TRADITORE 1a parte
PRIMA
CHE SCOPPIASSE LA GRANDE GUERRA...
dopo la nostra in Libia (1911-12)... era scoppiata la "seconda" Guerra Balcanica (1912-14) come coda alla nuova sistemazione jugoslava decisa unilateralmente tre anni prima dall'Austria 1910 - Gaetano
Salvemini, che al tempo seguì l’evolversi della prima crisi balcanica
(La Crisi bosniaca fu determinata nell’ottobre del 1908 dalla decisione
dell’Austria di annettersi la Bosnia che di fatto già amministrava dal
1878 pur essendo sotto sovranità turca. La crisi perdurò fino al marzo
del 1909 e coinvolse principalmente la Serbia e la Russia contrarie
all’annessione) sintetizzava in questo modo i rischi della
nostra nuova
strategia antiaustriaca:
“Nel contrastare all’Austria ogni ulteriore espansione [...] noi
abbiamo la fortuna di poter fare assegnamento, non solo sulle nostre
forze, ma su quelle di quasi tutti gli stati balcanici, in prima linea
la Turchia, e soprattutto sulle forze della Russia, dell’Inghilterra e
della Francia. L’Austria ha l’appoggio della Germania. Ma per poter fare
assegnamento sulle forze antitedesche e antiaustriache, occorre che
l’Italia sia chiaramente e fermamente risoluta a mantenere l’attuale
stato di cose della penisola balcanica, cioè a rispettare l’integrità
dell’impero ottomano. Coltivando ambizioni territoriali a danno
dell’impero ottomano, l’Italia indebolisce la resistenza che il sistema
anglo-franco-russo oppone alla pressione austro-tedesca; porta la
propria forza in appoggio di questa pressione; e prepara la propria
rovina” .
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Prima
che scoppiasse la guerra ci tiravano, noi italiani, da tutte le parti: tutti avevano
qualcosa da offrire. Sembrava che senza di noi lo spettacolo non potesse
cominciare o la festa sarebbe riuscita
male. La guerra libica era finita, sulla carta, nell'ottobre del 1912
quando nei Balcani, negli stessi giorni, si
scatenavano contro il perdente e remissivo impero ottomano turco le rivendicazioni degli ex
sudditi balcani. Lo zar di Russia, padre e padrino di tutti gli ortodossi
(Bulgari, Serbi, Greci e Montenegrini) li aizzò contro la "sublime porta"
con la scusa palese di forme più democratiche di vicinato (la Macedonia
mussulmana e l'Albania pure erano ancora formalmente Turche) ma con il
segreto scopo di sboccare sull'adriatico via Serbia e Montenegro e bypassare i Dardanelli turchi
almeno per terra.
Questi, anticipando le mosse, scatenarono una offensiva che si risolse in un
disastro. Quello che restava della Turchia Europea veniva fagocitato dai
vincitori (con gravi divisioni etniche). I
Montenegrini (ortodossi) assediavano Scutari e i Greci proseguivano la guerra,
entrambi sordi alla conferenza di pace che si apriva il 16 dicembre
1912. Le condizioni di degrado politico in Turchia avevano portato al
potere i "Giovani Ufficiali o Giovani Turchi (Ataturk)" e la
loro prima mossa fu quella di rigettare ogni trattativa di pace
mortificante. La Bulgaria riprendeva il conflitto il 3 febbraio 1913 con la mira della
conquista di Adrianopoli. I Greci espugnavano Giannina (nella Ciamuria,
regione ad alta densità Albanese) il 6 marzo 1913.
Il 18 il Re Giorgio I di Grecia era assassinato a
Salonicco, città in condominio coi Bulgari e per la quale questi non erano disposti a trattare. Dall'altra parte i Montenegrini dicevano "O Scutari o Morte". Scutari era in Albania !!!. Il 31 marzo 1913 nuova sessione della conferenza di pace. L'unico a impugnare ancora le armi è il piccolo Montenegro sostenuto dai serbi, che l'Austria vede come il fumo negli occhi. Essad Pascià, ultimo rappresentante della Sublime Porta, il difensore di Giannina, si rinchiude a Scutari, apprestandosi a vendere cara la pelle. La pelle ha sempre un prezzo e il 23 aprile Essad usciva in armi da Scutari per Tirnovo. Davanti al fatto compiuto le potenze avevano deposto le minacce. L'Austria, con l'aiuto dell'Italia si sentì svincolata da ogni remora. I Serbi alle porte (Italiane) no. Tutto era pronto per l'invasione, quando Nicola del Montenegro, padre della Regina Elena, il 5 maggio cedeva la città non agli albanesi, ma alla Conferenza degli Ambasciatori. Si tirava un pò di respiro e si vedeva di ragionare. Il potere in Grecia (con la morte del Re), passava ai Generali (Venizelos) e la Bulgaria (Ortodossa) continuava a rivendicare Salonicco presa con l'inganno. Alleanze incrociate preparavano quindi il terreno ad una guerra fra Ortodossi. Le terre in discussione si erano espanse a macchia d'olio. Alcune: Ciamuria albanese, Kossovo serbo, Monastir, Ocrida, Macedonia dalle due anime, Turchia Europea, Salonicco (sulla quale anche i Serbi contarono per uno sbocco al mare), Creta, Scutari etc.. Come vedete sono tutti nomi che conoscete per averli sentiti fra il contendere dei balcani degli ultimi 10 anni. Nel frattempo, e anche prima, bande armate sotto banco procedevano a pulizie etniche nei rispettivi ambiti territoriali. Gli screzi fra Bulgari e Greci apparsi a sprazzi si intensificarono il 22 maggio. I primi a farne le spese furono i mussulmani rimasti dentro i confini Bulgari che furono sterminati (100.000 vittime) poi, a conflitto in corso, i