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Vallecorsa 27/12/2005

Lettera/discorso del Sindaco di Vallecorsa Tarcisio Tullio ai cittadini


CARO CONCITTADINO, CARA CONCITTADINA

ho ripreso in mano la lettera aperta che ti scrissi nel lontano novembre 1998, recante sulla copertina il simbolo della mia lista che spuntava dalle montagne della Nostra Valle e una domanda: “Sorgerà qualcosa di nuovo a Vallecorsa?”.

 
Abbiamo lavorato alacremente e con buoni risultati, tant'è vero che  nelle successive elezioni avemmo un successo che non è esagerato definire plebiscitario. Ma, evidentemente, le logiche dei particolarismi sono ancora molto forti ed hanno avuto il sopravvento sul principio nobile della politica a servizio della collettività; tant‘è che proprio quel secondo e plebiscitario mandato è stato interrotto bruscamente con le dimissioni di nove consiglieri, i cinque dell’opposizione, e i quattro eletti nella lista di Progetto Vallecorsa, dissidenti questi che con mediocre approccio al ruolo primario del Consigliere comunale, miravano in questo secondo mandato a ruoli e cariche più “influenti” secondo il loro limitato punto di vista. Con studiata tempistica hanno atteso i termini di legge perché il Consiglio si sciogliesse quando io non avevo più la possibilità di ricandidarmi a Sindaco. Per attuare questa decisione hanno scelto ‘codardamente’ il chiuso e confortevole studio di un notaio, anziché il confronto aperto e democratico nell’aula consiliare: esempio eclatante dell’intento di denigrare le funzioni dei luoghi istituzionali, rinnegando e disconoscendo i propri doveri, i doveri di chi chiamato a ricoprire una carica elettiva, dovrebbe rimanere fedele al mandato conferitogli dalla popolazione, al di là di qualsivoglia delega sindacale, carica assunta o poltrona ricoperta.

Uno stratagemma, attuato scientemente con intenti ostili nei miei confronti. Senza tener conto che ad essere oltraggiato non è il Sindaco di Vallecorsa ma l’intero Consiglio Comunale e la collettività tutta che da domani, per ragioni non riconducibili alla Politica, si vedrà costretta a consegnare il Governo del Paese ad un Funzionario dello Stato e non ad un organo elettivo e quindi propriamente rappresentativo della volontà della popolazione.

Hanno lavorato sui tempi perché hanno avuto paura che potendo “ripresentarmi”, il popolo di sicuro mi avrebbe riconfermato la fiducia.

Chiediti, cara/o concittadina/o perché non ti hanno permesso di esprimerti e valutare il mio operato? Perché la decisione è avvenuta in un complotto tra pochi, probabilmente manovrati da portatori di chissà quali interessi “forti” ed” intoccabili”?
Sono tranquillo rispetto all’azione amministrativa fin qui svolta. Coloro che mi hanno fatto “cadere” non hanno trovato neppure un argomento per motivare il loro sgambetto. Mancanza di coraggio? Non credo di essere la persona che intimorisce chi dissente da lui.

Mancanza di argomenti? Secondo me sì, perché ritengo che abbiamo ben amministrato.
Peraltro, costoro, fino all’imboscata di qualche giorno fa, mai avevano apertamente manifestato il loro dissenso o la loro sfiducia nei confronti del Sindaco attraverso iniziative ed atti amministrativi concreti; mai avevano criticato o evidenziato lacune nella programmazione culturale, sociale,delle opere pubbliche; mai si erano fatti promotori di soluzione diverse o alternative; al contrario, sempre e solo personalismi.

Disponibile per questo che dico a qualsiasi confronto politico corretto davanti a tutta la cittadinanza.

Ma lo scopo di questa mia lettera cara/o concittadina/o,non è di recriminare. Proprio Tu circondandomi di affetto, quasi che avessi subito una disgrazia con la mia forzata “rimozione”, mi hai  indotto a scriverti.

