi dei primi 5 anni hanno indotto a calcoli politici (e qui propriamente politici) per creare lo spazio alla sua successione, mischiando così le carte degli assessorati?

Ancora oggi non è stato chiarito, oltre al fatto che è nella piena facoltà del sindaco, perché sono cambiati il vice-sindaco ed i principali assessorati. Questa mossa ha spiazzato non solo le persone interessate, infatti sono usciti dalla maggioranza, ma anche i semplici cittadini.

L’amministrazione ha finito i soldi?

E’ vero che ha utilizzato anche il denaro frutto del risanamento della precedente amministrazione? Basterà il bilancio consuntivo a chiarirci la vera situazione economica del comune di Vallecorsa?

Tutto ciò è importante anche per il quadro futuro. Il prossimo sindaco in quale situazione economica si troverà ad amministrare?

Le altre opere previste dall’amministrazione e segnalate direttamente dal sindaco il 27 dicembre 2005 con quali soldi si potranno realizzare?

Non occorre forse dare un senso ad un paese vissuto sempre in bilico e che non ha mai imboccato una strada precisa?

Visione pessimistica:

1) Vallecorsa non è un paese di mare, ma non è un paese di montagna.

2) Non è un paese che può vivere di agricoltura o di allevamento, ma non è neanche un paese a tradizione industriale.

3) Non è un paese a misura di bambino e quindi non lo è neanche per le famiglie, ma non lo sarebbe neanche per gli anziani se non fosse per lo spirito di famiglia ancora fortemente radicato a Vallecorsa.

Visione ottimistica:

1) Vallecorsa è l’ideale punto di partenza per andare al mare più bello e rinomato del Lazio, per passare giornate in montagna o per restare in collina. Ha un clima ottimale in tutte le stagioni e la natura circostante è praticamente intatta.

2) Circa 30 anni fa sulle montagne c’erano gli animali più buoni e genuini che si potessero immaginare, allevati praticamente allo stato brado. Il numero di piante di ulivo potrebbe dar vita ad una fiorente industria dell’olio e perché no anche dei prodotti direttamente derivati. Le industrie alimentari e conservaturiere, della plastica, della raccolta dei rifiuti  non sono poche per un paese di appena 3000 abitanti.

3) I nostri bambini godono di libertà che in altri centri possono solo immaginare (so solo io cosa passo per spiegare ai miei figli che questo fine settimana non torniamo a Vallecorsa) e questo fa star meglio anche i genitori. Gli anziani hanno una vita media molto alta e restano attivi fino alla fine grazie agli interessi forniti dalla vita di campagna. Praticamente la depressione a Vallecorsa non esiste mentre sta diventando una piaga sociale in altri posti.

 E allora cosa ci si deve aspettare dai prossimi amministratori??

 Sarà importante inserire nel programma 3 o 4 punti che diano un indirizzo al paese, una strada da seguire. Si è dimostrato che è inutile voler risolvere i problemi tutti insieme, Vallecorsa non è una cittadina turistica e non ha introiti oltre le normali tasse.

Occorre avere persone capaci di portare avanti progetti per poter attingere ai finanziamenti, ma occorre seguirne anche la realizzazione ed il completamento per non incorrere in errori già fatti.

In pratica occorrono persone che si dedichino al paese e non alla poltrona che andranno ad occupare perché lo squallore vissuto in questi anni è già sufficiente.

 Con affetto. Michele Bruni.

 
 
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Webwriter: Giandrea Cipolla
Aggiornato il: 19 maggio 2006