greci con nuove stragi. La Russia, il gigante di pezza, per calmare gli animi mise i contendenti intorno ad un tavolo, ma la Bulgaria (la più recalcitrante) la sera del 30 giugno, ripreso fiato, scatenò una nuova guerra. Eravamo ormai tecnicamente nella seconda guerra balcanica nel giro di 6 mesi. Alle spalle dei Bulgari si muoveva la Romania che arrivava a porre l'assedio a Sofia. L'andamento sfavorevole per la Bulgaria ringalluzzì i turchi che scesero di nuovo in campo. Tempo un mese e la Bulgaria, corse ad invocare l'aiuto Russo che aveva così bellamente svillaneggiato. Adrianopoli (Turchia Europea) restava ai turchi, Salonicco ai greci e i romeni si prendevano le loro fette di territorio. Nel frattempo all'Albania, padrona di se stessa, occorreva un Re e per la fine dell'anno una protezione. L'Asta è aperta. |
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luglio 1911 | ottobre 1911 |
dicembre 1911 | novembre 1912 |
dicembre 1912 | maggio 1913 |
"Pacata" discussione ai tavoli della pace |
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dall'almanacco 1914 S.E.I anno I uscito a fine 1913 | |
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Cosa ne pensano gli Italiani dell'Austria. Sebbene la catena sia stata rinforzata, è sempre la stessa Bestia a due teste. |
autore Bertiglia |
autore Bertiglia |
Tira di qua, tira di là | Austria e Germania imploranti !? |
tiramolla |
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Con qual cor morettina tu ci lasci ? con qual core, con qual core ? |
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la pugnalata alle spalle di Giolitti | |
The “Prize-Taker” |
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Il Pirata |
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Chi disprezza comprerà |
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Austriaci, Tedeschi e Italiani combattono insieme | |
<<<< Questa cartolina circolava in Ungheria nel 1914, tutto sembrava andare per il verso giusto coi nostri vecchi alleati come più sopra ? |
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Un aristocratico prussiano !!, Gugliemo di Wied, venne messo a capo del principato albanese. Il suo nome e la sua corona, uscite dal cappello a cilindro delle grandi potenze, non durò a lungo. Venne scacciato prima della fine del 1914.
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Mentre gli altri brindano noi ce la fumiamo
La danzatrice sensuale è Trieste, che attenta alla neutralità>>> sotto da sinistra Germania, Austria, Turchia, Bulgaria
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da sinistra Bulgaria, Turchia, Germania e Austria |
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<<< A sinistra: siamo più interessati a Valona o a Trieste ? |
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Cartolina serba: soli contro l'Austria coi Greci che stanno a guardare e i Bulgari (ortodossi) che li pugnalano alle spalle. In piccolo il quadro politico dei balcani futuri. |
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Propaganda antimilitarista prebellica | |
"Vittorio Emanuele III vede ora nella guerra la possibilità di sfogare antiche avversioni... rivalersi su Guglielmo II di Germania che l'ha trattato da parente povero nell'alleanza ........... vede poi, nell'antica tradizione savoiarda antiasburgica, l'occasione per accrescere a spese altrui il territorio nazionale.... Allora questo Re, sempre proclamatosi difensore e quasi schiavo dello statuto, lo infrange. Manda a firmare un patto segreto impegnandosi a scendere in campo accanto nuovi alleati .... tiene nascosto questo fatto al parlamento, fomenta l'azione di piazza e ne prende pretesto per cedere alla volontà popolare ..........
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Dall'altra parte i
Montenegrini dicevano "O Scutari o Morte". Scutari era in
Albania. Il 31 marzo 1913 nuova sessione della conferenza di pace delle
grandi potenze. L'unico a impugnare ancora le armi è il piccolo Montenegro
sostenuto dai serbi, che l'Austria vede come il fumo negli occhi. Essad
Pascià, ultimo rappresentante della Sublime Porta, il difensore
di Giannina, si rinchiude a Scutari, apprestandosi a vendere cara la
pelle. La pelle ha sempre un prezzo e il 23 aprile Essad usciva in armi
da Scutari per Tirnovo.
<< Illustrated supplement of Italian daily Corriere della Serra, "La Domenica del Corriere" from 4-11 May 1913, shows King Nikola refereeing to the Montenegrin army in Cetinje that Turks have yield town of Scutari to the Montenegrins. After Turks surrendered Scutari to the Montenegrins on 22 April 1913, European powers insisted the town had to receive international control and Montenegrin troops were evacuated on 14 May. La dinastia Petrovic Njegos http://www.njegos.org/siteindex/petrovic.htm "La Domenica del Corriere (Supplemento illustrato del quotidiano "Corriere della Sera")del 4-11 maggio 1913 : Il Re Nicola parla all'armata per annunciare che i Turchi lasciano Scutari ai Montenegrini dopo la resa del 22 aprile. Le potenze occidentali erano di un avviso diverso: la città doveva essere internazionalizzata e le truppe evacuate entro il 14 maggio. |