Certamente le molte espressioni di solidarietà proprio in questo momento in cui termina, e non per tua volontà, il mandato affidatomi  mi gratificano. Io mi sento sereno per l’intima convinzione di aver fatto il mio dovere e tu me ne dai la prova. Mi sono convinto a scriverti, dunque, per un saluto e un ringraziamento.

Sono stati anni indimenticabili quelli trascorsi e credo di aver mantenuto l’impegno che avevo preso: rendere il Comune la Casa di tutti e avvicinare i concittadini alle Istituzioni. Spesso ho ripreso le persone che mi chiamavano Signor Sindaco”. E' stata sempre una gioia, per me sentirmi chiamare per nome: Tarcisio. Continuiamo così.

Dicevo che sono stati sette anni indimenticabili, anche per alcune felici coincidenze come la svolta del Millennio e la Canonizzazione di Maria De Mattias, che ha portato il nostro Paese autorevolmente in Vaticano e un gran numero di persone da ogni parte del mondo a Vallecorsa.

Consci di dover valutare appieno il nostro patrimonio storico-culturale, abbiamo rivolto il pensiero alla grande tragedia della guerra: i convegni sul cinema neorealista, incentrato su La Ciociara , una vasta e profonda meditazione storica mediante la raccolta delle memorie della Guerra... Questa iniziativa corale ha condotto al conferimento al nostro paese della Medaglia d’oro al Merito Civile, che ci fu conferita al Quirinale dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che poi in altra occasione (24 aprile 2005, nella Cappella Paolina) ebbe la bontà di  esprimermi il suo compiacimento e il saluto per tutta la cittadinanza.

 Siamo entrati da protagonisti  nell’Università di Roma La Sapienza con  un altro illustre concittadino, Pasquale de’ Rossi.

Come non ricordare l’impegno profuso per la realizzazione di tutte le opere pubbliche tra le quali cito l’adeguamento del Campo sportivo Comunale, il Parcheggio in Via Pia,  il Parcheggio Giovanni Merlini,  il Parcheggio Alfredo Salutini,  il Civico Museo...

Sarebbe troppo lungo elencare quello che abbiamo fasto in questi anni.

È sotto i tuoi occhi. Si sarebbe potuto fare ancora molto. Accennerò solo ad  alcune delle opere in cantiere auspicando che chi verrà dopo saprà condurle a termine: il parcheggio di Via della Palma-Via Sant’Antonio; il progetto con il quale si procederà al parcheggio multipiano in Via Aldo Moro; l’Auditorium di Sant’Antonio; il completamento del Museo, ho firmato la notifica dell’atto di concessione del contributo giovedì 22 dicembre scorso; il totale recupero dell’immobile del lascito Colagiovanni; il completamento della strada Civitella Fama; il restauro del Crocifisso Ligneo di Sant’Antonio reso possibile dal contributo di un concittadino emigrato in Brasile, che ha voluto in questo modo intestare la correttezza della nostra Amministrazione...

 
Per attivare questi ultimi interventi e per delineare la programmazione  del prossimo anno, abbiamo lavorato fino ad oggi e ci impegneremo ancora, fino all’insediamento del Commissario Prefettizio.

 
Per questo ho il dovere di ringraziare i consiglieri comunali che con me  hanno condiviso l’impegno amministrativo che, tu concittadino/a, ci avevi conferito con il voto del maggio 2003; un riconoscimento alla loro professionalità, al loro lavoro, ma soprattutto alla loro onestà intellettuale, alla loro correttezza civile per aver rispettato la tua volontà,  per aver saputo interpretare quanto, i concittadini, avevano espresso con il consenso elettorale

 Termino, cara/o concittadina/o esortandoti come sempre, ad aver fiducia nelle Istituzioni, chiunque sia a rappresentarle. Da parte mia continuerò sulla linea di collaborazione con chi, come me, manifesta la volontà politica di far progredire veramente la cultura della convivenza civile’, per il bene di questo Paese.

L‘esperienza maturata in questi anni mi induce a credere di poter essere ancora utile...

Vallecorsa 27 dicembre 2005

IL SINDACO

Tarcisio Tullio

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Webwriter: Giandrea Cipolla
Aggiornato il: 28 dicembre 2005