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TRADITORE (2 parte prologo)

Gli effettivi padroni Albanesi, i Bey locali,  con Costantinopoli non hanno ormai che rapporti epistolari. Di soldati turchi in Albania non c'era ormai neanche l'ombra. Nel 1913 i rivoluzionari turchi hanno spazzato via gli ultimi uomini del sultano per occupare i centri di potere. Molto tempo era passato dall'assedio di Vienna del 1664. I soldati albanesi alle armi, da cattivi patrioti avevano disertato in massa, mettendo in pericolo l'esercito che avevano giurato di servire. Persa Giannina dalla parte Greca e caduta Scutari dalla parte Serba, il potere in attesa del reggente era passato ai soliti bey fedeli a Vienna. Il territorio autonomo Albanese era però ristretto a Valona e Berat sotto Ismail Kemal Bey.  Scutari come detto era finita in mano alle potenze occidentali con un corpo di occupazione di cui faceva parte anche l'Italia, ma di cui ignoro la formazione. Uno che non aveva abbandonato i propositi di potere era Essad, passato da Scutari a Durazzo, che si era autoproclamato Re. Il problema ora sembrava essere la spartizione di zone d'influenza fra Italia e Austria. Citiamo

" L'Albania è un conglomerato di tribù, manca qualsiasi principio, dissidi dividono cristiani e mussulmani, albanesi del Nord (Gheghi) da albanesi del Sud (Toschi). Anche la località scelta per capitale aveva 5 pretendenti. Di nomina di un principe si evitava di parlare. Gli albanesi fedeli a Vienna (2.000) vennero aizzati contro la Serbia per riprendere il Kossovo. Questo successe nel settembre del 1913. Dieci giorni dopo è la Serbia ad invadere altre località strategiche e a mettere definitivamente in ginocchio l'Albania, non l'Austria che si nascondeva sempre".

La Serbia uscita vincente dal conflitto ora aveva accresciuto le sue mire. Si stava pericolosamente avvicinando alla costa adriatica, via Albania, cosa che non poteva piacere sia a noi che all'Austria, sconfitta moralmente su quella parte d'Europa, proprio lei che a suo tempo si era proposta uno sbocco davanti ai Dardanelli a Salonicco (l'Austria soffre da sempre il fatto di non essere una grande potenza marinara nonostante sia padrona di Trieste e della Dalmazia). La Germania, benché nostra alleata, guidava già le truppe turche in tutte le operazioni compresa la guerriglia in Libia. Gli italiani di Dalmazia, villipesi da anni da Vienna a favore degli slavi, ora erano sopraffatti dalla nuova ideologia della Grande Serbia che affratellava tutti gli slavi del Sud (Jugoslavi) croati e sloveni ed altre propaggini come il Kossovo la Macedonia e perché no il piccolo Montenegro. L'Italia, all'idea austriaca di creare un unico stato fra Albania e Montenegro (Mussulmani e Ortodossi) per frenare la Serbia, levò gli scudi in maniera decisa. Collaboratori Si, fessi No. Intanto in Ciamuria, le popolazioni Greco-albanesi si erano armate pronte a scatenare una guerra locale di confine. Il 1913 si chiudeva nel caos più totale; non c'era uno che fosse soddisfatto e che avesse in proposito posto fine alle proprie mire. L'Austria attendeva solo un passo falso della Serbia, per giocare l'ultima carta regionale che le serviva, la Grande Guerra balcanica. 

E il passo falso venne con l'uccisione dell'Arciduca Francesco Ferdinando il 28 giugno 1914. 

Traditore 2 parte

Quando si consumò il nostro tradimento (prima la melina neutrale poi il cambio di alleanze) la stampa degli imperi centrali prese di mira il nostro Bersagliere, quale crogiolo di tutte le bugie e perversità nazionali

 

In effetti ci avevano sempre trattato come i paria della coalizione comunque lo si metta è un bersagliere
Pugnalati alle spalle, cosi dissero    Aviazione austriaca ? Esibizione di forza
Piccoli, bugiardi e voltagabbana. Briganti e mangia castagne. Ci chiamavano così nei momenti felici. Qui l'illustratore ha anche sbagliato il lato del piumetto
e neanche cercavano di nasconderlo Buona Pasqua di Guerra

Se così andava a finire, il trattamento era speciale

a sinistra: Il piccolo Franz punirà il suo soldatino traditore

Distintivi per cappello http://www.kappenabzeichen.it/ 
   

Andatevene da Gorizia

 kappenabzeichen: sono distintivi, anche di propaganda, che i soldati austriaci portavano sul lato sinistro del loro berretto.

  Come sopra non smaltato e la pugnalata alle spalle
   
   

la fine dei traditori

   
   
l'agguato
   
   

 

Disegno attribuito a Hitler dal libro di Billy Price ”Adolf Hitler-The unknown artist”. Immagine fornita da Massimo Zannoni 

Poi il vento cambiò  
   
   
Immagine inviata da Romain Wagner che ha contribuito
con molte altre stampate francesi di Bersaglieri del periodo 1915/18
 
   
   
   
 
   
   
   
   
 

 

 

   
Il russo è fermo al lampione dopo la rivoluzione
   

Sironi

 

 

 

"Vincere con ogni mezzo" Dante Alighieri

   
 

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