Attualità dall'ambiente del Veneto

IL CIBO DELL'INCREDIBILE HULK

di Simona Baldelli e Lorenzo Colacicchi

Alimenti trattati con raggi X e Gamma ???  No grazie!

Vi ricordate l'Incredibile Hulk, che a causa di una super dose di raggi gamma aveva periodici ricombinazioni molecolari, beh.......... ci sono anche i cibi così adesso : cibi che a seguito di bombardamenti con raggi X e raggi Gamma contengono sostanze, frutto di ricombinazioni molecolari, talvolta sconosciute.

Negli Stati Uniti si sta diffondendo sempre di più la pratica dell’irraggiamento degli alimenti con i Raggi X e Gamma, nonché con gli “Electron Beams”.

Esistono due tipi di irraggiamento: quello nucleare, che utilizza materiali radioattivi che emettono raggi gamma ad alta intensità e l’irraggiamento con “Electron Beam”, una tecnologia più recente che somma l’irraggiamento dei raggi X ai raggi Gamma e non utilizza materiali nucleari ma ha effetti identici sugli alimenti.

Fino al 2000 quasi tutti i prodotti irraggiati in USA provenivano da impianti che utilizzavano Cobalto60 radioattivo. Un trattamento bombarda il cibo con una dose pari ad oltre un milioni di esami a raggi X al torace . In termini semplici, gli alimenti vengono trattati con raggi X o gamma, o con super cariche elettromagnetiche, ovvero con irraggiamento ionizzato.

La scelta di usare questa tecnica scaturisce dalla sua potenzialità di uccidere la presenza batterica ed enzimatica che porta il cibo a marcire ed i batteri E.coli  che causano intossicazioni alimentari.

La tesi della maggiore conservabilità è vera: l’alimento viene in un certo senso "mummificato", mantiene il proprio aspetto integro ed apparente, ma privo di vitalità biologica.

La seconda motivazione, quella della sterilizzazione degli alimenti, viene contestata da diversi ricercatori del mondo scientifico in quanto non è garantito che i batteri nocivi vengano completamente rimossi; e basta che ne rimangano anche pochi, perché poi si moltiplichino a velocità impressionante nel tratto intestinale.

Infine, l’industria alimentare spinge forte perché sia sempre più utilizzato questo sistema; perché?

Il motivo è che l’irraggiamento, specialmente a fine ciclo di produzione, permetterebbe di diminuire notevolmente le attenzioni igieniche durante tutto il processo produttivo.

Questo aspetto interessa in particolare l’industria alimentare del manzo e del pollo, le così dette “FattorieFabbriche”. La lobby di questi produttori sta infatti spingendo per la revisione delle normative igieniche prescritte per la produzione della carne

In parole semplici ciò significa che non dovranno più porre grande attenzione ad eventuali residui fecali sulle carni: attenzione oggi inderogabile per garantire l’igiene durante la lavorazione nei macelli.

L’irraggiamento danneggia la qualità degli alimenti, spezza le molecole liberandone frammenti come i c.d. radicali liberi, che poi emigrano nell’alimento danneggiando le vitamine e gli enzimi.

Inoltre questi frammenti proteici si combinano con le sostanze chimiche presenti nell’alimento (pesticidi ad esempio) formando nuovi composti, radiolitici (URPS) alcuni dei quali già conosciuti, ad esempio il benzene, la formaldeide, ecc; altri, sconosciuti, che esistono solo negli alimenti irraggiati. L’ingestione di questi causa un’incremento dell’attività epatica per difendere il corpo da queste sostanze talvolta cancerogene e dagli URPS mutageni.

Gli alimenti irraggiati posso perdere dal 5 al 80% del loro contenuto vitaminico ( A, C, E, K e B complex ).

Inoltre l’irraggiamento indebolisce o distrugge gli enzimi digerenti contenuti negli alimenti crudi, ciò significa che il corpo deve faticare di più per digerirli.

Negli Stati Uniti, diverse organizzazioni di consumatori chiedono il divieto di indicare come crudi alimenti irraggiati, in quanto si presentano con carenze nutritive analoghe a quelle dei cibi cotti.

Questa tecnica, ancora insufficientemente sperimentata, lascia molti dubbi!

Infatti numerosi ricercatori negli Stati Uniti contestano la salubrità dei prodotti irraggiati.

Ma non solo, anche studiosi Italiani sono preoccupati per il diffondersi di questa pratica, sostenendo che nel caso di irradiazioni, non si può' sapere che pezzo di DNA viene colpito, e quindi non sono prevedibili gli effetti sull'uomo che si alimenta cosi' !

E’ una tecnica studiata per la globalizzazione, per la centralizzazione del potere alimentare. Non a caso sono in primo piano su questo settore anche le industrie del “biotech”, pronte a brevettare alimenti "ad hoc" con l’irraggiamento. La super conservabilità indotta dal bombardamento di raggi X porterà le grandi multinazionali alimentari, le uniche che avranno accesso a queste tecniche che richiedono impianti multimiliardari, ad avere un ulteriore controllo, se non vero e proprio monopolio del mercato dato che saranno le uniche che offrono alimenti superconservabili, infierendo così un’altro durissimo colpo all’agricoltura locale di molti paesi che si troveranno invasi da questi prodotti.

Questa tecnica di conservazione non porta alcun beneficio apprezzabile ai consumatori, ma solo più potere speculativo e di monopolio commerciale a chi già ne è dotato di troppo. Attualmente, questa procedura, oltre che negli Stati Uniti, è in uso in Brasile, Messico, Tailandia, Giappone, e in forma minore anche in altri paesi.

Negli USA ci sono forti spinte per togliere l’obbligo di segnalare con apposite etichette i prodotti così trattati, questo in previsione di una forte espansione sui mercati esteri, fra cui anche l’Europa.

Non dobbiamo permettere che ciò accada, ma prevenire e garantire che alimenti irraggiati non varchino i nostri confini fino a quando non esisterà certezza della loro innocuità; dobbiamo inoltre avere la certezza che questi alimenti non stiano già entrando in modo subdolo sotto forma di ingredienti miscelati in alimenti preconfezionati.

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