RICERCHE
NEL WEB
IDOLATRIA
O PAURA DI INTERNET? Qualche mese fa un portale che
rappresenta una delle più importanti liste di siti cattolici italiani ha
annunciato di aver raggiunto 10.000 siti registrati. La notizia è stata
riportata da diversi quotidiani enfatizzandola a tal punto da arrivare a
definirla come una vera e propria “invasione del sacro” nel web.
Ovviamente non è cosi. L’agenzia Fides, l’agenzia della congregazione
per l’evangelizzazione dei popoli (www.fides.org),
con il dossier “Il popolo di Dio in Internet”
ha cercato di capire la reale consistenza di questo fenomeno (www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=8310&lan=ita).
I siti on-line, raggruppati in categorie, risultano così
distribuiti: parrocchie 2391, cioè quasi un quarto del totale,
associazioni 2067, ordini religiosi e istituti missionari 1222; seguono
poi i siti istituzionali 629 (Cei,
diocesi e uffici pastorali diocesani) ed i siti personali 589. Ultimi in
questa classifica sono i siti legati a centri culturali ed università 403
ed a realtà del mondo dell'informazione, stampa ed editoria 353. Il
dossier sembra comunque accontentarsi di quantificare la presenza di siti
cattolici nel web, fermandosi quindi in superficie, senza nemmeno tentare
un’analisi più approfondita legata ai contenuti o allo stile, e
proponendo alla fine un breve elenco di siti degli altri Paesi. Tuttavia
qualunque “navigatore” può facilmente rendersi conto che si tratta,
nella maggioranza dei casi, di piccoli siti di servizio con informazioni
su attività e appuntamenti, utili solo per una piccola cerchia di
persone. Quello che più lascia perplessi è che
questa caratteristica si riscontra non solo nei siti di parrocchie o
associazioni legate ad un determinato territorio, ma anche in quelli di
centri culturali, istituti e università che dovrebbero per la loro stessa
natura contribuire allo scambio e alla crescita culturale. È legittimo chiedersi che senso abbia per
un credente essere su internet. Può
bastare solo quello di avere una propria “finestra nel web”? Internet
va considerato come un fine in se stesso (basta esserci!) o piuttosto,
soprattutto da coloro che hanno i mezzi e le risorse necessarie, come uno
strumento da utilizzare per le sue caratteristiche uniche? E’ senza dubbio vero che Giovanni Paolo II incoraggiò tutta la Chiesa ad utilizzare il mezzo internet, come peraltro ricorda lo stesso dossier di Fides, esaltando l'interattività bidirezionale di Internet, che stava già facendo svanire la vecchia distinzione fra chi comunica e chi riceve la comunicazione e, superando la comunicazione del passato che fluiva in una sola direzione e dall'alto verso il basso, creava le condizioni per cui, almeno potenzialmente, tutti potevano fare entrambe le cose. (Cf. “ricerche nel web” – horeb n. 37 –1/2004). Addirittura la Chiesa si spinge ad affermare che internet può essere utilizzato come mezzo di comunicazione interna, e si sa quanto la comunicazione sia essenziale per la Chiesa visto che “la Chiesa stessa è communio, una comunione di persone e di comunità eucaristiche che derivano dalla comunione trinitaria e la riflettono” (Aetatis Novae, 8). E’ evidente a tutti che non siamo arrivati a questo. C’è ancora
molto da fare. Chi ad esempio volesse cercare pagine web riguardanti i
rischi di una religione civile, o informazioni sulle varie forme di
idolatria nella Chiesa di oggi, o volesse confrontare l’immagine di Dio
nell’attuale società con
quella del Dio della Bibbia, troverebbe ben poco materiale, quasi niente
di veramente stimolante. In realtà su questi temi il dibattito è
possibile solo in gruppi ristretti (forum, newsgroup, ecc… ) con tanto
di iscrizione e password autorizzativi per l’accesso. Quindi niente
confronto libero e aperto a tutti… Per alcuni temi, come quello degli
“atei devoti”, è possibile trovare diversi interventi che però non
danno contributi seri al confronto, ma
strumentalizzano queste vicende per ottenere miserabili
“convenienze di bottega”. Sono poche anche le associazioni che hanno il coraggio di esporsi e
“mettersi in gioco” proponendo nella propria home page argomenti
legati all’azione della Chiesa e alla relativa fedeltà al Vangelo. Nel
nostro percorso virtuale indichiamo il sito dei Beati Costruttori di Pace
che riescono ad osare proponendo interventi degni di attenzione e
lettere aperte alle comunità cristiane come: “Appello ai vescovi per la
Chiesa Italiana” ( www.beati.org/documenti/2005/0013.htm
) e “Il Vangelo – Silenzi ed esternazioni”
(http://www.beati.org/sede/testo.htm)
Tra le agenzie invece
da segnalare la nota “Adista
- fatti notizie e avvenimenti su mondo cattolico e realtà
religiose -”, che nella sua
versione on-line (www.adista.it)
consente agli abbonati di accedere alla versione elettronica completa dei
suoi notiziari e rende fruibili a tutti nelle sua home-page alcune
“news” davvero interessanti nel suo inconfondibile stile oltre “il
conformismo di chiese, poteri e qualunquismi”. Anche il periodico “Il
dialogo - Periodico di cultura, politica, dialogo interreligioso dell'Irpinia
- ” (www.ildialogo.org/)
con aggiornamenti continui, anche se talvolta discutibili,
costituisce un altro baluardo del confronto aperto contro il
rischio della deriva del pensiero unico religioso. Per quanto riguarda invece le
dichiarazioni, gli interventi ed i documenti
ufficiali della Chiesa sono facilmente rintracciabili nei siti
“istituzionali” (www.vatican.va
, www.chiesacattolica.it
) CARLO
MARIA MARTINI Tra gli interventi preziosi per il nostro indispensabile discernimento personale troviamo quelli del Cardinale Carlo Maria Martini, che rappresenta per molti un punto di riferimento nella ricerca di coerenza tra fede e vita. La Diocesi di Milano ancora oggi, nonostante non sia più il suo Arcivescovo, avendo lasciato per limiti di età la Diocesi e ripreso gli studi biblici a Gerusalemme, continua a mantenere nel suo sito una pagina a lui dedicata in cui si può rintracciare un’ampia sezione di documenti, interventi, messaggi, discorsi alla Città e lettere pastorali (www.chiesadimilano.it/or4/or?uid=ADMIesy.main.index&oid=557/). ALEX ZANOTELLI E’ sicuramente diventato un emblema
dei nostri tempi ben al di là degli ambiti religiosi. Padre Alex
Zanotelli, missionario Comboniano che “ha vissuto il Vangelo”nella
baraccopoli di Korogocho in Kenya, dove sono i più poveri fra i poveri, i
più esclusi fra gli esclusi, è diventato
il simbolo di tutti coloro che
credono che la storia debba essere costruita a partire dagli ultimi. Il
sito “Giovani e missione” raccoglie diverse sue provocazioni e
proposte (http://digilander.libero.it/giovaniemissione/alex.htm).
Ora p. Alex è tornato in Italia, “diventata anch’essa terra di
missione”, ed è il grande ispiratore della “rete Lilliput
- per un’economia di giustizia -” (www.retelilliput.it).
Un cammino avviato nel 1999 (sulla spinta di un
Manifesto di intenti elaborato dal Tavolo delle Campagne, un gruppo di
coordinamento formato dalle principali Associazioni e Campagne nazionali
di stampo sociale) il cui obiettivo principale è far interagire e
collaborare le miriadi di esperienze locali che nel nostro Paese cercano
di lottare contro le disuguaglianze nel Mondo proponendo un nuovo modo di agire, basato sulla opzione fondamentale della
nonviolenza. EDITH STEIN Non può non affascinare la
determinazione che Edith Stein ebbe nella ricerca della verità. Nel web
si trovano diverse pagine a lei dedicate tra tutte segnaliamo quelle di
due diversi siti dell’ordine dei Carmelitani scalzi (www.ilcarmelo.it/chi_siamo/santi/s.teresa.bene.croce.htm
e http://www.ocd.pcn.net/ed_it.htm#verità)
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